E’ inutile, gli anni ’70 ed ’80 (al limiti l’inizio degli anni ’90) sono per me molto più stimolanti a CMANO. Meno tecnologia più manovalanza. Il mio primo scenario impegnativo a C-MANO, qualcuno forse se lo ricorda, è stato The Pincer, ovvero quella sorta di battaglia aeronavale mancata durante la Guerra delle Falklands, tra Royal Navy e Marina Argentina. In quei giorni, tuttavia, l’incrociatore argentino General Belgrano venne affondato dal sottomarino britannico Conqueror. Ho giocato questo scenario dal lato britannico e, forse complice la giovinezza del gioco, ho ottenuto una vittoria schiacciante. Ho spazzato via praticamente tutte le unità della marina argentina schierate ed ho di fatto spazzato via pure l’aviazione argentina. Se il primo compito si è rivelato molto più facile del previsto, il secondo, nonostante il successo schiacciante, non è stato così semplice. I miei Sea Harrier hanno faticato non poco. Ne ho persi diversi e, in un paio d’occasioni, le mie portaerei sono state vicino dall’essere colpite. Ora, a distanza di quasi un anno, ho deciso di rigiocare lo scenario, questa volta prendendo le redini delle forze armate argentine. Nella mappa potete vedere il dispiegamento delle mie forze. Entrando nel mission editor, elimino tutte le missioni di attacco già stabilite dal creatore dello scenario. Voglio gestirle io manualmente, mentre sono in corso, in modo da poter intervenire direttamente. Elimino anche la zona di pattuglia del sottomarino San Luis. A distanza di 1 anno non mi ricordo esattamente dove si trova la Task Force britannica, ma è ovvio che, provenendo da Ascension Island, la rotta di avvicinamento può essere una sola. Non ci vuole un genio per capirlo. Perciò rotta est/nord-est per il San Luis. Velocità 5 nodi. Devo rimanere silenziosissimo. Via anche la missione da ricognizione dei B.707. Sono preziosissimi, sono solo 2 e li voglio gestire con oculatezza. Il pericolo di queste missioni prestabilite è che, poi, ci si dimentica di certi aerei. E non posso permettermi di perderli. Storicamente uno dei B.707 scoprì la TF britannica in avvicinamento da Ascension I. Voglio ottenere lo stesso risultato, prima di muovermi con il resto dell’aviazione. Lo screen del mission editor è davvero molto più ricco e complesso rispetto a quello iniziale di un anno fa. Ma si possono assegnare delle missioni decisamente più precise. Alla fine decido di cancellare tutte le missioni preimpostate. Meglio ripartire da zero. Per iniziare mando i- B-707 a pattugliare una zona circa 400 miglia a nord delle Malvinas, il Learjet appena a nord delle coste delle isole, mentre un Electra sud-est delle stesse. Alle 07.59 locali un primo spavento. Il Boeing 707, in pattuglia solitaria, lancia l’allarme. Un missile aria-aria è diretto contro di lui. Lancio il quadrigetto in una manovra disperata. Picchiata e velocità massima, nel tentativo di sfuggire al missile che, per forza di cose, dev’essere un Sidewinder inglese. E, incredibilmente, la manovra funziona!! Forse il pilota inglese ha lanciato da una distanza troppo elevata ed il missile ha esaurito il carburante.
I britannici sono molto aggressivi e gli Harrier si spingono molto ad ovest, costringendo a spostare continuamente indietro le mie zone di pattuglia. Mando 2 A-4 della Veinticinco de Mayo ad intercettare qualcuno degli aerei presenti, ma lo SHAR (oppure sono due), si dimostra decisamente superiore. Entrambi gli Skyhawk vengono abbattuti. Uno con un Sidewinder e l’altro con la mitragliatrice di bordo. Faccio decollare 2 Mirage da Rio Gallegos, per dar man forte alla CAP della portaerei. Spero risultino essere più efficaci. In ogni caso dopo questo scontro gli aerei britannici sembrano invertire la rotta. Passano pochi minuti e, finalmente, una buona notizia. Il mio Electra in pattuglia a sud-est delle Malvinas segnala un contatto. Si tratta di un elicottero in volo 150 miglia a nord-est delle isole. Deve trattarsi per forza della TF britannica. Il sottomarino San Luis si trova una quarantina di miglia a sud-ovest del contatto, perciò è in buonissima posizione. Alle 10.27 uno dei due B-707 viene scovato ed abbattuto da un missile lanciato da un Harrier inglese, 320 miglia a nord di Port Stanley. Nessun preavviso. Il missile è arrivato all’improvviso.
Alle 10.47 altra sorpresa. Allarme sottomarino 6 miglia a sud-est del General Belgrano. Viene anche lanciato un altro siluro ma la posizione dello stesso è tutt’altro che precisa. Per dare una mano dalla 25 De Mayo decolla un Tracker ASW. Qualche minuto più tardi il siluro viene individuato molto vicino al cacciatorpediniere Pedra Buena, della classe Sumner. Il caccia cerca di sfuggire ma il siluro Tigerfish lo colpisce e lo affonda. Alle 11.13 un altro siluro colpisce l’incrociatore General Belgrano, che affonda. Altri due siluri sono diretti verso l’altro caccia di scorta della classe Sumner, il Bouchard. Lo faccio accelerare al massimo, a 30 nodi, sperando di riuscire a non farmi raggiungere dai siluri. La manovra sembra riuscire e perdo la traccia dei due siluri. Decido di mandare il Bouchard e la petroliera superstiti verso nord e, nel contempo, di far scendere verso sud la TF della 25 De Mayo. Cercherò di raggruppare le navi in un’unica TF. Se il Bouchard ha sufficiente velocità per allontanarsi dalla zona, lo stesso non si può dire della petroliera Puerto Rosales. Viene raggiunta e colpita da un siluro Mk8 Straight Runner. Ma la nave rimane a galla e, sebbene lentissima, continua a navigare verso nord. Altri due siluri, inoltre, mancano la nave. Pochi minuti dopo, però, un altro siluro colpisce la Puerto Rosales che si inabissa. Non c’è che dire, il sottomarino britannico ha fatto proprio un bel lavoro. Con il Tracker della 25 De Mayo, però, mi metto in paziente ricerca. Vediamo se riesco a trovare qualcosa. Mentre il Tracker cerca lanciando le boe sonar, dalla base di San Juliàn decollano due A-4 armati di bombe. E’ il mio primo, timido, tentativo di attaccare le navi inglesi. Che sono ancora molto lontane, perciò i due Skyhawk devono prima rifornirsi in volo. E’ un ottimo allenamento per le future missioni, soprattutto quelle dei Super Etendard dotati di Exocet. Due Mirage III li faccio invece alzare dalla base di Comodoro Rivadavia. Tutti e quattro gli aerei sono dotati di bombe a caduta libera. Da 1’000 libbre gli Skyhawk e da 500 libbre i Mirage. Ma mentre gli A-4 non sono armati di missili aria-aria, i Mirage portano anche un missile R.550 Magic. Alle 14.00 i miei aerei ancora non hanno trovato nulla. A questo punto devo far rientrare i miei A-4 che non avevano potuto rifornirsi perché il KC-130 non aveva abbastanza carburante per loro. Continuo con i due Mirage. Poi, pochi minuti dopo, viene avvistato un elicottero proprio dai 2 Mirage. Decido quindi di fare invertire la rotta ai 2 A-4. Li farò poi atterrare a Port Stanley per rifornirsi sulla via del ritorno. Vale la pena indagare.
Decido di non attaccare l’elicottero con i missili Magic. Meglio risparmiarli. Ordino però ad uno dei due A-4 di attaccarlo con la mitragliatrice di bordo. Ma qualcosa va decisamente storto e il mio A-4 viene abbattuto senza preavviso. L’altro A-4 precipita in mare prima di raggiungere Port Stanley. Errore banale il mio. Avevo letto male le indicazioni di quanto mi rimaneva di carburante. Anche i due Mirage raggiungono Bingo Fuel ed invertono la rotta. Ho perso un A-4 e non ho idea di dove si trovi la Task Force nemica. Decido quindi di far decollare due Dagger da Rio Gallegos. Prima di notte vorrei avere almeno un’idea della posizione dei britannici. Poi, all’improvviso, venti minuti dopo il loro decollo, il sonar del San Luis segnala una nave, classificata come fregata. La posizione è di 125 miglia a nord-est di Port Stanley. Come hanno fatto a non vederla i miei aerei prima? Dieci minuti più tardi un altro contatto, una decina di miglia più ad est. Pian piano i contatti si definiscono. Uno di essi viene identificato come una fregata Type 21.
L’altro, invece, come quello di una nave da rifornimento classe Resources. La distanza stimata è di circa 5 miglia e mezza. Ottimo. Peccato che i siluri con cui è equipaggiato il San Luis abbiano una gittata di sole 4 miglia. Pazienza. Sicuramente non sarà l’ultima nave della TF nemica. Continuo ad andare verso sud-est sperando di avvistare un altro contatto. E così è. Alle 17.10 viene segnalato un nuovo contatto. Sembra essere una portaerei! Voglio giocare correttamente. Perciò non faccio alzare in volo nessun altro aereo, soprattutto nessun Super Etendard armato di Exocet. Il San Luis, in realtà, non potrebbe segnalare la posizione delle navi nemiche. Verrebbe scoperto immediatamente. Devo perciò attendere che le navi vengano avvistate dai due Dagger che, comunque, si trovano a sole 80 miglia di distanza. Devo dire che sono fortunato perché la TF si trova esattamente sulla direttrice di volo dei due aerei che avevo settato al momento del decollo. Aumento la velocità del San Luis ad 8 nodi, per non lasciarmi sfuggire la preda che, nel frattempo, è stata identificata come Hermes. L’orario indicato nel messaggio è quello di Greenwich (Zulu Time). Attualmente, in questa regione, sono le 17.16. A 15 miglia di distanza gli A-4 iniziano la picchiata. Devo scendere a non più di 300 metri in modo da rendere difficile il lavoro al sistema antiaereo britannico. Mentre si avvicinano appaiono altri due contatti, avvistati dai piloti dei Dagger. Decido di dividere i due aerei. Uno punterà su uno dei nuovi contatti, una FFg. L’altro punta dritto sulla Hermes. Ma sono troppo ottimista. Il Dagger diretto verso la FFG viene abbattuto da un Sea Dart che nemmeno ho visto partire. A questo punto faccio scendere ancora il Dagger superstite. Ma non è sufficiente. Anche il secondo Dagger viene abbattuto da un Sea Dart. Altri due aerei persi ma, almeno, ora so dove sono le navi nemiche. La Hermes mi sta sfuggendo via. Decido di rischiare e faccio aumentare la velocità del San Luis a 10 nodi. La portaerei nemica entra nel raggio d’azione del siluro. A tre miglia e mezza decido di lanciare. Se attendessi oltre sfuggirebbe via.
Lancio 4 siluri, SST-4 Mod 1 ad una distanza di 3,2 miglia. I siluri corrono a 35 nodi. L’attesa è spasmodica. Se faccio centro, obiettivamente l’intera missione della Royal Navy per liberare le Malvinas fallirà. Solo con la Invincible è impensabile che possa portarla a termine. Il primo siluro manca il bersaglio. Il secondo fa centro! Anche il secondo ed il terzo raggiungono la Hermes. Che succederà ora? Si, la Hermes è affondata. Il sonar non rileva più nulla. Una controllatina al risultato me lo conferma. Tra parentesi, questa parte del gioco è quella che mi piace di meno. Si sa subito se una nave è affondata. Nemmeno un po’ di fog of war.
ti seguo! osservazione: tutte le immagini nei primi cinque post sono in bassa risoluzione e quindi sono poco leggibili domanda: dove si trova questo scenario? non lo ho visto nel community pack o tra quelli installati col gioco
Uh, sorry per le immagini. Ho fatto un copia incolla da un file word su cui tenevo l'AAR. Non l'avevo mai fatto, probabilmente è per quello. Il file comunque è contenuto nel pack degli scenari che scarichi a parte: "The Pincer"