Premessa: Dopo tanto pensare ho deciso di partire dalla contea Agder della Norvegia (perchè la Norvegia domina); creando una dinastia personalizzata. Cercherò di giocare questa partita nella maniera più attinente possibile, tentando di effettuare scelte attinenti al contesto, osservando i tratti di volta in volta del personaggio di turno. Let's Start! Dati Generali Nome Casata: Helke o Helkesson Fondatore Casata: Folki Helkeson Helki (Personaggio Personalizzato) Cultura: Nordica Titolo di partenza: Capo di Agder Folki Helkesson Helke (8 gen 851 Iveland- 10-30 giugno 882 ?) Figlio del capostipite Helke, Folki dovette subito fare i conti con la realtà di essere un piccolo pesce in un grande oceano. Non essendo stupido capì che l'unico modo per sopravvivere fosse divorare i pesci piccoli, alleandosi invece coi più grossi. Come prima cosa quindi assaltò i propri vicini uno per uno, schiacciandoli sotto il suo pugno, estromettendone i vecchi capi e prendendone il posto. Contemporanea a questa fagocitosi ci fu il giuramento di fedeltà all'allora Jarl di Haraldr di Ostlander, portando al suo servizio la spada sua e dei suoi Fèlagi in cambio di protezione. Lo Jarl accettò di buon grado, evitando così una sanguinosa conquista e guadagnando un valido soldato per la sua battaglia per diventare re di Norvegia. Come genarale dell'Ostlander si distinse in più situazioni per la sua grande abilità tattica, tanto da guadagnarsi il titolo di Lawspeacker e maresciallo alla corte del suo sire. Durante i pochi periodi di pace si prodigò per aumentare le infrastrutture, focalizzandosi sulla costruzione di naviglio, necessario per protendersi verso i mari, ove ricchezze sconfinate lo aspettavano. La durezza della sua vita di soldato venne comunque allietata dalla nascita di ben quattro figli maschi, a cui era molto affezionato. Due di loro: Ottarr e Frederik dimostravano il suo spiccato acume e vispezza. Durante una scaramuccia con alcune tribù riottose rispetto al potere del suo Jarl, Folki venne ferito gravemente, tanto da costringere all'imputazione del braccio sinistro sino a metà avambraccio. Nonostante tale mutilazione, Folki rimase fedele (anche troppo) ai suoi doveri verso il suo sire, continuando a servirlo e a condurre le sue armate in battaglia. Non quando o dove morì, ma il suo decesso avvenne durante una campagna dell'Ostlander contro alcuni riottosi. La sua morte improvvisa portò ad un arresto sui suoi piani per costruire un potente ducato alle dipendenze del futuro regno di Norvegia. Dopo il suo funerale avvenne la suddivisione dei suoi beni ed averi a vantaggio dei suoi figli maggiori. A Ottarr Folkisson la contea di Agder e Telemark A Frederik Folkisson la contea di Rogaland A Valdemar Folkisson la contea di Hordaland Il quarto maschio, Helgi, rimase alla corte di Ottarr come suddito non avendo diritto ad alcun territorio. Oltre a a quattro maschi Folki ebbe anche due femmine: rispettivamente Asa e Gyrid. Tratti di Folki: Brillante stratega, genio, affascinante, appagato, diligente, iracondo, moderato, onesto, mutilato, umile e buono. Con il territorio conquistato da Falki diviso, cosa succederà alla giovane casata vichinga? Buono prima parte dell'AAR finita; purtroppo non sono riuscito a scattare lo screen della morte del mio povero piccolo capo; ma prometto che alla morte di ogni regnante farò lo screen.
Ottarr Folkisson Helke (Marzo 868 Inveland - Napoli 30 giugno 932 ) Andato al potere ancora minorenne, dovette subire la reggenza di suo zio Olaf, che nel frattempo tentò più volte di eliminare altre ingerenze al suo potere all'interno dei domini di Ottarr. Fortuna volle però che il tempo trascorso per raggiungere la maggiore età fu alquanto breve e permise al giovane capo di silurare l'ingerente parente alla prima occasione. Iniziò subito a contestare ai suoi fratelli i territori paterni, riconquistandoli tutti in meno di un lustro, anche grazie all'aiuto di truppe mercenarie. Frederik e Valdemar vennero quindi esiliati in Albione, presi sotto l'ala protettrice degli scandinavi inglesi. Senza temere attacchi interni, Ottarr iniziò i preparativi per la prima grande razzia del suo popolo. Grazie all'accorta politica edile del padre, poteva disporre di una buona flotta (per le dimensioni dei suoi possedimenti) ed almeno 1000 baldi vichinghi pronti ai suoi ordini. Per un ventennio Ottarr navigò in lungo e in largo per il baltico, razziando le città europee e inglesi lungo le coste, culminando nel maggio del 894 con il sacco di Parigi. Le sue truppe furono però intercettate dall'esercito lotaringio durante un tentativo di saccheggio nei pressi di Bruxelles; il suo piccolo esercito scampò per miracolo e Ottarr stesso ci rimise una mano durante la battaglia. Ciò però non fermo l'Helke che anzi raddoppiò i suoi sforzi sia in patria che all'estero, continuando le razzie, anche se in scala minore, conquistando finalmente l'ambita fama di vichingo spietato. Tutte le ricchezze acquisite vennero accumulate ove possibile, mentre la maggior parte venne spesa per potenziare l'apparato bellico ed economico della regione di Agder. Il suo scopo era di creare un regno scandinavo indipendente dalla Norvegia; il problema era il dove. Nel mare baltico la maggior parte delle terre o appartenevano già a a regni pagani troppo potenti, o ad affini regni cristiani, praticamente impossibili da assaltare e conquistare con le sue esigue forze. Durante la sua permanenza alla corte dello Jarl, Ottarr venne portato a conoscenza grazie ad alcuni mercanti dell'instabilità politica che tormentava da anni le regioni meridionali della penisola italica. Decise quindi che quelle terre sarebbero dovute divenire sue. Imbastì il suo esercito, rimpinguato da truppe mercenarie assoldate in Scandinavia. Il 20 maggio del 898 Ottarr partì da Invenland alla volta del mar Mediterraneo, che raggiunse quasi un mese dopo. A novembre le vele dei Drakkar furono visibili da un villaggio costiero nei pressi di Capua, in meno di un'ora quasi 2000 furiosi pagani si lanciarono all'assalto dell'abitato al grido di "Per il Padre di Tutti!". La popolazione venne sterminata, chi non perì in battaglia lo fece durante i sacrifici propiziatori per la buona riuscita della guerra. Ottarr molto religioso voleva avere gli dei dalla sua parte a tutti i costi. Il conte di Capua, timoroso per la propria incolumità si rinchiuse nel suo castello, lasciando il controllo del suo esercito mal addestrato ed in inferiorità ad incompetenti comandanti. Le truppe cristiane furono massacrate e in meno di due anni tutte le fortezze vennero conquistate; la contea di Capua era caduta in mano pagana. Messa in sicurezza la provincia la furia di Ottarr si abbatté come un maglio sul ducato di Benevento. L'antico ducato longobardo non riuscì a resistere alla furia degli uomini del nord, vedendosi sottratta la provincia di Benevento. Consolidate le conquiste, Ottarr a malavoglia dovette tornare in patria per presenziare all'incoronazione dello Jarl Haraldr a Re di Norvegia. Poco prima di imbarcarsi nuovamente per tornare a Capua, l'Helke si autoproclamò Jarl di Vestlandet, con tutti i privilegi annessi, dopodiché partì; mai più avrebbe fatto ritorno nelle sue terre avite. Oltre all'Impero Bizantino a est e all'emirato di Sicilia a sud (sotto l'egida del sultanato d'Egitto), i restanti stati erano prede facili. Ottarr puntò le sue attenzioni verso la florida repubblica di Amalfi che come lui seppe avvantaggiarsi dal caos politico della regione, conquistando Salerno, Taranto e Napoli. Ottarr mandò emissari a porre bandi in tutta la Scandinavia e negli altri territori nordici, facendo spandere la voce: una grande incursione ai danni sarebbe stata lanciata da lui in persona ai danni della flaccida Amalfi; un monito per tutti gli adoratori del Dio appeso. La chiamata ebbe subito risposta e in meno di un anno migliaia di uomini si andavano ad accumulare a Capua, la nuova capitale del suo Jarldorm. Quando gli uomini furono sufficienti attuò la seconda parte del suo piano: approfittando della debolezza del suo sovrano appena eletto, Haraldr II, Ottarr dichiarò guerra sia al Re di Norvegia, per reclamare l'indipendenza a lui necessaria, mentre in Italia scatenò l'invasione dei territori amalfitani. La Norvegia perse rapidamente la guerra, impossibilitata a contrastare il suo vassallo più potente. Nemmeno Amalfi potè nulla contro più di 6000 soldati, i quali sbaragliarono gli eserciti e le difese della repubblica, occupandone le province una per una. Quasi consecutivamente Ottarr ordinò l'occupazione di parte della provincia di Lotaringia della Puglia, che non potendo in quel frangente accettò la cessione del territorio. Oramai Gran parte del territorio del meridione continentale era in mano a lui; mancavano all'appello solo la Puglia e la Calabria bizantine (e un fazzoletto di terra pugliese lotaringio), oltre alla Sicilia musulmana. Nel 914 i territori bizantini in Italia si ribellarono e Ottarr ne approfittò, scatenando una terribile offensiva che portò all'occupazione in un anno e mezzo della Puglia e della regione di Catanzaro. La capitale venne nuovamente spostata, questa volta a Napoli e Il 18 aprile del 916, alla presenza dei suoi confratelli e vassalli, Ottarr proclamò la nascita del Regno di Napoli ( in norreno Kongedømmet Neapolis, in latino Regnum Neapolis), incoronandosi come Ottarr I (latino Otherium, italiano Oterio). Il nuovo sovrano passò il resto del tempo a riorganizzare il proprio regno, tentando di dare un minimo di amministrazione ai suoi possedimenti, tentando ove possibile di incorporare le predenti leggi e istituzioni. Il suo popolo non era avvezzo a tali ingombranti problematiche ed ogni aiuto sarebbe stato prezioso. Durante il periodo di pace seguente i suoi fratelli tornarono alla sua corte, reclamando territori in quanto gli era loro dovuto. Ottarr acconsentì lasciando ad ognuno di loro una provincia appena conquistata, in cambio della promessa di eterna fedeltà a lui e alla sua discendenza. Fu molto religioso e non lasciò mai che patetici membri di altre religioni potessero anche solo mettere un piede nel suo regno senza che gli venisse tagliato. Fu sempre felice effettuare sacrifici, sperando così di garantire il favore divino alla sua famiglia e al suo regno per molti anni. Come ultimi atti del suo nuovo regno, Ottarr strappò il controllo degli Abruzzi e ciò che restava della Puglia alla Lotaringia, ampliando ulteriormente il neonato stato. Ormai malato da tempo Ottarr morì, probabilmente per complicanze dovute all'avanzata età, a Napoli. Lasciò il suo regno ai suoi due figli. Dal suo matrimonio ebbe 2 figli maschi e 3 femmine: Sua Altezza Principe Þórbjörn Ottarrsson Helke, erede al titolo di Re di Napoli e duca di Capua Sua Altezza Principe Gnupa Ottarrsson Helke, erede al titolo di Jarl di Vestlandet Sua Altezza Principessa Holmfrid Sua Altezza Principessa Þordunn Sua Altezza Principessa Rikissa Alla morte di Ottarr un nuovo e potente regno nacque dal caos del meridione Italiano; sarebbe riuscito a resistere e prosperare? Oppure sarebbe caduto per mano interna o sotto la forza dei potenti nemici che lo circondano? Scopritelo nella prossima puntata!
Per ora sta andando molto bene XD; il problema grosso sarà che andando in italia non potrò riunire i luoghi sacri dei norse per riformare la religione...quindi a lungo andare diverrà spinosa come situazione.