CAPITOLO XV ( 14 marzo 1433 - 1 gennaio 1437 ) A causa dell'avvertimento francese Genova è costretta a non dichiarare guerre dirette, non avendo la minima intenzione di ritrovarsi in guerra con la Francia. Per questo viene dato impulso alla diplomazia: mentre da un lato si cercano di migliorare i rapporti con i francesi, dall'altro si garantisce l'indipendenza oppure si avverte di non dichiarare guerra alle nazioni che in qualche modo interessano Genova. Purtroppo, ma anche fa niente, Napoli decide di rompere l'alleanza. Vengono inviati due missionari, a Burgas e Silistria, e allo stesso tempo suddiviso l'esercito nelle varie regioni genovesi. Appena le finanze lo permetteranno, esso verrà ampliato. Nei nuovi territori conquistati, precisamente in Bulgaria, scoppia una rivolta, si suppone la prima di tante, guidata da Pavel Sishman a capo di 5000 nazionalisti bulgari. Subito 10000 cavalieri genovesi si muovono verso di loro. Intanto Granada, ultimo Califfato musulmano in Spagna, si arrende al nemico portoghese e cede la piccola ma importante regione di Gibilterra, arroccandosi nell'ultima regione sotto il loro controllo, Granada appunto. I ribelli bulgari vengono facilmente sconfitti ed annientati. Scoppiano nel frattempo due guerre in Europa. A nord la Lituania dichiara guerra ai Cavalieri dell'Ordine Teutonico, già in guerra con Islanda, Danimarca e Gotland, con le quali firmerà poco dopo una pace, mentre in Italia il Ducato di Milano dichiara guerra alla Svizzera, trovandosi contro una coalizione italiana composta da Toscana e Mantova, ed in più anche l'Imperatore del Baden. Purtroppo Genova deve restare a guardare, non avendo modo di intervenire nel conflitto. Una nuova rivolta scoppia a Creta, dove insorgono 2000 nazionalisti, subito sopraffatti, non avendo vie di fuga. Incredibilmente la Francia, in una guerra che sicuramente non stava vincendo, ma nemmeno perdendo, forse costretta da problemi interni, firma una pace abbastanza pesante con il Re d'Olanda, che tratta anche per il Regno inglese. La Francia è per l'appunto costretta a cedere agli inglesi le province di Calais e Armagnac, precedentemente guadagnate dai francesi proprio contro l'Inghilterra, ed inoltre a liberare il Regno di Guyenne. A Genova sono a dir poco contenti, considerando anche che il popolo di Francia chiede al Re la riconquista dei territori in mano agli inglesi ( la Francia ha la missione di riconquistare l'Aquitania ). La pace tra Francia e Olanda, sullo sfondo la situazione della regione francese. Subito dopo la Francia cancella l'imbargo posto a Genova, cosa che Genova aveva già fatto qualche mese prima, in ottica di miglioramento delle relazioni, che ora si attestano intorno allo zero. Il Papa, su influenza inglese, scomunica il sovrano scozzese. E' il 21 dicembre 1433 quando la Spagna viene sconvolta da un nuovo conflitto. Questa volta è la Catalogna a dichiarare guerra alla Cantabria. A difesa del piccolo Principato cantabrico si schierano le altre due potenze di Spagna, Aragona e soprattutto Castilla, mentre a fianco dei catalani vi sono il vassallo Naxos e il regno di Navarra. Ai primi di gennaio vengono convertiti gli ortodossi di Silistria. Negli stessi giorni viene rieletto Imperatore del Sacro Romano Impero il Principe del Baden, Carlo Federico I di Baden, con i voti degli Arcivescovi di Cologna e Trier. Viene sostituito dal Doge l'esperto di navi e navigazione Pantalone Cebà, che viene sostituito dal suo collega Carlo Odoni. Questa sarà l'ultima decisione del Doge, che spira pochi giorni dopo per una malanno fulminate. L'elezione vede vincitore il candidato diplomatico Luca Spinola sui rivali Giacomo Gentile e Giampiero Sale. La scelta si rivela ottima. L'Aragona è la prima a tirarsi fuori dalla guerra con la Catalogna, cedendo a quest'ultima la regione dei Pirenei centrali, e 60 ducati. Scoppia anche una nuova guerra in Francia: Toloso attacca la Guayenne, e al fianco di quest'ultima si schiera proprio la Francia. Nel mentre dalla guerra in Italia la prima a guadagnarci è Mantova, che strappa la città di Verona al Ducato di Milano, insieme anche a ben 100 ducati. Il 25 ottobre giunge una splendida notizia. Il nuovo re d'Inghilterra Giorgio I, dopo il periodo passato sotto il controllo della corona olandese, ha bisogno di alleati. Il primo a cui chiede l'aiuto e l'alleanza è Genova, e il Doge accetta ben volentieri. Dopo una pace umiliante con Mantova, Milano ne firma una altrettanto umiliante con la Svizzera: pagamento di 30 ducati, rinuncia ai diritti sulla regione di Zurigo, e soprattutto cessione di Brescia. Ora Milano controlla la sola Lombardia, e se non ci fosse l'avvertimento francese, il Doge non ci penserebbe due volte a dichiarare guerra ai milanesi. A febbraio viene inviato un missionario anche nella regione ortodosso di Bulgaria. Pochi giorni dopo termina la guerra spagnola, con una pace bianca tra le due piu forti nazioni, Castilla e Catalunya, che sanciscono la fine delle ostilità. Dal grande conflitto quindi, esce rinforzata la Catalunya, e praticamente distrutta l'Aragona. In Africa prosegue l'avanzata mamelucca, che annette il vassallo Tripoli. A giugno la Bulgaria viene di nuovo messa sotto assedio da ribelli nazionalisti, mentre la nazione gioisce per il raggiungimento del livello 7 della tecnologia governativa. L'annientamento dei ribelli bulgari. L'Ordine Teutonico cede la samogita alla Lituania, firmando la pace che sancisce la fine del conflitto. Toloso, pur restando in guerra contro la Francia, cede alla Guyenne il Rouergue e la bella cifra di 260 ducati. Poco dopo Tolosa viene ai patti anche con i francesi, e cede loro Avignone e 200 ducati. Intanto scoppia una nuova rivolta nei territori genovesi, questa volta in Georgia. Pochi giorni dopo questa sollevazione viene seguita dalla terza sommossa di nazionalisti in Bulgaria, che però vengono annienati in pochissimo tempo ed in superba maniera. Anche i ribelli georgiani vengono distrutti senza problemi. Come se non bastasse la Francia dichiara un nuovo embargo nei confronti di Genova. La schiacciante vittoria contro i bulgari: 124 prodi genovesi restano sul terreno, a fronte di 5000 uomini nemici. Dietro il report della battaglia, la notiza dell'embargo francese. La sconfitta dei ribelli georgiani. In GranBretagna la Scozia dichiara guerra alla piccola Contea di Northumbria, che viene soccorsa da Islanda ed Inghilterra. Al primo gennaio 1437 la situazione territoriale genovese è la stessa di 4 anni prima, però la Repubblica aveva bisogno di questi anni di pace. Durante questo periodo è continuata la cristianizzazione dei territori, seppur con pochi missionari a disposizione, e sono stati ampliati sia la flotta che l'esercito. Sul mare la Superba disponde di 15 caracche e 20 trasporti, sulla terra di 10000 fanti e 25000 cavalieri.