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[AAR] DAK II La Campagna in Africa Setterntrionale

Discussione in 'Wargames da tavolo' iniziata da Luigi Varriale, 17 Marzo 2013.

  1. huirttps

    huirttps

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    shamalaya
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    Spettacolare come sempre!! Grandissimo AAR, il Ten. pilota G.Mussolesi è già il mio mito :)

    Riguardo all'andamento della campagna, penso e spero che la distruzione del 7 RTR sia decisiva in senso negativo per gli inglesi. L'operazione Compass storica deve gran parte del suo successo clamoroso proprio ai Matilda. Mancando questi chissà che le armi italiche non riescano a fare meglio del Graziani vero, nonostante le perdite subite finora ;)
     
  2. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    huirttps

    Grazie come sempre del tuo incoraggiamento che aiuta me a continuare nella narrazione di questa campagna.

    Galeazzo ha il problema tipico delle matricole, quello di sopravvivere alle prime cinque o sei missioni. Lui non e' un veterano di Spagna e dovra' quindi cominciare da zero. Speriamo che possa competere con Gorrini, Lucchini e Visconti.

    Viva l'Italia viva l'arma azzurra !

    un grandissimo saluto
    luigi varriale
     
  3. Amadeus

    Amadeus

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    Bene, vedo che la campagna continua... oramai sono talmente hooked che mi sono messo la scatola di DAK vicino la postazione PC per seguire meglio, controllando pedine e compulsando regole. Domani sera dirò ai miei compari di gioco: ragazzi (sic), smantelliamo 'sto tavolame con BfN, che oramai stiamo giocando da mesi, e piazziamo DAK. Temo, però, di divenire oggetto di pernacchie e lazzi vari...
    Peccato, sarà per un'altra volta. ;)

    P.S. Mi permetto un'indicazione: per una maggiore "immersività" non sarebbe il caso di convertire (anche a spanne) piedi e nodi nei resoconti del prode Galeazzo? Così, suona poco da Regia Aeronautica e molto da pilota NATO...
     
  4. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Amadeus; cosa vuol dire compulsando regole ?
    Come mai lazzi e pernacchie ?
    Cos'e' Bfn ?

    Assolutamente !
    Un saluto da me e Galeazzo
    luigi varriale
     
  5. Amadeus

    Amadeus

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    Intendo dire che per seguire meglio il tuo AAR ogni tanto riguardo i fattori delle pedine, controllo le tabelle o compulso (sfoglio) le regole per rendermi meglio conto di quello che accade e che potrebbe accadere.

    Perché è più di un anno che stiamo giocando la partita attualmente in corso e dubito che vorranno smettere di punto in bianco, anche se l'alternativa fosse una serata con miss universo.

    BfN è theI Battle for Normandy, della GMT.

    ciao
     
  6. skuby

    skuby

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    Lo supponevo, poi magari (non qui per non rovinare l'AAR) dammi le tue impressioni su questo gioco che è uno di quelli che con i miei compagni vorremmo deployare
     
  7. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    8 novembre turno italiano ed inglese

    Afflusso di rinforzi italiani a Bardia sotto forma di una quarantina di M13/40 e un reggimento di artiglieria media.

    Il generale Gallina sbatte i piedi per terra e va a frignare presso tutti i comandi sovraordinati, fino a Graziani perche’ venga restituita al suo corpo d’armata (ribattezzato XXI) la divisione Catanzaro che era dislocata sulle alture di Nibewa fino allo scorso turno. Alla fine il supremo acconsente a condizione che il comando del XIII corpo proveeda in proprio alla difesa delle posizioni abbandonate dalla Catanzaro. La divisione prescelta per questo compito, prelevata dalla riserva di Bergonzoli, e’ la divisione Cirene, che seppur acciaccata dai precedenti combattimenti, prende posizione sulle contese alture a controllare i vicini di casa della 14a brigata inglese.

    Nel frattempo, armi bagagli ed impedimenta, la Catanzaro si mette in movimento per “via ordinaria” (a piedi) alla volta di El Hamra. La divisione si spara in questo turno 25 miglia di deserto, seppur seguendo una pista tracciata tra Nibewa e Sofafi, e li’ si ferma in attesa del prossimo turno. La divisione avanza tatticamente (niente formazione di marcia) perche’ il suo comandante ha paura che la camicia gli morda il culo, ed e’ un campione di prudenza; intervistato da radio scarpa, il valoroso generale Giuseppe Amico afferma: “La mia divisione e’ l’unica che fino adesso non sia stata presa a calci nelle gengive dagli Inglesi, e faro’ di tutto perche’ continui cosi’. Non si sa mai quando i maledetti beduini possano tentare un Overrun con le loro formazioni celeri, e non ho nessuna intenzione di farmi trovare in crisi di movimento come e’ gia’ capitato a molti miei colleghi marmittoni che seguono il manuale alla lettera”.

    Tra l’altro insieme alla Catanzaro, viaggia pure il reggiemnto di artiglieria di corpo d’armata
    comodamente trainato dai propri trattorini, per i quali la buffa (la fanteria) prova un’enorme invidia, se non fosse che a cavallo dei trattorini ci si ustiona le chiappe, viaggerebbero tutti in prima classe.

    Si conferma quindi la struttura difensiva d’armata basata su caposaldi con il XXIII corpo che si assume la difesa sia di Alam Hammid che di Nibewa, e con il comando di corpo che si trasferisce anch’esso in posizione difendibile sulle alture di Sidi Sammalus.

    Dopo conciliabolo protrattosi a tarda notte, i generali italiani hanno infatti deciso di non usare nessuno dei 20 trinceramenti (Hedgehogs) che le regole permettono di costruire durante tutta la campagna; “non in questa posizione e non in questo momento”, e’ la sentenza dei comandanti.

    I beduini..,pardon gli Inglesi, rimaneggiano anch’essi il dispositivo della 4a indiana intorno a Matruh, nell’attesa che questa diventi disponibile per le operazioni offensive, mentre continua l’addestramento a ritmo accelerato della divisione australiana e di quella neozelandese.

    C’e’ anche un’altra cosa che gli Inglesi fanno, possano essere stramaledetti: se vi ricordate, avevamo parlato dei baldi piloti del 274° che erano andati a Matruh a rifornirsi di Hurricane; ebbene gli Hurricane nuovi sono arrivati ed i piloti li hanno portati direttamente a Barrani. Da qui, riarmati e riforniti, hanno ridecollato per un’attacco alla stricia di atterraggio di Sollum (che base non la si puo’ chamare), ed hanno provveduto ad obliterare (non nel senso del biglietto del Bus) quello che rimaneva dell’ottavo gruppo caccia della Regia; il che significa che dovro andare a vedere se Galeazzo e’ ancora vivo, e nel caso mi faro’ fotocopiare le pagine relative del suo diario di guerra (ma esistevano le fotocopiatrici nel 40 ??)

    L’angolo della buffa

    Cominciamo da questo post una nuova rubrica, dedicata ai nostri combattenti in Africa Settentrionale. L’idea e’ quella di scartabellare tra i rapporti delle varie unita’ in cerca di rapporti dei singoli comandanti su azioni particolari. Questi rapporti appariranno saltuariamente (specialmente nei turni di pausa operativa del grande quadro, durante i quali comunque, andando ben a cercare, qualche azione la si trova esmpre. La rubrica sara’ complementare agli estratti del diario del S.Ten. Pilota Galeazzo Mussolesi contenente le eroiche gesta aviatorie del nostro.

    La Cirene prende posizione a Nibewa non senza attriti col nemico
    Foglio Militare 34/56
    10 nov. 1940
    Comando 14a Compagnia I battaglione 157° reggimento fanteria

    Al comando del 157° reggimento fanteria, divisione di fanteria Cirene
    Per conoscenza al comando del la divisione di fanteria Cirene

    Ho l’onore di sottoporre a Sua eccellenza il Signor Colonnello il seguente rapporto riguardante il combattimento del 9 novembre nei pressi di Nibewa. Premetto che scrivo in vece dell’ ex comandante di compagnia, Capitano Buoso, eroicamente caduto durante l’azione in oggetto, e che nella sotto descritta azione comandava il reparto.

    Il 9 novembre 1940 giungeva l’ordine dal comando di battglione di effettuare una ricognizione in forze con la (ora) mia compagnia sulle alture a nord di Nibewa. Si ordinava di localizzare eventuali forze nemiche e nel caso di rendere sicura la posizione per l’arrivo del grosso della divisione. Il capitano Buoso ed io ci mettevamo immantinente allo studio del piano di movimento per via ordinaria e venivamo alla seguente disposizione delle forze per ordine di marcia:
    A) Testa della colonna: 3° plotone comandato dal Sergente maggiore Maugeri, con compiti di avanguardia ed esplorazione
    B) Grosso: 1° plotone comandato dal Sottotenente Klein e dal plotone armi pesanti del Sottotenente Sallustio
    C) Coda della colonna: Plotone comando con con il Capitano Buoso ed il sottoscritto
    D) In retroguardia: aggregata alla compagnia, una batteria di mortai da 81 millimetri comandata dal Tenenete Frizzi che ci veniva distaccata dal battaglione artiglieria reggimentale.

    La comapgnia si metteva quindi in marcia alle ore 8 esatte per coprire la distanza di circa 16 chilometri che la separavano dall’obiettivo indicato dell’operazione. Il movimento veniva regolato a marcia non sostenuta, sia per non affaticare la truppa, che per consentire al plotone mortai di darsi regolarmente e frequentemente il cambio nel traino manuale delle armi e delle munizioni.

    Intorno alle 13 dopo marcia inframmezzata dalle normali soste di riposo, la compagnia giungeva ai piedi delle alture di Nibewa, che si presentavano come di non difficile affronto (sic), considerato anche che la displuviale era percorsa da una pista, che il Capitano Buoso dava senz’altro ordine di seguire.
    Senza soluzione di continuita’ quindi, i comandanti di reparto sostenendo che gli uomini non erano affatto affaticati, si procedeva ad affrontare la salita che portava sulla cima della prima collina.

    Non si faceva luogo a nessun mutamento di formazione, e cosi’ il 3° plotone si trovava confermato nel suo ruolo di truppa esplorante ed avanguardia. A tal uopo, il Sergente Maggiore Maugeri distaccava la sua migliore squadra. Il resto della compagnia si accodava come dalle disposizioni ordinarie di movimento.

    Arrivato in prossimita’ della linea di cresta, il Maugeri segnalava a mezzo staffetta che vi era sul piccolo altopiano separante la prima collina dalla seconda, un minuscolo villaggio di nativi, formato da casette bianche con al centro uno spiazzo. Cosa ben piu’ grave, segnalava Maugeri, le sue vedette avevano avvistato qualche movimento furtivo di veicoli all’interno del villaggio, e sentito rumori di motori e cingoli; non era in grado ci comunicare con precisione il tipo dei veicoli.

    Il Capitano Buoso ed io, presumevamo immediatamente che le truppe presenti nel villaggio dovevano essere nemiche essendo minime le possibilita’ che la divisione Catanzaro, che aveva abbandonato la posizione gia’ da un giorno, avesse potuto lasciare una retroguardia nella zona in oggetto. Il capitano Buoso senza indugio ordinava:
    1) Che il 3° plotone serrasse sotto e cercasse di portarsi nel villaggio
    2) Che il plotone mitraglieri passasse davanti al 1° plotone e si tenesse pronto ad appoggiare col fuoco la manovra del 3°.
    3) Che Il 1° plotone si costituisse a rincalzo di compagnia
    4) Che la batteria mortai continuasse a serrare sotto la coda della colonna, ma si tenesse pronto a montare le armi per ogni evenienza.
    In questa prima fase, proseguiva il movimento per stabilire il contatto con l’eventuale nemico, ed il 3° plotone proseguiva la marcia di avvicinamento al villaggio, aspettandosi da un momento all’altro di essere ingaggiato di fronte.

    Invece, improvvisamente il plotone di testa veniva fatto oggetto di fuoco nemico da sinistra,proveniente da un boschetto sul margine della collina. Si individuava quindi fanteria nemica presente su questa posizione e dai rapporti perventi dal 3° plotone, si capiva che il nemico era gia’ disposto a difesa ad arco con posizioni principali boschetto/villaggio.

    Le forze nemiche presenti nel villaggio non si mostravano, ma il fuoco proveniente da sinistra era sufficiente ad arrestare la marcia del 3° plotone che doveva prendere riparo ai due lati della pista in mezzo al rilievo. Conosciute queste notizie, il Signor Capitano dava ordine al plotone di avanzare il piu’ possibile in direzione del nemico a sinistra, mentre egli predisponeva l’intervento dei mitraglieri per accompagnare l’azione della fanteria. Inoltre, il Capitano ordinava senz’altro al reparto di mortai di mettere i pezzi in batteria per battere la posizione boschiva con il fuoco indiretto.

    Intanto il combattimento continuava, con il 3° plotone inchiodato allo scoperto e che aveva gia’ subito perdite sensibili; l’arrivo dei mitraglieri ad alleviare la posizione dei fanti, non faceva che mettere in posizione difficoltosa anche i primi.

    Nonostante cio, Il fuoco nemico diminuiva nel momnto in cui la posizione nel boschetto cominciava a ricevere le prime salve di mortaio, che evidentemente qualche danno lo facevano. Visto il momento di temporanea difficolta’ del nemico, il Capitano Buoso decideva di lanciare il rincalzo nel combattimento, con l’idea di impadronirsi del boschetto per crearsi una base di fuoco protetta per un eventuale assalto all’abitato. Sotto il fuoco di copertura delle mitrgliatrici medie e dei mortai, il 1° ed il 3° plotone tentavano quindi di andare all’assalto. Ma il nemico, tenacissimo contrastava questo tentativo con la manovra oltre che con il fuoco dal bosco, dal momento che un nuovo gruppo di fanteria nemica si materializzava dalla linea di cresta a nord della posizione principale ed inscenava un contrattacco vero e proprio sul fianco sinistro e alle spalle delle nostre forze.

    Pensando il nemico che questo fosse il momento culminante dello scontro, ordinava anche alle truppe presenti nell’abitato di contrattaccare frontalmente la fanteria Italiana al momento sorpresa dalla reazione nemica sul fianco; si materializzavano quindi dal piccolo agglomerato di case quattro cingolette inglesi dotate di mitragliatrici che avanzavano a tutta velocita’ verso il 1° ed il 3° plotone, con lo scopo di assestargli il colpo di grazia.

    Ed era in questo momento, che il Signor Capitano radunava il personale del suo plotone e si imetteva direttamente nella lotta, riuscendo ad occupare le propaggini piu’ occidentali del boschetto ed a mettersi in una buona posizione di tiro rispetto ai mezzi blindati inglesi. Questi nell’impeto dell’assalto, capitavano in mezzo al campo di tiro incrociato dei fanti e dei mitraglieri e non solo venivano arrestati, ma anche distrutti: tutte e quattro le cingolette attaccanti venicano annientate e dei loro equipaggi si salvavano pochissimi elementi sbandati, che ripiegavano in direzione dell’abitato.

    Poco dopo pero’, anche il 1° ed il 3° plotone finivano sotto il fuoco incrociato delle fanterie nemiche che si erano oramai affermate sia nel bosco che nell’abitato. Ne seguivano scontri molto ravvicinati durante i quali il 1° plotone ed il plotone comando ricevevano perdite gravi. In questi combattimenti perdeva la vita il capitano Buoso colpito da una raffica di mitragliatrice, mentre tentava di guidare il plotone comando in un contrassalto.

    Rimaneva a questo punto a me il comando delle operazioni e mi rendevo subito conto che pur avendo distrutto le quattro cingolette inglesi che si erano arrischiate fuori dall’abitato, la compagnia, ridotta quasi al cinquanta per cento della forza, non poteva piu’ esplicare un’efficace azione di arresto di fronte alla fanteria nemica oramai preponderante. Di iniziativa ordinavo quindi il ripiegamento delle forze rimanenti, essenzialmente il plotone mitraglieri ed il 2° plotone. Sotto la copertura degli stessi mitraglieri e con l’assistenza della batteria del tenente Frizzi, la compagnia riusciva a sganciarsi ed a portarsi sul margine nord dell’altura, in piu’ idonea posizione difensiva. Il nemico non inseguiva, e l’operazione giungeva al suo termine

    In fede
    Tenente Lario Vailatti
    157° reggimento di fanteria divisione di fanteria Cirene

    Un saluto a tutti
    luigi varriale
     
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  8. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    12 novembre turno italiano

    Graziani vuole approfittare del rafforzamento del XXI corpo a sud per provare a disarticolare le forze corazzate inglesi prima che queste possano ricevere il rinforzo delle truppe coloniali. Il supremo giudica che i rinforzi ottenuti dal XXI corpo sono sufficienti per fare un tentativo di offensiva preventiva, dal momento che il SIM ha chiaramente segnalato quali sono i rinforzi britannici che si stanno preparando nel delta e nella zona di Matruh; e queste truppe certo non sono venute in Egitto in vacanza.

    Gallina e’ contrario; vorrebbe preservare ed organizzare le sue truppe per assicurare che il fronte sud della X armata possa tenere in caso di offensiva britannica. Esiste pero’ un problema tattico: essendo in questo teatro molto difficile (con le attuali truppe a disposizione) tenere un fronte che abbia anche solo una parvenza di continuita’, i comandanti italiani si sono risolti alla tattica di concentrare un certo numero di forze in esagoni chiave; queste forze, cosi’ concentrate, sono pero’ vulnerabili agli attacchi aerei ed agli sbarramenti di artiglieria nemici (come del resto lo furono anche nella campagna storica, specialmente nell’ultima fase (III battaglia di El Alamein).

    Ben conscio di questo problema, il Supremo ha distaccato al XXI corpo la possente brigata di artiglieria da 149 mm della Guardia alla Frontiera al generale Gallina, in aggiunta al suo normale reggimento di artiglieria da 100 mm, per dare al XXI almeno un'adeguata capacita' di ritorsione nel campo del fuoco indiretto.

    Il turno si apre con l’arrivo di 8 barilotti di rifornimenti a Sollum tramite cabotaggio costiero e con la dimenticanza di far muovere l’eroica su camion, ancora ferma all'Arco dei Fileni, recante 4 ulteriori barilotti. Purtroppo un comandante dell’intendenza non ce l’abbiamo, altrimenti avrebbe immediatamente ricevuto 20 frustate. Il comandante teorico dell’Eroica sarebbe Graziani, ma mica possiamo darle al lui le frustate...

    Come preparazione dell’operazione offensiva a sud, tutti i rimasugli della regia, vale a dire il 32° gruppo bombardieri , montato su SM 79 ed il 12° gruppo assaltatori, montato su BA 65, compiono una missione di attacco sui corazzati britannici fermi a Bir Enba. Si approfitta del fatto che gli Hurricane stanno ancora essendo riforniti a Barrani, per compiere questo attacco. Purtroppo non c’e’ bisogno della caccia britannica per contrastare questa missione di appoggio aereo, dal momento che la contraerea leggera degli Inglesi e’ sufficiente per abbattere una mezza dozzina di BA (il che decreta la fine del 12° come unita’ in grado di combattere). I 79 passano attraverso lo sbarramento ed attaccano, ma con risultati del tutto insoddisfacenti.

    Muovono quindi in posizione di attacco da nord la divisione Catanzaro appena arrivata sul terreno delle operazioni, da ovest la divisione di camicie 28 ottobre, e da sud ovest i resti mezzi devastati della divisione Sirte, con grande incazzatura del Generale Della Mura che non ritiene piu' la sua divisione in grado di svolgere alcuna operazione offensiva, ma la ritiene invece matura per il meritato riposo e ricostituzione nelle retrovie.

    Per dimostrare quanto tenga in considerazione la competenza professionale di Della Mura, il Supremo, che ancora una volta si ingerisce nell’autonomia decisionale del livello ordinativo inferiore bypassando Gallina, ordina alla Sirte non solo di attaccare, ma pure di guidare l’avanzata insieme alle camicie, stabilendo che la Catanzaro costituisca il rincalzo di corpo d’armata. L’attacco si deve svolgere sotto la protezione di un terrificante sbarramento di artiglieria erogato sia dalla 30a brigata artiglieria GAF che dal reggimento artiglieria di corpo d’armata, che costera’ naturalmente un sacco e una sporta di barilotti e che si spera possa sfasciare un certo numero di carri inglesi e rintronare i rimanenti.

    I marpioni Inglesi, notano subito la manovra delle lente fanterie italiane in avvicinamento e non si scompongono affatto. Non pensando neppure a ripiegare durante la reaction phase, lasciano invece partire un controsbarramnto di artiglieria sulle truppe avanzanti utilizzando sia il 1st Royal Horse Artillery che il 51st field artillery. Il fuoco si dirige in particolare sulle camicie e sulla Sirte, che sono le due divisioni in primo scaglione, e provoca perdite e disorganizzazione, ma altrettanto fa lo sbarramento italiano veramente imponente di tutte le bocche da fuoco di cui ho parlato prima.

    L’urto e abbastanza violento, con la Sirte che come era prevedibile si sfacia di fronte al fuoco d’arresto di mitragliatrici e cannoni dei carri e delle autoblindo inglesi. Ancora una volta, prima che gli italiani riescano a venire a contatto ravvicinato con le macchine britanniche e possano causargli qualche danno serio, gli Inglesi semplicemente ripiegano e si sottraggono al combattimento, cedendo un po’ di terreno per evitare guai maggiori. Quindi, a prezzo dell’equivalente di quasi un reggimento di fanteria, gli Italiani guadagnano in esagono. In quanto all’obiettivo vero dell’operazione - smontare i carri del nemico - questo e’ stato ancora una volta mancato.

    Incazzatissimo Della Mura, rimasto senza divisione, e destinato a comandare un reparto di vigili urbani a Bengasi chiede il reimpatrio immediato e la messa a riposo, con un accorato telegramma destinato direttamtente a supercomando:

    “Nel chiedere immediato reimpatrio per motivi si salute, voglio fare presente at codesto comando che mia divisione habet combattuto fino et oltre ogni immaginabile stremo stop Essa est stata impegnata in azioni di arresto contro corazzati pesanti et habet sempre con enormi sacrifici di sangue fermato nemico et stabilito sua superiorita’ morale su questo stop Come riconoscimento et ringraziamento per cotale eroismo azione comando incompetenti burocrati per i quali carta conta piu' che realta’ hanno decretato fine codesta gloriosa unita’ assegnandole per ultima volta compito completamente sproporzionato sue possibilita’ stop Nonostante assurdita’ ordini ricevuti divisione Sirte combattuto fino at ultimo uomo per preservare onore Italia et esercito italiano stop Per quanto mia personale opinione possa valere presso codesto comando est mio preciso dovere fare presente in forza mia esperienza combattimento in codesta guerra che aut classe dirigente civile e militare allinea buco culo con cervello aut guerra noi perderemo miserabilmente stop Tanto dovevo per vostra conoscenza e mia coscienza stop

    Vincenzo Della Mura Generale di Divisione

    E con questo, mi sa che Vincenzino la fucilazione se l’e’ assicurata

    Un saluto a tutti
     

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  9. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Mi sa tanto che il Vincenzo verrà fucilato come disfattista :p
     
  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    15 novembre

    Bergonzoli, riceve lamentele del supremo circa l'immobilismo del XXIII corpo davanti a Barrani. Alle rimostranze di quest'ultimo che le forze residue non permettono colpi di testa, Graziani ordina che almeno si faccia qualcosa per disturbare i rifornimenti dell'avversario verso la piazzaforte (sic).

    Bergonzoli dispiega quindi il suo corpo d'armata con la Marmarica a nord a fissare le truppe inglesi in Barrani, la divisione di camicie nere in mezzo e la Cirene a sud con il compito di fare cuneo tra Sidi el Barrani ed il mare, in maniera da isolare la guarnigione nemica. Altro punto positivo di questa manovra e' la rarefazione della densita' di forze italiane per esagono, in maniera da non subire gravi perdite in caso di bombardamenti aerei o sbarramenti di artiglieria.

    C'e' da dire che agli Inglesi questa manovra non piace, perche' accortisi delle intenzioni degli Italiani, reagiscono in maniera violenta: per prima cosa l'8o ussari esce da Barrani caricando la Cirene a testa bassa; la divisione resiste, ma le perdite, oltre a quelle gia' subite sin qui, sono sensibili. Tra l'altro anche i carri inglesi subiscono perdite sufficienti a costringerli ad interrompere l'attacco ed a rifugiarsi sulla costa.

    Poi e' la volta della della branca sud della 7a divisione corazzata inglese; l'11o ussari ed il 4o Royal Tank, riforniscono dal deposito mobile a Piccadilly, e si mettono in marcia dall'estremo sud del fronte per tagliare ritirata e rifornimenti al XXIII corpo; manovra ardita ed inaspettata, che pero' sortisce solo parzialmente il suo effetto: correndo a perdifiato verso nord, i motocorazzati inglesi superano di slancio Nibewa, lasciandosi sulla destra gli stupefatti mitraglieri del battaglione Aosta sulle omonime alture; si proiettano poi giu' per la scarpata di Sidi Sammalus con obiettivo Azzizaya per tagliare i rifornimenti alle truppe italiane; incontrano sulla loro strada il reggimento di artiglieria del XXIII e lo travolgono senza nemmeno fermarsi. Senza accorgersene pero' il loro impeto li porta troppo avanti in direzione della costa e sono loro che si ritrovano isolati dai loro stessi rifornimenti, crisi che superano agevolmente durante la supply phase grazie al loro elevato grado di addestramento. il XXIII corpo pero', grazie a questo eccesso di impeto offensivo del nemico, riesce ancora a rifornirsi tramite quel poco che riesce a trafilare attraverso la scarpata di Sammalus passando per le alture di Nibewa.

    Se fallisce il tentativo di isolare il XXIII corpo, non fallisce quello di assestargli una buona legnata, dal momento che nella combat phase, la 14a brigata di fanteria inglese, appoggiata dai sia pur disorganizzati carri dell'8o ussari si rifanno sotto la Cirene, per spezzare il saliente che gli Italiani sono riusciti a piazzare tra Barrani ed il mare. Il combattimento e' violento, ma alla fine la Cirene si sfascia definitivamente e va ad aggiungersi alle perdite italiane in divisioni di fanteria, che oramai raggiungono il numero di cinque grandi unita'.

    Dal diario del Tenete Galeazzo Mussolesi 8 novembre 1940

    Mattinata terribile, sono vivo per miracolo. Subito dopo colazione, stavamo ancora riassettando tavoli e piatti, suona l'allarme attacco aereo e ci precipitiamo verso i velivoli allineati a lato della striscia di atterraggio. Sto appena avviando il motore quando li vedo: non c'e' dubbio; sono Hurricanes; almeno quattro vengono nella mia direzione. Il meccanico molla i tacchi, do tutto motore per il rullaggio di emergenza. alla mia sinistra vedo Tedeschini che si affretta anche lui. Fa il controllo flaps e timoni mentre rulla. Non c'e' tempo, gli Inglesi ci sono addosso.

    Uno degli Inglesi vira a destra, e picchia su di noi. Sono fortunato, si concentra sul cannone antiaereo in testa pista e lo arrostisce. un secondo Hurricane arriva come davvero come un uragano parallelo alla pista, rasoterra e lascia partire una lunga, lunghissima raffica sul povero Tedeschini in rullaggio: vedo il suo FIAT sfasciarsi come un modellino di carta, le ali ripiegate e si ribalta poco prima di raggiungere la testa della striscia.

    Gli altri Hurricanes si tengono in virata stretta a destra; li osservo con la coda dell'occhio mentre tento di portare in aria il mio FIAT; ma non la vedo buona; sono in tre, mi vedono e mi prendono a forbice. Ora; tutto motore, stacco le ruote da terra e viro subito a sinistra per ritirarmi verso Menastir, forse l'aeroporto piu' sicuro. Cerco di fare quota 100...200...400 metri, ma gli Inglesi mi sono addosso. Hanno tutti i vantaggi; quota, velocita'...tutto. Cerco di salvarmi virando, ma essendo ancora in cabrata perdo troppa velocita' e devo rinunciare. Stallare a questa quota significa morte sicura.

    Poi arrivano i proiettili...sibilano, sfasciano tutto...il motore e' colpito, e tutta la zona anteriore del velivolo devastata dal fuoco nemico...ora ora omai piu'...mazzata sulla pedaliera e mi ritrovo a testa in giu'. Sgancio le cinture e mi lascio andare, prima che gli Inglesi mi facciano arrosto...

    un saluto a tutti
    luigi varriale
     

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  11. Blind Sniper

    Blind Sniper

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    Che unità hai a Sollum?
    Qui rischi di fare l'insaccato...
     
  12. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Blind

    Ci riforniamo appena appena dal comando del XXIII con i suoi 8 truck points di supply range; ma certamente basta poco in questa posizione per andare al diavolo
    un saluto
    luigi varriale
     

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  13. huirttps

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    Che succede nelle lande sabbiose d'Egitto?
     
  14. Amadeus

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    Infatti... che succede? Siamo tutti in trepidante attesa per il prosieguo dell'AAR! :)
     
  15. Luigi Varriale

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    Ragazzi sono assolutamente spiacente della lunga interruzione. Si verificò un disastro con il computer dell'amministratore della partita ed i files andarono persi. Poi i giocatori si sono persi di vista.
    Ancora mille scuse a tutti ed a presto.
     
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    Ultima modifica: 13 Gennaio 2014
  16. huirttps

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  17. Luigi Varriale

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    In una sperduta scheda usb ho ritrovato un vecchio save file di vassal di questa campagna in nordafrica aggiornato al 12 novembre 1940; solo tre giorni prima dell'ultimo post. Il gruppo con cui giocavo la campagna è andato, ma se ci sono lettori interessati, potrei ristudiarmi le regole e proseguire comunque.
     
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  18. huirttps

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    A me farebbe piacere se lo continuassi (tempo e voglia permettendo,of course!)
     
  19. Invernomuto

    Invernomuto -

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  20. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    E allora andiamo; le armi italiche riappariranno nel deserto. Mi devo riguardare bene le regole, che è un anno che non gioco, e poi andiamo.
     
    Ultima modifica: 15 Gennaio 2014

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