Stellaris [AAR] Scegli una delle due

Discussione in 'Altri Giochi Paradox' iniziata da Sir Matthew, 10 Giugno 2017.

  1. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    Prologo - Einstein aveva torto

    lightwall.png
    (Quello che credeva Einstein)

    Ursula Klein si aggirava per le stanza della biblioteca incuriosita. La biblioteca non aveva nome, ma all'entrata era posta una targa: "Scegli una delle due". Stranamente, sotto la targa era presente una porta. Dopo la porta, si poteva salire su una scala, che portava alla singola scrivania del biliotecario. E, per quanto ufficialmente la biblioteca era divisa in stanza, queste erano più di due, o addirittura una sola, considerando che i muri divisori non erano altri che gli scaffali. Ursula era abbastanza sicura che quella targa non si riferisse alla biblioteca, ma decise comunque di chiedere lumi al bibliotecario. Il vecchio rispose con un sorriso: "Signorina, lei quanti anni ha? Deve essere giovane. Vede, c'era un tempo, appena 100 anni fa, in cui si credeva che il viaggio superluminale fosse impossibile. Gli scrittori dovevano inventarsi arzigogoli non da poco per introdurlo, ma, invariabilmente, dovevano obbedire alla seguente legge: "Relatività, Causalità, FTL: scegli una della due". Credevano che il viaggio superluminale implicasse il viaggio temporale, quindi assumerlo avrebbe implicato l'assenza di causalità. E quindi dovevano far cadere la relatività. In questo edificio, nel 1994, Alcubierre ha fatto il primo passo verso il Warp. E poi altri l'hanno seguito, fino ad oggi. Questa biblioteca racchiude tutta la conoscenza umana sulla velocità superluminale."

    ftl10.jpg
    (Il paradosso temporale che si credeva derivante dal viaggio FTL)
    "Interessante, anche se devo aggiungere che, ad oggi, l'effettivo funzionamente di un motore di Alcubierre" è ancora puramente teorico. O meglio, sperato. Ne abbiamo costruito un prototipo, e lo abbiamo montato su un razzo. Ma non sappiamo se effettivamente funzionerà, o se sarà il più grande disastro della storia dell'esplorazione spaziale. Chris Van Den Broeck è sicuro che grazie al suo contributo il motore è funzionante, ma Ali al-Hazmi crede invece solo l'idea di una bolla dimensionale che racchiude un razzo è ridicola. Richiede una quantità di energia immensa (pensi, il razzo che dovrebbe compiere il viaggio viene alimentato da fissione nucleare!), dalla bolla non si può vedere dove si sta andando, non sappiamo se la bolla può essere "chiusa" o se il razzo sarà intrappolato per sempre. Per non parlare delle radiazioni di Hawking che riempiranno la bolla, o del fatto che tutte le particella all'interno della bolla continueranno a viaggiare a velocità superluminale anche dopo che la bolla si sarà fermata, probabilmente disintegrando il razzo. Sarà un disastro."

    Alcubierre.png (La bolla Warp che dovrebbe essere generata dal motore di Alcubierre)
    "Ah, quindi lei è una disfattista. Bhe, avere paura è normale. Ogni volta che l'umanità ha fatto un passo avanti, ha avuto paura. Gagarin era terrorizzato prima del volo immortale. Vedrà, quando le immagini dei notiziari trasmettaranno il successo della missione, si ricrederà. Vuole un libro per informarsi ancora sulla storia delle ricerca su questo problema? Me lo potrà riportare dopo che avremo ricevuto le notizie dalla Tesla."
    "Mi spiace, ma dalla Stella di Barnard ancora non hanno attivato il servizio postale, e non ho idea se tornerò..."

     
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    Ultima modifica: 19 Giugno 2017
  2. Sir Matthew

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    Rapporto di inizio mandato - Dolores Muwanga

    Oggi, Primo Gennaio 2200, mi insedio ufficialmente come Presidente delle Nazioni Uniti della Terra. Dopo anni passati a convincere politici e popoli da tutto il mondo che l'unica via di sviluppo per la Terra è lo spazio, dopo anni passati a combattare i pochi focolari di ribellione anti-globalista in giro per la Terra, ora comando io. Finalmente, dopo anni di dure lotte, la Terra è unita sotto un'unica democrazia rappresentativa, una Repubblica fondata sull'Eguaglianza, la Libertà e la Fraternità. Saremo un faro di Libertà per tutta la Galassia.
    2017_06_11_1.png
    (Dolores Muwanga)
    Ho 10 anni per rendere trasformare la nostra società da società planetaria a società interstellare, ma non sarà per nulla facile. La nostra produzione industriale non è sicuramente sufficiente a sostenere le difficoltà che incontreremo nel futuro.

    upload_2017-6-11_21-12-26.png

    E, anche portando la produzione terrestre al massimo della sua capacità, la situazione non cambierà di molto.
    upload_2017-6-11_21-21-21.png
    I motivi sono essenzialmente due: per prima cosa, ci vorranno anni perché si arrivi a poter produrre risorse in quella quantità, in quanto servirebbe una forza lavoro di ben 32 miliardi di persona, mentre attualmente ne disponiamo di appena la metà (16 miliardi). Attualmente non sono disponibili stime di crescita, quindi al momento non possiamo che immaginare tempi molto lunghi. In secondo luogo, il grafico precedente non prende in considerazione il consumo di risorse.
    upload_2017-6-11_22-32-34.png upload_2017-6-11_22-31-25.png upload_2017-6-11_22-34-15.png
    Come si vede, a fronte di un aumento del profitto di minerali, si ha un crollo del disavanzo di alimenti e una diminuzione del profitto di energia. In particolare, il budget energetico sarebbe così distribuito:
    upload_2017-6-11_22-54-22.png upload_2017-6-11_22-58-16.png
    2017_06_11_3.png
    Il mantenimento delle infrastrutture aumenterebbe notevolmente, e il profitto previsto di 3 unità di energia sarebbe garantito solo supponendo che né flotta, né esercito e né stazioni spaziali vengano ampliate. Una prospettiva difficilmente condivisibile. Inoltre bisogna considerare che, dato l'attuale sviluppo tecnologico, le previsioni di produzione rappresentano il tetto massimo che la produzione terrestre potrà raggiungere. Considerando che non sappiamo di quanto la tecnologia aumenterà l'efficienza produttiva, dobbiamo assumere che l'unico modo per migliorare la nostra produzione saranno le stazioni spaziali orbitanti. Per questo, l'obiettivo principale del mio mandato sarà la costruzione di stazioni spaziali minerarie nel sistema solare, ovunque questo porti a benefici considerevoli.
    2017_06_11_2.png

    Concludo questo mio rapporto con l'emanazione del primo editto del mio mandato. Il governo incentiverà tramite fondi, infrastrutture e propoganda la libera circolazione di idee e il libero pensiero. Viviamo in tempi innovativi, abbiamo sicuramente bisogno di idee e menti innovative.
    2017_06_11_5.png
     

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  3. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    :cool::leggo: ti seguo ... Ma non in senso negativo non sono un maniaco ... :bag: o forse sì
     
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  4. Sir Matthew

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    Relazione del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo
    All'attenzione del Presidente Muwanga,
    Il Dipartimento di Ricerca e Sviluppo è onorato di ricevere le prime attenzioni del Presidente, che evidentemente comprende perfettamente le necessità del Dipartimento e l'importanza che ricopre nello sviluppo dell'intera società umana. Inoltre è più che lieto nell'apprendere dei fondi che il governo stanzierà per migliorare i laboratori, nonché degli incentivi al libero pensiero e alla totale libertà di ricerca che è stata garantita a tutti i membri del Dipartimento.
    Purtroppo la richiesta di fornire un piano dettagliato delle ricerche che verranno intraprese da qui a 10 anni è impossibile da soddisfare: per la natura stessa della ricerca che si pratica nel Dipartimento è impossibile prevedere dove l'inspirazione ci porterà o quali scoperte accidentali si faranno. Quello che possiamo fare è provare ad analizzare le ere del passato per cercare di capire come la tecnologia si evolverà. Questo è ben più facile: ogni era è caratterizzata da un certo numero di tecnologie fondamentali, solo quando la maggior parte di esse sono state scoperte e assimilate possiamo affermare di essere passati all'era successiva (attenzione: conoscere una tecnologia dell'era successiva non significa passare di era).
    HowToBuildAFutureFig02.jpg
    (Il numero di scoperte che si credono necessarie per passare da era ad era)
    Attualmente il nostro team è più che preparato: a capo della Sezione di Science Naturali (SSN) abbiamo Ali al-Hazmi, il genio dietro la scoperta del Warp (non credo che abbisogni di presentazioni). La Sezione di Science Sociali (SSS) è invece sotto la supervisione di Julia Dreyer, la cui attenzione ai dettagli è seconda a nessuno (probabilmente avrà avuto modo di studiare i suoi progetti per un razzo "Arca"). Infine la Sezione di Ingegneria Applicata (SIA) è ottimamente controllata da Hong Huang. Grazie a lei ogni fantasia delle altre sezioni potrà effettivamente essere costruita, specialmente nel campo dell'ingegneria aereospaziale. Quelle che seguono sono le loro proposte per la suddivisioni di fondi.

    Ali al-Hazmi, facendo riferimento al modello di sviluppo che lei ha proposte nel suo rapporto di inizio mandato, propone di investire 360 miliardi di dollari nello sviluppo di un prototipo di pannelli solari, che potranno essere utilizzati per abbattare i costi energetici del nostro spazioporto.

    mercury03.jpg
    (Concezione artistica dei pannelli solari)
    L'impatto di una rete tale di pannelli solari sarebbe sufficiente al fabbisogno energetico di un intero spazioporto, eliminando quindi qualsiasi costo di gestione (in particolare, le missioni per rifornirlo di celle d'energia potrebbero essere tagliate completamente).

    upload_2017-6-12_23-29-6.png
    Anche Julia Dreyer cita il suo rapporto, affermando che il punto critico del piano di sviluppo è la crescita della popolazione terrestre. Attualmente si prevede che, perché si arrivi ad avere abbastanza forza lavoro per far funzionare una nuova infrastruttura, bisogna attendere all'incirca 3 anni. Per la prof.ssa Dreyer è quindi assolutamente necessario migliorare le nostre conoscenze dell'ecologia del pianeta, arrivando a sviluppare delle simulazioni particolarmente realistiche dell'ambiente, che dovrebbero permettere un miglioramento dell'efficienza agricola.

    upload_2017-6-12_23-46-8.png
    Come si vede, anche quando la crescita della popolazione umana arriverà al massimo si potrà contare su una sovraproduzione alimentare, che permetterà di immagazzinare cibo per ogni evenienza.
    Infine, la SIA annuncia che inizierà a sviluppare un nuovo tipo di motore, per eliminare l'attuale necessità di composti chimici.
    VASIMR02.jpg
    (Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket, VASIMR)
    Il primo prototipo di questo innovativo motore a ioni, che dovrebbe essere tanto potente da spostare 34 t da una Low Earth Orbit (LEO) ad una Low Lunar Orbit (LLO) usando appena 8 t di propellente, sarà pronto tra circa 4 anni.
    2017_06_12_1.png
     
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  5. Djmitri

    Djmitri

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    AAR che promette molto bene. Ti seguo! :approved:

    PS
    Quali mod utilizzi?
     
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  6. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    nessun mod! gioco vanilla, versione 1.7.2 (beta).
    l'idea è provare a dare la sensazione di "hard sci-fi", ossia una fantascienza il più possibile vicina alla realtà (unica deroga, la possibilità di motori FTL). Ad esempio, il motore di Alcubierre è "scientifico": https://en.wikipedia.org/wiki/Alcubierre_drive.)
     
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  7. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    Piano di Sviluppo Industriale - Pianeta Terra
    Per quanto il nostro Presidente abbia ragione nella sua lungimiranza, affermando che il futuro industriale della razza umana non può prescindere dalle stazioni spaziali orbitanti, non possiamo dimenticarci dell'industria planetaria. Infatti, il fabbisogno di cibo può essere soddisfatto esclusivamente dalla produzione planetaria, ed inoltre fintanto che le infrastrutture orbitanti vengono messe in opera è la produzione terrestre a far andare avanti la nostra industria. Il compito di sviluppare il pianeta, secondo le linee guide del Presidente, ma pur sempre con un certo grado di libertà, spetta a me, Roberto Aguera, governatore della Terra.

    2017_06_14_1.png

    (Il governatore Aguera e l'analisi generale del pianeta Terra)
    Per migliorare l'efficienza del governo planetario la struttura amministrativa verrà divisa in 16 zone. Questa misura è necessaria in quanto, con l'aumento degli interessi terrestri da planetari a interplanetari, i governi locali non potevano più sopportare il carico di lavoro, e una loro fusione in un unico governo transplanetario si è resa necessaria.
    Vedi l'allegato upload_2017-6-14_21-41-25.png
    (Divisione Amministrativa della Terra)
    La produzione industriale e il fabbisogno alimentare del pianeta sono stati perfettamente analizzati dalla Presidente Muwanga, quindi si rimanda al suo rapporto. Possiamo invece affinare l'analisi del fabbisogno energetico. Infatti, attualmente le industrie terrestre richiedono 5 YWt (yottawatt termici), così distribuiti:

    upload_2017-6-14_21-55-40.png
    Quando lo sviluppo delle industrie terrestri sarà completo, il fabbisogno energetico salirà a 12 YWt:

    upload_2017-6-14_21-58-58.png
    Siccome attualmente la pruduzione energetica ammonta a 15 YWt, teoricamente lo sviluppo industriale non dovrebbe portare a problemi di mancanza di energia. Ma, siccome dobbiamo tener conto anche del fabbisogno della flotta, dello spazioporto e dell'esercito, lo sviluppo andrà sicuramente incontro a mancanza energetica. Per evitare tutti i problemi derivanti, si dovrà inframmezzare la costruzione di industrie minerarie, agricoli e laboratori con l'ampliamento delle centrali energetiche. Il piano di costruzioni potrà essere completato in meno di 5 anni (considerando come tempo medio di messa in opera circa 11 mesi nel caso si debba preparare il terreno, di 8 mesi in caso di locazione perfetta). Il problema (già notato dalla Presidente) è che la crescita della popolazione non sarà sicuramente su questi ritmi: in 5 anni saranno attive solo 2 delle infrastrutture costruite (su un totale di 11!). Inoltre bisognerà considerare le richieste da parte di flotta e agenzia spaziale, che sicuramente avranno bisogno di non poche risorse.

    upload_2017-6-14_22-46-30.png
    Come si vede, in 5 anni sarà possibile completare le costruzione di tutte le infrastrutture terrestre se e solo se, nei prossimi mesi, si lavorerà all'emanazione di un editto che regoli i costi dei progetti, abbattendoli (altrimenti il completamento delle infrastrutture slitterà di qualche mese). Ovviamente tutto questo supponendo che tutte le risorse vengano destinate allo sviluppo del pianeta Terra, ma questo sarà molto difficile. Conseguentemente, la costruzione delle varie infrastrutture verrà ritardata fino a che la forza lavoro che dovrà farla funzionare non inizierà a crescere. Questo comporterà un aumento notevole dei tempi (secondo le stime attuali: invece che 5 anni circa 25 anni), ma molte risorse potranno essere destinate anche ad altri progetti (ad esempio, l'ampliamento delle strutture orbitanti o della flotta.

    2017_06_14_2.png

    In conclusione, il piano di sviluppo terrestre seguirà le seguenti priorità: Infrastrutture agricole > infrastrutture minerarie > infrastrutture energetiche > laboratori > centri culturali.
     

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  8. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    Diario di Bordo di Ursula Klein, Comandante della UNS Armstrong
    Giorno 1
    Perchè abbiano scelto me non ne ho idea. Certo, mi adatto come meglio posso, ma la prospettiva di comandare la UNS Armstrong nel suo viaggio inaugurale non mi alletta. Principalmente perché è il primo razzo costruito con un motore di Alcubierre, che teoricamente dovrebbe permettere il viaggio FTL. Dico teoricamente, perché questa sarà la prima volta nella storia dell'umanità intera che si tenta un'impresa del genere. Siccome fallirà miseramente, potremo dire: Un piccolo botto per l'umanità, una grande tragedia per l'equipaggio della UNS Armstrong.

    acclark06.jpg
    (La UNS Armstrong, primo razzo di classe Tesla)
    Giorno 2
    Domani io e l'equipaggio verremo lanciati in orbita e agganciati alla UNS Armstrong. La nostra missione: testare i componenti della UNS Armstrong tramite l'esplorazione del Sistema solare. Quando ci sentiremo abbastanza sicuri del razzo, portarlo in posizione nell'orbita più lontana possibile dal Sole (per evitare tutte le interferenze gravitazionali possibili) e testare i motori di classe Pewee in assetto FTL verso la stella più vicina (Stella di Barnard).

    solarSystem01.jpg
    (Schema del Sistema Solare, usato in mancanza di mappe più precise)
    Giorno 96
    La missione procede bene. Scoperti notevoli depositi di minerali su Mercurio.

    Giorno 129
    Che Venere fosse speciale si è sempre saputo. Ora abbiamo la sicurezza che studiarne l'atmosfera porterà a grandi innovazioni in campo biologico. Infatti, per quanto non sono state trovate forme di vita compatibili con la composizione atmosferica di Venere, uno studio approfondito può sicuramente aiutare.

    Giorno 243
    Trovati depositi di minerali su Europa. Purtroppo, la loro qualità è immensamente inferiore a quella dei depositi di Mercurio, e non potranno essere sfruttati dalle nostre industrie. In ogni caso, potrebbe rivelarsi utili come materiali da costruzioni (sembrano molto più leggeri e resistenti dei minerali attualmente in uso), oppure come propellenti solidi. La SIA dovrebbe pensare ad inviare una spedizione al più presto.

    Giorno 296
    Depositi di minerali su 2-Pallas.

    Giorno 379
    Dopo analisi approfondite su Marte, sembrerebbe che il pianeta non sia sempre stato sterile. Le nostre ipotesi, risalenti a due secoli fa, si sono rilevate esatte: una volta Marte possedeva una biosfera! Non sappiamo se questo significhi che la vita sia qualcosa di presente al di fuori della Terra: ad ora, non abbiamo prove conclusive di essere alieni. Ma possiamo certamente azzardare che, dato un sufficiente sviluppo tecnologico, Marte possa essere colonizzata dall'Uomo! Sono comunque necessari studi ulteriori. Decido quindi di posticipare il test del motore FTL a dopo questi studi, che verranno intrapresi non appena avremo finito la scansione del sistema.

    2017_06_15_1.png

    Giorno 557
    Scoperti depositi di gas naturali facilmente accessibili (quindi non troppo in profondità) su Nettuno.

    Giorno 571
    Conclusa l'esplorazione del Sistema Solare. La missione può dirsi un successo: abbiamo scoperto depositi minerari, gas naturale e probabilmente combustibile. Inoltre abbiamo avuto conferma della colonizzabilità di Marte (necessari studi ulteriori, inizieranno non appena saremo in orbita) e dell'utilità dell'atmosfera di Venere. Infine, tutti i dati telemetrici sulla UNS Armstrong sono positivi: mantenendoci ad una velocità STL, il consumo di Delta-V è notevolmente inferiore a qualsiasi stima, permettendoci di rimanere in missione più a lungo. Guardiamo con speranza al test del motore di Alcubierre.

    2017_06_15_2.png
     
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  9. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    molto ben fatto oserei dire!
     
  10. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    grazie!
     
  11. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    Sulla Terraformabilità di Marte
    Klein, U. et Dreyer, J., Science, vol.1000, n.16750

    Da citare come: [Klein&Dreyer 2201]

    2017_06_16_1.png
    Il seguente articolo tratta della possibilità di terraformare (e quindi colonizzare) Marte. I risultati sono basati su una serie di indagini svolte alla fine dell'anno 2201 dall'equipaggio della UNS Armstrong, sotto il comando di Ursula Klein, co-autrice di questo articolo.
    Per prima cosa, bisogna considerare come Marte, tra tutti i pianeti del Sistema Solare, sia il più simile alla Terra, e conseguentemente il più adatto ad essere colonizzato:
    • il giorno Marziano (detto sol), è molto simile a quello terrestre: 24h, 39m e 35,244s;
    • la superficie di Marte è il 28,4% di quella terrestre, molto vicina alla superficie asciutta della Terra (29,2%). Inoltre Marte ha la metà del raggio terrestre e 1/10 della massa, ha quindi un volume minore di quello terrestre (~15%) e una densità media minore;
    Mars_topography_(MOLA_dataset)_with_poles_HiRes.jpg
    • Marte ha un'inclinazione assiale di 25,19°, simile a quella terrestre di 23,44°. Conseguentemente, su Marte sono presenti stagioni molto simili a quelle terrestri, anche se più lunghe (l'anno marziano equivale a 1,88 anni terrestri);
    stagioni.JPG
    • è presente acqua allo stato solido;
    Vi sono però delle differenze molto importanti con la Terra, che precludono, allo stato attuale, una qualsiasi colonizzazione:
    • non si conoscono organismi che possano sopravvivere alle condizioni marziane;
    • la gravità superficiale di Marte è il 38% di quella terrestre, quindi bisogna supporre un effetto sulla salute dei coloni;
    • Marte è molto più freddo della Terra: la temperatura media sulla superficia si aggira intorno ai -87 C°/-5 C° (sulla Terra la temperature più fredda mai registrata è di -93,2 C°);
    temperature.JPG
    • per questo motivo, l'acqua allo stato liquido sulla superficie marziana non è possibile per tempi duraturi;
    • siccome Marte è il 52% più lontana dal Sole, la costante solare (l'energia solare che entra nell'atmosfera superiore) è il 43,3% di quella che raggiunge l'atmosfera superiore della Terra. Comunque, a causa di un'atmosfera molto più fina, una frazione maggiore raggiunge la superficie (l'irradiazione massima su Marte è 590 W/m^2, mentre sulla Terra è 1000 W/m^2. Inoltre, tempeste di sabbia annuali possono bloccare il Sole per settimane;
    • l'orbita di Marte è più eccentrica di quella terrestre, quindi le variazioni di temperatura e costante solare sono maggiori;
    • Marte manca di una magnetosfera, quindi particelle solari e raggi cosmici possono raggiungere la superficie;
    • la pressione atmosferica è molto minore del limite di Armstrong (47 mmHg), quindi sono necessarie tute pressurizzate;
    PIA16912-MarsCuriosityRover-SeasonalPressure-GaleCrater.jpg
    • l'atmosfera marziana è composta dal 95% di CO2, 3% di azoto, 1,6% di argon e 0,4% di altri gas (compreso l'ossigeno), quindi non è respirabile;
    Cattura.JPG
    (Comparazione della composizione atmosferica)​
    • la pressione parziale di CO2 è 0,71 kPa, quindi la situazione è tossica (sulla Terra è 0,031 kPa, l'intossicamente per un umano inizia a 0,10 kPa, per le piante a 0,15 kPa);
    • l'atmosfera non ferma i raggi UV;
    • l'organismo umano sarebbe esposto a radiazioni molto maggiori che sulla Terra.
    PIA17601-Comparisons-RadiationExposure-MarsTrip-20131209.png
    Da questi dati risulta chiaro che l'unico approccio possibile è terraformare Marte in qualcosa di più simile alla Terra. Ora abbiamo la prova scientifica che questo può essere fatto. In particolare, terraformare Marte significa superare le seguenti difficoltà:
    • trovare una soluzione alla poca gravità e alla bassa pressione, che, oltre a causare problemi di salute per i coloni, risultano anche in un'atmosfera particolarmente volatile e non stabile intorno al pianeta;
    PIA16463-MarsVolatiles-20121102.jpg
    • rendere respirabile l'atmosfera marziana;
    • proteggere la superficie marziana da raggo cosmici e particelle solari e cosmiche.
    Quindi una terraformazione di Marte dovrebbe avere i seguenti obiettivi: costruzione della magnetosfera, costruzione dell'atmosfera e aumento della temperatura. Per fare questo, le seguenti strategie sono ottimali e effettivamente implementabili, una volta raggiunto uno sviluppo tecnologico sufficiente:
    • importazione di ammoniaca, un importante gas serra;
    • importazione di idrocarburi (metano, principalmente), altri gas serra degni di nota;
    • uso di composti del fluoro (SF6, CFC, PFC), sempre come gas serra;
    • uso di specchi orbitali per aumentare l'irradiazione solare della superficie marziana;
    • riduzione dell'albedo, in modo da migliorare l'efficienza dell'energia solare;
    • importazione di cyanobacteria e algae, e poi piante, per aumentare la percentuale di ossigeno fino a livelli respirabili;
    Mars_Ecopoiesis_Test_Bed.jpg
    (Ecopoiesis Marziana)​
    • posizionamento di anelli superconduttori refrigerati, in modo da creare una magnetosfera (questo dovrebbe permettere di evitare la volatizzazione dell'atmosfera e proteggere la superficie da radiazioni cosmiche e particelle cosmiche);
    • infine, il posizionamento di uno scudo in orbita al punto di Langrange L1, per fermare qualsiasi particella cosmica e i raggi cosmici.
    Magnetic_shield_on_L1_orbit_around_Mars.png

    Tutto quanto ipotizzato sopra si fonda sulla condizione che la temperatura ai poli venga alzata di 4 K. Per farlo con degli specchi orbitali servirebbe che dati specchi generino 120 MWe-anno (il minimo per sciogliere le calotte glaciali). Questo metodo è il più efficiente, ma il meno pratico. L'uso di gas serra invece richiederebbe 1000 MWe-anno.

    MarsTransitionV.jpg
    (Concezione artistica della terraformazione di Marte)​


     
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  12. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    Diario di Bordo di Ursula Klein - Esplorazione del Sistema di Barnard

    Barnardstar2006.jpg
    (La Stella di Barnard vista dalla Terra)

    Ha funzionato. Il miracolo si è compiuto: all'inizio di marzo dell'anno 2202 abbiamo acceso il motore di Alcubierre e fatto rotta per la Stella di Barnard. Per la prima volta nella storia dell'umanità, degli uomini si trovano in un sistema che non è quello solare! Per la prima volta nella storia dell'umanità, occhi umani vedono un sole sempre rosso! Solo ora posso comprendere come si deve essere sentito Magellano!

    barnard.JPG
    (La posizione della Stella di Barnard nella costellazione dell'Ophiuchus)
    La Stella di Barnard è una della più vicine al sistema solare: appena 5,96 anni luce. Il viaggio è durato letteralmente un attimo. Si tratta di una nana rossa (tipo spettrale M4), di magnitudine apparente 9,51 (quindi non visibile ad occhio nudo).

    Hertzsprung-Russel_StarData.png
    (Nel diagramma HR si può notare la Stella di Barnard in basso a destra)
    Dalle prime osservazioni, posso confermare tutte le osservazioni precedentemente fatte: la luminosità è pari allo 0,34% di quella solare, il raggio è appena 0,196 raggi solari (è poco più grande di Giove), la temperatura arriva a 3567 K, la massa è notevolmente minore di quella del Sole (0,15 masse solari). Per tutti questi motivi, abbiamo osservato che è notevolmente più povera di metalli rispetto al Sole.

    Barnard'sStarSize_it.jpg (Comparazione delle dimensioni)
    Possiamo invece confermare l'ipotesi di Van de Kamp: intorno alla stella orbitano due pianeti. Si tratta di due pianeti rocciosi, delle dimensioni della Terra. Decido di chiamare i due pianeti Munich 15040 e Roche.

    RedDwarfPlanet.jpg
    (Il pianeta Munich 15040 e, sullo sfondo, la Stella di Barnard)
    Tutto questo è sensazionale: abbiamo dimostrato che il viaggio FTL è possibile e abbiamo trovato pianeti extrasolari più vicini alla Terra possibili (anche se nessuno dei due sembra abitabile: Munich 15040 è coperto da lava e vulcani, mentre Roche è più tossico di Venere). Ma è un'altra scoperta che ci ha lasciato letteralmente senza parole, con l'abisso che si apriva davanti a noi:

    2017_06_19_2.png
    Quello che inizialmente credevamo un errore nella strumentazione si è invece rivelato reale: un piccolo oggetto è in orbita alla Stella di Barnard! L'orbita è molto bassa e veloce, tanto che è difficile agganciare gli strumenti per il tempo necessario a studiarlo. Di cosa si tratta? L'orbita è talmente improbabile e, anzi, impossibile, che non può sicuramente trattarsi di un asteroide/meteora (l'orbita è stabile), nè tantomeno di un pianeta. Che si tratti di un sistema binario a contatto? Oppure, ipotesi affascinante, di un oggetto di origine aliena? E se quest'ultima ipotesi fosse verificata, perché questi alieni hanno piazzato un oggetto in un posto così assurdo? E soprattutto, come? Purtroppo non possiamo rispondere a queste domande, almeno per ora. Per studiare questa anomalia dovremmo discendere in un orbita troppo prossima alla stella, e comunque non essere sicuri di poter studiare alcunché. Finché la tecnologia e le nostre conoscenze non saranno aumentate, rimarrà un mistero. Iniziamo ora il riscaldamento dei motori per la prossima missione: Alpha Centauri.

    2017_06_19_3.png
     
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