Mi sono letto l'Osprey relativo, e ci sono diversi episodi che mi hanno lasciato a bocca aperta! 13 Maggio (pagina 58 del volume) I Tedeschi iniziano a passare la Mosa. A La Marfée la 55a divisione del generale Lafontaine era in posizione su alcune alture e aveva un forte supporto di artiglierie. All'improvviso verso le 6 di pomeriggio un comandante di batteria a Chaumont invia un messaggio al generale Grandsard (comandante del X Corpo d'Armata) riferendo di carri armati Tedeschi a La Marfée (e non c'erano). Poco dopo il colonnello responsabile dell'artiglieria pesante a Bulson telefona al suo comandante (Poncelet) riferendo che a 350m dal suo comando ci sono aspri combattimenti e che sarebbero stati accerchiati entro 5 minuti! Poncelet ordina la ritirata generale, quando NESSUN carro tedesco era anche solo vicono a Bulson!!! Quasi tutta la 55a Divisione francese va in rotta! Lafontaine intercetta i fuggitivi poco dopo: i soldati riferiscono di aver visto i carri, gi ufficiali di aver ricevuto l'ordine di ritirarsi! Lafontaine cerca di fermarli, ma niente da fare: la marea di fuggiaschi intasa Chémery. Grandsard a sua volta informa dell'(inesistente) attacco tedesco il generale Baudet (comandante della 71a divisione francese), che quindi arretra il suo posto di comando di 5-6km portandosi DIETRO l'artiglieria divisionale!!! Un gran numero di cannoni (3 gruppi su 4 di cannoni da 7,5cm e 4/6 di artiglieria pesante) vengono distrutti o abbandonati! 14 Maggio (pagina 60 del volume) Le conseguenze di questi fatti incredibili furono il fallimento dei contrattacchi previsti per l'1.30 (le unità erano rallentate dai fuggitivi e non erano pronte) e quindi all'attraversamento in grande stile del fiume da parte della 10a Divisione Panzer. E non c'era ombra di tedesco a Bulson al momento dell'allarme! La 1a Divisione Corazzata francese (dotata di molti carri pesanti Char B1) venne ostacolata dai movimenti delle truppe in ritirata, e quando arrivò i mezzi di rifornimento carburante erano stati inviati nelle retrovie! A nord di Dinant la 22a divisione si ritirò di 10km, mentre il generale Corap (9a Armata francese) aveva ordinato un contrattacco... Nei combattimenti successivi vennero sferrati con forze insufficienti, un pezzo alla volta, e con scarsissimo appoggio di artiglieria... La 55a divisione di Lafontaine e la 71a di Baudet (che aveva cambiato 2 volte posto di comando in 14 ore e perso il contatto con le sue truppe!!!) si sfaldarono sotto il contrattacco tedesco. Grandsard tentò di contattare il suo superiore, ma il centralino era fuggito! Insomma, penso sarebbe stato impossibile fare di peggio! Intere divisioni che cedono al panico e si ritirano col nemico ancora lontano!!!
Eppoi ridevano dell'esercito italiano.. Poveri francesi, prima costruiscono uno stupido muro lungo 9 metri quando bisogna difendere 10 metri, sperando che nessuno si accorca del buco, poi scappano quando ancora i tedeschi erano a colazione millemila kilometri dal fronte.. Eppoi hanno ancora il coraggio di sbeffeggiare gli altri.. NOTA DI COLORE: non centra nulla ma lo scrivo uguale, in un libretto sulla seconda guerra mondiale appare un manifesto propagandistico della francia libera, dove c'è un croce uncinata con le sue 4 braccia spaccate da 4 mani con 4 bandiere, che sono: inglese, americana, russa e.. francese. Mi sembra davvero un po' eccessivo.. Ancora non capisco perchè i francesi pensino di aver vinto la II guerra mondiale..
Quando un esercito entra in rotta e' sempre uguale il risultato... 1) perdita di contatto tra comandi e tra singoli comandi e truppe 2) perdita di controllo del terreno ed incapacita' di comprensione dei movimenti e della consistenza del nemico che diviene onnipresente 3)effetto valanga delle unita' sbandate che riversandosi nelle retrovie amplificano gli effetti sopra riportati Rommel aveva gia' ottenuto lo stesso risultato a Caporetto nel 1917 contro le unita' italiane....ed era la logica conseguenza del blitzkrieg... Dovete immaginare l'effetto che ebbe sui contemporanei il crollo repentino di un esercito che solo 20 anni prima aveva retto per 5 anni ininterrottamente ed era considerato il piu' forte del mondo. Non c'e' da ridere dei francesi, cosi' come delle nostre povere truppe.... altri eserciti e altre nazioni hanno provato il senso di frustrazione e confusione delle rotte cosi' come efficacemente descritto dal libricino della osprey... la differenza sta nella reazione successiva. Pensate ai primi giorni dell'offensiva delle ardenne quando si ripeterono le stesse scene da parte degli americani
In alcuni casi penso che gli eserciti abbiano avuto dei veri e propri complessi di inferiorità verso i propri nemici, spesso alimentati dall'ignoranza (inevitabile) dei soldati e quella (già più evitabile) degli ufficiali. Solo in questo modo si possono spiegare certe disfatte apparentemente senza senso di eserciti che sulla carta sarebbero stati ottimi come quello francese.Un esercito che parte da questa situazione di inferiorità psicologica difficilmente può fare qualcosa di buono se non c'è veramente un pò di persone con le palle, scusate il termine, che fanno cambiare l'andazzo. Il fatto è che secondo me oltre a mettere in mano al soldato un buon equipaggiamento lo devi anche formare dal punto di vista mentale, ora non vorrei sembrare il solito germanofilo che non sono, però ci sarà stato un motivo se i marinai tedeschi pensavano sul serio di essere su una nave inaffondabile, la Bismarck, e invece i francesi scappavano in preda al panico appena vedevano a 10 km di distanza un Panzer II (non un tigre).
Non che il servizio ricognizione tedesco fosse migliore... confusero 4 vecchi FT17 adibiti a trattori per genio per un'aliquota d'avanguardia di un reggimento corazzato francese, questa svista congelò praticamente le operazioni tedesche nel settore per buona parte della giornata... Non tutti i francesi scapparono via, alcuni resistettero nonostante perdite devastanti (a Monthermé il tenente Gleizes perse il 50% dei suoi prima di venire fiancheggiato dai tedeschi e arrendersi gravemente ferito). Rommel ne sa qualcosa, nel tentativo di sfondare attraverso la micidiale resistenza della 18° divisione francese, poco più a nord, il suo panzer III venne ingaggiato da un contrattacco con pezzi anticarro pesanti e incendiato.