日本国 Il Clan Hosokawa\Giappone

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Carlos V, 24 Agosto 2013.

  1. andry2806

    andry2806

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    no, ma ve lo immaginate se al conclave vince il suo vescovo? Che figata assurda sarebbe il Papa giapponese?
     
  2. Carlos V

    Carlos V

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    Ienobu I Kan'in
    II Parte

    Il Mikado lasciò il Giappone e partì alla volta della Cina, seguito da buona parte delle sue truppe. Mentre era ancora in viaggio attraverso il Mar Giallo, scoppiò ad Hokkaido una violenta rivolta di contadini shintoisti, contrari alla politica religiosa condotta negli ultimi dieci anni.
    Rivolta di massa ad Hokkaido.jpg
    Ienobu sbarcò nella penisola di Shandong e cominciò i preparativi per la marcia verso l'interno della Cina, quando un emissario proveniente nientemeno che da Roma annunciò la scomparsa improvvisa del pontefice Innocenza IX, che aveva regnato per nemmeno due anni.
    Il Conclave, contro ogni previsione, fu chiamato a riunirsi nuovamente nella Cappella Sistina per scegliere il successore di Pietro: dopo una breve consultazione venne eletto il cardinal Giovanni Pallavicini, che assunse il nome di Pio II.
    Papa Pio II.jpg
    Gli Shun erano in una condizione pietosa: erano in guerra contro una coalizione composta da Giappone, Manciuria, Orda Oirat, Zhou e Shan; i nomadi Kazakhi avevano firmato la pance qualche tempo prima, prendendosi alcuni territori nella Mongolia occidentale.
    Ienobu era un abile comandante, ma purtroppo era al comando di un esercito assolutamente antiquato, per cui preferì affidarsi alla superiorità numerica nelle battaglie, sacrificando le grandi manovre e di conseguenza l'occupazione veloce di ampi territori.
    I Giapponesi si concentrarono perciò sull'assedio di poche città, in particolare la capitale Jinan, che sorgeva proprio sulla foce del Fiume Giallo. Ienobu ordinò di costruire delle chiatte fluviali per risalire il grande corso d'acqua e raggiungere le zone collinari interne senza passare attraverso le risaie e le foreste, dove i nemici avrebbero avuto buon gioco a compiere improvvisi agguati.
    Una volta giunti negli altopiani interni, quasi ai confini della Mongolia (indipendente), le truppe Giapponesi eliminarono gli sparuti eserciti reclutati in fretta e furia tra la popolazione locale. Il resto dell'esercito Shun, guidato da Gang I, si ritirò verso le aspre regioni del Sichuan Pendi.

    [​IMG]
    Fanti giapponesi armati con la naginata, la lancia con lama ricurva. Aveva una funzione molto simile a quella dei ronconi usati in Europa oppure alla romfaia dei Traci e serviva per disarcionare i cavalieri, oltre che per colpire i nemici delle file più arretrate.
    Il 25 Febbraio 1602 alcuni ambasciatori Shun giunsero nell'accampamento giapponese, allestito nei pressi della cittadina di Kaifeng, chiedendo di poter parlare con il Mikado. Ienobu li accolse cordialmente, ma mostrò subito un atteggiamento fermo e risoluto; l'ambasceria di Gang I propose la consegna di alcune province e il pagamento di una somma d'oro equivalente a poco più di 100 yen.
    Ienobu si convinse ad accettare questa proposta, perché aveva urgenza di tornare in patria, dove erano scoppiate delle ribellioni e per risolvere anche il problema della rivolta di di massa di Pechino. Il Mikado firmò quindi il trattato, congedò gli ambasciatori e ordinò di levare le tende per raggiungere velocemente la costa.
    Pace con gli Shun.jpg
    L'esercito imperiale raggiunse Pechino verso la fine di Marzo e trovò una città in preda al caos; la Città Proibita era stata parzialmente distrutta e saccheggiata dai rivoltosi. I ribelli si erano accampati nelle campagne circostanti e vennero colti di sorpresa dall'arrivo delle truppe giapponesi.
    La battaglia fu particolarmente dura, in cui 14.000 samurai si batterono contro ben 30.000 ribelli, ma alla fine Ienobu riuscì ad avere la meglio. Il sovrano ordinò delle esecuzioni capitali per quasi tutti i superstiti, non prima di averli distrutti fisicamente e psicologicamente nelle prigioni. La reazione del sovrano fu così dura che venne definito da molti come "l'impalatore" e intorno a lui cominciarono a circolare strane storie di crudeltà, un po' come accadde a Vlad Tepes o a Ivan III il Terribile.

    Nemmeno il tempo di risolvere la spinosa questione cinese, che nello stesso mese ne sorse un'altra: in Corea 17.000 persone si erano armate protestando contro il malgoverno e l'intolleranzia religiosa. La ribellione era partita da una zona centrale della penisola, ma ben presto si era diffusa verso sud, combinandosi con sentimenti indipendentisti e anti-giapponesi.
    Rivolta di massa in Corea.jpg
    Anche qui Ienobu fu particolarmente duro: sconfisse i ribelli piuttosto facilmente e si riservò un trattamento simile a quelli cinesi. Come se non bastasse, proclamò la legge marziale in tutte le province cinesi e coreane, ordinò il coprifuoco ed organizzò dei posti di blocco e di controllo su tutte le strade urbane ed extra-urbane. I corpi dei ribelli giustiziati vennero esposti nelle strade a mò di avvertimento per la riottosa popolazione. In quei giorni doveva respirarsi un clima davvero pesante.

    A rendere ancora più fosco il quadro generale contribuì l'assassinio, ad opera di alcuni ninja, di un facoltoso mercante di Hiroshima, che venne ritrovato morto nella sua residenza estiva il 31 Agosto 1602. Tale Mitsumoto Nagaoka era peraltro consigliere economico dell'imperatore e socio di un'importante banca con un giro d'affari che arrivava fino all'Indocina.
    I mandanti e il movente rimasero un mistero, ma divennero certo motivo di chiacchiericcio per il popolino.
    Assassinio di un mercante.jpg
    Nel 1603 arrivò all'imperatore, ancora impegnato nella lotta contro i ribelli, una lettera, o meglio una petizione, firmata da alcuni esponenti di importanti famiglie del regno. I mittenti chiedevano l'istituzione di un sistema scolastico in cui far educare a costi più accessibili i propri figli e di ampliare l'offerta di materie da insegnare nelle scuole. Tale riforma era possibile, ma le casse statali erano ancora in uno stato precario (oltre che in caduta libera) e perciò Ienobu fu costretto a rifiutare le loro richieste.
    Terakoya.jpg
    Nel 1604 i Giapponesi scoprirono l'esistenza di un nuovo continente, l'America, grazie ad alcune informazioni dei mercanti portoghesi che spesso frequentavano i porti nipponici. Grazie a questa notizia, la rotta del Pacifico venne presa subito in considerazione per raggiungere queste nuove terre da una via alternativa.
    Scoperte in America.jpg
    Sul piano economico, Ienobu tagliò del 25% le spese per esercito e marina, mise un freno alle assunzioni di nuovi consiglieri a corte ed anche alla politica coloniale, impedendo l'invio di nuovi coloni per almeno 8 anni. Con queste misure drastiche riuscì non solo a fermare la fuoriuscita incontrollata di denaro dalle casse dello Stato, ma anche a rimettere in positivo il bilancio, che da -14 yen al mese passò a ben +10 yen.
    L'obiettivo era arrivare ad almeno 2000 yen entro la fine del 1610.
     
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    Ultima modifica: 19 Aprile 2014
  3. andry2806

    andry2806

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    rischia la bancarotta e porta i samurai in California prima che lo facciano i maledetti europei.
     
  4. Federico 2 di Prussia

    Federico 2 di Prussia

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    Lascia perdere l'America ti farà solo perdere tempo e soldi poiché dovrai dividere l'esercito ed inoltre gli europei sono tecnologicamente superiori a te....

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