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25 aprile: l'importanza militare dei partigiani

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da maie, 24 Aprile 2010.

  1. rawghi

    rawghi Moderator Membro dello Staff

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    si si quello è verissimo, ma era per intendere che malgrado abbiano dato il loro apporto (non ho preso i bulgari a caso, avevano circa 500-600 uomini) non erano determinanti

    Ma guarda ange, secondo me li avrebbero comunque impegnati in italia, per arginare l'avanzata angloamericana.. tu invece pensi che li avrebbero buttati nel macello del fronte sud-est?
     
  2. ange2222

    ange2222

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    secondo me no,
    molte delle truppe impegnate contro i partigiani italiani erano di seconda linea (russi, georgiani, ocsacchi) che sarebbero stati impegnati in controguerriglia su altri fronti
     
  3. rawghi

    rawghi Moderator Membro dello Staff

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    ed effettivamente... segnalandomi il discorso russi, georgiani e cosacchi.. mi fa venire in mente che è stupido impiegare unità del territorio per operazioni antipartigiane...di quel territorio..

    Bravo, mi hai convinto!
     
  4. ange2222

    ange2222

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    veniva impiegato di tutto in funzione antipartigiana: sia ausiliari del reich che regolari della WH. oltre ai reparti della RSI (regolari, GNR ecc.).

    Un'italia centrosettentrionale pacificata e ostile alle forze alleate sarebbe costata molto meno al Reich.
     
  5. Ammiraglio Yamamoto

    Ammiraglio Yamamoto

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    premetto che non ho avuto la costanza di leggere le altre pagine del topic quindi se dico banalità o cose già affermate da altri vogliate perdonarmi.

    Il discorso dei partigiani e della guerra partigiana o Resistenza rischia di travalicare per forza di cose il campo meramente militare e finire in quello politico, quindi questo è senza dubbio un topic a rischio flame.

    Nel tentativo di cadere in simili tentazioni, provo a dare una certa interpretazione dei fatti in maniera il più oggettiva possibile.

    La Resistenza in Italia è abbastanza datata ma comincia a far sentire il suo peso in maniera particolare dopo l'8 settembre '43, quando a nuclei di partigiani, volontari ed in maggior parte dilettanteschi dal punto di vista militare, cominciano ad aggiungersi uomini con una formazione militare ed un esperienza sul campo sbandati dal Regio Esercito.
    Cominciamo a fare alcune considerazioni:
    - primo è palese che la Resistenza agì principalmente nella zona settentrionale della nostra penisola con nuclei fino al centro.
    - secondo in Italia gli Alleati stavano rapidamente, ma neanche tanto, risalendo la penisola incalzando una Wermacth oramai allo stremo.

    Nel quadro complessivo credo che l'importanza MILITARE della guerra partigiana sia stata quella di accelerare la fine delle ostilità in Italia. Di liberare dall'occupazione nazista alcune zone dell'Italia settentrionale che altrimenti avrebbero patito fino alla fine della guerra l'occupazione straniera.

    Indubbiamente non sarebbe bastata la sola Resistenza per scacciare i nazisti dall'Italia. Non avevano l'equipaggiamento, la struttura, le forze necessarie per farlo, difficile quindi dal punto di vista meramente MILITARE, anche solo nel contesto della singola campagna di Italia, dare un eccessivo valore alla guerra partigiana.

    Nel contesto mondiale, poi, praticamente nullo. Forse l'unica guerra partigiana di un effettivo peso fu quella in Russia.

    Con questo nulla si voglia togliere all'eroismo, abnegazione e sacrificio dei partigiani di tutte le nazioni. In taluni casi le loro attività militari riuscirono preziose e a volte indispensabili per ottenere vantaggi tattici locali, come la distruzione delle vie di rifornimento e i rifornimenti del nemico operate nelle retrovie, la distruzione di ponti la manomissione di ferrovie, ecc...

    Onestamente la Resistenza sul piano militare è da giudicarsi relativamente importante, infatti la sua vera importanza risiede nel piano politico e sociale.
     
  6. archita

    archita

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    io direi che non va trascurato il ruolo particolare di intelligence della resistenza norvegese sull'acqua pesante tedesca e poi l'effettiva opera di liberazione nazionale da parte della resistenza iugoslava nella quale gli inglesi ebbero un ruolo ambiguo ( prima aiutarono i cetnici sperando in un effettiva lotta anti-tedesca poi dal '43 in poi li abbandonarono per supportare invece Tito considerato da essi il più utile al momento contingente ).

    in un articolo sul corriere della sera di qualche giorno fa sull'argomento degli aiuti ai partigiani ( del quale è stato pubblicato di recente un libro basato su archivi inglesi ) si è detto che gli inglesi diffidavano degli americani ritenuti "goffi e ingenui" in mezzo alle complicate relazioni europee cercando, sopratutto nei Balcani e in Mediterraneo, di tenerli fuori quanto più possibile dai legami con le forze politiche nazionali dei territori occupati mentre gli americani li accusarono di seguire ipocrite politiche "imperiali" e avevano molta fretta di finire la guerra più in Francia che in Italia o nei Balcani senza, agli occhi degli inglesi, preoccuparsi del dopoguerra in termini politici.
     
  7. generalkleber

    generalkleber

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    In ordine, sempre tenendo conto che si parla non di ciò che "sarebbe potuto accadere" ma di ciò che è accaduto.
    Primo capoverso. Le forze armate tedesche NON erano allo stremo. Le hanno suonate agli Alleati e per batterli ci sono voluti sacrifici, soldi, la totale superiorità aerea... Insomma: oggi noi sappiamo che nel 44 la guerra era decisa. Ma nel 44 non lo sapevano che pochi.
    Secondo. Concordo: la Resistenza ebbe la capacità di liberare zone (il che è notevole dal punto di vista militare ma lo è maggiormente dal punto di vista politico: mostra che non c'è il vuoto) e agì pesantmente contro i tedeschi. Non solo furono costretti a tenere una quantità di truppe per presidio ma dovettero attuare delle offensive, vere e proprie campagne, di repressione, che non ebbero mai un reale successo. Come si fa a dire che non ha avuto un ruolo militare? Dopo che, per vari motivi, i ranghi della resistenza si ampliarono, con brigate che avevano oltre 2 mila uomini, il peso divenne ancora maggiore. La prova è nei documenti tedeschi che sono in alcuni casi disperati per l'azione dei partigiani.
    Sul piano militare va considerato, oltre al numero dei caduti tedeschi, dei luoghi liberati, anche il valore morale della resistenza. Le forze tedesche in Norvegia, con uno stillicidio non paragonabile a quello che accadeva in Italia, erano crollate moralmente. In Italia la situazione morale tedesca, dalla primavera del 44 in poi era disastrosa, largamente a causa dell'azione partigiana. Letteralmetne per i Tedeschi il nemico era dappertutto. Una canzone militare illustra lo stato d'animo dei soldati: termina chiedendo a Hitler di toglierli dall'Italia. Del resto, al momento del crollo delle forze tedesche, sono proprio le forze armate nazionali dei partigiani che prendono il potere in attesa dell'arrivo dei militarei alleati. Difficilmente ciò sarebbe potuto avvenire se queste forze partigiane non avessero avuto capacità militari considerevoli. Certo (ma a chi verrebbe in mente di dire il contrario?) la guerra la avrebbero comunque vinta gli Alleati. Ma non è questo il punto della discussione e non si capice come possa uscire una simile questione!
    Terzo capoverso. Qui mi sembra ci sia una contraddizione con quanto affermato prima. Detto che i partigiani non avrebbero mai potuto liberare da soli l'Italia (ma, nuovamente: a chi verrebbe in mente di dirlo?) non ne consegue che il ruolo militare fosse minimo. In ogni caso, per fare un paragone, è stato superiore a quello della resistenza francese.
    Quarto capoverso. Non capisco bene se riferito a tutti i fronti o se ancora paragonato all'Italia. In ogni caso anche in Jugoslavia, Albania e Grecia la resistenza ha avuto un ruolo militare notevole.
    Quinto capoverso. La parola chiave è "relativamente". In senso logico è precisa. Tuttavia rischia di sminuire un apporto militare che è stato elevato. I partigiani ingaggiarono battaglie, con centinaia di uomini, con i Tedeschi, su terreni scelti dai partigiani e nei momenti scelti dai partigiani. Questo non può esser considerato un ruolo minimo.
     
  8. Ammiraglio Yamamoto

    Ammiraglio Yamamoto

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    Vedi purtroppo bisogna contestualizzare i giudizi, non era una mia volontà sminuire, ma se in questo topic viene chiesto di dare un parere sul ruolo militare della resistenza bisogna cercare di essere obbiettivi.
    Concordo in molto di ciò che avete detto, rimane il fatto che sia a livello locale (campagna d'Italia e lotta partigiana) che a livello globale (i movimenti di Resistenza e la seconda guerra mondiale) rimane il fatto che abbiano avuto un ruolo inferiore rispetto agli scontri tra eserciti regolari, ed in proporzione è indubbio che a cambiare le sorti delle battaglie e delle campagne furono gli scontri tra le truppe regolari e non l'attività partigiana.
     

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