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AAR: Risorgimento: Napoli capitale

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da generalkleber, 6 Agosto 2010.

  1. generalkleber

    generalkleber

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    Si, naturalmente parlavo di Firenze: Toscana è il nome del territorio-Stato che ha ora. Bene: allora mi ci vorrà una seconda guerra... :piango: e sì che per essere un tipo prudente sono sin troppo impelagato in guerra al momento :wall: ... ma andiamo avanti :approved:
     
  2. generalkleber

    generalkleber

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    Venezia: la resa dei conti: 1499-1501

    La situazione del REgno di Napoli è vantaggiosa sotto molti aspetti: molti alleati circondano i veneziani, che sono obbligati a disperdere le loro forze o ad accettare una invaione da parte degli imperiali. I loro alleati di modena, inoltre, sono pochi e per quanto fastidiosi con la loro tendenza ad invade dappertutto, sono alla fine trascurabili. Il confronto su terra, poi, rende le flotte non particolarmente rilevanti.
    Le note negative, per Napoli, sono la difficoltà di riunire l'armata e, soprattutto, la scarsità di risorse umane che impediscono di ripianare le perdite: quella che nominalmente è un'armata di 17 uomini, di fatto è ridotto a poco più di 10 mila, per di più spezzata in tre tronconi.
    In questo contensto si decide per una politica di attesa, accettando come inevitabile la perdita di Brescia, che puntualmente i veneziani occupano con una potente armata di 16 mila uomini. Una seconda armata veneziana di oltre 5 mila si tiene in difesa, unità alle forze mantovane che si muovono, attaccando e ritirandosi, per infastidire i papalini e i modenesi. I Milanesi, da parte loro, sfiorano la prima armata veneziana senza però cercare il confronto, cosicché appena i veneziani si muovono da Brescia sono proprio i milanesi a restituirla a Napoli.
    Gli eventi sono a favore dell'alleanza napoletana: l'armata dall'Africa sbarca in Calabria, sconfiggendo i veneziani: questi continueranno a spostarsi per più volte, ogni volta sconfitti, costringendo l'armata napoletana a perdere molto tempo per eliminarli del tutto (mappa 1). Nel frattempo una potente flotta veneziana è impegnata contro le flotte alleate proprio in CAlabria: la flotta napoletana attende che i contendenti se le siano date di santa ragionepoi interviene a sua volta: il risultato è la distruzione della flotta da guerra veneziana! Le cose si mettono bene: alla fine dell'anno l'armata napoletana è finalmente riunita mentre i contendenti si sono fortemente logorati tutti. I Veneziani hanno occupato Modena, costringendola alla pace e all'annessione ma i loro vassalli Modenesi non esistono più e lo Stato è del tutto conquistato da genoesi e da napoletani. Venezia chiede la pace ma è troppo tardi: gli imperiali dal nord hanno annesso o stanno annettendo tutti i territori veneti e la flotta napoletana è nella laguna, pronta consentire uno sbarco nella stessa Venezia (mappa 2). Il 1500 è l'anno della svolta. Ma prima di proseguire nella cronaca della guerra è opportuno dare uno sguardo al panorama mondiale (tra l'altra una serie di scoperte geografiche diilaga, rendendo spiacevole il non potersi concentrare sulle colonie in questo momento).
    Sono in atto varie guerre. Una, iniziata nel maggio 1499, vede coinvolte Castiglia, Inghilterra, Aragona, Stato della Chiesa e Portogallo contro i Turchi: questo spiega i movimenti e le occupazioni di territori mediterranei da parte dell'Inghilterra. Una seconda guerra vede la Castiglia contro la FRancia.
    L'impegno aragonese fa gioco a Napoli poiché, sfortuna, ad Aragona è tornata in sorte la missione di occupare Napoli!
    Va infine rilevato che Napoli continua, sino a metà del 1500, la guera non combattuta contro i Mamelucchi egiziani, che solo allora chiederanno una pace bianca, prontamente accettata.
    In ogni caso, per la Penisola balcanica, la Croazia è occupata dagli inglesi, mentre gli sloveni sono alleati di Napoli. La Dalmazia è ancora veneziana.
    Riprendiamo la cronaca: con l'unica armata veneziana decente sotto pressione nell'area ovest della Pianura Padana, i napoletani, finalmente riuniti e rimpolpati, decidono di attaccare Venezia e agli inizi del 1500 sbarcano. Venezia cade a luglio 1501: praticamente lo stato veneziano non esiste più: l'armata si farà distruggere in Liguria da liguri e milanesi. Il vero problema, al solito, è che non è possibile annettere completamente Venezia. D'altra parte tutti i territori veneziani sono occupati da altri e non si può certo regalare all'Impero un piede in Italia. Così Napoli decide di aspettare per la pace e forze napoletane sbarcano a settembre 1501, giusto il tempo di sistemare i problemi connessi al cambio di sovrano. Il glorioso Filippo, infatti, è deceduto e al suo posto è salito l'intraprendente (e combattivo) Gioacchino I. La Dalmazia è presto presa e si può chiedere la pace a Venezia. L'ipotesi che muove le scelte diplomatiche è che la lunghissima occupazione della capitale abbia azzerato il tesoro veneziano, e che la distruzione totale della flotta renda questa Stato assai debole e comunque con un lungo tempo necessario per tornare ai livelli precedenti. Così vengono restituiti a Venezia quasi tutti i territori italiani (quelli occupati dagli imperiali). L'Istria va all'impero, la Dalmazia a Napoli, il vassallaggio con Modena è sciolto, e Mantova va alla Liguria (mappa 3). Impossibile ottenere vantaggi per Napoli e la fine della guerra con i Turchi ha reso Aragona pericolosa: Napoli necessita la pace: il tesoro sta bene (a parte l'inflazione) ma le risorse umane sono scarse (ci vorranno anni per far tornare l'armata a livelli accettabili: molti rgt sono a zero unità!). Buone nuove vengono dalla flotta che con qualche costruzione e qualche conquista è adesso di 15 unità e può caricare 7 rgt.
     

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  3. generalkleber

    generalkleber

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    Aragona: 1505-1510

    IL vero problema del REgno è lo scarso man power. La scelta di puntare sulla qualità (per ben due volte) ha ristretto forse troppo il livello delle risorse (mappa 1 per uno sgurdo mondiale). Per questo modo gli anni sino al 1501 sono anni che passano con il solo obiettivo di ripristinare la forza dell'Armata. Cosa di cui si aveva davvero bisogno poiché nel giugno 1505, come si temeva sulla base della missione di conquistare Napoli, il Regno di Aragona dichiara guerra. Un mese prima la Dalmazia si era ribellata e le truppe imbarcate per riportarla all'ordine sono prontamente ricondotte a Taranto. il tragitto è monitorato per evitare intercettamenti aragonesi. Lo strapotere della flotta aragonese, praticamente quasi il doppio della napoletana spinge SAR alla decisione di non muovere la flotta da Taranto mentre l'armata si concentra in Calabria per fronteggiare l'invasione dalla Sicilia: padroni del mare gli aragonesi potrebbero attaccare tramite lo stretto. Tuttavia una forza compatta come quella napoletana, 17 mila uomini, in difesa, spaventa gli aragonesi che si limitano a bloccare le coste. A questo punto (mentre la Dalmazia cade sotto i ribelli)alla fine dell'anno la flotta napoletana decide di uscire per intercettare il blocco dello ionio, portato da 5 navi: in caso di riunione delle flotte, al massimo gli aragonesi potrebbero, in qualche tempo, radunare tante navi quante le napoletane e vale la pena di rischiare avendo il vantaggio di picchiare per primi contro unità frammentate. Lo scontro ha successo: 5 golette aragonesi affondano contro un trasporto napoletano: la flotta torna in porto per riprendersi e costruisce una nuova nave. Tutto il 1506 trascorre con una serie di frammentati scontri navali al termine dei quali gli aragonesi perdono un totale di 13 navi contro una sola (quella iniziale) di Napoli. I blocchi sono tolti e le navi aragonesi spariscono. E' il momento della riscossa: in Sicilia ci sono solo 5 rgt (1 cav. e 4 fant.): l'armata napoletana dilaga nel febbraio 1507. A ottobre, pioggia sul bagnato, i Mamelucchi dichiarano guerra, unitamente a Algeri e Dulke. Ma il sovrano saggiamente decide di ignorarli e procedere contro gli aragonesi. A ottobre è occupata Palermo. Ad aprile del 1508 la Sicilia è completamente liberata. La difesa di ARagona è totalmente passiva: il controllo del mare è totale da parte napoletana.
    A maggio 1508 nasce il REgno di Croazia, (Croazia e Dalmazia) automaticamente in guerra contro i vecchi legittimi sovrani, turchi e Napoli. Napoli è contemporaneamente impegnata in 3 guerre! Il Sovrano decide di continuare a pensare solo all'Aragona. A giugno è assediata la Sardegna, che cade ad Agosto.
    La vittoria è notevole, tuttavia Aragona non accetta nessuna pace che preda sue rinunce. Per guadagnare tempo e lasciar cuocere gli aragonesi, il Sovrano invia 7 rgt in Dalmazia: questa è però asseditata dai Turchi e non tornerebbe mai napoletana, anche se cadesse: così le forze tornano ad Ancona. A febbraio 1509 il Sovrano approfitta del fatto che il REgno di Croazia ha fatto pace con i turchi cedendo la Dalmazia: in Croazia non ci sono forze: le forze da Ancona sbarcano e inizia l'assedio. In attesa che l'esito si compia, il baricentro si sposta ancora verso Aragona: la flotta fa il giro delle coste aragonesi che risultano piene di truppe mentre a Barcellona sono presenti 13 navi da guerra. E ancora l'infingardo sovrano locale rifiuta di accettare la sconfitta. Inizia l'assedio delle Baleari.
    Entro la fine dell'anno la situazione si complica ulteriormente. Mentre a turno gli avversari arabi chiedono la pace bianca (ottenendola), Milano insulta, da spregevole quale è - il Regno di Napoli. A maggio lo Stato della Chiesa dichiara guerra a Siena, che si trascina dietro Venezia, Milano, Genoa, il Palatinato e Venezia. Quasi nello stesso periodo l'alleata Ungheria chiede la nostra partecipazione ad una guerra contro Polonia e Boemia. Non resta che accettare. Ancora una volta Napoli ha 3 guerre contemporaneamente.
    Auglio la guerra italiana si chiude con l'annessione veneziana della Romagna. In quel periodo una rivolta travolge gli Abruzzi. L'unica buona nuova è la liberazione e annessione della CRoazia, che diviene parte integrante del Regno di Napoli.
    La situazione all'inizio del 1510 (mappa 2) non cambia sostanzialmente. Prese in breve le Baleari è la volta di Malta. L'impasse diplomatica non ha vie di uscita: impossibile toccare le coste aragonese, impossibile ottenere la pace. Appena cade Malta il Sovrano avanza ad Aragona una proposta enormemente generosa: Aragona cederà la sola Malta e 225 ducati. Proposta che viene accettata.
    IL motivo è semplice: finalmente è matura la situaione con il papato: ha solo Genoa come alleato (e Genoa è alleata anche di Napoli), ma a Genoa è scoppiata una rivolta e comuqnue la REpubblica ha solo 2 rgt mentre Roma non ha praticamente truppe: avendo a disposizione l'Armata per intero il Sovrano potrebbe chiudere la vicenda in breve. Di qui la necessità di una pace che liberi il fronte aragonese. Del resto la somma pagata dagli ispanici consentirà in breve di aprire a Napoli un centro commerciale.
    Il REgno si prepara a chiudere i conti con gli odiati papalini (poiché nel frattempo la Riforma si è ampiamente diffusa nel REgno!).
     

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  4. generalkleber

    generalkleber

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    Libera Roma! 1510-1512

    Roma è matura per cadere: Gioacchino I ha deciso di giocare le sue carte. La prima cosa da fare è raffreddare i rapporti con il papato: viene cancellato il diritto di passaggio e poi inviato un insulto a giugno. La reazione papalina è furibonda: Napoli viene scomunicata e tutti gli stati cattolici possono dichiararle guerra senza perdere stabilità. Genoa ne approfitta per chiudere l'alleanza con il Regno. Questo però rende i rapporti con i lpapato così tesi che il costo della guerra ini stabilità è modestissimo.
    Sul piano militare è in rivolta Genoa e Gioacchino pensa che occorra approfittare. Ad agosto parte la dichiarazione di guerra cui corrisponde una contro dichiarazione da parte di Genoa, alleata del papato. I papalini invadono gli Abruzzi prima che l'Armata giunga a Roma ma Gioacchino decide di permettere al misero corpo romano di fare quel che crede, ritenedo che la chiave sia Roma (mappa1). A ottobre Roma è libera ed annessa al Regno! Contemporaneamente una nuova idea si aggiunge alla civiltà napoletana: la Burocrazia. Continua la guerra Genoa ma di fatto è solo l'occasione per fare altre conquiste: i 2 rgt genoani assediano Brescia senza effetto. L'armata prima occupa e libera Mantova e poi elimina i rgt papalini. Marcia poi su Genoa occupata dai rivoltosi: qui una cattiva sorpresa accoglie l'esercito napoletano: i rivoltosi sono dotati di cannoni. La battaglia è durissima e costa moltissimo ma alla fine l'Armata è vincitrice: ad agosto 1511 Genoa accetta la pace cedendo Mantova e 18 ducati.
    Del resto la pace si imponeva: l'armata è logora e rivolte scoppiano in Abruzzi e Croazia. L'Impero, inoltre, è passato dal Palatinato all'Austria, assai più temibile ed ostile. La buona nuova è che Gelre eredita la Savoia (quel che resta, avendo la FRancia annesso quasi tutto) e si allea con Napoli (mappa 2).
    A settembre, con le casse piene, il sovrano chiede e ottiene un prestito di 96 ducati che consente l'apertura a Napoli di un nuovo centro commerciale.
    A questo punto si può tirare il fiato e occorreranno anni di pace. Inoltre occorre il più possibile mettere in deficit il bilancio per finanziare la ricerca: non è pensabile che siano in circolazione le armi da fuoco e che Napoli non vi sia ancora arrivato.
    Il sovrano medita sull'opportunità di ridurre l'Armata. Mentre quete riflessioni sono in corso...
    a marzo 1513 la malefica Venezia dichiara guerra!
     

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  5. SkySpace

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    continua così!:approved:
    com'è messa venezia con la flotta?cerca di fargli una trappola..falla uscire dal suo mare e conquista venezia!
     
  6. generalkleber

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    Venezia ha una sola nave, Modena 6-7. IL problema è che il mio man power è bassissimo (790) ed ho su un potenziale di 17 mila armati solo 15 mila pronti mentre Venezia ha due armate di 11 mila ciascuna con 2+2 modenesi. La vedo dura... ma non mollo.:sbav:
     
  7. SkySpace

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    una venezia territoriale! :eek:
    e alla faccia pure modena non scherza!
    allora ti consiglio di conquistare venezia...così appena i veneziani assedieranno la loro capitale tu gli blocchi il porto così l'armata che è su venezia non se ne potrà andare!e avrai un'armata in meno di cui occuparti! :)
    poi minimo questo lo sapevi già... :p
     
  8. generalkleber

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    Venezia 2: la vendetta: 1513-1515

    La malefica e infingarda mossa di Venezia, che ha come obiettivo scendere sotto il Po, costringe il Regno ad una guerra in un momento terribile, con inflazione alta, debiti e truppe sotto numero. Di fatto l'alleato Gerle, che ha solo 2 rgt, non può far nulla. Il Sovrano decide di attendere che i Veneziani scendano, utilizzando il tempo per rimpolpare l'armata. L'ideale sarebbe una strategia di logoramento, per sfiancare gli attacchi nemici ma, sfortunatamente, il Regno non può permettersela in questo momento: appena l'Armata sarà in forze i napoletani passeranno all'attacco. Ad aprile un'armata veneta di 11 rgt, con più di 10 mila fanti, scende per assediare gli abruzzi. La reazione napoletana è fulminea: l'armata (poco meno di 15 mila uomini) attacca e distrugge completamente quella veneta. Poi muove a nord. Le forze nemiche contano almeno: un'armata veneta di 11 mila uomini a Brescia e due armate mantovane, di 2 rgt ciascuna, al centro. Si aprono varie prospettive di attacco e il Sovrano sta meditando su quale sfruttare quando... ribelli eretici attaccano Napoli assediandola Precipitosa marcia indietro dell'Armata (fig 1). Contemporaneamnete Mantova chiede la pace bianca che è subito concessa.
    Ad agosto metà della flotta veneta, 2 navi, è eliminata: di fatto la laguna è a portata di Napoli.
    Eliminati i ribelli, una logora Armata napoletana riprende la via del nord: la Romagna è assedita: ma il vero obiettivo è Venezia (mappa 2): 7 rgt (3 mila uomini!) si imbarcano e scendono poi ad assediare la città avversaria mentre il resto dell'armata è fermo in Romagna e la flotta copre le vie di terra per i veneti. Le armate venete sono bloccate, come di ghiaccio. A giugno cade la Romagna e a ottobre, finalmente, Venezia è presa per la seconda volta. Ci fossero forze sufficienti varrebbe la pena di continuare la guerra ma l'armata è esausta e i ribelli cintinuano a spuntare in tutta Italia. La saggezza impone la pace: Venezia accetta una generosa pace e la Romagna è annessa al REgno: è il febbraio 1515!
     

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  9. coluicheregna

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    anvedi questa sfrontata venezia
    ora che ha la WE alta,inondala di ribelli e privala delle colonie in grecia (se ne ha) con i moti patriottici
    a questo punto aspetti la fine della tregua per riprenderti e...
    mandando qualche spia,ti fai il casus belli e li attacchi a tradimento
    parola mia,con milano nel 1423 avevo gia annesso venezia e avevo tutta l'italia (a parte i maledetti pisani:mad::mad::mad:) quindi funziona:contratto:
     
  10. generalkleber

    generalkleber

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    ecco... come funzionano le spie? IL fatto è che ho una inflazione altissima eovvrrei tenere il bilancio in negativo per ridurlo. Però se una spia serve...in questo momento il mio esercito in attacco è fortissimo
     
  11. SkySpace

    SkySpace

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    casus belli???non lo sapevo!!spiega spiega!
    io conoscevo solo il casus belli dell'unione personale..:eek:
     
  12. generalkleber

    generalkleber

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    Anni di requie: 1515-1520

    Nell'Anno del Signore 1515, appena terminata la tremenda II Guerra Veneta, il REgno abbisognava di pace e serennità. Ma il destino non aveva esaurito tutti i suoi tristi dardi e già a giugno una rivolta nazionalista interessava Mantova: l'impossibilità di transitare attraverso il territorio modenese (ma i faziosi e infidi sovrani modenesi non potranno sempre correre a nascondersi dietro le vesti altrui: presto pagheranno il loro fio) costringe l'Armata a transitare via Milano con la flotta: 7 rgt per volta. Mentre le operazioni militari sono in atto giunge il primo, inatteso, insulto da parte imperiale. Seguirà una lunga serie di insulti che mirano, chiaramente, a evidenziare una linea politica di deliberata collisione dell'Impero (Austria) con Napoli. Il Sovrano decide di ignorare la cosa e attendere che l'Impero (la cui missione è ottenere riconoscimenti in Nord Italia) faccia la sua mossa. Forse la scelta (che si è presentata una tantum) di non far aderire alcune reigoni all'Impero non è stata gradita a Vienna. Pazienza: non sarà Vienna a spaventare Napoli. Per fortuna scade la scomunica, che è ritirata dal nuovo papa, un castigliano. Questo suggerisce di tentare un approccio diplomatico con la Castiglia e infatti ne esce una alleanza, che sarà comunque utile contro Vienna. A dicembre 1515, appena chiusa la ribellione mantovana, si ribbella Sirte e occorre ancora muovere la flotta e giungere là. Nonostante la pace il rischio di rivolte è altissimo in molte zone del REgno: in Croazia supera il 15%!
    Il bilancio è leggermente attitivo e l'inflazione aumenta leggermente. Il sovrano ha timore a smantellare l'esercito, e questo costa molto. D'altra parte il ridotto man power impedirebbe un reclutamente rapido ed efficace di una forza adeguata. Semmai il sovrano sta meditando di unire all'armata una prima unità di artiglieria. Nel frattempo tutta la fanteria è convertita da arcieri a Riformati Galloglaigh: Napoli deve attaccare: la sua missione non è finita e questo significa che si deve puntare su unità d'attacco! Del resto l'armata ha già, più volte, dimostrato la sua tremenda capacità offensiva!
    Gli anni passano finalmente sereni, senza decisioni particolari. A maggio 1517 Argona (la cui missione è ancora occupare Napoli) garantisce il Regno! Tutto sommato una buona nuova. A giungo Venezia (ancora lei, la perfida!) rifiuta i mercanti napoletani. Il Regno reagisce con un embargo a Venezia. Ad agosto viene ripagato il debito contratto per aprire il centro commerciale. A questo punto il bilancio è posto in perfetta parità: restano in cassa solo 8 ducati. Per fare cassa il Sovrano decide di liberarsi di uno dei territori marginali, Sirte o Croazia. Dopo reiterati tentativi viene venduta la CRoazia all'alleato ungerese per 120 ducati. La metà, a fronte del riarmo navale veneto (e della crescita Modenese oltre che alla ripresa aragonese) viene utilizzata per realizzare una moderna nave di linea. La flotta napoletana è numerosa ma molte unità cominciano ad esser vecchiotte assai.
    IL bilancio è posto in leggera perdita, il necessario per didurre l'inflazione di uno 0,01. L'obiettivo è solo di impedirne la crescita. Sino a che si prevedono anni di guerra non c'è modo di ridurre le spese dell'Armata.
    Il vero guaio è l'impossibilità di sfruttare le colonie. Ma il raggio della flotta è troppo modesto!
    Questa cronaca si chiude con un tranquillo febbraio 1520.
     
  13. generalkleber

    generalkleber

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    Occasioni perse: 1520-24

    Il 1520 si presentava come un anno tranquillo e invece... il 2 febbraio la solita Venezia dichiara guerra a Siena (? ma è lontanissima!). In difesa dei senesi giungono Milano *, Genova, Modena e l'Impero-Austria. UNa coalizione troppo forte per non prendere parte al conflitto. IL Sovrano medita se non sia il caso di schierarsi a favore di Venezia ma una rapida disamina delle forze sconsiglia la cosa: solo l'Austria può mettere in campo almeno (visibili) 44 rgt!. Poiché la guerra è segnata conviene lanciarsi: purtroppo una serie di eventi sfortunati ha ridotto a 1 la stabilità del Regno (succede x: perdi 1 punto di stabilità o 50 ducati... ma chi ha 50 ducati???) e quindi si scenderebbe a zero ma il gioco, si spera, vale la candela. Purtroppo la guerra costa a Napoli l'alleanza della Castiglia. L'armata napoletana domina il mare e invade Venezia direttamente. Del resto senza poter muovere attraverso Modena non c'è alternativa: inizia l'assedio. Il 5 maggio l'Austria ottiene la pace da Venezia, che cede il Friuli e 46 ducati. Brutta notizia perché in questo modo l'Austria mette un pesante piede in Italia ma non c'era alternativa. La pace austriaca preclude ad una nuova azione imperiale: la guerra, insieme a Trier e Polonia, contro la Burgindia e contro la Castiglia, una guerra che le donerà il controllo della Svizzera ex burgundiana.
    L'assedio a Venezia va stavolta per le lunghe: a settembre anche Modena ottiene una pace da Venezia, che le lascia il Veneto. Rimane una guerra di Venezia contro Genova e Milano e un'altra contro Napoli. La cosa assurda di questa guerra è che l'armata veneziana è a ovest del Veneto e non avendo passaggio non può giungere a Treviso mentre, per motivi opposti, sino a che non cade Venezia Napoli non può agire contro l'ermata veneta (mappa 1). Il risultato è che Venezia assedia e occupa reiteratamente Brescia e Mantova, spostando l'armata dall'uno all'altro territorio una volta vinto l'assedio, mentre genoani e milanesi vanno a liberare questi territori appena i veneziani li abbandonano. Questi assedi e riconquiste, sempre con assedi, si svolgono varie volte mentre Napoli non riesce ancora a completare l'assedio di Venezia! Alla fine Venezia cade (e tre!): ne segue una grande battaglia navale nella quale le meno numerose ma più moderne navi veneziane infliggono gravi perdite alla flotta napoletana: 7 navi per parte (mappa 2). IL mare rimane napoletano e inizia l'assedio di TReviso, che cade a dicembre 1522. A questo punto conviene chiedere la pace solo... cosa chiedere a Venezia? Di fatto, a meno (forse) di non spostare via mare l'armata verso Brescia e distruggere le poche forze veneziane, le possibilità sono due: o chiedere l'annessione di TReviso (proprio a contatto con l'Austria) o chiedere il vassallaggio di Venezia. Gioacchino preferisce questa soluzione e anche Venezia diviene vassalla di Napoli.
    Un'occasione persa, certamente ma ciò è dipeso dal fatto che Napoli conduceva una guerra per conto proprio e si è dovuta accontentare di vicende svolte fuori dalla sua portata.
    Due buone notizie aprono il 1524: la banca centrale ottiene un bonus di 100 ducati (metà dei quali vanno per una nuova moderna nave di linea) e l'impero torna ad un membro del Palatinato, privando Vienna del diritto di intervento immediato in Italia. Vale la pena di sfuttare l'occasione? IL solo problema è l'inflazione al 10.7! Che fare?
     

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  14. Ciresola

    Ciresola

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    Ti fai il casus belli con lo spionaggio, almeno è questo che si capisce :cautious:

    Ti seguo General, avanti così :approved:
     
  15. generalkleber

    generalkleber

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    La vittoria su Venezia rende la situazione italiana più stabile e la lontananza del Palatinato imperiale suggerisce di approfittare dell'occasione. Certo, le finanze sono quelle che sono e l'inflazione è alta, senza ocnsiderare il drastico calo della stabilità in caso di guerra senza casus belli... ma quando capiterà una Modena così isolata difesa solo dal Palatinato? E' deciso: l'armata si sposta ai confini con Modena, utilizzando la flotta per evitare logoramenti. Appena realizzata la concentrazione scatta la dichiarazione di guerra: Salisburgo E Gerle sono con Napoli e questo significa che il Palatinato non avrà truppe da inviare in Italia. Tenendo d'occhio l'infida Austria l'armata si divide: 5 rgt filano in Istria a produrre guai al l'Impero mentre il resto marcia su Modena. Qui 3 rgt restano ad assediare il resto insegue e distrugge le forze modenesi. Salisburgo occupa nel frattempo territori imeriali cosicché è solo questione di tempo: l'attesa che gli assedi abbiano effetto. Cade l'Istria e le forze sbarcano a Modena per rinforzare l'assedio mentre tutti i territori modenesi sono assediati.
    Nel giugno 1525 una cattiva notizia: muore il Sovrano Gioacchino I: grande re e condottiero formidabile. Sale sul trono il figlio Carlo IV, il primo ad avere valori anche di fuoco.
    A gennaio 1527 Modena, caduti tutti i suoi territori, accetta la pace: solo la capitale resta autonoma e il Regno, finalmente, raggiunge la continuità territoriale. Il Sovrano non chiede il vassallaggio: il tempo di Mantova è comunque limitato! A febbraio viene chiesta una pace condizionata anche all'Impero: l'Istria in cambio di 500 ducati: l'Impero, praticamente assediato in Germania, accetta (mappa 1).
    Poiché il vero problema immediato di Napoli sono le rivolte l'intera somma è utilizzata per realizzare dei tribunali locali che abbassino il rischio di rivolte.
    A ottobre, sempre tenendo d'occhio le finanze, Carlo propone ad Aragona di acquistare Malta per 200 ducati. L'offerta è accettata. Questo consente di porre il bilancio in negativo e di provare a risolvere l'inflazione.
    All'orizzonte due problemi: la FRancia, che mira chiaramente a Genoa, e l'Austria. L'età delle guerra non è finita. Occorrerà intromettersi nel gioco tra queste due potenze.
     

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  16. kitter

    kitter

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    se mandi una spia sulla capitale ti da un casus belli temporaneo di 1 anno (SOLO IN)
    in HTTT puoi inviarla solo con determinati parametri (che non ricordo) e solo sulle monarchie.
    è utile in IN perchè ti risparmi malus alla stabilità MA se ti beccano prendi infamia (l'ho scoperto a mie spese)

    comunque la spia non è fondamentale, dipende anche come sei messo in economia ecc ecc (uno screen può aiutare)

    comunque ottimo lavoro!
    non ricordo le decisioni di napoli (nazionali) ma credo che non ti convenga creare l'italia subito.
     
  17. nirian

    nirian Guest

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    in economia a quanto ci riferisce generakleber non ha gli occhi per piangere :piango:quindi non gli consiglierei spie, un fabricate claim con probabilità di riuscita media sul 50% sono 100 ducati...

    non vedo motivi invece perché non faccia l'Italia se non ideologici :D, guadagnerebbe +2 di centralizzazione, ma gli mancano due delle quattro province richieste, Toscana e Siena.
     
  18. generalkleber

    generalkleber

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    Siena libera: 1527-1533

    Gli anni tra il 1527 e il 1531 sono anni di pace. In realtà non vi sono considerevoli successi, quasi che la pace sia sfavorevole al REgno. Infatti l'inflazione cala solo di uno 0,1 mentre il tesoro si azzera. Alcuni eventi non sempre fortunati accresscono le divisioni religiose interne al regno e alcune province sono ora a maggioranza protestante. Proprio il timore, alto, di rivolte impedisce di sciogliere alcuni rgt dell'armata. In compenso si tira in alto il valore demografico che è stato sovente una spina nel fianco napoletana.
    SAR Carlo IV, vedendo che la pace non giova economicamente decide allora di riprendere la campagna italiana: stavolta l'obiettivo è Siena. Contatti diplomatici hanno portato all'alleanza con la Svizzera, cosicché prima della campagna il Regno può teoricametne contare su: Svizzera, Gerle, Boemia e Salisburgo. Difendono Siena Genoa, Milano, Ferrara e l'Impero. Di tutti questi solo Milano costoituisce un pericolo: sia per la vicinanza alle provincie del nord, sia per l'armata, considerevole, pur se inferiore alla napoletana. L'Impero, invece, il Palatinato, non sembra in nessun modo essere un problema. L'occasione è dunque propizia.
    Raffreddati i rapporti con Siena, nell'Aprile 1533 Carlo IV dichiara guerra. Il rischio di rivolte, con la perdita di 3 punti stabilità è alto ma occorre metterlo in conto. Secondo lo sparagnino stile napoletano la guera sarà condotta senza tasse di guerra. L'armata è divisa in 2 tronconi, destinati a diventare 3. 3 rgt di fanteria partiranno via mare per assediare l'Istria palatina; il grosso si muoverà verso Siena, ove resteranno 3 rgt di fanteria per l'assedio mentre il resto punterà a nord cercando di colpire i milanesi frazionati: Carlo si aspetta che almeno una forza, genoese o milanese, e magari di entrambi, si diriga verso Gerle e/o la Svizzera, contando sul fatto che almeno uno di questi resti alleato. Questo consentirebbe all'Armata di eliminare frazioni dei rivali. Tutti gli altri avversari saranno all'inizio ignorati.
    Dichiarata la guerra, Svizzera, Gerle piemontese e Boemia si affiancano a Napoli mentre, sfortunatamente, proprio Salisburgo, che aveva affiancato Napoli nei decenni precedenti e che tanto era stato utile, si defila: era in realtà l'alleato su cui si avevano meno incertezze. Purtroppo si ribellano gli Abruzzi, con una forza considerevole: è giocoforza lasciarla fare. Come dirà Napoleone, "quei soldati che vediamo (i prussiani in avvicinamento ndr) non esistono!". Si marcia su Siena e le sue forze sono cancellate prima che si ritirno, contemporaneamente l'Istria, deserta, è asseditata. Il grosso della forza si pone nella padania milanese per minacciare sia Genoa sia Milano: una posizione centrale. A giugno l'Impero chiede una pace offrendo 17 ducati. Pace accettata: un problema di meno. Lo stesso mese sale il nuovo imperatore, che appartiene al BRandenburgo. A luglio è Ferrara a chiedere una pace bianca: qui Carlo IV ci pensa: Ferrara potrebbe essere un bel boccone: ha però una flotta considerevole, che potrebbe creare problemi alla flotta napoletana, che ha 12 navi ma solo 5 da guerra e che ha bisogno di tutti i trasporti. La pace bianca è accettata (mappa 1) e le forze dall'Istria tornano a Siena e poi sbaracano i Corsica. A ottobre la battaglia decisiva contro i Milanesi: la loro armata è cancellata e restano solo frazioni minime che danno fastidio ma non creano veri problemi. Nello stesso mese Genova chiede la pace offrendo la Corsica: la pace viene accettata. La flotta milanese esce allo scoperto ed è pure eliminata, con la cattura di un trasporto (mappa 2-3). La tentazione è di una vittoria decisiva purtroppo però il Regno è attraversato da una serie di rivolte che impongono di chiudere la guerra. Il Sovrano decide di attendere solo la caduta di Siena, il cui assedio si è dovuto riprendere due volte per poter formare il grosso dell'Armata contro Milano in occasione della battaglia decisiva. Siena cade a settembre 1533 e viene subito liberata annettendola al Regno. Lo stesso mese viene chiesta una pace a Milano, che accetta di cedere Parma e pagare 200 ducati.
    Il resto dell'anno e parte del successivo è utilizzato per eliminare tutte le rivolte. Peccato che nessuno vuole acquistare Sirte...
     

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  19. Ciresola

    Ciresola

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    Grandissimo, non vedo l'ora di vedere la scritta Italy dominare lo stivale :approved:
     
  20. generalkleber

    generalkleber

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    ... ho un problema... ho preso anche la toscana ma...come si fa a far uscire l'unità? resta ancora una serie di conquiste di Napoli e non un nuovo regno. Devo liberarmi della Sirte non italiana?
     

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