Ho appena finito di leggere un libro,un romanzo storico per essere precisi che si svolge durante la caduta di Bisanzio e negli anni immediatamente successivi. In pratica e' a cavallo tra questa sezione e quella moderna,ma lo posto qui. Si tratta de "L'ultimo Paleologo" di Emanuele Rizzardi,alias @TFT . E' la storia di Alessio della casata dei Paleologi,cugino dell'imperatore di Bisanzio,Costantino XI che lo nominera' suo erede mandandolo in missione in Georgia alla ricerca disperata di alleati contro l'assedio musulmano. Il fatto di essere ambientato per la gran parte in una regione solitamente ai margini della storia come la conosciamo,la Georgia appunto, me lo ha reso molto intrigante unitamente all'interessante trama. Per dire,i nomi delle citta' georgiane bene o male mi ricordavano solo antichi e sbiaditi ricordi di squadre di calcio,la Dinamo Tbilisi o la Torpedo Kutaisi,ora invece la regione caucasica mi e' un po' piu' familiare. Anche il nome del famoso generale russo (per non parlare dell'offensiva russa del '44),Bagration,ora mi suona meglio perche' immagino che sia un discendente della nobile famiglia dei Bagrationi che regna sull'Imerezia,regione della Georgia,protagonista del libro assieme ad Alessio. Quindi il libro mi e' piaciuto,sia la storia che,ancor di piu',l'ambientazione,molto originale ed intrigante. L'ho trovato ben scritto,con una prosa scorrevole e mai noiosa. Personalmente ho trovato un solo un paio di aspetti che suonano un pelo stonati. Uno e' l'uso di qualche parola qua e la un po' troppo "moderna" per il contesto,tipo "MILIARDI di persone" o " con quel pensiero STAMPATO in mente...",non so le ho trovate stridenti,ma e' una mia sensazione. L'altro e' il cambiamento di comportamento di alcuni personaggi un po' troppo repentino,come dire,artificialmente accelerato,vedi Bagrat con Alessio o i Vardanidze con Bagrat. Mi sarei aspettato un cambiamento nei rapporti un po' piu' "sofferto" e "approfondito" ma immagino che forse il libro si sarebbe dilungato troppo. Infatti ,a quanto ne so,il libro era stato pensato in due volumi ma e' stato compresso e quindi alcuni approfondimenti sono stati giocoforza un po' semplificati. Non credo ci siano molti romanzi storici legati a questa ambientazione specifica,quindi secondo me merita di essere letto.
Ciao Ugo, ti ringrazio ancora per la tua recensione e per le critiche positive e negative, mi fa ancora più piacere l'aver attirato un lettore che di solito si interessa ad ambientazioni più moderne, questo mi fa capire che il mio "messaggio" sia gradevole non solo ad un gruppo di zelanti cultori del medioevo. Ad ogni modo, come ti dicevo quando mi hai contattato via mail, le parole da te citate hanno tutte dei corrispettivi storici, perfino STAMPARE era esistente allora infatti "l'atto di stampare su carta" deriva dallo "schiacciare qualcosa contro qualcosa". Sulle relazioni fra alcuni personaggi, forse hai ragione ma dopo 426 pagine purtroppo non potevo dilungarmi oltre, se non tagliando il tutto per creare due opere distinte, con tutti i problemi relativi. Per quanto ne so io, di romanzi storici italiani ambientati in Georgia questo è l'unico, ambientati a Costantinopoli credo ce se ne siano un paio. Fai buona pubblicità mi raccomando
Volevo dirvi che, con somma gioia, sono in sciopero verso l'editore per il mancato pagamento delle mie royalties, la mancata consegna delle copie, il mancato aggiornamento del file e altre amenità
Ti capisco, è la stessa identica cosa che capitò, anni fa, a mia moglie per un libro di poesie da lei pubblicato. Spero che a te vada meglio di come è andata a mia moglie.
Appero',personcine serie. Esattamente come si svolge il tuo sciopero che non riesco a figurarmelo. Inoltre,come fai a sapere quante copie l'editore riesce realmente a piazzare? (certo,se non ti paga le royalties puo' fregartene di meno..)
Come è andata a tua moglie? Esattamente come si svolge il tuo sciopero che non riesco a figurarmelo. Inoltre,come fai a sapere quante copie l'editore riesce realmente a piazzare? (certo,se non ti paga le royalties puo' fregartene di meno..)[/QUOTE] Smetto di fare qualsiasi cosa relativa al libro e, dove possibile, faccio togliere le interviste e tutto il resto, visto che le vendite sono conseguenza diretta del mio marketing, spero serva a qualcosa. Non puoi saperlo, non esiste modo, legalmente parlando. L'editore ti manda un resoconto e ti devi fidare, stop (bella la legge italiana, vero?) Sono senza parole anche io
Mia moglie ha sempre avuto la passione per la poesia e una decina d'anni fa contattò un piccolo editore che conosceva personalmente, che gli pubblicò una sua raccolta di poesie dal titolo "Sotto un cielo bianco" Il contratto prevedeva l'acquisto da parte di mia moglie di un certo numero di copie e il riconoscimento di una royalty su tutte le altre copie vendute oltre che attività di supporto pubblicitario tipo promozione in concorsi letterari, pubblicità in rete, su riviste specializzate ecc. ecc. Purtroppo mia moglie ha ottemperato ai suoi obblighi comprando la sua quota di copie, ma l'editore non ha minimamente onorato ai suoi obblighi, ad oggi mia moglie non ha ricevuto un solo centesimo di royalty e non ci risulta che sia mai stata fatta una qualunque attività promozionale e questo nonostante ci siano state delle vendite sia in Italia che all'estero e che il libro abbia ottenuto qualche riconoscimento in concorsi letterari, ma ciò solo per l'azione diretta di mia moglie. Per diverso tempo mia moglie ha sollecitato l'editore, ma da lui o dai suoi dipendenti non è mai venuta alcuna risposta finché mia moglie, totalmente delusa, non ha lasciato perdere. P.S. caro TFT certo però anche te affidarti ad un editore che ha sede in Vicolo dell'inganno....
dipende dal volume delle vendite, normalmente tra il 7% e il 9% se stai sotto le 1000 copie, se fai 100mila e hai avvocati cazzuti puoi arrivare anche al 18%-20% L'autoproduzione ha preso piede per questo motivo, ma ovviamente la qualità del prodotto cala drasticamente senza un editor o una struttura di riferimento. Di conseguenza le vendite. Quindi, o sei davvero bravo a promuoverti o niente, per quanto possa essere lo scrittore del secolo o il poeta del secolo, non vendi un caxxo. L'autoproduzione funziona molto bene per le nicchie, qui va fortissimo la "poesia in limba" che fa ottimi volumi di vendita perchè c'è un concorso ogni settimana ed è una roba seguitissima, vuoi perchè i comuni e le associazioni culturali ci investono molto, vuoi perchè spesso si mangia aggratis, vuoi perchè spesso sono accompagnati da chitarre e tenori... Ma tirare 2000 copie è diventata la norma. E in Sardegna leggiamo ancora tanto, e su carta, il digitale è una bolla di sapone.
Mi spiace per la sventura, posso comprendere in minima parte lo smacco subito visto che pure io provo a scrivere di storia nel tempo libero e già solo la ricerca necessaria per tirare fuori un prodotto decente porta via parecchie risorse. Ricordo di aver sentito parlare bene di Amazon, come editore digitale, ma non ho mai approfondito.
Sono riuscito a togliermi dalla morsa di quell'"editore", i soldi sono andati perduti, ovviamente, ma almeno posso ripubblicare a brevissimo. In questo video, un po' cosa è successo