Io voto si. Mi piace vedere che grazie alle mie decisini poliche e militari, o alle mie relazioni, posso portare il mio stato ad essere partecipe attivamente nella storia...oppure un'inutile marionetta. Forse l'unica cosa che si potrebbe migliorare (per citare un giudizio precedentemente scritto) sarebbe di mettere un limite minimo di provincie possedute humm: che ne sò, magari 3 o 5) prima di poter fondare colonie, questo rispecchierebbe maggiormente un minimo di quella potenza economica che è servita storicamente per dar vita ai viaggi di esplorazione e al colonialismo mvk: non dimentichiamoci che ancor oggi sulla benzina stiamo pagando le tasse per finanziare la guerra coloniale in Libia del 1912, figuratevi che mezzi economici ci vogliono )
voglio far notare che il potentissimo stato della curlandia, vassallo polacco, ebbe dei possedimenti coloniali (http://en.wikipedia.org/wiki/Courland_colonization), quindi i problemi non sono dovuti a monoprovince che colonizzano
notevole, ma chi assorbì in seguito queste colonie? nella voce mi sembra si parli di Olanda (dutch), ma il territorio del Gabon e del Senegal sono stati tradizionalmente per molti decenni francesi.
Possono cambiare gruppo religioso? A me non è possibile, sono nello stesso gruppo (da cattolici a protestanti, ma non da cattolici a confuciani).
avevo fatto guerra,a 100 warscore,gli chiedo per la pace di covertirsi al cristianesimo.accettano,passano 50-60 anni e da loro nasce il protestantesimo.non sono stati loro a decidere,ma io.
pure,poi porta crisi allo stato così te lo tiri via dalle scatole per molto tempo e poi dipende anche come si è messi.avevo l'infamia troppo alta,fu una guerra vinta in un anno quindi gli chiesi un po' di territori e la conversione.lui cadde in crisi fu mangiato da tutti i vicini e divenne un bishop.tutto questo in più di 1 secolo...quindi avevo fermato invasioni in africa da est.
voto no. o perlomeno voto no per l'antistoricità di ora. Intendo che odio le monoregione che colonizzano e cose simili. Sarebbe a parer mio migliore se l'antistoricità si intenda per esempio, che la Francia colonizzi il Messico e la Spagna il Canada. O in Europa, che anche se i paesi bassi nel 500 sono liberi passino alla spagna. In sostanza,io inizio le partite nel 1399 perchè se le inizi nel 1600, la Spagna ha i paesi bassi e se li tien e a fine partita. Scusate se non mi sono spiegato bene ma sono di fretta
A parte che le monoprovince sulla costa (perchè se no non possono colonizzare) sono pochissime, saranno neanche una decina Qualcuno di voi ha mai visto uno stato con 1 provincia colonizzare? Io mai, al massimo ho visto stati partire monoprovincia espandersi di 3-4 province e poi tentare la colonizzazione in periodi molto avanzati Detto ciò come ha già fatto notare Kleist la Curlandia ha avuto colonie quindi il problema, in questo caso, direi che non sussiste E comunque continuo a ribadire che qui si sta confondendo la realisticità/plausibilità con la storicità
votato sì mi spiego: la plausibilità storica anche del vanilla è complessivamente accurata, non ho mai visto antistoricità gravi che non fossero causate da bug o da situazioni talmente assurde sulle quali non si può iniziare una discussione; se volete giocare con una specie di enciclopedia interattiva, il gioco che fa per voi è for the glory o eu2, non certo eu3 @ lenfil: si, mi ricordo di aver visto l'oldemburgo colonizzare da monoprovincia: tempo che si è fatto 2 colonie l'ho piallato ma era ancora il vanilla vanilloso
Vedo che molti non la pensano come me ma a me fa impazzire di gioia vedere eventi tipo quelli del Magna Mundi, che alla morte senza eredi del Duca di Borgogna i suoi possedimenti passino all'Imperatore corrente e in parte alla Francia....
Antistoricità? Io vedo ben pochi problemi di antistoricità (ho in nomine)... Il fatto che alcuni monoprovincia colonizzino non è un problema (e sono pochi, tra l'altro).. Forse è un problema che avvengano annessioni tramite matrimonio, così sproporzionate (una soluzione sarebbe spostare la capitale nel paese più potente, per rendere più realistico l'avvenimento)... Problema più grande sono le ribellioni nelle americhe, che formano stati con nomi non adatti ai posti in cui si formano (specialmente nell'area caraibica).. Inoltre gli USA che si formano liberandosi da paesi che non sono di lingua anglosassone non hanno senso.. Altro Problema quello della defezione di colonie ribellatesi, andate a finire in mano a stati che non centravano na bega.. Per il resto gli avvenimenti di natura politica (sistema di governo), religiosa (Nascita delle varie riforme in posti differenti dalla germania), o rivoluzioni, dipendono dal tipo di sviluppo delle varie nazioni prese singolarmente (politico, economico, e sociale, quindi slot, confini statali, sviluppo delle infrastrutture)... è importante che le riforme protestanti si sviluppino in ambito cattolico, ma non importa dove, purchè non sia nello stessa regione Lazio, perchè, a seconda dello sviluppo economico e sociale di una regione, l'esigenza della riforma avrebbe potuto trionfare in inghilterra (un esempio storico i lollardi), spagna od in boemia (jan Hus)... sarebbe tutt'altro che astorico il trionfo di una riforma religiosa nei luoghi ove si trovi l'esigenza di passare ad una mentalità meno bigotta e magari più scientifica, che contrasti il dominio del clero tradizionale e dell'aristocrazia che ad esso s'apooggiava.. Il calvinismo in particolare in luoghi con degli slot spostati verso plutocracy e free subject ... idem per le rivoluzioni borghesi... Finchè si tratta di malgoverno possiamo parlare di rivolte contadine, ma in un paese i workshop, le manufactories, e le enclosures sono presenti in abbondanza, sarà più probabile che la rivoluzione sia borghese... Dovrebbe anche dipendere dalle posizioni degli slot.. In un paese con una forte aristocrazia, ed una borghesia non sviluppata, rimasta ancora alle corporazioni ed al ceto mercantile in stile basso medioevo, è ovvio che non ci sarà una rivoluzione di tale stampo.. Anche la direzione delle colonizzazioni non dovrebbe essere un problema: ammettiamo che il Re di portogallo accetti la spedizione di colombo, sarebbe arrivato lui prima in america, ed avrebbe anche modificato le modalità di colonizzazione, trovandosi di fronte ad diversi tipi di popolazione e morfologia e risorse del territorio... Ci sarebbe anche la questione delle armate: non dovrebbero essere ammesse delle armate con fanteria specializzata in stile moderno dove si trovino slot molto spostati verso l'aristocrazia.. Dunque pienamente a favore dell'astoricità, purchè rimanga il realismo...
Quoto. L'astoricità è un conto (in fondo la storia non ha un corso fisso stabilito dall'Essere Supremo, poteva andare in modi molto diversi da com'è andata), quello che si deve evitare è l'antistoricità (tipo Granada che nasce da una ribellione a Taiwan, oppure i Ming che conquistano l'Europa). E purtroppo queste cose astruse accadono spesso in EU3. Sono quindi favorevole a una soluzione tipo il Magna Mundi, che stabilisce dei paletti verosimili ma non costringe il gioco a seguire la nostra timeline se le condizioni in game non sono quelle reali. Voto quindi sì, ma con riserva.
Io ho votato no e cmq quoto la giusta distinzione tra astoricità e antistoricità: la seconda sarebbe sicuramente da evitare e ad esempio per me la diffusione del protestantesimo non può essere casuale ma dovrebbe rispettare alcuni criteri di verosimiglianza così come trovo poco soddisfacente, ma questo da sempre già da EU, lo scarso peso specifico dello stato pontificio. Specie nei primi secoli del gioco lo stato pontificio per me avrebbe dovuto avere delle penalizzazioni anche forti in campo militare ma avere poi un peso diplomatico senza confronti: in più dovrebbe vivere di vita propria senza essere soggetto ai controllori di turno. Questa dello stato pontificio è la pecca più grande ma cmq alcuni vincoli storici presenti in EU1 e EU2 io li rimetterei in ossequio ad una storicità che pure andrebbe in parte rispettata per tener fede all'ambientazione del gioco e in ultima analisi alla godibilità della partita.