Visto quello che succede in Crimea oggi mi è tornata alla mente la questione del Kosovo e la sua appartenenza all'uno o all'altro Stato, rivendicata ancora da entrambi, prima del legittisissimissimo referendum che lo ha reso un fantoc...ehm, un libero Stato sovrano. Cosa hanno da dire i NWIani a proposito della questione del Kosovo? Serbia o Albania? Le ingerenze delle potenze straniere specialmente nel '900 hanno contribuito ad alimentare una fazione piuttosto che un'altra nel Kossovo?
Sul Kosovo credo sia necessario fissare dei punti, prima di cercare di comprendere: -La percezione del Kosovo da parte dei Serbi. Il Kosovo è visto come il territorio da cui si è originata l'etnia serba, una visione che associa verità storica a una vera e propria mitologia che affonda le sue origini nel medioevo. Ergo i serbi hanno sempre percepito il Kosovo come loro territorio. -La maggioranza albanese in Kosovo. E' un dato di fatto. Sono la maggioranza, e lo erano nel 1999. -Il 1989 Nel 1989 Milosevic fece revocare l'autonomia del Kosovo e proibì la lingua albanese dalle istituzioni, nella speranza di "serbizzare" l'area. Ciò provocò delle tensioni che per 10 anni non si sono mai davvero sopite. -L'Uçk Di fatto una forza ribelle armata dalle potenze occidentali, fu responsabile anche di altri conflitti, come ad esempio quello in Macedonia, nel 2001, nonché di massacri. -Il Kosovo adesso Il Kosovo è una repubblica non riconosciuta dalla Serbia, come tutti sappiamo. L'etnia serba ancora presente in Kosovo vive un eterno conflitto con le forze filo-albanesi della repubblica, e vive in estrema povertà. Ora, dopo tutto ciò, posso dire che sono confuso. E' chiaro che ogni nazione aveva i propri interessi in Jugoslavia, e li ha perseguiti demonizzando un'etnia e beatificandone un'altra. Di fatto è quello che è accaduto: serbi cattivi, croati così così, bosniaci e albanesi buonissimi. E' chiaramente un'idea semplicistica funzionale alla guerra occidentale. Ma quale soluzione poteva esserci per una regione a maggioranza albanese? Potevano continuare a vivere senza riconoscimenti all'interno della Serbia?
Boh...raccapezzarsi nella questione serbo-macedone-montenegrina-bosniaca-erzegova-croata-kosovara-albanese- musulmano-cristiana-e-di-sicuro-mi-scordo-qualcuno-e/o-qualcosa non è affatto semplice...chi ci capisce è bravo.
Non capisco: i musulmani sono una religione, non un'etnia. C'è una qualche etnia maggioritaria negli iugoslavi musulmani?
penso che in quella mappa ci sia una semplificazione del tipo => musulmani = bosniaci (ma anche i kosovari sono musulmani, quindi l'area verde in Serbia al confine kosovaro sarà rappresentativa di ... ?)
I musulmani sono concentrati in Bosnia-Herzegovina (la parte in rosso nel testo sottostante). Se hai voglia dai una lettura al seguente testo, tratto da questo link: http://www.interkosmos.it/libro02f.htm ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 2 - Dati etno-linguistici La Jugoslavia è il solo paese d'Europa dove il gruppo etnico più numeroso non ha mai rappresentato neanche la metà della popolazione. L'ineguaglianza d'accrescimento naturale presso i diversi popoli è alla base dei cambiamenti nella consistenza dei principali popoli. Mentre i Serbi, gli Sloveni e i Montenegrini, e soprattutto, i Croati, sono diminuiti, i Bosgnacchi (già Musulmano bosniaci), gli Albanesi e i Macedoni sono fortemente aumentati. La composizione etnica della Jugoslavia comprende popoli appartenenti ad almeno otto gruppi etno-linguistici principali, facenti parte delle famiglie "indo-europea", con i gruppi slavo, albanese, latino, germanico, greco e zigano (o rom), "turco-tatara", con il gruppo turco, "ugro-finnica", con il gruppo magiaro. La Vojvodina (regione autonoma posta all'interno della Serbia) è probabilmente la regione, dal punto di vista etnico, più complessa dell'Europa (3). Gruppo slavo Fanno parte di questo gruppo le seguenti etnie: Bosgnacchi, Bulgari, Cechi, Croati, Goranci, Macedoni, Montenegrini, Polacchi, Russi, Ruteni, Serbi, Slovacchi, Sloveni, Torbesi, Ucraini. I più numerosi sono i Serbi (9.000.000), Croati (5.000.000), Bosgnacchi (2.000.000), Sloveni (1.900.000), Macedoni (1.400.000) e Montenegrini (700.000). Si può facilmente notare come le etnie più numerose sono anche quelle che sono state e sono tuttora, sotto differenti condizioni, titolari delle entità amministrative che componevano la "Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia", che cessò di esistere a partire dal 1992. I Serbi In tutto il mondo i Serbi sono circa 10.000.000, di cui quasi 9/10 risiedono entro i confini dell'ex Jugoslavia: 6.500.000 nella Repubblica Federale di Jugoslavia, 1.500.000 nella Repubblica Srpska di Bosnia, mentre prima dei sommovimenti etnici (1992-1995) i Serbi della Bosnia erano 1.800.000. Nella Croazia i Serbi sono attualmente 135.000, mentre prima del conflitto 1992-1995 erano circa 550.000, passando dal 12,2% del 1990 al 3,3% attuale. A causa della diminuzione dei Croati in Bosnia (passati dal 20% al 17%) la percentuale dei Serbi appare aumentata (dal 31,4% al 37,0%). Da notare che in alcune località della Croazia la percentuale raggiungeva in precedenza anche il 95% degli abitanti. All'interno della Repubblica di Serbia (sorta nel 2007) i Serbi sono poco meno di 4.800.000 nella Serbia propria, 1.300.000 nella Vojvodina, mentre nel Kosovo sono 126.000, mentre in precedenza erano non meno di 200.000 (passando quindi dal 16,2% del 1991 al 7% del 2007). Altri gruppi di Serbi sono presenti in Montenegro (183.000 di cui il 45% rifugiati dalla Bosnia e dalla Croazia), Slovenia (47.300) e Macedonia (38.200). In Croazia sono ancora oltre 200.000 e in Bosnia almeno 1.450.000. Nell'ambito dell'etnia serba esistono alcune differenze. I gruppi etnografici più conosciuti sono gli Sciumadini, i Serbi di Vojvodina, di Valjevo, di Sabac, di Uzice, di Macvan (le loro denominazioni derivano dalle rispettive località geografiche). I Serbi sono presenti in molti paesi europei: Germania (192.600), Austria (75.500), Romania (34.000), Italia (30.000), Francia (22.500), Svizzera (21.000), Belgio (13.000), Svezia (12.000), Gran Bretagna (3.600), Paesi Bassi (3.600), Ucraina (2.000). Si trovano Serbi nel continente americano, soprattutto negli Stati Uniti (230.000), in Canada (60.000) e in Argentina (10.000), in Oceania (25.000 in Australia), in Africa (6.000 in Libia) e in Asia (5.000 in Turchia). I Croati Oltre 5.000.000 sono i Croati presenti in tutto il Mondo. La loro diffusione è pari a quella dei Serbi. Il 90% dei Croati si trova nei territori della ex Jugoslavia (4.550.000). Prima dei sommovimenti intervenuti fra gli anni 1992-1995 i Croati rappresentavano i 3/4 della popolazione della Croazia e 1/5 di quella della Bosnia-Erzegovina. Dopo lo spostamento di oltre la metà dei Serbi della Croazia (rifugiatisi per 9/10 in Serbia e per 1/10 in Bosnia) e del 30% dei Croati della Bosnia (rifugiatisi in Croazia). I Croati rappresentano attualmente l'89,6% della popolazione della Croazia ed il 14% di quella della Bosnia. Gruppi di Croati si trovano in Serbia centrale (l'1%), nella regione di Vojvodina (2,78%), in Slovenia (1,8%), e in Montenegro (1,10%). Si trovano Croati in Europa (420.880): Germania (211.860), Austria (50.000), Francia (24.800), Svizzera (23.100), Italia (62.600, di cui 2.600 autoctoni, in alcune località del Molise, e 60.000 immigrati), Ungheria (14.000), Svezia (13.200), Romania (8.000), Gran Bretagna (4.000), Paesi Bassi (3.900), Ucraina (2.000). Altri sono presenti in Africa (6.600 in Libia), America (120.000 negli USA, 65.000 in Canada e 5.000 in Argentina) e in Oceania (150.000 in Australia). La creazione di un'etnia croata è legata alla formazione di uno Stato croato nella prima metà del IX secolo La circostanza di vivere in differenti Stati e di non praticare la stessa religione ha contribuito a separare i Croati dai Serbi. Tra i Croati si distinguono vari gruppi etnografici di cui i più numerosi sono I Bunevini, i Graniciari (che abitano diverse regioni della Jugoslavia, un tempo ripartiti in maniera funzionale alla difesa delle "frontiere militari"), ed i Fuchis (popolazione dell'Istria settentrionale). Gli Istriani ed i Morlakh abitano le regioni poste a sud e ad est dell'Istria. I Bosniaci Con il termine "bosniaci" si identificano, genericamente, gli abitanti della Bosnia (e per estensione anche della confinante regione di Erzegovina), mentre qui intendiamo riferirci ai "bosniaci musulmani" oggi chiamati bosnjak o bosgnacchi. A rigor di logica i bosgnacchi non sono una etnia distinta, bensì rappresentano quella porzione di "serbi di religione musulmana", chiamati anche "slavi musulmani". Attualmente i "Bosgnacchi" sono 2.140.00 di cui il 95% abitanti regioni della ex Jugoslavia (2.050.000) Di questi, oltre il 90% abitano nella Bosnia, il resto sono distribuiti in piccoli gruppi presenti in Croazia (20.000), Macedonia (16.000), Montenegro (48.000), Serbia (136.000), Kosovo (75.000, passati dal 5,2 al 3,3%) e Slovenia (31.400). Il numero dei Bosgnacchi in Bosnia è rimasto in sostanza immutato (dal 43,7% del 1990 all'attuale 44,0%). Fuori della "Jugoslavia" i "Bosgnacchi" sono presenti (assieme a Serbi e Croati) in moltissimi Paesi europei: Germania (128.400), Austria (27.000), Francia (15.000), Svizzera (15.500), Svezia (8.000), Gran Bretagna (2.400). Altri sono presenti in Asia (Turchia 31.000) e in America (USA 30.000). Gli Sloveni In tutto il Mondo si contano 2.165.000 Sloveni, di cui l'83% abitanti entro i confini della ex Jugoslavia (1.800.000), soprattutto in Slovenia (passati dal'88% all'89,8% dopo la fine della Jugoslavia), oltre ad un piccolissimo gruppo presente in Croazia (13.000) nella regione di Krajna (la stessa era abitata in precedenza da Serbi, prima degli spostamenti avvenuti dopo il 1992). Nella Serbia del Nord sono circa 5.000 Sloveni di cui il 40% in Vojvodina. Gli Sloveni sono sparsi in molti paesi europei: Italia (120.000), Austria (80.800), Germania (51.360), Francia (6.000), Svezia (3.200), Ungheria (2.000), Svizzera (1.848), Gran Bretagna (960). Sono presenti Sloveni anche in Africa (Libia 1.600), in America (USA 45.000, Argentina 5.000) e in Oceania (Australia 45.000 e Nuova Zelanda, piccoli gruppi). Gli Sloveni comprendono gruppi etnografici con differenze culturali molto marcate. Si contano almeno quattro gruppi: quello delle Alpi di Pannonia, gli Sloveni centrali, mediterranei e occidentali. A sua volta ogni gruppo si divide in parecchi sottogruppi. Gli Sloveni di Krajna, che nel corso dei secoli hanno intrattenuto delle relazioni con gli Italiani ed i Friulani hanno dei tratti molto particolari. Lo stesso può dirsi dei Rezjani in rapporto da molto tempo con i Friulani ed i Bjelokraini posti a sud-est, e la cui origine mista è serbo-slovena. I Macedoni Attualmente i Macedoni nel Mondo sono circa 1.700.000 di cui oltre l'80% abitanti entro i confini della ex Jugoslavia (1.400.000). Di questi oltre il 95% abita nella Repubblica di Macedonia e il resto in Serbia (96.000 a sud della Serbia propria ed in Kosovo, dov'erano 980 nel 1998). In Slovenia e Croazia si trovano piccoli gruppi di Macedoni (4.000 ciascuno). I Macedoni sono presenti in molti paesi europei: Grecia (150.000), Germania (57.780), Austria (12.150), Albania (3.250), Francia (6.750), Svizzera (6.300), Polonia (5.000), Italia (4.500), Svezia (3.600), Gran Bretagna (1.080), Paesi Bassi (1.080). Macedoni sono presenti anche in Africa (Libia, 1.800), America (USA, 30.000), Oceania (Australia, 115.000). I Montenegrini Su un totale di circa 600.000 Montenegrini, oltre il 95% sono presenti in Jugoslavia (580.000), con un nucleo principale nella Repubblica del Montenegro ed un altro nucleo molto piccolo nella regione di Vojvodina della Serbia (dei piccoli gruppi che si sono trasferiti qui alla fine della Seconda Guerra Mondiale). Un gruppo di Montenegrini era presente (prima dei sommovimenti etnici) anche nel Kosovo. Erano 23.000 nel 1998, oggi potrebbero essere solo alcune centinaia. In gran parte sono fuggiti in Serbia al seguito di Serbi e Rom. Sono presenti, inoltre, Montenegrini in Albania (5.000) ai quali è stata negata la nazionalità), e negli Stati Uniti d'America (15.000). La separazione tra Serbi e Montenegrini si riallaccia alla formazione, nel XIV secolo, di uno Stato montenegrino separato e di una chiesa ortodossa indipendente. Alla fine del XV secolo, una porzione importante della popolazione di questo paese fuggì nelle regioni inaccessibili del Montenegro e gli occupanti ottomani non poterono mai estendere a tali aree un loro controllo totale. Altri gruppi slavi I gruppi slavi minoritari sono i Bulgari (19.000, nella Serbia orientale), Cechi (10.500 in Croazia, 1.650 in Vojvodina e 563 nella Serbia centrale), Goranci (slavi musulmani, 9.000 nel Kosovo del Sud, 3.900 nella Serbia centrale e 600 in Vojvodina), Polacchi (2.000 in Vojvodina), Russi (2.500 in Vojvodina) Ruteni (15.000 in Vojvodina e 279 nella Serbia centrale), Slovacchi (4.700 in Croazia, nella regione di Slavonia, e 59.000 in Serbia, di cui il 96% in Vojvodina), Torbesi (slavi musulmani che vivono in Macedonia), Ucraini (4.635 in Vojvodina e 719 nella Serbia centrale). Altri gruppi di slavi musulmani sono presenti in Kosovo (72.500), Montenegro (24.615), Serbia centrale (15.800) e in Vojvodina (3.600). Un gruppo particolare è quello dei Bunjevci (19.700 in Vojvodina e 246 nella Serbia centrale). Infine un gruppo di slavi, risultato di mescolanze di varie etnie è denominato "jugoslavo" e comprende circa 3.500 persone nel Kosovo, 30.000 nella Serbia centrale e circa 50.000 in Vojvodina. Gruppo Albanese Gli Albanesi presenti nel Mondo sono poco più di 5.000.000, di cui poco più di 1/3 abitanti entro i confini dell'ex Jugoslavia (già Shipetari, così si definivano per distinguersi dagli Shipetari abitanti in Albania) segnatamente nel Kosovo (930.000), in Macedonia (465.000), in Montenegro (45.000), Serbia (Valle di Presevo e Budjanovac, nella Serbia meridionale), Slovenia (4.500). Prima dei sommovimenti etnici gli albanesi presenti nel Kosovo rappresentavano i 2/3 della popolazione, oggi, dopo gli spostamenti di Serbi, Montenegrini, Rom e altre etnie non slave, come pure di Albanesi in posizione di contrasto con la linea panmusulmana della maggioranza, essi rappresentano almeno l'85% dell'intera popolazione, mentre i Serbi che prima erano il 16,2%, si sono ridotti al 4,6%. In Macedonia la percentuale di albanesi presenti è rimasta pressoché invariata (dal 23,7% al 20,2%). Lo stesso può dirsi del Montenegro. Un numero considerevole di Albanesi del Kosovo è fuggito all'estero. Gli Albanesi sono presenti in alcuni Paesi europei: Italia (120.000), Grecia (60.000), oltre a piccoli gruppi in Bulgaria, Romania ed Ucraina (5.000). Albanesi si trovano in Asia (Turchia 15.000) e in America (USA 120.000, di cui 20.000 immigrati dal Kosovo, Canada 5.000) e in Oceania (Australia 100). Altri gruppi indo-europei Del "gruppo latino" fanno parte le seguenti etnie: Aromuni nelle montagne del sud est della Serbia), Istro-Rumeni (un migliaio, sulla costa dell'Istria e in alcuni piccoli villaggi). I Valacchi sono circa 40.000, in Serbia, di cui solo un centinaio nella Vojvodina. I Romenisono circa 80.000 di cui oltre il 40% in Serbia (e di questi l'88% in Vojvodina), il resto si trova in Macedonia. Italiani (30.000 di cui 21.300 in Croazia ed il resto in Istria, Slovenia, Bosnia e Montenegro; per i dettagli poco più avanti), Megleniti (nel Sud della Macedonia, culturalmente vicini agli Aromuni). Del "gruppo germanico" fanno parte gli Austriaci (un migliaio, in Slovenia) ed i Tedeschi (distribuiti in Slovenia, Croazia, nella regione di Slavonia, e in Serbia - 3.900 - di cui l'80% nella regione di Vojvodina). Del "gruppo greco" fanno parte i Greci (2.000) che abitano in prevalenza in Serbia e sono circa un migliaio. Al "gruppo zigano" appartengono i Rom stanziati in Macedonia, Montenegro (2.800), Serbia meridionale (80.000), in Vojvodina (29.000) e in Kosovo (erano ancora 97.000 nel 1998, mentre attualmente sono circa 30.000, poiché molti fra essi fuggirono, durante e dopo la "Guerra per il Kosovo", in Serbia o all'estero). Nel Kosovo vive anche un gruppo zigano nomade che viene chiamato Khorakhainè. Gruppi non indo-europei Appartengono al "gruppo turco" i Turchi (100.000) di cui l'80% in Macedonia e il resto nel Kosovo. Del "gruppo magiaro" fanno parte gli Ungheresi (309.000), distribuiti in Croazia (16.500), Slovenia (7.800), ma soprattutto nel Nord della Vojvodina (290.000) dove rappresentano oltre il 14% della popolazione. Nella Serbia centrale gli ungheresi residenti sono circa 3.000. Nella Vojvodina è presente anche un gruppo di cittadini cinesi. Gli Italiani nella Jugoslavia Sono presenti cittadini di nazionalità o oriundi italiani in almeno quattro entità amministrative costituenti la ex Jugoslavia: Slovenia, Croazia, Bosnia e Montenegro. Attualmente poco più di 40.000 persone indicano la propria nazionalità come "italiana". -Slovenia - Secondo il censimento sloveno del 2002 in Slovenia ci sono 3.762 abitanti di nazionalità italiana. La lingua italiana viene insegnata in istituzioni statali in 9 asili, 3 scuole elementari, 3 scuole medie ed un liceo (tutti localizzati in Istria, principalmente a Capodistria). Le maggiori comunità italiane sono a Capodistria, Pirano e Isola d'Istria che sono tutti e tre comuni bilingue italo-sloveni. Alla comunità italiana è garantito un seggio al parlamento sloveno, attualmente occupato dal sig, Roberto Bartelli, nativo di Pola (Croazia), ed eletto a Capodistria. In Slovenia la lingua ufficiale è lo sloveno, ma nei tre comuni di cui sopra è ufficiale anche la lingua italiana. -Croazia - In Croazia vivono circa 35.000 italiani. Si tratta di un dato stimato poiché nel 2001 furono registrati 20.521 cittadini che si dichiararono di madrelingua italiana. Sono distribuiti in 51 Comunità Nazionali Italiane locali sono organizzati nell'Unione Italiana con sede a Fiume(Rijeka in croato). Sono insediati principalmente nell'area dell'Istria, di Fiume, delle isole del Quarnaro e della Dalmazia. -Bosnia - Esiste una minoranza italiana di origine trentina. Nella seconda metà dell'Ottocento le autorità austriache che governavano la Bosnia, incentivarono una emigrazione trentina (all'epoca anche il Trentino era austriaco) in Bosnia. Le comunità italiane si trovano lungo la valle della Sava (Stivor) e anche a Tuzla, Zenica e Sarajevo. -Montenegro - Una piccola comunità dalmata italofona, ormai molto ridotta (circa 500 persone) si trova nella zone delle Bocche di Cattaro (soprattutto nel capoluogo ed a Perasto), nonché nella Riviera di Budua. Ufficialmente è denominata "Comunità Nazionale Italiana del Montenegro" e l'attuale presidente è Dalibor Antonioli. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Come vedi, un autentico delirio...
I Balcani sono sempre i Balcani... Dopo la I GM i Serbi (di Serbia), avendo patito veramente tanto, imposero uno stato centralizzato a tutti gli altri, compresi i Montenegrini che pure avevano lottato, zittendoli con la forza. Tito provò a conciliare le cose inventando un'etnia religiosa in Bosnia (di qui il guazzabuglio della cartina sopra) ma le contraddizioni tra regionalismo e centralismo hanno portato all'esplosione. Ovviamente i nazionalismi (e gli interessi particolaristici e a volte criminali che sostengono i vari separatismi) hanno buon gioco a frazionare il tutto e il risultato è che...i Balcani sono sempre i Balcani. Rammento il tempo in cui, ancora vivo Tito, pensavo di disegnare uno scenario Jugoslavia Vs Grecia o Bulgaria per il gioco Aegean Strike, e un mio amico, esperto mi fece rilevare che alle prime fucilate la Jugoslavia sarebbe andata in pezzi. Profetico. Lo scenario non è mai partito. :-(