Migliore unità italiana nella WW2: il Leonardo da Vinci

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da auricaesar, 5 Novembre 2017.

  1. auricaesar

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    Amici, vi scrivo per comunicarvi una scoperta che mi ha davvero straniato...
    Ma prima un, seppur breve, preambolo.
    Solitamente, quando si guarda ad un modello di efficienza e di eroismo della forze armate italiane nella seconda guerra mondiale, ci sono solitamente tre riferimenti: gli Alpini impiegati sul fronte russo, i paracadutisti della divisione Folgore impegnati in Africa, e i subacquei della X flottiglia MAS. Eppure, nascosto nei ricordi della storia, c'è qualcosa di ben più straordinario: il sommergibile Leonardo da Vinci. Questa unità, entrata in azione all'inizio della guerra e affondata il 22 maggio 1943, ha colpito e affondato 120.000 t di navi alleate, ed è risultato il miglior sommergibile non tedesco della seconda guerra mondiale!
    In un mondo dove la wehrmacht dettava legge nel campo della forza e dell'efficienza militare, l'Italia è riuscita per una volta a distinguersi al suo fianco e a farla in barba a Royal Navy, US navy e Kido Butai...
    Cosa ne pensate? Eravate a conoscenza di questa gloriosa (direi che se lo merita un così risonante aggettivo) pagina di storia patria?
     
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  2. auricaesar

    auricaesar

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  3. cohimbra

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    Sommergibili in Atlantico (giugno 1940 - settembre 1943), solo il podio perchè la lista è lunga

    da Vinci, 120.243 tsl (17 navi)
    Tazzoli, 96.650 tsl (18 navi)
    Torelli, 42.871 tsl (7 navi)


    593.864 tsl affondate in totale in Atlantico (109 navi)
    32.605 tsl danneggiate in totale in Atlantico (4 navi)

    23.096 tsl affondate in totale in altri mari (7 navi)
    13.327 tsl danneggiate in totale in altri mari (3 navi)

    616.792 tsl affondate IN TOTALE (116 navi)
    45.932 tsl danneggiate IN TOTALE (7 navi)

    Fonte: Ufficio Storico della Marina, Betasom 1940-43
    Dal libro Uomini sul fondo di G.Giorgerini (Appendice, pag.690)
     
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  4. Mappo

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  5. Daniel Morrison

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  6. Mappo

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    Se ne hai voglia sarei interessato a conoscere il tuo punto di vista sulla vicenda.
     
  7. Willy il Peyote

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    La Grande Storia ha dedicato di recente una puntata ai sommergibilisti e agli incursori della X, si trova su RaiPlay sotto il titolo Ufficiali e Gentiluomini
     
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  8. Daniel Morrison

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    Per farla breve, mi riesce difficile credere che un intero equipaggio si sia potuto inventare di aver colpito una corazzata.
    Il suo equipaggio sostiene di averne affondate due, per quanto riguarda il primo caso, la versione attuale è che si trattò di un incrociatore e che in realtà non fu colpito dai siluri lanciati dal sottomarino italiano. Nel secondo caso addirittura che scambiarono una corvetta per una corazzata.

    Ora, è possibile confondere una corazzata con un incrociatore, ma una corvetta con una corazzata?! In secondo luogo, va bene la propaganda, ma mentire due volte riportando entrambe le volte l'affondamento del bersaglio mi sembra inverosimile, ciò che può avere senso è credere che la nave nemica sia stata colpita mortalmente ma che alla fine sia rimasta a galla in qualche modo.
     
  9. Iscandar

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    @Daniel Morrison guarda che dal periscopio guarda solo il comandante non tutto l'equipaggio...
     
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  10. Daniel Morrison

    Daniel Morrison

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    L'equipaggio del Barbarigo ha testimoniato di aver udito delle esplosioni, non solo, Grossi afferma di avere avuto dalla sua, sei testimoni oculari, questo è riportato anche nel libro di Trizzino "Navi e poltrone", dove tra l'altro riporta che durante il processo a Grossi furono commessi degli errori relativi al fuso orario ed allo scambio di date ed orari.
     
  11. MrBrightside

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    Se è per questo, decine di equipaggi italiani hanno giurato di aver udito esplosioni o di aver affondato questa o quella nave: se vedi gli affondamenti dichiarati e quelli effettivi della Regia Marina nella ww2 c'è da mettersi o a piangere o a ridere, sembra una comica...
    In "Navi e poltrone" c'è anche la testimonianza dell'ammiraglio Da Zara alla battaglia di Pantelleria, secondo cui - fra altre varie ed eventuali, una nave sbanda paurosamente, il nemico si ritira mentre in realtà gli veniva addosso, ecc. - un incrociatore inglese "brucia come una fiaccola", con tutti gli ufficiali in plancia che fanno festa, applaudono e si congratulano... Bene, a parte che in quel momento l'unica nave a "bruciare come una fiaccola" era il cacciatorpediniere italiano Vivaldi e lui manco se n'era accorto, gli inglesi di incrociatori lì e quel giorno manco ne avevano (c'era solo il vecchio Cairo, una minuscola unità della Grande Guerra, armata solo con pezzi antiaerei). Figurati che le due commissioni d'inchiesta sui fatti del Barbarigo sono state a più riprese accusate di aver voluto salvare il Grossi, perché composte anche da suoi ex colleghi (mi pare ci fossero Longanesi Cattani e Paolo P. Pollina, due eccellenti comandanti, due dei pochi, e due ottime persone). Secondo il Giorgerini in "Uomini sul fondo", le commissioni hanno voluto provare a stendere un velo pietoso sulla vicenda, sostanzialmente per commiserazione, ma è una sua opinione; secondo me lo hanno fatto per cercare di salvare, se possibile, e più che il Grossi, l'onore della Marina. Tralasciando volutamente ogni valutazione sull'uomo Grossi, perché allora sarebbero traboccate le casse acqua.

    Ah, a fine corsa i siluri spesso se non colpiscono niente esplodono, cosa che già all'epoca era nota più o meno a tutti, tranne che ad alcuni ufficiali sommergibilisti italiani ed ai loro equipaggi...
     
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  12. Prostetnico

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    Se riuscite a recuperarle vi consiglio l'ascolto di "Betasom", podcast del programma di Rai Radio2 Alle Otto della Sera...
     
  13. GyJeX

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    Nel senso che impattano sul fondo o che hanno un sistema per farli detonare ?
     
  14. DistruttoreLegio

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    Indipendentemente dal sistema di propulsione (aria compressa propulsione meccanica elettrica eccetera eccetera) e dal tipo di siluro hanno tutti un range minimo e un range Massimo per l'attivazione del siluro

    Per quanto riguarda il minimo eviti che il siluro esploda troppo vicino al sommergibile che l'ha sparato

    Per quanto riguarda il range Massimo eviti che hai un siluro che se ne va per i fatti suoi all'infinito o meglio finché dura il propellente

    La maggior parte delle volte range massimo coincide con la disattivazione della spoletta di innesco in modo da non avere detonazione del siluro

    C'è anche da sottolineare che all'epoca il controllo del siluro non era preciso come ora perciò bastava un piccolo problema o una deviazione di rotta che il siluro si schiantava sul fondale oppure balzava fuori dall'acqua ed esplodeva con l'impatto sulla superficie

    A questo va aggiunto il fatto che molte volte per avere conferma dell'avvenuto impatto Sì aveva soltanto un supporto ottico capirai che non era così facile capire che cosa stava succedendo

    Mettiamo anche che c'è la malafede e capirai che era un gran casino capire se avevi colpito o non colpito la nave (già era difficile per gli ufficiali del comando pensa quanto poteva essere difficile per i Sottufficiali)
     
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  15. Prostetnico

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  16. DistruttoreLegio

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  17. MrBrightside

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    Mi è capitato di leggere "linee guida" per i sommergibilisti - qui parlo per la Regia Marina italiana - in cui dopo vari report di comandanti secondo i quali venivano distintamente udite dall'equipaggio esplosioni, a volte dopo un intervallo di tempo simile a quello necessario a coprire la corsa dell'arma, vuoi per malfunzionamenti, vuoi per altri motivi ad esse non corrispondevano l'affondamento o il danneggiamento della nave nemica. Tralasciando la malafede e l'allucinazione collettiva, pur sempre possibile in quei momenti di tensione, se ne deduceva che probabilmente i siluri erano esplosi prima del tempo, o a seguito di malfunzionamento della spoletta o avevano mutato rotta per vari motivi o che so io, e si invitavano quindi gli equipaggi a non considerare le "sorde esplosioni" come un sinonimo di bersaglio colpito. Del resto, anche la Kriegsmarine aveva mandato note agli equipaggi delle sue unità asw secondo cui l'emersione di pezzi metallici o di bolle d'aria dopo il lancio di bombe di profondità non erano necessariamente da prendersi come "prove" dell'affondamento di un sommergibile immerso (ricordo che l'unica prova definitiva veniva considerata l'emersione di cadaveri).

    Edit: queste erano le procedure in Mediterraneo della 22. UJ Flottille, e poi della 6. Sicherungsflottille che sostanzialmente ne prese il posto.

    Comunque mi sa che ci stiamo allontanando dall'oggetto del topic, per cui come migliore unità della marina italiana della ww2 candido il maestoso stato di servizio dell'esploratore leggero Nicoloso da Recco, e la sua antiaerea, con cui c'era poco da ridere :)
     
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  18. Iscandar

    Iscandar

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    Si chiama "Fog of war", ti fa credere cose che non avvengono, mio padre, a Matapan, giurava e spergiurava di un tentativo di traino del Pola, che non c'è mai stato.
     
  19. Mappo

    Mappo

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    Trizzino è attendibile quanto una banconota da due euro. L'anno scorso ho letto il suo libro Settembre nero e in meno di un'ora di ricerca su internet avevo smontato completamente l'argomentazione principale del suo libro riguardo, tanto per cambiare, il tradimento dei nostri ammiragli. Personaggi inventati, altri trasferiti con il teletrasporto dal Pacifico al Mediterraneo, azioni mai svoltesi......pessimo libro scritto in maniera volutamente superficiale, ricorda una puntata di Voyager di Giacobbo. Totale assenza di note o riferimenti. Letteralmente chiacchiere da bar. Da qualche parte in pdf ho pure Navi e poltrone, ma non so se avrò mai lo stomaco per leggerlo. Quanto alle esplosioni sentite dall'equipaggio in occasione del secondo attacco alla presunta corazzata (che in realtà era la corvetta HMS Petunia della classe Flower) risulta che le molteplici esplosioni udite dall'equipaggio non erano i siluri che impattavano sulla corazzata, ma le bombe di profondità della Petunia stessa che resasi conto della minaccia (pare che almeno un siluro regolato in profondità per colpire una corazzata sia passato senza far danni sotto la chiglia della Petunia) attaccava a sua volta il Barbarigo. Come risulta dall'estratto dello stato di servizio del Petunia, della serie mentre l'equipaggio del Barbarigo festeggiava nessuno si rendeva conto di essere sotto attacco e solo la mancata esatta localizzazione del Barbarigo impedì l'ennesima nostra tragedia. Grossi a guerra finita andava ricoperto di catrame e piume e portato aggiro per l'Italia, ma considerazioni di convenienza decisero per un trattamento più mite.

    "October Deployed at Freetown.

    5th Came under attack by Italian submarine BARBARIGO during escort of inward bound convoy

    to Freetown with an Escort Sloop and two Corvettes. The submarine was driven off by the

    sustained depth charge response from the escorts."

    http://www.naval-history.net/xGM-Chrono-20Cor-Flower-Petunia.htm
     

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