Italia meneghina (Markenos Mod)

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Pandrea, 25 Maggio 2013.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Data d’inizio: 1492
    Il ducato di Milano è da poco passato sotto l’egida degli Sforza. Dopo i fasti viscontei, quando il Ducato pareva essere sul punto di conquistare l’Italia, rimangono sotto il Biscione le città di Milano, Cremona e l’isola denominata Corsica. L’Italia è dominata da vari stati; i più potenti sono il regno di Napoli e Sicilia e la repubblica di Venezia, ma anche Savoia, Firenze e il Papato sono nemici temibili. Se in Italia si difende ostinatamente la pluralità politica, il resto del mondo pare sulla via dell’unificazione: nella penisola iberica la Castiglia e l’Aragona sono guidate unite da re Ferrante, sebbene mantengano la separazione politica; la dinastia Valois in Francia sta sottomettendo alla corona tutti i ducati d’Oltralpe; l’Islam vedrà sorgere un’unica guida non appena Mamelucchi ed Ottomani avranno deciso col ferro e col sangue chi dovrà essere; le steppe orientali paiono ormai riunite sotto le armate della Moscovia, l’intera Europa orientale è in mano alla dinastia degli Jagelloni, a capo di Polonia, Lituania, Ungheria e Boemia; mentre l’Impero Germanico vede le sue mille indipendenze minacciate dall’Imperatore d’Asburgo, che non nasconde le sue velleità restauratrici. E giungono voci su terre aldilà dell’Oceano vaste e ricche oltre ogni immaginazione…


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    Giovani Galeazzo II Sforza detto l’Intellettuale (1476-1505)

    Giovanni Galeazzo II, erede del fondatore della dinastia Francesco Sforza, regnò a lungo sul ducato di Milano. Il suo regno fu segnato dall’edificazione di ben due università, una a Milano e l’altra a Cremona. Giovanni amava le lettere e circondarsi di letterati, su modello del suo contemporaneo Lorenzo il Magnifico, e ricercò la gloria nelle arti e non nelle armi. Ma ciò non vuole dire che fu un vigliacco: combatté onorevolmente al fianco dell’alleata Austria contro la Francia scomunicata, difese per quanto era nelle sue possibilità la Polonia invasa dalla Boemia e scese nel Meridione per punire il regno di Napoli colpevole di aver tradito l’alleanza con Milano. Rispettoso dell’autorità imperiale, non volle mai nuove terre non sue di diritto, ma si limitò a chiedere risarcimenti finanziari e ammissione di sconfitte. Fine osservatore della politica del suo tempo e grande cultore dei Classici antichi, quando sentì che stava giungendo la sua ora si sentì in dovere di lasciare ai posteri le sue riflessioni. Scrisse pertanto la sua opera più famosa, il “Principe milanese”, dal seguente incipit:

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    “Al mio successore, reggente di Milano e guida della dinastia Sforza. Il mio lungo regno mi ha permesso di fare grande esperienza delle cose politiche. Ho visto come in Europa gli Stati e le Nazioni stiano diventando una cosa sola. Anche la Nazione italiana deve essere riunita sotto un unico Stato, altrimenti sarà condannata alla schiavitù perpetua. Soltanto Milano può essere il fautore di questa unione; non certo i mercanti plebei di Firenze, di Genova e di Venezia, non certo le dinastie straniere dei Trastamara di Napoli e dei Savoia di Torino, non certo il Papa di Roma. Per adempiere al destino degli Sforza e di Milano, avrai bisogno di grande potere. Il trono imperiale te lo darà: strappa il trono di Cesare agli Asburgo e riportalo in Italia sua terra natale. Con le armi dell’Impero unifica l’Italia e ponila poi al di sopra di tutte le altre Nazioni, gli eserciti italiani dovranno essere i più potenti d’Europa, temuti in ogni dove come al tempo di Roma. Per fare tutto ciò avrai bisogno di circondarti di gente fedele ed onorevole, dunque la nobiltà; diffida sempre dei mercanti, avidi di guadagni e fedeli solo alle proprie tasche, lasciali solo liberi di esercitare il loro mestiere, porterà oro nelle tue taschi. Ma i nobili dovranno servirti, non sfidarti: accentra tutto il potere nelle tue mani e libera i sudditi dagli obblighi feudali, per indebolire i potenti locali. Come farai a mantenere fedeli dei sudditi liberi, ti chiederai; la risposta è la tradizione e la religione, mantieniti sempre fedele ai costumi degli avi e scoraggia gli innovatori, sono subdoli forieri di instabilità. Siano le tue fortezze solide e i tuoi eserciti forti, non potrai mai vincere se ti mancherà uno dei due; ignora il mare, nessuna solidità viene dai fragili legni e da terre troppo lontane da governare con efficacia; ricorda la lezione di Sparta, capace grazie all'addestramento di distruggere eserciti mille volte superiori di milizie improvvisate.

    Infine amico mio, rimanga un nostro segreto, ho sempre sofferto il dover piegare la testa davanti ai comandamenti del Papa, quando è evidente servano non Dio ma gli interessi della Chiesa. Ma ho la sensazione che siano in molti in Europa a soffrirne. Credo che a breve parte della Cristianità si solleverà contro il Papa, valuta se unirti a loro, in modo che più nessuno Sforza debba piegare il capo di fronte ad un altro uomo.

    Lunga vita agli Sforza, al Ducato e all'Italia!"


    EXtra AAR:
    Insomma, tutta la pappardella serve a dire che i miei obiettivi sono:
    1)Diventare imperatore
    2)Unificare l'Italia
    3)Portarla a diventare la potenza terrestre migliore d'Europa

    Le barre saranno portate verso:
    -ACCENTRAMENTO
    -ARISTROCRAZIA
    -LIBERI SUDDITI
    -CONSERVAZIONE
    -LIBERO MERCATO
    -DIFENSIVO
    -TERRESTRE
    -QUALITA'
     
  2. alberto90

    alberto90

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    Ottimo inizio ....
     
  3. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Ludovico I Sforza detto il Breve (1505-1507)

    Ludovico regnò solamente due anni e non riuscì a fare nulla di notevole, se non ritrovare (o creare? le fonti sono dubbie) antichi documenti attestanti che Cuneo, Ticino e Modena fossero terre spettanti di diritto al Ducato (ex-AAR: evento che mi ha assegnato il core sulle tre province dette).



    Azzone II Sforza detto il Fulmine (1507-1510)
    Azzone, figlio di Ludovico, come il padre regnò pochi anni. Tuttavia riuscì a ricoprirsi di gloria dando inizio alla Grande Espansione Milanese, che sarebbe proseguita nei decenni successivi. I Savoia erano stati costretti dalla Russia, capo dell’alleanza nemica, a rendere indipendente un loro vassallo, il conte di Saluzzo.

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    (il viale di Cuneo dove Azzone sfilò vittorioso)
    Azzone non perse l’occasione, invase il contado e conquistò Cuneo, facendo valere i diritti attestati dal padre. La lontana Russia non poté intervenire e stipulò una pace bianca. Azzone tuttavia dopo quell’impresa morì, senza eredi legittimi. Gli Sforza così si estinsero e alla guida del Ducato salì un membro stimato dell’aristocrazia milanese.

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    Finisce qui l'avventura degli Sforza. Ma si sa, le dinastie passano, i ducati restano. E a volte finiscono in mani migliori...
    Nella prossima puntata, un personaggio che meritò di essere ricordato dai posteri come Il Grande!
     
  4. Pinky

    Pinky

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    Screen!
     
  5. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Purtroppo ho deciso di fare l'AAR quando la partita era già a metà '500. Sto tenendola immobilizzata per raggiungerla con l'AAR, a proposito come si fanno gli screen? Sia quelli da schermo sia quelli mondiali. Comunque ho dimenticato un obiettivo: se la partita lo permette, vorrei diventare protestante un'Italia protestante.
     
  6. ronnybonny

    ronnybonny Moderator Membro dello Staff

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    Con F12 la mappa mondiale, con Alt+F12 (mi pare) la mappa mondiale tua, dei tuoi vassalli e unioni personali, con F11 lo screen dal gioco
     
  7. Mac Brian

    Mac Brian

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    Azzone era uno sborone :ROFLMAO:.
     
  8. Pandrea

    Pandrea Guest

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    E Ludovico era un fico? :asd:

    E Galeazzo cosa era? o_O
     
  9. alberto90

    alberto90

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    Faccia di Pupazzo .... Trivellatore Pazzo .... Duca di C....o ......
     

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