Approfitto della presenza e della cortesia di Calvinus per fargli una domanda che mi è sorta leggendo l'ultimo suo post. Chi sviluppa un gioco come La Grande Guerre è in grado di vincere sempre, almeno contro l'IA, o la tecnica di programmazione è tale che persino lo sviluppatore può trovarsi in situazioni impreviste e di difficoltà?
Le variabili in campo sono tante... Oltre la casualità dei vari controlli diplomatici e politici, il gioco ha in sé una complessità tale che non è raro vedere i propri piani fallire miseramente, anche quelli meglio congegnati.