il punto non è Malta, naturalmente come da italiaca prassi, dopo la sconfitta la colpa venne data al fatto che non arrivavano i rifornimenti e ancora adesso vive quaesto mito dei rifornimenti e di Malta che affonda tutto quello che passa da quelle parti, ma, ad onor delle regia marina, i rifornimenti che partivano dall'Italia, arrivavano nella stragrande maggioranza dei casi sani e salvi in libia, (circa il 95% dei rifornimeti partiti veniva scaricato nei porti di arrivo - Giorgio Giorgerini - la Guerra italiana sul mare - mondadori). Da questa osservazione del Giorgerini consegue che l'Italia non era ion grado di rifornire tutte quelle truppe oltremare, se poi mettiamo che a scaricare una nave ci voleve un'eternità
mi riferivo alla 1° battaglia di Bir El Gobi,durante Crusader nel nov 41 http://digilander.libero.it/avantisavoiait/Ariete a Bir el Gobi.htm comunque i GGFF contribuirono molto nel propio salvataggio..
principalmente non esisteva molto da mandare,almeno da parte italiana, mentre i tedeschi non è che in Africa mandassero il meglio di quello che avevano, di carri decenti solo qualche PzIIIJ e solo alla fine pochi PzIVJ col il 75 lungo
Arrivavano il 95% dei convogli minori, di cui la Regia Marina non comunicava i dati al comando Tedesco, dei convogli maggiori, dei quali comunicava i dati al comando tedesco, arrivava si e no il 50%, grazie ad Enigma. Comunque Malta andava presa allo scoppio della guerra, se l'avessero fatto avrebbero evitato di consegnare centinai di migliaia di tonnellate di rifornimenti sul fondo del mediterraneo.
Gy, senza truppe italiane probabilmente Tobruk non sarebbero riusciti ad assediarla. Lì non era più questione di mobilità infatti.
L'Italia perse durante il periodo del traffico convogliato verso la quarta sponda in stato di guerra 315.425 tonnellate di materiale dirette in Libia (ma più di 1 milione e 900.000 tonnellate arrivarono) e 126.628 tonnellate dirette in Tunisia (con circa 300 mila regolarmente arrivate a destinazione). Io sinceramente non sono ancora arrivato a capire se questo costituisca o no un buon risultato.
Secondo l'eminente Giorgerini in "La guerra italiana sul mare" si. Il problema è che partiva comunque troppa poca roba e quindi anche se arrivava all'85% in salvo rimaneva a maggior ragione pocA. In più ci metteva un sacco di tempo, una volta sbarcata, ad arrivare sul fronte. Inoltre spesso arrivava in Libia roba in pessime condizioni per colpa dell'affrettato carico, furtarelli, inefficienza e rimaneva nei magazzini per una vita. Secondo me il trasporto riuscito dei convogli e del DAK in Libia e le due/tre battaglie che abbiamo vinto nel '41 in Libia, sono state veramente le poche cose buone dell'esercito italiano nella II WW
ma quanti Italo-Tedeschi sarebbero stati necessari per sfondare ad El-Alamein nel 42,un fronte ristretto,fortificato e vicino ai centri logistici,rifornito con la ferrovia,magari avevano pure l'acquedotto occhio e croce molti di più di quanti erano disponibili e supportabili anche se avessero preso Malta nel 42 certo che a metà 40 sarebbe stata tutt'altra faccenda
Beh poi si sono lasciati "trascinare" anche in una guerra di logoramento(basti guardare i tiri di rottura che effettuò l'8^armata).Forse Malta avrebbe risolto in parte i problemi di logistica, ma non di certo li avrebbe risolti a questo punto.Ma era davvero così impossibile vincere a El-Alamein?Anche nel caso in cui fosse stata presa Malta?
Ma anche avessimo vinto che sarebbe cambiato? Prima di Suez c'era il Nilo da attraversare, non esattamente una passeggiata, con l'esercito a pezzi che si ritrovava Rommel poi... Anche prendendo Suez cosa cambiava? Gli inglesi sarebbero rimasti con più truppe, più mezzi, più rifornimenti. Li avremmo riaffrontati da qualche altra parte. Senza contare che agli americani sbarcanti in Marocco della presa di Suez non gliene poteva fregare di meno... L'unica cosa da considerare sarebbero eventuali rovesci politici, ma se Churchill soppravvisse alla presa di Singapore non vedo perchè cadere alla presa di Suez...
gli inglesi potevano perdere o vincere e continuare a combattere mentre gli italotedeschi non avevano più margine per recuperare una sconfitta e contrattaccare. Credo che la prima battaglia importante combattuta dall'asse contro gli inglesi sia quella sulla linea del Mareth, in Tunisia.
Dico la mia rispondendo al quesito iniziale. L'invio della DaK (Deutsche Afrika Korps) significò una svolta importante per le operazioni in Africa Settentrionale. Primo perché gli italiani erano stati bastonati dagli inglesi e costretti a ritirarsi (una campagna già cominciata male con la mancata invasione di Malta all'inizio del conflitto). L'arrivo dei tedeschi significò: miglioramento del morale delle truppe, miglioramento dell'uso delle forze (anche quelle italiane), cambio di strategia da difensiva ad offensiva. Sul piano del comando era invece un gran casino, ufficialmente il nostro Stato maggiore (Gariboldi mi pare) aveva il comando in Africa, ma Rommel rispondeva direttamente a Berlino, quindi immaginate le continue divergenze.... Sul piano dell'armamento non cambiò nulla per noi. Gli italiani, possedevano poche unità veramente mobili, il grosso era formato da fanteria non motorizzata. I tedeschi usavano la DaK e unità come l'Ariete per la guerra mobile offensiva e lasciavano al resto dell'esercito italiano compiti di retrovia come assicurare le vie di rifornimento, consolidare le difese, rastrellare prigionieri, ecc... compiti più adatti alle lente unità italiane. La DaK veniva così sgravata di questi incarichi e libera di essere lanciata all'attacco da un genio militare come quello di Rommel. I limiti della spedizione africana furono la marginalità nel quadro complessivo del conflitto rappresentato da questo teatro bellico per le forze dell'Asse, contrariamente agli inglesi per i quali era fondamentale il canale di Suez, poi come al solito mentre gli italo-tedeschi allungavano smodatamente le linee di comunicazione e rifornimenti attraverso il deserto, senza porti amici sulla costa ed una marina-aviazione in grado di fornire supporto e rifornimenti, gli inglesi accorciavano tali vie, avendo alle spalle territori sempre più organizzati come l'Egitto, la Palestina, l'Iraq. Ci fu comunque un momento nel quale l'avanzata di Rommel minacciò seriamente di travolgere le forze inglesi, ma i deficit su elencati ebbero il peso maggiore. Probabilmente l'unico modo per vincere in Africa sarebbe stato avere nell'Italia un alleato all'altezza dell'impegno bellico. Tanto per citare alcune carenze già risapute: - Supermarina fu sempre una bufala, al posto di dominare il Mediterraneose stette rintanata nei porti, subendo rovesci come Taranto, Malta non fu occupata repentinamente, le rotte con l'africa erano costantemente oggetto di attacchi inglesi rendendo difficile rifornire le forze. - Aviazione carente in questo teatro altro che l'Italia come portaerei naturale..... - Infine Mussolini e chi per esse fu sempre impegnato e pronto ad impegnare male l'esercito italiano, come in Grecia con una disastrosa spedizione, come lo Csir in Russia superfluo nel contesto globale di Barbarossa, piuttosto che concentrare le forze in obbiettivi alla nostra portata come poteva essere proprio l'Afrca settentrionale e il Mediterraneo. Ricordo infine come Mussolini "patisse" il ruolo di alleato subalterno nonostante il Fascismo fosse un regime ben più longevo della controparte tedesca, e quindi noi fummo alleati ma al contempo in competizione con al Germania.