si è detto che nel 2 luglio 1187 Saladino aveva posto assedio a Tiberiade dopo aver sfruttato le ambizioni del conte Raimondo che aveva creato divisioni fra i principi crociati più di quanto erano già profonde. Così a causa dell'imprudenza di Raimondo gli ospedalieri furono obbligati a soccorrere i cristiani intrappolati quando la situazione avrebbe suggerito di "sacrificare" tale posizione avanzata per proteggere meglio le città più importanti a ovest del Lago di Tiberiade. Inoltre già mesi prima Saladino distrusse un armata di crociati presso le fonti di Cresson dove fu ucciso anche il Gran Maestro Ruggero di Les Moulins. Va anche detto che lo stesso Raimondo che abbandonò la città per raggiungere il campo crociato aveva detto che si trattava di attraversare un tratto di territorio con pochissime fonti d'acqua,insufficienti per un esercito in marcia nella stagione estiva. La decisione di procedere fu presa in modo disastroso a causa della mancanza di un comando unico cosa che era una costante per i crociati ma anche molto tipico degli eserciti medievali europei. Fino a che punto era vitale difendere Tiberiade ? sulla carta era troppo a est delle regioni più ricche e densamente abitate dei principati cristiani e Saladino pur con un numeroso esercito avrebbe dovuto operare fra le grandi città fortificate interne verso ovest in territorio meno desertico e più propizio per l'esercito crociato basato sulla cavalleria e inoltre i crociati avrebbero avuto anche il vantaggio di rifornimenti via mare anche se ormai in quel periodo era sempre più diffuso il disinteresse del continente sulle sorti del Regno di Gerusalemme. Senza Hattin forse i principati avrebbero avuto ancora alcuni decenni di vita in più e magari forse si sarebbe risolto il dilemma dinastico della assenza di figli maschi da parte del Re Baldovino di Gerusalemme che aveva determinato fratture fra i principi in quel periodo cruciale.
in realtà, a parte la grave crisi dinastica della corona di Gerusalemme i principati cristiani erano abbastanza solidi sopratutto il potente principato di Antiochia e in più godevano del supporto degli armeni che vantavano un eccellente cavalleria. Solimano prima di Hattin fu anche battuto dall'esercito guidato dallo sfortunato Baldovino anni prima a Montgisard e dopo quella battaglia ha adottato la strategia simile a quella dei mongoli cioè cavalleria da tiro e schermaglia incessante e terreni impraticabili per la superiore cavalleria dei crociati e la tattica infatti ha funzionato grazie alla scarsa attitudine tattica dei comandanti cristiani che invece cercavano ad ogni costo lo scontro diretto andando a cacciarsi in imboscate come infatti è successo a Cresson e ad Hattin. Però i crociati dopo Hattin hanno vinto ad Arsuf proprio perchè i musulmani,troppo fiduciosi delle precedenti vittorie, hanno accettato la battaglia campale come la volevano proprio i crociati.
Quello che non hanno mai capito i crociati, cosa che invece i romani avevano appreso benissimo, è che era assolutamente inutile cercare di combattere gli arabi inseguendoli nel deserto, specie con un esercito occidentale armato pesantemente e facilmente massacrabile dalla calura. Avessero atteso l'arrivo di Saladino arroccati in città o lo avessero affrontato in una pianura erbosa con rifornimenti d'acqua si sarebbe ripetuto l'evento di Antiochia. Purtroppo è stata la presunzione a calcare la mano, la presunzione di sconfiggere rapidamente gli infedeli nonostante non si disponesse di acqua ne di una valida alternativa. L'esercito di Gerusalemme era di circa 10.000 uomini, una volta massacrati ad Hattin era finita, non c'erano rimpiazzi
Un'isola cristiana, per l'aristocrazia ma non certo per la popolazione, in un oceano musulmano non avrebbe potuto comunque resistere a lungo. Alla prima sconfitta era finita, non aveva le risorse strategiche per riprendersi. Praticamente Israele con 900 anni d'anticipo.
Non proprio in un oceano islamico, anche se così ci appare oggi (e lo è sempre più). L'islamizzazione fu graduale ed in molte aree i non musulmani erano o la maggioranza o una minoranza consistente. Per esempio, ad oggi tra i 10 ed il 20% (stime, non ci sono dati precisi) della popolazione egiziana è cristiana, e sicuramente erano di più all'epoca. Secondo il censimento ottomano del 1914, in Palestina i cristiani erano l'11,2% (ed il 5,6% erano ebrei), questo nonostante l'immigrazione dall'Egitto e da altre regioni nel corso del XIX secolo. Si valuta che l'islamizzazione accelerò dopo le crociate e soprattutto sotto i turchi dal XVI secolo, e che fino all'XI secolo i cristiani fossero la maggioranza in Palestina. D'altronde solo i non musulmani erano soggetti al pagamento della jizya (testatico) e del kharaj (tassa sui terreni) che costituivano spesso la principale fonte di entrate per gli erari islamici, sicché, per quanto fosse conveniente convertirsi all'islam (e le conversioni potevano avvenire solo in una direzione), non c'era necessariamente una grande spinta dall'alto a favorire la conversione. Però verosimilmente avrebbero dovuto ammorbidire di molto ogni intransigenza religiosa verso ortodossi, copti ecc. per provare a creare un'identità comune con coloro che da secoli erano ridotti allo stato di "dhimmi".