Bismarck

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da Dohor, 14 Giugno 2010.

  1. Dohor

    Dohor

    Registrato:
    7 Novembre 2008
    Messaggi:
    1.232
    Ratings:
    +2
    Facendo la tesina, "La guerra come prosecuzione della politica", sono rimasto affascinato dalla figura di Bismarck (preso in esame insieme ad Hitler). Che ne pensate voi? Mi interessa il vostro parere.
     
  2. Long Tom

    Long Tom

    Registrato:
    23 Giugno 2007
    Messaggi:
    3.289
    Località:
    Along Peterskaia Street
    Ratings:
    +27
    Hitler del XIX secolo
     
  3. Ciresola

    Ciresola

    Registrato:
    18 Giugno 2009
    Messaggi:
    3.987
    Località:
    Valeggio sul Mincio, Italy, Italy
    Ratings:
    +32
    Bè Long non è vero, Bismarck voleva preservare uno status quo in Europa e dare alla Germania il suo posto al sole tramite canali diplomatici, Hitler invece nei suoi piani aveva cmq la guerra per prevalere :approved:
     
  4. archita

    archita

    Registrato:
    18 Settembre 2007
    Messaggi:
    6.269
    Ratings:
    +1
    Bismarck e Hitler erano semplicemente diversi, il primo pensava a fare concorrenza all'Inghilterra e alla Francia tenendosi amica la Russia e pensando alla Marina più che all'Esercito. Hitler pensava di fare amica l'Inghilterra e sfruttare la Russia per competere con gli USA. Obiettivi diversi però con il medesimo intento: fare della Germania la potenza leader dell'Europa.
     
  5. generalkleber

    generalkleber

    Registrato:
    15 Ottobre 2006
    Messaggi:
    1.202
    Località:
    Castelli Romani, nell'antico Stato della Chiesa
    Ratings:
    +196
    Difficile vedere due statisti con progetti più diversi.
    Bismarck, una mente eccezionale, per chiarezza e lucidità, una intelligenza politica fine e di grandi vedute, era il contrario del visionario. Sempre saldamente ancorato con i piedi in terra. Bismarck comprese, per primo nella sua epoca, che la Germania necessitava di una rivoluzione conservatrice per evitare di diventare un nucleo rivoluzionario. E realizzò questa rivoluzione conservatrice integrando le classi lavoratrici, che non amava, all'interno della società tedesca a pieno titolo. Convinto che le riforme e il coinvolgimento delle popolazioni togliessero forsza alla rivoluzione adottò una legislazione avanzatisssima e, sempre per primo, comprese che la democrazia non equivale al radicalismo politico, poiché le masse, usualmente, votano a destra e non a sinistra. Per evitare, poi, che i democratici combinassero guai e rovinassero il giocattolo che aveva costruito si disegnò una costituzione a propria misura (e questo fu forse il solo suo grande errore: dopo di lui quella costituzione rivelò pericolose crepe).
    Realizzato il Reich divenne un "pacifista": anche qui aveva compreso che un potere come la Germania, nel cuore d'Europa, poteva essere accettato solo se avesse tenuto (o mostrato di tenere) un potere militare inferiore al suo potere economico. Contro la tendenza, che vede il ruolo politico-militare di un'entità statale crescere in modo parallelo e coerente alla sua forza economica, tenne, deliberatamente, basso il potere militare tedesco evitando con cura di chiedere alcunché nel mondo, tenendo un profilo politico bassissimo per l'Impero (è interesante che Kohl, unificata la Germania, si affrettò ad annacquarla nella CE per evitare di spaventare i suoi alleati).
    Il cuore di questa scelta era una diplomazia sottile, come una tela di ragno, che impigliava tutti e tutto. Evitò di umiliare l'Austria e se la fece alleata. Contemporaneamente si alleò, segretamente, contro l'avversario dell'Austria, la Russia. Cercò (e qui si misero di traverso Moltke e Guglielmo) di non umiliare la FRancia per ripetere il gioco con l'Austria e, una volta saltata la possibilità, cercò di allearsi con la Gran Bretagna (che mostrò simpatia ma che rifiutò). Utilizzò spregiudicatamente Italia e Turchia ma si guardò bene dal chiedere mai alcunché. Le prime colonie tedesche, che ottenne lui impuntandosi con la Gran Bretagna (che peraltro le cedette senza problemi, sia perché prive di valore reale, sia perché sperava, come avvenne, che le richieste tedesche, apparendo legittime, sarebbero state, come furono, coerenti con una linea politica coloniale pro-GB) furono ottenunte per questioni di politica interna. E' noto che l'intera questione d'oriente non valesse per lui le ossa di un solo granatiere.
    Fece tre guerre che vinse ma, e questa è la sua grandezza, anche se le avesse perse in nessun caso avrebbe avuto contraccolpi politici per la Germania come la vedeva lui: si sarebbe trattato solo di attendere momenti migliori, tanto era il suo realismo. Una guera aveva sempre uno scopo politico chiaro - fedele a Clausewitz - e il suo unico intoppo militare fu quando Gambettà e i parigini rifiutarono (in fondo irrazionalmente) di arrendersi costringendolo a trascinare una guierra che non desiderava e per la quale non vedeva scopi.
    Era un grande politico. Hitler era un demagogo, intelligente, capace, senza dubbio, ma in fondo paranoico, vittima delle sue illusioni. E' da dubitare che Bismarck si sia mai fatto illusioni.
    Non possiamo metterli sullo stesso piano.
     
  6. Dohor

    Dohor

    Registrato:
    7 Novembre 2008
    Messaggi:
    1.232
    Ratings:
    +2
    Ho usato come punto di collegamento il pensiero di Von Clausewitz, poi ho descritto le varie azioni di Bismarcke e di Hitler: dove non arrivava la politica utilizzarono la guerra.
     
  7. kaiser85

    kaiser85

    Registrato:
    29 Marzo 2007
    Messaggi:
    2.373
    Località:
    Catania
    Ratings:
    +672
    Bismark fu semplicemente un genio assoluto per come cercò e trovò il casus belli con la Francia, poi la guerra, l'unificazione e la conduzione nazionalistica della politica interna.
    Quel periodo fu secondo me il punto massimo nel corso della storia, del dominio dell'Europa nel mondo.
    Interessante notare anche come, sebbene considerasse le colonie come "pietre al collo" e per questo avverso ad un colonialismo d'oltremare, fu lui ad indire nel 1878 la conferenza di Berlino, ma forse era solo un altro colpo di genio per sancire la supremazia Tedesca nel continente, quella Inglese nel mondo e nel frattempo zittire quanti nell'aristocrazia militare Tedesca, volevano che la Germania fosse una potenza coloniale garantendo quel trentenio di pace che sarebbe durato fino alla sua destituzione.
     
  8. archita

    archita

    Registrato:
    18 Settembre 2007
    Messaggi:
    6.269
    Ratings:
    +1
    Bismark si dice che avesse un carattere orrendo e che fosse molto irascibile e autoritario, difetti umani di un cervello finissimo :)
     
  9. Pandrea

    Pandrea Guest

    Ratings:
    +0
    Un grande personaggio storico, di quelli che all'Italia mancano da tipo 2000 anni...
     
  10. metalupo

    metalupo

    Registrato:
    20 Ottobre 2006
    Messaggi:
    2.795
    Ratings:
    +156
    Non essere così negativo.

    Cavour era piuttosto bravo, la trappola che strinse attorno al collo austriaco fù molto ben preparata, purtroppo morì quando più era necessaria la sua opera.

    Giolitti ha riformato il regno anche a suo discapito, ha introdotto il suffraggio universale maschile minando il suo stesso potere, gestito direttamente od indirettamente grazie al grosso clientelismo su cui poteva fare affidamento.
    Clientelismo che una volta aumetato il bacino elettorale non fù più sufficente per mantenere il controllo dei risultati elettorali.

    Certo non erano dei Bismark ma comunque molto al di sopra dei nostri attuali statisti, ammesso che il termine statista sia utilizzabile per chi ci ha governato negli ultimi 20 anni.
     

Condividi questa Pagina