Sto leggendo la prima parte di un vecchio studio sulla campagna tedesca in Russia: The German Campaign in Russia: Planning and Operations, dello Stato Maggiore Usa, del 1955. Niente di eccezionale, le solite cose, con il pregio della sinteticità e di esser scritto benino. Naturalmente vengono citati anche gli Italiani (solo come armata), il cui compito era proteggere i fianchi tedeschi (insieme a Ungheresi e Romeni) in modo che questi potessero liberare le forze per combattere seriamente. Va be': ci si può stare in un riassunto sintetico. Ci sono però un paio di rilievi che mi lasciano pensare e in relazione ai quali chiedo lumi agli esperti. a) pag. 163: gli Alpini non vanno nel Caucaso, come preventivato, "verosimilmente" per il rifiuto italiano di porre sotto comando tedesco truppe nazionali. Risulta? Per quanto ne so io truppe alpine non erano nemmeno state chieste (fu iniziativa italiana) e mipare strano sia che si sia pensato di utilizzarle nel Caucaso, sia che ci possa esser stato un rifiuto con quella motivazione. b) pag. 164: alla fine dell'agosto '42 (purtroppo non cita una data precisa) i Russi guadagnano una testa di ponte sul Don nel settore italiano: ritirata della destra italiana (chi? che unità?) nonostante l'attacco sia stato portato da piccole forze. Un corpo russo di cavalleria si sarebbe infilato nella breccia e ci sarebbero voluti due giorni di duri combattimenti per riportare le cose allo status quo ante. Non è chiaro che abbia combattuto in questi due giorni. Anche qui: risulta? Ci fu uno sfondamento, più o meno significativo nel settore italiano? Grazie in anticipo a chiunque porterà un contributo.
il 21 agosto, si vede chiaramente l'attacco russo contro la sforzesca: 20 agosto http://i.imgur.com/nXLDm.jpg 21 agosto http://i.imgur.com/vMCTk.jpg
Il 19 agosto 1942, un ordine improvviso portò il CdA Alpino ancora in marcia ed inquadrrato nella 17.Armee tedesca, con destinazione Caucaso, a schierarsi sul Don ... Fonte : USSME - Le operazioni delle unità italiane al fronte russo e A.Massignani - Alpini e tedeschi sul Don, un magnifico libro del 1991, di uno dei pochissimi validi e giovani storici italiani, che consiglio vivamente a tutti. L'attacco dell'agosto contro la Sforzesca, con le conseguenze per lo schieramento italiano, è lì ben documentato. ciao
Grazie ad entrambi. Come finì l'attacco? C'era un corpo di cavalleria della guardia sovietico che si lanciò nella breccia?
L'attacco viene contenuto ma i russi non vengono più ricacciati oltre il Don, nella mappa del 18 novembre la linea del fronte è identica a quella del 30 agosto
L'Associazione Nazionale Alpini riporta :All’inizio del 1942 fu inviato in Russia il battaglione alpini sciatori “Monte Cervino” (disciolto dopo la campagna d’Albania e ricostituito ad Aosta sotto l’egida del 4° Reggimento e della scuola militare alpina). Con promesse risibili Mussolini garantiva l’invio di truppe che non c’erano e rifiutate da Hitler con ironia e sufficienza. Nell’inverno 1941-42 e nella primavera successiva i tedeschi prima respinsero l’offerta italiana per l’invio di truppe, poi giacché autonomamente non riuscivano a vincere la resistenza sovietica chiesero l’invio di un corpo di spedizione costituito da truppe alpine, con destinazione iniziale Caucaso. La cosa è ripresa anche QUI ,fonte E.Faldella - L'Italia e la Seconda guerra Mondiale, Revisione di giudizi3 dicembre 1941 - Mussolini informa Hitler che sta approntando un corpo d'armata alpino per dare "un vigoroso apporto ... al proseguimento della vostra magnifica avanzata al Caucaso e oltre". Faldella fa notare che a quella data l'ala destra germanica era ferma e ben lontana dal Caucaso. 1 gennaio 1942 - Hitler dice a Mussolini che sarebbe bene far affluire le nuove unità italiane durante l'inverno. Evidentemente la controffensiva russa faceva ora desiderare il concorso italiano, in precedenza rifiutato. Date imprecisate: Messe esprime il proprio parere contrario all'invio di una armata in Russia, chiedendo semplicemente l'avvicendamento delle due div. di fanteria del CSIR, e il ritiro della div. celere, inadatta ad affrontare l'inverno russo. agosto : Fonte (G. Bocca - Storia d'Italia nella guerra fascista) non fornisce la data ma solo il testo dell'ordine di Cavallero di dirottare le divisioni alpine dal Caucaso al Don. "Dato rapido sviluppo situazione zona Caucaso non est più possibile fare intervenire Corpo d'Armata Alpino in tempo utile, OKW habet proposto che corpo alpino ritorni dipendenza Ottava Armata (cioè dell'ARMIR, sul Don). Duce habet aderito proposta." 26 settembre: Cavallero incarica l'addetto militare a Berlino di ottenere per gli alpini un impiego più consono, cioè di mandarli sul Caucaso. Ma i tedeschi lasciano cadere la proposta. Dunque prima Hitler rifiuta le offerte italiane, poi invece cambia idea. Come già detto l'attacco fu condotto contro la "Sforzesca" che fu ribattezzata cikaj = scappa. Per chiudere la falla furono inviate le truppe a cavallo e le CCNN, difatti è proprio in questo contesto che si verifica la famosa carica di Isbuschenskij del reggimento Savoia Cavalleria mentre gli uomini della 63^ Legione Tagliamento delle CCNN si meritarono l'appellativo di leoni per la resistenza offerta su quota 232, in particolare il 79° battaglione. Fonte http://www.storiain.net/arret/num123/artic6.asp#n10 , articolo non proprio preciso ma che ha una ottima bibliografia. Piccola curiosità, per chi fosse interessato su youtube c'è anche un film piuttosto datato che riporta proprio le vicende del Savoia, il film si chiama "Carica Eroica"
Il mio piccolo contributo riguarda la testimonianza diretta da me raccolta presso un vecchio del mio paese, ora scomparso: era soldato semplice in fanteria insieme ad un altro compaesano, non mi ha detto il reparto, sul Don disse: "mi svegliai una mattina ed era pieno di russi ovunque", rende bene l'idea penso. Fece qualche tentativo di difesa (era un buon tiratore, cacciatore esperto), ma poi rimase bloccato con i compagni dietro a dei ripari a seguito del fuoco di soppressione dei russi che avanzavano in gran numero. Altre squadre stavano arretrando e loro erano sempre inchiodati, fino a quando l'altro compaesano con una serie di rapidi spostamenti distrasse il fuoco russo e poterono ritirarsi con gli altri (era un veloce corridore, diceva il vecchio). Il soldato che fece da diversivo, tale Vincenzo, fu colpito di striscio e poi lo videro venire catturato vivo, tuttavia non torno' mai a casa e nessuno sa cosa gli sia successo dopo quell'azione. Dopo questo episodio il vecchio del paese si uni' alla grande ritirata di cui molto si e' detto e scritto. In ogni caso penso che questa testimonianza faccia capire che i russi erano tutt'altro che impreparati alla lotta come magari si vede in qualche film dove mancano gli equipaggiamenti in modo grottesco.