Kamikaze, rapporto costo-qualità

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da Rob84, 7 Novembre 2009.

  1. Rob84

    Rob84

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    Avevo letto qui, non mi ricordo chi ne parlasse, che i piloti di Stuka spesso svenivano durante l'attacco in picchiata per un certo quantitativo di secondi, tant'è che gli ingenieri tedeschi avevano inventato un sistema di rialzo automatico della cloche per evitare perdite di piloti inutili.
    Mi chiedo se i kamikaze che si buttavano in picchiata da 10.000-15.000 metri, come ho letto nel documento linkato, perdessero conoscenza prima di colpire il bersaglio.
    Immagino non fosse una cosa buona per centrare una nave perdere conoscenza durante la picchiata.:humm:
     
  2. MrBrightside

    MrBrightside

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    A quell'altezza senza ossigeno si perde conoscenza anche in volo livellato, e i caccia giapponesi generalmente ne avevano poco a bordo, soprattutto i modelli vecchi. Ma in effetti è strano, l'ABC del kamikaze non diceva di volare alla quota più bassa possibile?
     
  3. Dohor

    Dohor

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    Si ma soprattutto controllavano la picchiata con angolazioni diverse, non era "dastrica" come quella negli Stuka.
     
  4. Rob84

    Rob84

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    No scusate, ho sbagliato la cifra citando a memoria il documento che ha linkato l'emanuele. Volavano a 6.000, 7.000 metri di quota e si abbassavano gradualmente fino ai 1.000, 2.000 buttandosi infine in picchiata a 700 Km/h contro il bersaglio, in una delle due tattiche più usate, ignoro se fosse più o meno di quanto facessero normalmente gli stukas.
    Qui c'è il passaggio che citavo:

    "Negli attacchi sferrati dai piloti Kamikaze, sono impiegate due diverse tattiche di combattimento. La prima consiste nell'avvicinamento del bersaglio con un volo ad alta quota di circa seimila/settemila metri. Avvistata la nave da colpire, il velivolo inizia una discesa con un angolo di venti gradi al fine di guadagnare velocità. Arrivato a circa mille/duemila metri di quota, con un angolo di cinquantacinque gradi, procede alla fase finale dell'attacco con una picchiata, conclusiva, alla velocità di circa settecento Km/h. La seconda tattica, che senza meno è la più distruttiva, consiste nell'avvicinamento al bersaglio ad una quota bassa di dieci/quindici metri sul mare, successiva cabrata fino ad una quota di quattrocento/cinquecento metri, picchiata finale sul bersaglio a novanta gradi, a candela, come si usa dire in questi casi, con effetti dirompenti altamente distruttivi."
     
  5. GyJeX

    GyJeX

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    Boh, sarà, sicuramente la questione dei bond era diventata parecchio spinosa dopo Saipan, ma ancora di più dopo l'offensiva delle Ardenne, furono in molti a stringere le chiappe al ministero delle finanze-economia-guerra e l'OSS continuava a buttare benzina sul fuoco con sparate assurde...



    A Okinawa furono un'ottantina i mezzi danneggiati tra lci, lct, lsm, lst, lcs, portamunizioni e trasporti in generale e una quindicina quelli affondati, i Kamikaze erano responsabili diretti per circa un terzo, un'altro terzo abbondante per le condizioni atmosferiche e il resto per incidenti, fuoco da terra, barche esplosive etc...
     

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