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[AAR] DAK II La Campagna in Africa Setterntrionale

Discussione in 'Wargames da tavolo' iniziata da Luigi Varriale, 17 Marzo 2013.

  1. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Intermezzo

    Benvenuti nella continuazione (dopo un anno) della campagna in Africa Settentrionale.
    Dopo la perdita dei file save da parte di chi gestiva la campagna e la perdita dei giocatori che la stavano giocando, mi sono deciso, dopo avere per caso ritrovato un mio save personale su una chiavetta usb (mentre cercavo altre cose), a riprendere in mano la situazione, giocandomi la continuazione da solo.

    Cercherò di continuare con lo stesso stile con cui ci eravamo lasciati, nonostante il fatto che adesso il gioco si svolge in solitario e non ci sono più giocatori avversari da sbeffeggiare o da cui essere sbeffeggiati. Continuerò a scrivere come se ci fossero ancora.

    Tanto per cominciare ho cercato (per quanto possibile) di portare la situazione sulla mappa del mio save file più o meno alle ultime foto allegate all'AAR, in maniera da non dover riprendere da capo gli ultimi turni e di poter cominciare grossomodo da dove vi avevo lasciato.

    Il supremo (Graziani) è stato solennemente silurato da Mussolini e sostituito dal generale Bastico, il quale si presenta flemmatico come da suo stile peculiare a Tobruk per prendere il comando della super scassata...X armata (tanto per fare una rima). A Roma si dice che Graziani non era più gradito al Dux Ducis perchè offensivamente non aveva prodotto abbastanza ed il prestigio del Regio ne era stato colpito. Evidentemente Benito non ha idea (del resto come la sua contoparte storica) di quello che gli riserva il futuro, dal momento che l'armata è al collasso e i britannici stanno tutt'ora accumulando forze per l'offensiva compass.

    Ora all'eroico Ettore (Bastico) avevano senza dubbio detto che la situazione era precaria, ma quando se ne rende conto di persona, ordina al suo attendente di non disfare le valigie, che si torna a Roma per direttissima e si chiede il prepensionamento. Solamente l'innato ottimismo e l'incontestabile ascendente personale del secondo nuovo arrivato in Africa (Generale Gastone Gambara), lo convincono a rimanere.

    Ettore e Gastone (mancano solo Pippo Pluto e Clarabella) si mettono a consultare le carte e le ultime riorganizzazioni organiche operate dall' (ex) supremo, e non trovano obiezioni da fare:

    La X armata è ridotta a due striminziti corpicini d'armata con due divisioni in vario stato di decomposizione a testa e qualche rimasuglio di reparti di supporto. In particolare, l'armata allinea:
    La 30a brigata di artiglieria pesante della (prestata dalla GaF se no l'armata non avrebbe nemmeno una cerbottana per il tiro indiretto).
    Il 3° battaglione carri M-13 provvidenzialmente giunto qualche giorno prima a Bardia e che rappresenta l'unico reparto corazzato dell'armata.
    Il 63° battaglione mitraglieri della fu divisione Cirene, ora rimasto senza divisione
    La 61a compagnia bersaglieri, con camioncini, piume e tutto il resto, per la ricognizione d'armata. Peccato che si trovi ancora a Tobruk, perché il suo comandante è un raccomandato.

    Il XXII corpo d'armata sfoggia un nuovo comandante; Gastone Gambara e può contare su:
    il battaglione mitraglieri Aosta
    il 25°reggimento artiglieria
    La divisione Marmarica, che a chiamarla ancora divisione ci va un coraggio da leoni; in realtà un paio di battaglioni raffazzonati dopo le legnate sulle gengive prese a Barrani
    La divisione camicie 3 gennaio fiera e combattiva come sempre (rating qualità truppe 1) ma anche lei alquanto sgangherata.

    Il XXI corpo infine, sempre agli ordini del fido Gallina (ora mi son sempre chiesto; ma perché i Tedeschi ci devono avere dei Guderian, dei Von Brautisch, dei Rommel, gli Americani dei Patton e degli Omar Bradley, e noi delle galline e dei gamberi o gambari che dir si voglia). Il XXI corpo può contare su:
    il 202° battaglione (mitraglieri) camicie nere
    il 22° reggimento artiglieria
    La divisione Catanzaro
    La divisione camicie 28 ottobre
    Di queste due divisioni solo la Catanzaro è un po' ammaccata, mentre le camicie sono massiccie, in perfetto stile fascista; fossero pure armate ed addestrate sarebbe meglio.

    Ora, il buon Gambara, che sperava in un comando d'armata in Grecia ma che pur di comandare qualcosa si è accontentato di buon grado di un corpo (anzi di mezzo corpo) in Africa, non si nasconde e non nasconde a Bastico che la situazione è rognosa.
    Le sue forze sono mezzo accerchiate da reparti della 7a corazzata beduina di fronte a Barrani; la bestia nera della X armata...Barrani l''irragiungibile!

    Nota positiva, il SIM dà la branca meridionale della Western desert Force parecchio indebolita a causa proprio del trasferimento a nord della 7a corazzata, e non è escluso che Gallina possa tentare qualcosa.

    Note assolutamente dolenti; la regia è praticamente scomparsa dal teatro, rimanendo con soli due gruppi da bombardamento e non si ha idea di quai forze i britannici stiano preparando per la grande controffensiva. Secondo il SIM comunque almeno due divisioni a ranghi completi (di tipo britannico ben inteso; quelle con tre brigate ed una brigata di artiglieria; e completamente motorizzate).

    Imperativo categorico fascista, riuscire a mantenere il territorio egiziano, fino all'arrivo dei rinforzi
     

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    Ultima modifica: 16 Gennaio 2014
  2. Amadeus

    Amadeus

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    Evviva! :)
     
  3. huirttps

    huirttps

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  4. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    19 novembre turno inglese.

    I dolori di pancia ricominciano per l'eroico Ettore (Bastico) là dove erano finiti quelli del supremo (Graziani); del resto sul campo la situazione è quella che è, e non è che il cambio del comandante possa portare al miracolo di Lourdes.

    Ci si mette naturalmente di mezzo anche la sfiga che da agli Inglesi l'iniziativa, così che possano leccarsi i baffi per la posizione precaria in cui si trovano le unità italiane.

    Le prime cattive notizie arrivano dal SIM, che riporta consistenti arrivi al porto di Alessandria (via Canale) di parecchi contingenti (almeno una brigata) di fanteria dotata di cappelli a larghe falde. Vista la forma dei cappelli, annuncia la fonte super informata del SIM, si tratterebbe di soldati australiani, anche facilmente riconoscibili dal fatto che sono tutti ubriachi persi. E' chiaro che il livello di disciplina lascia a desiderare, ma del resto la divisione australiana ha cominciato da poco l'addestramento intensivo in quel di Amiriya a sud di Alessandria. Sempre in palese stato di ebbrezza, gli Australiani si trasferiscono in questa località raggiungendo i propri camerati già sul posto ed iniziare anche loro l'addestramento.

    Sempre secondo le talpe del SIM, gli albionici ricevono sempre più camion e camioncini per il trasporto barilotti e la cosa diventa veramente preoccupante perché così continuando, prima o poi saranno in grado di trasportare in prima linea un numero nettamente maggiore di fagioli, proiettili e riviste porno di quanto non possiamo fare noi con effetti prevedibili sul morale (riviste) e sull'efficienza (fagioli e proiettili) delle rispettive forze.

    Tutto ciò non sarebbe nemmeno così negativo, considerando che anche noi abbiamo ricevuto un battaglione carri medi, già in loco e un reggimento artiglieria (ancora in Sicilia). In più a Bengasi si stanno arruolando scritturali, panettieri e raccomandati, per trasformarli, dopo averli dotati di camioncini e piume in un battaglione di bersaglieri di formazione.

    No, tutto ciò non sarebbe nemmeno così negativo se non fosse per il solito maledetto O'Connor, che si inventa un'altra operazione delle sue.
    Dopo aver constatato che la 7a corazzata si trova in pericolo (vedi imagine allegata al precedente post), con gli ussari ed il 2°Royal Tank Rgt. appesi fuori ad asciugare, decide per un'operazione avente come duplice scopo la liberazione dei reparti della 7a circondata e l'annientamento del corpo d'armata di Gambara.

    Gli Inglesi aprono le danze con un'incursione di Hurricanes sulla striscia di'atterraggio di Sollum; ma questa volta gli va male; prima che possano arrivare a far danni nei confronti dei "marsupiali" colà parcheggiati, la sparuta contraerea piazzata intorno alla striscia d'atterraggio (principalmente mitragliatrici pesanti) riesce ad impallinare uno degli aggressori. Il rimanente della squadriglia beduina, evidentemente non comandata da un cuor di leone, alza i tacchi e si dilegua tra le nuvole ad ovest. Per altro, l'inverecondo minchione che si è fatto abbattere arriva a terra appeso al suo paracadute solo per essere pesantemente sbeffeggiato dai mitraglieri del 63° battaglione. Solo l'intervento dei "colleghi" del 14° stormo da bombardamento italiano salvava il malcapitato da sbeffeggi ancora maggiori; si sa che tra colleghi...

    Orbene, la tragedia si sviluppa non molto dopo questi eventi, perché proprio mentre Gambara viaggia fiero da Tobruk alla volta del suo comando di corpo a Sammalus, avviene il cataclisma; non sa ancora il Gambara che per quando arriverà a destinazione, il suo corpo d'armata sarà stato distrutto.

    O'Connor, che dopo qualche temporaneo rovescio, ha recuperato tutta la sua marpioneria, da ordine agli ussari dell'8° e dell'11° reggimento di attaccare a tenaglia la divisione camicie 3 gennaio, allo scopo di aprire un corridoio per i rifornimenti alla 7a corazzata sulle terga dello schieramento italiano (vedi sempre foto post precedente). Fatto questo, l'obiettivo è di sfruttare il successo per attaccare anche la divisione Marmarica (o quello che ne resta) per levare di mezzo una volta per tutta la pressione italiana da Barrani.

    L'operazione ha inizio il 20 all'alba e si apre con due reggimenti di artiglieria inglesi che danno il martello alla 3 gennaio, la quale vedendosi piovere addosso di tutto, si mette a scavare a più non posso per salvare il salvabile. Il console generale Traditi, oltre a farsela nei pantaloni, fa in tempo ad ordinare al battaglione di testa di prendere posizione fronte ad est in caso di sortita del nemico. Il punto è che il nemico arriva contemporaneamente da est e da ovest, e non con una semplice sortita, ma con un'attacco a trapano black&decker su quello che rimane delle sue stracciate camice. Sotto il fuoco dell'artiglieria sua, l'Inglese irrompe di sorpresa nelle posizione tenute dai legionari italiani. La figura è assai barbina, perché le camicie si arrendono in massa, complice il fatto che la cosiddetta divisione era oramai ridotta ad una legione (un reggimento). Quando i legionari si vedono arrivare addosso le autoblindo da sinistra e i carri da destra, danno un'occhiata al loro armamento e decidono che della guerra ne hanno abbastanza. Traditi, tradito dai suoi, incazzato come un istrice, deve avviarsi alla prigionia.

    La facilità con cui gli inglesi hanno annientato il reggimento camicie, fa si che entrambi i due reparti corazzati nemici, senza neppure fermarsi (avevano avuto un Exploitation result nel combattimento contro le camicie), convergano a destra l'uno e a sinistra l'altro, e senza appoggio di artiglieria (non c'è il tempo di organizzarlo), si avventino a nord lungo la costa incontro ai resti semi decimanti della Marmarica, che sta ancora cercando di riprendersi dalle mazzate subite nelle ultime schermaglie di fronte a Barrani. I dettagli dell'attacco non ve li racconto per non abbassarvi troppo il morale, ma sollevatosi il polverone davanti a Barrani, di italiano non rimane nulla, tranne il valore della Marmarica, che prima di schiattare, qualche carro britannico l'ha pure arrostito, tanto che aliquote di autoblinde e carri inglesi, al culmine dalla battaglia sono stati costretti a mollare l'osso e a ripiegare piuttosto in disordine, complice anche il fuoco di interdizione dei mitraglieri dell'Aosta appostati sulle colline di Nibewa che aprono un tiro preciso sui ripieganti.

    Gambara comincia male, avendo perso il suo corpo d'armata (Oddio...corpo d'armata...diciamo due reggimenti) prima di poter prendere realmente il comando, ma era nell'aria. I resti marcescenti delle due divisioni italiane erano in una posizione troppo precaria tatticamente per poter reggere un serio attacco degli albionici.

    Gli ululati del nostro (Gambara), si perdono nel deserto al tramonto del 20 novembre, mentre si ferma al comando tattico del fu XXII per studiare insieme al pittoresco comandante del 3° carri come fermare adesso l'inevitabile marea inglese che si riverserà nell'enorme pertugio lasciato davanti a Barrani. Seguiremo il nostro nelle prossime puntate.

    continua...
    un gran saluto a tutti
     

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    Ultima modifica: 18 Gennaio 2014
  5. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    ragazzi, devo chiedervi ancora una volta come si fa ad inserire immagini nel corpo del testo, che non mi ricordo più. Se vado sul menù e clicco su image, mi chiede come al solito di inserire un URL.
     
  6. huirttps

    huirttps

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    In basso hai "carica documento/immagine" , fai l'upload e puoi scegliere se a dimensione intera o miniatura ;)
     
  7. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    19 Novembre 1940 turno italiano

    Abbiamo lasciato Gambara ululante in quel di Sidis Sammalus ed in effetti quando giunge al comando tattico del XXII corpo d'armata, si mette immediatamente in contatto con Bastico e per poco non gli provoca uno sturbo coronarico.

    "comincia situazione critica su fronte nord inglesi habent annientato massa mio corpo d'armata prospicenze barrani stop prevedo colloquio con colonnello postuma comandante battaglione carri d'armata con cui concordo piano emergenza per tenuta settore nord stop richiedo autorizzazione distaccamento rinforzi da corpo gallina in maniera da fare fronte prime necessita stop intenzioni inglesi sconosciute ma presumo facinorose stop richiedo anche passaggio a mie dipendenze detto sopra battaglione carri per istituire gruppo formazione scopo garantire sicurezza rotabile settentrionale finisce"

    A stretto giro di posta arrivava la risposta del'eroico che ricevuto il fonogramma da Gambara si trovava in uno stato a metà tra il collasso cardiaco e la catalessi senile:

    "comincia prego considerare che per ordine duce settore buq bug deve tenere qualunque costo stop voi siete personalmente responsabile tenuta fronte stop immediatamente dispongo affluenza truppe per rinforzo vostro corpo armata situazione giudico grave ma non dico non disperata stop inglesi devono anche loro essere esausti stop articolate difesa evitando infiltrazioni nemiche possano mettervi in crisi di alimentazione logistica stop do disposizione gallina distaccare battaglione mitraglieri camicie nere in affluenza da sidi el augeam stop battaglione carri armata considerate a vostre dipendenze sin da ora stop dispongo battaglione formazione bersaglieri arrivo da bengasi proseguire direttamente fino a voi stop confido vostro coraggio e vostra forza animo finisce"

    nella tenda del comando tattico del XXII alla luce di una lanterna, sudati come mantici, Postuma e Gambara si mettono al lavoro. Gambara abbaia ordini a destra e a manca. Si fa dare alla radio i mitraglieri dell'Aosta e ordina al Ten Col Sgarrone di alzare i tacchi dalle colline di Nibewa per riparare su Sammalus ed assumere la difesa locale sia delle colline che del comando di corpo. Immantinente Sgarrone sguscia tra il 2° carri e la 14a brigata fanteria inglesi, facendoli fessi, e ripiega con direttrice nord e poi ovest sulle posizioni del comando di Gambara.
    Poi il generalone (Gambara) si mette a studiare le carte con Postuma di Bari, comandante del 3° battaglione carri:

    questi, nobiluomo pugliese, che si vanta di discendere addirittura dalla famiglia degli Hauteville è un vero e proprio personaggio. scarponi da deserto, mutande, occhiali da sole ed una bandana kaki alla rambo, non teme né le temperature notturne nel deserto, ne l'ira di Gambara a causa di copoco rispetto della disciplina vestiaria militare.

    "Santa a madonn ncurunet geneeeer..." mugugna tra sé chino sulle carte il Postuma..."ce chezz tien in da chepa stu O'Connòòòr...na buwatt e mazzeet cia deeeet stu disgrazieeeet...mo' u probleeem eie cum l'amma fermà... Amma spustà subbttt i cannuuun e i caarrarmmt andret ca pozzan intervenì amprescia su tutt'o settooor. Si arrivvnn i mitragliiiir i mettimmm a buq buq accusi che ce cuprimm o cuuul pur dallà... e vuio geneeeer... ve tenit sopa i culliiiin che si l'englis arrivn o impruvviiis io piggie carrr e ci deec na carrettaat e mazzzeeet".

    Poi, il Postuma, resosi forse conto di avere esagerato con l'introspezione, volge lo sguardo a Gambara impalato sul posto ed indeciso se fare fucilare sul posto il Colonnello o schiattare a ridere.

    "Ehhh...scusate Genra....e a passione pel a ttattica che me fa perde lo controllo".

    "Non vi preoccupate colonnello" lo rassicura Gambara...approvo il piano in linea di massima, con l'unica modifica che piazziamo i mitraglieri dell'Aosta a coprire le colline come avanguardia e teniamo le truppe di sicurezza del comando tattico in seconda schiera".

    I due ufficiali rimangono un paio d'ore a discutere del piano di contingenza (emergenza) per evitare che il disastro si trasformi in catastrofe e giungono alla convinzione di chiedere a Gallina di fare qualcosa per collaborare allo sforzo. Questi già incazzato per la cessione del suo battaglione mitraglieri, viene convinto via radio dal Gambara a spostare la divisione camicie nere da el amra a sidi el sabil dove dovrebbe fungere da intercapedine di sicurezza tra i due corpi d'armata. Il Gallina si convince poi alla luce delle nuove disposizioni, a far ripiegare la Catanzaro dalla posizione difensiva collinare che aveva per trasferirsi a cavaliere della rotabile bir emba el hamra e dare compattezza al dispositivo del XXI.

    Dopo ulteriore conciliabolo tra Gambara ed il Postuma, si delibera che il 3° carri e l'artiglieria di corpo d'armata si dispongano in riserva tattica a sud ovest di buq buq e, nonostante le proteste del pugliese, il buon Gastone delibera di rimanere di persona in prima linea tra i ranghi del suo comando di corpo, avendo in avanguardia solo il battaglione mitraglieri Aosta.

    "Confido sulle vostre capacità di rapido intervento se gli Inglesi si presentano da queste parti"...sono le parole di congedo del Gambara al prode cavaliere pugliese.
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    I timori di Postuma grazie a Dio non si realizzano, per lo meno non immediatamente. O'Connor per una volta non ha un gran che voglia di rischiare, considerati i seguenti elementi:
    1. A tutt'oggi non ha un vero e proprio comando che possa gestire ampie operazioni di aggiramento a sud (il comando della WDF è andato nelle prime fasi della campagna)
    2. Il suo settore meridionale è totalmente campato per aria e deve essere rinforzato
    3. Uno dei suoi assi di briscola (l'11° ussari è a corto di benzina e munizioni
    4. Ha in arrivo ben due divisioni autotrasportate e vorrebbe aspettare di averle a pié d'opera prima di infliggere la mazzata finale agli spaghettari (ma non è detto che aspetti; se le sue forze corazzate si riprendono abbastanza in fretta, magari la mazzata può anche essere anticipata, ma di sicuro occorre farlo con un attacco a botta dritta con sforzo principale sulla rotabile costiera, appunto per la mancanza momentanea di comando e controllo.
    5. Il problema della costituzione di un nuovo comando centralizzato inglese, potrà essere affrontato solo nel 41 con l'arrivo di rimpiazzi PAX e EQ. Fino ad allora le operazioni offensive potranno avere un braccio necessariamente limitato
    Alla luce di tutto ciò, O'Connor si decide per una risistemazione delle sue Forze: non riuscendo a mettersi in contatto con Gott, per ordinargli di mandare il 2° carri a sud in aiuto delle autoblinde della RAF (unica forza a contrastare le truppe di Gallina), da direttamente ordine all'8° ussari di portarsi sulle colline di bir enba per dare sicurezza alle posizioni di artiglieria della Western Desert Force colà dislocate. Ordina poi che la 14a brigata di fanteria si porti sulla strada costiera per dare consistenza al settore di copertura di barrani.
    Final Brit pos.gif
    Come atto finale del turno, gli Inglesi nella loro reaction phase organizzano un'incursione di Wellingtons sul porto di sollum, e andando la contraerea per quaglie, riescono a fare qualche danno (le regole non prevedono attacchi ai porti che non abbiano un off map box, ma ho deciso sperimentalmente di non applicare questa regola e vedere cosa succede).

    Gli Italiani per ritorsione organizzano un grosso package d'attacco sul porto di matruh, ma con risultati meno lusinghieri.
    Nonostante Porro abbia raschiato il barile e fatto intervenire tutto quanto gli rimaneva alla mano, vale a dire il logoro 32° SM 79 ed il famoso 14° Marsupiali su SM 82, questi incontrano l'accanita resistenza sul cielo della piazza britannica opposta da un gruppo di vetusti Gladiator, che dopo essersi fumati una mezza dozzina di 82, convincono tutta l'armata Brancaleone a tornarsene alle basi con un nulla di fatto. Ancora fiasco per la Regia, tra le bestemmie di Porro, che pure si sa, è una persona compita ed educata.

    continua
    cameratesco saluto a tutti
     
  8. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    22 novembre turno inglese

    I grandi movimenti di barilotti a ovest delle prime linee fanno pensare agli Italici che i Britannici stessero tramando qualcosa; ed in effetti, i britannici tramavano: il conciliabolo nella tenda di O’Connor a sud di Barrani era serrato. Da una parte Campbell che premeva per una condotta delle operazioni prudente sino a quando Australiani ed Indiani non fossero finalmente stati disponibili per le operazioni e dall’altra O’Connor, spalleggiato da Gott, che premeva per menare le mani subito.

    “I pizzaioli sono rimasti con nulla a difendere Buq Buq e le colline circostanti” sbraitava O’Connor... “un’ultima spallata e li respingiamo a Sollum...non hanno più niente da opporre alle nostre forze...abbiamo pure la superiorità aerea !!”.

    “Ma neppure noi abbiamo più niente!” obiettava Campbell... “La settima corazzata è ridotta ad una brigata, e la 14ma di fanteria è l’ultima forza credibile che ci rimane per la difesa locale ”.

    Alla fine O’Connor, che era il responsabile ultimo, decideva per un piano, tanto per cambiare ardito. In mente sua percorreva e ripercorreva le fasi che aveva ideato insieme a quell’altro marpione di Gott:

    “Dunque vadiamo”...rimuginava il genereale inglese chino sulla carta... “obiettivo strategico soluzione finale per le truppe del nuovo arrivato...Gambara...uhm..un osso duro Gastone” ripensava O’Connor a quando era addetto militare in Italia nel ’34...”occorre infliggerli una legnata subito così che cali subito la spocchia...Allora, dicevo...obiettivo strategico liquidazione di tutto il saliente di Sidi Sammalus. La 14ma attacca di notte, senza nessuna preparazione ed in ciabatte così da non far rumore mentre si avvicina; la brigata si appropinqua a Buq Buq da nord ovest lungo la costiera e irrompe nelle posizioni di quel miserabile battaglione di mitraglieri che Gambara mi ha piantato sulla destra...poveracci sti Italiani...tentano di fermare i proiettili con la carta igienica...Ora, presa Buq Buq e la sua striscia di atterraggio, la 14ma gira attorno alle colline e infligge una mazzata all’artiglieria italiana in riserva dietro le colline...in secondo tempo, quando il comando di Gastone e le sue guardie sono minacciate di accerchiamento, interviene il 2nd Royal Tank Regiment e convince gli Italiani a sloggiare definitivamente da Sammalus. Per bene che gli vada riescono ad evitare i motorizzati a nord ovest e a filarsela attraverso El Augeam...se gli va male rimangono incastrati e mi faccio in un solo colpo pizze e mandolini”.
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    Nel mentre O’Connor tramava, avvenivano le solite incursioni di Wellingtons su Sollum, ed ancora una volta, la contraerea locale (sempre i soliti mitraglieri) riusciva a disturbare abbastanza l’attacco da farlo andare corto; nessun abbattimento, ma crisi dissenterica a quegli equipaggi a cui i traccianti passavano particolarmete vicini, rumorosi e multicolori nel cielo notturno.

    Come da accordi precedenti, alle 02:00 precise, nello stesso momento in cui i Wellingtons tornavano dall’incursione, le forze inglesi muovevano dalle loro basi per cominciare l’annientamento della porzione nord dello schieramento italiano. Silenzio assoluto, niente artiglieria, niente whisky, niente di niente, la fanteria britannica montava sui camion, e coperta dal casino dei Wellingtons a tutta manetta (apposta) muovevano all’attacco del 202° camicie. La milizia non si accorgeva di nulla fino a quando non si ritrovava praticamente i britannici nel...c...cuore della formazione difensiva. E non appena le camicie si accorgevano che i nuovi arrivati erano inglesi incazzati e non ballerine del balletto Bolshoj, facevano né più, né meno che quello che la milizia “volontaria” ci ha abituato a vedere da un paio di turni a questa parte: si liquefacevano prontamente, chi alzando le mani e chi alzando i tacchi alla svelta. Campbell che guidava la brigata di fanteria britannica, cominciava a leccarsi i baffi ed a considerare che tutto sommato O’Connor alla fine ci vedeva giusto , anche se alle volte era un po’ azzardato.

    Alle prime avvisaglie di problemi (leggasi concitate e non meglio comprensibili conversazione radio sulla rete di corpo d’armata) il Postuma di Bari cercava di mettersi in contatto con le camicie, e non riuscendovi, spediva un plotone carri a nord in ricognizione. Non appena apprendeva l’ampiezza del casino in corso (rapporto radio... “almeno una brigata di fanteria britannica sul fianco destro sta schiacciando le camicie”) , si metteva in contatto con Gambara per radio:

    “Gener....fanteria inglese, almen na brigeeeet arriva da sinistra...che vulimm fa?...la bombardiamo con i cannoni o la mazziammo con i corazzati?”

    Gambara, che non è uno che andava per il sottile, ordinava al Colonnello Postuma di contrattaccare... “Colonnello, attacchi immediatamente...non c’é tempo per girare i cannoni; occorre menare gli Inglesi subito prima che distruggano completamente i mitraglieri, ammesso che non l’abbiano già fatto.

    Questa volta era il turno degli Inglesi di essere fatti fessi. La loro ricognizione nei giorni precedenti aveva mancato in pieno di notare l’arrivo del battaglione carri di Postuma; 46 M-13/40 nuovi di pacca verniciati color cammello, ben imbottiti di sacchetti di sabbia, e soprattutto in piena efficienza, addestrati e pronti a menare le mani. Naturalmente, il valore aggiunto era rappresentato dal Postuma stesso e dalla sua mitica bandana alla Pantani; uno dei pochi esperti italiani di guerra meccanizzata il Postuma, che aveva capito che la guerra a dorso di cammello nelle colonie era finita da tempo; uno dei pochi privilegiati del club Guderian, de Gaulle, Liddle Hart, che avevano capito tutto.

    Comechessia, gli Inglesi, che liquefatte le camicie si stavano riorganizzando per sferrare l’attacco finale e ricongiungersi con i carri A-9 del 2° RTR, erano di molto sollevati nel vedere che erano invece i carri che si stavano ricongiungendo a loro; e quindi, questi dovevano già avere spacciato gli italiani ad est sulle colline, o per lo meno averli messi in fuga. Quello che non tornava era come mai quegli idioti ubriachi di carristi gli sparassero addosso mentre si avvicinavano. Lo stesso Campbell, prima alla radio e poi portandosi in testa al reparto, cercava di far cessare l’equivoco. Cominciò a capire che forse qualcosa non andava, quando per radio il tank regiment gli diceva di essere ancora ad est di Sammalus. Prima che Campbell potesse mandare al diavolo il capitano dei carristi e strillargli di aggiornare le carte con le quali navigava, un 47/32 perforante italiano beccava in pieno la sua camionetta comando, ed il generale ci lasciava la pelle con buona parte dei presenti, colpiti dalle scheggie che volavano a tutte le parti.

    800 metri più a sud, il postuma strillava come un foggiano, anche se in realtà era barese, per radio ai suoi comandanti di compagnia...il suo mitico 177 in testa a tutti a velocità massima... “Vuagliuuuuuu...non vi facit futtterrrr....rumpitic o cuuul a sti strunzzzzz...”

    Poi osservando le sue compagnie che tentavano di manovrare...

    “non vi fermate scornacchiaaati...nun perdit timb (tempo) a sparare...passsatc sop...coi cingoli...muviteeevvvv, che armi anticarro nun ne tenennnn”.

    Infatti i Britannici avevano difficoltà a mettere in batteria i loro 2 libbre, se non altro per la sorpresa, e perchè non ne era previsto l’impiego contro le camicie. Tutti i due libbre erano quindi in coda alla colonna.

    Alla fine dell’incursione del Postuma, un paio di centinaia di prigionieri (che come si doveva tenerli a bada con il personale carrista era un problema) ed il resto degli anglofoni sciolto come neve al sole. Probabilmente uno dei più grossi scacchi subiti dai Britannici dall’inizio della campagna.

    Si concludeva così il movimento di reazione italiano con l’attacco del Postuma. O’Connor, che per una seconda volta era stato mazziato dagli Italiani, ordinava al 2° RTR di avvicinarsi... si a Sammalus, ma con cautela, giusto per prendere contatto con gli italiani, che per una volta erano stati si leggermente mazziati, ma non cornuti

    Bilancio del macellaio: un battaglione mitraglieri contro un generale leader di campagna ed una brigata di fanteria. Il Postuma, ricevute le congratulazioni di Gambara, veniva portato in trionfo nell’abitato di Buq Buq, rioccupato dai carristi.

    Ora la situazione per gli Inglesi e delicata.
    ScreenHunter_04 Jan. 21 17.40.gif

    Secondo il mio giudizio sono rimasti appena appena con le forze sufficienti per difendere Barrani. Direi che da adesso, O’Connor si dà una bella calmata e organizza di attendere le forze coloniali.

    Un cameratesco saluto

    Luigi varriale
     
    Ultima modifica: 21 Gennaio 2014
  9. Amadeus

    Amadeus

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    Chissà perché, immagino il Postuma con la faccia di Lino Banfi! :lol:
     
  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Grazie mille huirttps. Adeso ho più scelta su come e dove mettere le foto
     
  11. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    no, no, e no...Il Postuma è alto, magro come un chiodo e abbronzato come un'ascaro. Inoltre deve perfezionare l'italiano
     
  12. Amadeus

    Amadeus

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    Allora proverò ad immaginarlo come Flavio Bucci! :(
     
  13. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    22 novembre turno italiano

    La poca attività si concentra a nord. L'ex corpo d'armata XXII viene ribattezzato gruppo operativo Gambara, e riceve qualche rinforzo. Esso è così costituito:
    Reparto comando
    battaglione di formazione bersaglieri
    battaglione mitraglieri aosta
    3° battaglione carri medi
    25° reggimento artiglieria campale

    Il gruppo operativo Gambara si sistema a difesa del settore buq buq, il battaglione carri del postuma rientra in riserva.
    Gli inglesi si limitano a impercettibili movimenti in reaction phase per rettificare la posizione del 2rtr e del reggimento ussari 11°
    ScreenHunter_06 Jan. 22 16.53.gif
     
    Ultima modifica: 22 Gennaio 2014
  14. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    26 novembre
    Gli Inglesi danno un'altra mazziata al porto di sollum con i wellingtons e adesso si sono agiunti anche uno squadrone di Blenheims. Fino a quando gli Italiani non riescono a ricostituire un minimo di caccia (si attende il ritorno di galeazzo Mussolesi), i porti sono a rischio.

    Porro da ordine al 14° gruppo bombardieri di abbandonre la striscia si atterraggio di Sollum e portarsi alla base aerea di Tobruk, per colà riunire tutta l'aviazione italiana (due gruppi ridotti).

    La contraerea italiana questa volta non è effettiva contro il raid Inglese, e adesso a sollum si può scaricare solo 1T di rifornimenti e/o truppe. Se le cose precipitano, occorrerà rifornirsi da Bardia, e se gli inglesi martellano pure quelli, occorrerà ritirarsi su tobruk
    Sul fronte terrestre, tutto tranquillo
    ScreenHunter_07 Jan. 22 19.15.gif
     
  15. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    29 Novembre 1940

    Tutti si affrettano a portare avanti più rifornimenti che possono e i camioncini dell'eroica (intendenza) di entrambe le parti macinano chilometri su chilometri di strada (più o meno asfaltata) per mettere in condizioni le truppe di passare all'offensiva non appena i rinforzi previsti saranno a posto.

    Gli Inglesi sono fortunati, e per tutto il mese di novembre Churchill non delibera nessun trasferimento di truppe destinate a qualche altro teatro africano o mediterraneo. Al livello attuale di forze del Commonwealth, sarebbe stata una vera sventura.
    ScreenHunter_05 Jan. 23 11.23.gif


    La RAF effettua la solita incursione su Sollum, tanto per tenere svegli gli italiani, ma va per bacche, e quindi per tenere basso il morale dei portuali di Sollum deve intervenire la magica (Royal Navy) che un'evento casuale fa apparire davanti a Sollum con ben 12 fattori Barrage. Le navi britanniche aprono il fuoco, contrastate da 2 pescherecci libici, che non creano un gran disturbo, e smantellano ancora un po' di attrezzature portuali (ancora un HIT e il porto è totalmente inservibile).

    Nessun movimento terrestre degno di nota da parte degli albionici, che però tentano di dare una ripassata alla divisione catanzaro con la notevole artiglieria ammassata a Bir Enba. Fortunatamente, mancando gli Inglesi di un appropriato osservatore del tiro, non riecono a fare un gran che di danni a parte l'aumento improvviso di consumo di carta igienica per i valorosi reggimenti della divisione italiana.
    ScreenHunter_06 Jan. 23 11.27.gif

    Gambara distacca i genieri facenti parte del proprio comando a Sollum per metter ordine tra le lamiere contorte del porto (è da pensare però se spendere i rifornimenti per mettere a posto un porto che presumibilmente cadrà l'anno prossimo). A sostituire la pedina comando di Gastone sulle alture di Sammalus, si avvia a passo di corsa il 63° battaglione mitraglieri, che si spara 60 chilometri di deserto a marce forzate. Si spera che agli Inglesi non venga in mente di attaccare mentre i mitraglieri si riprendono da questa immane fatica (girano la pedina da move mode a combat mode).
    ScreenHunter_07 Jan. 23 11.29.gif

    Oltre a ciò, gli Italiaci si preparano alla battaglia che verrà, cominciano a muovere tutta l'artiglieria sparsa che avevano tra Tobruk ed Agedabia, alla volta del fronte avanzato. Altra decisione strategica dell'eroico Ettore, è quella di cominciare a muovere la V armata da Tripoli verso est. Non si sa mai quando queste forze potrebbero servire per contenere i britannici al limitare est della Tripolitania.
    ScreenHunter_08 Jan. 23 11.30.gif

    Il problema (come storicamente) è che le divisioni della V sono solo uno scheletro del loro ordinamento normale, e prima che siano in grado di combattere, occorre completarle con tutti gli organici previsti, cosa che gli Italiani sono ancora ben lontani da poter fare.
    Le divisioni sono (inquadrate nel X e XX corpo d'armata): Bologna, Pavia, Sabratha, Savona e Brescia
    Insieme con loro avanzano tutti i servizi e le impedimenta d'armata, incluse le artiglierie.

    A tripoli rimangono principalmente i contingenti della guardia alla frontiera e qualche sparuto reparto di fanteria coloniale (per le emergenze.

    All'erta per l'inizio dell'ultimo mese del '40
    Un gran saluto a tutto
     
  16. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    1 dicembre 1940

    Rinforzi, rinforzi, rinforzi.
    O'Connors si frega le mani, dal momento che al prossimo turno gli si attiva la divisione indiana e due turni dopo quella australiana. Nella mente diabolica del generale inglese, queste forze, sommate alla brigata corazzata (quando riunita), dovrebbe permettere di dare una ripassata agli italiani forse ancora maggiore di quella che subirono storicamente. infatti i primi due mesi di operazioni hanno visto pendere la bilancia delle perdite nettamente a sfavore degli italiani.

    Posto che l'intensità delle operazioni sin qui condotte non ha nessun precedente storico (nella campagna vera gli Inglesi non si sognarono di entrare in battaglia seria prima del dicembre 1940), l'anormale attività militare di questi primi mesi nella simulazione, ha sfavorito gli italiani. Dove infatti a questi ultimi, rispetto al dicembre 1940 storico, vengono a mancare all'appello 7 divisioni di fanteria e l'equivalente di 3 brigate corazzate, gli Inglesi, si ritrovano solo con 2 brigate corazzate e 3,5 di fanteria in meno. Occorre aggiungere che gli Inglesi si ritrovano anche senza la loro punta di lancia storica, e cioè il reggimento di matilda e ciò potrebbe pesare.

    Mi sono sentito ieri con Gambara per telefono, rappresentandogli il problema, e lui baldanzoso dice che non c'è problema.
    "Vai sereno varriale...non preoccuparti per la differenza di perdite con la campagna storica...le divisioni di fanteria che abbiamo perso erano più d'impiccio che di aiuto, e le truppe che ci sono rimaste sono almeno più manovriere, mitraglieri da posizione esclusi...poi c'ho il 3° carri, e mi dice Bastico che Cavallero ci ha messo a disposizione un'altro battaglione carri che è adesso in Sicilia...oh...poi considera, Zerinol, (mio nome di battaglia di comandante del X corpo d'armata) che il 3° carri storico mica c'aveva il postuma al comando".

    A me il Gambara mi pare un po' troppo ottimista, ma vedremo. Nel frattempo in alto i cuori che sono arrivati i rinforzi a Porro, sotto forma di due gruppi caccia (l'8° ed il 10°), uno su CR-42 e l'altro su G-50. Il primo è stato assegnato alla copertura della zona di Tobruk, mentre il secondo per direttissima è stato spedito nell'inferno di Sollum, così vediamo se gli inglesi la smettono di bombardarci il porto. O Fiat G-50 hanno un fattore di combattimento aereo pari a quello degli Hurricanes, equindi adesso per la RAF si spera che sian dolori. Completano i rinforzi aerei, un bel gruppo nuovo nuovo di SM 79.

    I rinforzi terrestri, sono stati già dislocati in sicilia, ed attendono il momento buono per essere trasportati via mare a Tripoli...con cautela che le offese ai convogli da Malta iniziano per regolamento proprio in questo mese, e finché non si attiva il Fliegerkorps il modificatore per le perdite tra i convogli è -3!!. Questi primi 3 giorni ci è andata bene; nessuna perdita tra i barilotti trasportati dall'italia a Tripoli. Tra i rinforzi più ambiti in Africa settentrionale, il 5° battaglione carri ed il 10° battaglione bersaglieri, con i quali possibilmente far vedere i sorci ai sorci...ahem...topi del deserto
    ScreenHunter_09 Jan. 23 15.29.gif
    Prosegue la marcia della V armata verso la mappa (da Tripoli) ed abbiamo sistemato parte dell'artiglieria che era in movimento nello scorso turno a protezione della rada di Tobruk.

    La catanzaro riporta che gli Inglesi, sornioni, hanno cominciato a fare ricognizioni armate nel suo settore, scorazzando con carri ed autoblinde, probabilmente per aggiornare le tabelle di tiro dell'artiglieria.

    Da Sollum ennesimo rapporto di attacco aereo di Wellingtons + Blenheim, approfittando del fatto che i G-50 si stavano ancora sistemando logisticamente. Ma questa volta nell'esagono c'è il comando di Gambara che aggiunge 1 all'antiaerea e gli Inglesi ci lasciano qualche Wellington. Esito del loro attacco: Fuffa...mezzi rintronati dalla contraerea e demoralizzati dalle perdite, sganciano a caso e si affrettano a prendere la rotta di casa onde evitare guai peggiori.

    Ora, tutti attendono l'arrivo delle truppe coloniali.
    gran saluto cameratesco
     
    Ultima modifica: 23 Gennaio 2014
  17. Sven_ilVecchio

    Sven_ilVecchio

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    Ti ringrazio per questo AAR, io sono un neofita, da sempre appassionato, ma mai che ho capito il concetto degli esagoni con i movimenti, la strategia, l'uso della mappa. Adesso capisco il collegamento degli esagoni con la realtà grazia alla sfumatura della descrizione dell'andamento della battaglia, qui oltre che essere dei wargamers bisogna giocare con fantasia, letteratura e storia.
     
  18. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Sven...grazie delle parole gentili. Nel deserto...noi non molliamo !!
     
  19. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Introduco una regola sperimentale:

    Le unità di cavalleria (blindate o meno), motociclisti, ciclisti o comunque classificate RECON, se in formazione di movimento e sole nell'esagono che occupano, possono trasformare anche gli steps di perdite (LOSS) in opzioni di ritirata. La regola vale sono se le suddette unità si difendono, mai se sono loro ad attaccare; inoltre la regola non si applica in caso di BARRAGE contro le suddette unità. Questo per dare la possibilità a tali forze specializzate di comportarsi più storicamente e svolgere le loro funzioni di schermo protettivo o ricognizione o osservatori di artiglieria di stacks avversari. Rimangono ferme tutte le altre regole (disorganizzazione se due o più esagoni di ritirata o ritirata in ZOC nemica, e perdita di uno step in caso di ritirata in ZOC nemica essendo già disorganizzati.

    Capita spesso nel gioco, di evitare di far svolgere funzioni di questo tipo alle proprie forze leggere, perché con le regole standard, un attacco ben assestato su di esse, può distruggerle. Nella realtà, quando montate e all'erta, queste forze erano difficilissime da agganciare in combattimento, se non volevano ingaggiarsi.

    un gran saluto
     
    Ultima modifica: 24 Gennaio 2014
  20. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    5 dicembre 1940

    I rinforzi delle due parti cominciano ad assembrarsi nelle vicinanze della linea di contatto. O'Connor mastica amaro; gli è arrivata si la divisione indiana e adesso attende quella australiana, ma Wavell gli ha sottratto una brigata di fanteria che era destinata al settore cirenaico per dirottarla in Sudan; si tratta della selby force, a cui per il momento O'Connor può solo augurare buon viaggio.
    ScreenHunter_11 Jan. 24 18.06.gif
    Ora O'Connor, nel suo piano generale avrebbe in mente di utilizzare la divisione indiana a nord per fissare ul posto le forze di Gambara e di usare a mo di mannaia la 6a australiana e la brigata corazzata, ma questo il SIM ancora non lo sa.
    Per il momento la divisione indiana si sistema nelle vicinanze di barrani con l'idea di assumere nel prossimo turno la formazione tattica prevista.

    I britannici continuano ad attaccare con i loro Blenheims e Wellingtons il porto di Sollum, ma complice il fatto che la pedina dei Blenheims è stata ridotta non riescono a fare danni.

    Gli Italiani a loro volta si rinforzano nel settore nord, con il ritorno del comando del Gambara che alla fine di spendere 1 SP per iniziare i lavori di riparazione del porto di Sollum non se l'è sentita. Rimane sul posto anche il 63° mitraglieri che prende posizione a difesa dell'Uadi Sammalus. Il controllo dell'esagono a nord est della sua posizione è responsabilità della corposa artiglieria di Gambara.

    Nel settore di bir enba, Gallina riceve artiglieria di rinforzo e si prepara a ricevere l'urto della brigata corazzata inglese e della divisione australiana che deve ancora arrivare.
    ScreenHunter_12 Jan. 24 18.24.gif
    Ora, dal momento che Gallina ha già fatto presente che con la catanzaro nelle condizioni in cui è più un pugno di cannoni, anche se alcuni dei quali di grosso calibro, non potrà certo resistere a quello che il SIM prevede che gli arriverà addosso, va a frignare presso il comando di Bastico che gli siano inviati il massimo possibile di rinforzi. L'eroico acconsente, e assegna la precedenza trasporti al 5° battaglione carri ed al battaglione mitraglieri Santa Maria (unità a cui il Rommel storico consegnò personalmente la croce di ferro). Queste unità dovranno pedalare a tutta velocità verso il confine e rinforzare le forze di Gallina. Le altre forze della 5a armata sono ancora in viaggio da tripoli, ed alcune stanno transitando adesso sotto l'arco dei fileni.
    ScreenHunter_13 Jan. 24 18.34.gif
    ScreenHunter_14 Jan. 24 18.34.gif
    Ancora due turni all'attivazione della 6a divisione di fanteria australiana, e nello stesso turno i Britannici ricevono un altro squadrone di Hurricanes

    Prepararsi all'impatto
    gran saluto
     

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