Eh, questa è la solita questione. Forse quando l'inquinamento e lo spreco avranno fatto la loro parte, la gente comincerà a trovarsi di fronte all'alternativa tra la scelta di un simile tipo di società o un nuovo feudalesimo.
La gente non penso sappia più cosa vuole, realmente. Le ideologie sono morte tempo fa e si sono portate via la capacità di sognare ed immaginare il futuro. Esiste solo il presente, fatto di edonismo e consumismo fine a se stesso, conquista ed ostentazione degli status symbols, o depressione ... Tutto quello che sta avvenendo è il risultato di un unico grande processo di globalizzazione, che sta stravolgendo la struttura economica, sociale ed anche politica, del mondo intero, dei paesi europei e dell'Italia. Un processo che è dominato da esigenze puramente economiche e di profitto, su scala planetaria. Il modello a cui stiamo tendendo, inesorabilmente, è l'America : società multi-etnica, disintegrazione della middle-class, eliminazione progressiva del wellfare state, iperconsumismo, iperindebitamento ... politica-spettacolo dettata da istituzioni economico-finanziarie e mega-lobbies, due partiti 'contenitore' assolutamente vuoti e riempibili a piacimento ed in base alle esigenze; disaffezione totale del 50+% della popolazione per tutto ciò che attiene a quella sfera ... eppure gli USA sono gli 'esportatori ufficiali di democrazia' ... ed il loro sistema 'liberale' è invidiato da molti, additato come esempio da seguire. Moltissimi continuano anche a migrare, fisicamente e/o idealmente, in quella direzione. I teen-ager di oggi adorano quei modelli, lo show-business, la TV spazzatura, i gadgets eletronici più inutilie si preoccupano poco o nulla del futuro; pochi faranno fortuna (o saranno cooptati, per meriti di nascita o elezione) ed entreranno a far parte delle 'up-classes'; molti finiranno emarginati, tra disoccupazione, sottocupazione, real-time-TV e cibi-surgelati. Questo, salvo cataclismi, sarà anche il nostro futuro, ineluttabilmente. IMHO. L'astensionismo non è che una piccola particella, in quell'immane processo ... Leggete le parole di Robert (Bob) Kennedy nella mia firma : sono del 1963 ...
Sì, tra le altre c'è anche quella di andare a votare scheda bianca dal mio punto di vista. Non ho capito se è una domanda ironica o seria
Salve a tutti! Sono mancato un po' dal forum, come forse avrete notato, per via di impegni personali. Desidero esprimere il mio parere su quanto detto fin'ora in questa interessante discussione (una delle tante perle che mi regala il forum e i suoi utenti). Il problema che si evince dalle nostre parole potrebbe essere non politico o sociale o economico, ma antropologico. E' alla natura umana che dobbiamo guardare. La società consumistica ci ha illuso che si potesse raggiungere la felicità attraverso il possesso di beni materiali e il progresso tecnologico avrebbe sostituito quei beni con altri di migliore qualità, in un ciclo senza fine. In realtà abbiamo compreso che il possesso degli oggetti non ci rende affatto felici: compriamo la nostra prima macchina, siamo appagati (e non felici) per un mese, diciamo, e poi diventa una cosa abitudinaria; allora desideriamo magari metterci al volante di una bella rossa sportiva, la compriamo e ci sentiamo nuovamente appagati; infine sul mercato esce il nuovo modello della nostra vettura, la nostra diventa obsoleta e guardiamo con un po' di'invidia chi possiede il modello superiore al nostro, più moderno, accessoriato e confortevole. Nemmeno le società "felici" dell'Amazzonia vivono in modo idilliaco. D'accordo che non devono pagare tasse, mutui, bollette e non si pongono problemi di schede bianche o nulle, ma devono comunque prendere parte alla lotta per la sopravvivenza: caccia, pesca, raccolta, ecc. Magari vivono nel terrore di essere assaliti nella notte da bestie selvatiche e nella preoccupazione di non trovare selvaggina con cui sfamare la comunità. Insomma, ritornare ad uno stato primitivo della società, abbandonando così i consumi, potrebbe non essere la panacea per il nostro disagio. Dove voglio arrivare con questo bel discorso? Al fatto che l'obiettivo della politica deve essere quello di garantire se non la felicità, quantomeno la serenità degli uomini che a lei fanno affidamento. In fondo, la felicità non è che un attimo. La serenità e la tranquilittà sono traguardi più fattibili e più duraturi nel tempo. Rob.bragg e altri hanno sfiorato un po' il succo del mio discorso. Il punto non è che la gente non sa più a che santo votarsi, ma non sa cosa vuole realmente. La natura umana è schiacciata tra il desiderio del benessere (interiore e materiale) e i modelli della società, intesa in generale, non solo consumistica. La società consumistica, in cui noi viviamo, ci illude del benessere raggiunto attraverso l'acquisto di beni e una certa scontatezza dei diritti civili e politici (in realtà per nulla scontati). Le altre società avranno i loro problemi. Noi lottiamo per ottenere un posto di lavoro (e quindi denaro per campare), che è essenzialmente la lotta per la sopravvivenza nella nostra società; in altri contesti lotteremmo per procurarci del cibo nella foresta. Qual è allora la soluzione? Io non ho risposte da darvi. Volevo solo mettere in evidenza il fatto che il problema potrebbe avere radici più profonde, che vanno ben oltre la crisi dei modelli tradizionali o della crisi economica, fattori che poi magari aggravano ancor di più la già fragile condizione umana.
Per me nel mondo ci sono 3 tipi di stupidi: quelli che credono nella democrazia, quelli che non ci credono e gli anarchici. Tutto ne consegue.
Ti voglio bene cazzo! Unica precisazione, almeno negli USA sono patrioti...da noi invece Avevo pensato di farci un video su queste considerazioni, che poi sarebbero anche le mie, ma tanto dare perle al popolo bue è tempo sprecato
Perché non voto ? semplice perché non c’è nessuno sul quale posso riporre la mia fiducia,ma in realtà non c’è mai stato. Purtroppo non credo nella grande illusione del suffragio universale e ancor di meno nella democrazia. Non credo nei moderati che reputo dei gran paraculo,dimostrazione evidente è quella che quando vengono toccati sul vivo si dimostrano tutto, fuor che democratici. Non credo nei buonismi e a tutta la dose di ipocrisia che li accompagna ,perché usati troppo spesso come veicolo di illusione per conquistare consensi. Non credo neanche negli estremismi,dove si annidano purtroppo masse di ignoranti capeggiate da qualche intellettualoide frustrato . Invidio chi ancora crede in qualcosa che vada al di fuori di se stesso,ma rimango comunque fedele alla mia ideologia dove reputo correttezza onesta e tutta una scala di valori ,fondamentali per la convivenza civile,ma purtroppo il vederli venir sempre meno ,non fa altro che allontanarmi sempre più dal credere in qualcuno. Si potrebbe discutere per ore sulla società, sugli uomini, sul bene e il male,ma questo non cambierebbe nulla,semplicemente perché nessuno è in realtà pronto a rinunciare a qualcosa di materiale . L’escalation attuale è da imputarsi a cause di forza maggiore derivanti da un sistema ormai putrido la cui cancrena continua ad evolvere irreparabilmente verso un decorso sempre più negativo per il genere umano. Le conseguenze per gli uomini che perdono i loro privilegi,sono quelle di cercare di recuperarli,ma quando viene tolta loro anche la dignità allora si trasformano in bestie. Probabilmente la storia non c’ha ancora insegnato abbastanza,è per questo che le parole servono sempre meno, nessuno crede più a promesse,nessuno ha più voglia di ascoltarle,il loro significato è perso perché non esiste coerenza tra le parole e la realtà. Se non sbaglio qualcuno,ha fatto riferimento al fatto che se non si va votare perde il diritto di lamentarsi. Per quanto mi riguarda invece del diritto ho perso proprio la voglia di lamentarmi,anche se il mio innato senso critico ho sempre cercato di sfruttarlo per costruire, a differenza della consolidata tendenza italiota ,volta al criticare puntualizzando sempre i diritti,ma mai doveri. Quindi perdere il diritto di lamentarmi per quanto mi riguarda lascerebbe il tempo che trova, visto che fortunatamente sono stato educato mettendo la precedenza ai doveri prima dei diritti.
È una domanda retorica, ma avrei gradito una tua risposta più approfondita. Non riesco davvero a capire come lasciare una scheda bianca, invece di astenersi, possa cambiare le cose.
1 scheda bianca no di certo, 20 milioni invece... ripeto per precisare: non penso che di fronte a un 70% di schede bianche la politica resterebbe immobile come ha fatto, sostanzialmente, di fronte a grillo che, si dica quello che si vuole, dopo le elezioni è entrato in quel sistema politico da cui così chiaramente si era distinto prima delle elezioni. Invece, se la maggioranza degli italiani votasse scheda bianca in modo consapevole, e lo facesse ripetutamente, avrebbe trovato un modo per far valere il proprio peso pur restando di fatto fuori dal sistema. Chi è un Berlusconi che non può proclamare di avere dietro di sé un popolo di milioni di elettori? O un Epifani (?!?), o un Grillo? Non credo che tale risultato, come ho già abbondantemente detto in precedenza, sia in nessun modo equiparabile alla scelta di chi non si esprime proprio, la cui scelta è appunto ignota proprio perché non si è espresso. Magari non è davvero andato a votare a causa del derby. Ciao Inviato dal mio GT-N8000 con Tapatalk 2
La risposta alla domanda, praticamente identica a quella di maie, l'avevo già data nel post quotato qui sotto.
Metalupo, ma perchè devo dare indicazioni al politico? Se non vado a votare è proprio perchè gli attuali partiti non hanno le mie stesse idee. Il PD o il PDL non hanno proprio nulla da offrire per quanto mi riguarda, non è una questione temporanea che magari cambio idea alla prossima tornata elettorale. Non ho bisogno di nuove promesse elettorali, ma di nuovi soggetti politici. Come ha scritto Rob, di "due partiti 'contenitore' assolutamente vuoti e riempibili a piacimento ed in base alle esigenze" non me ne faccio assolutamente nulla. La mia intenzione è proprio dimostrare che non avranno il mio voto, nemmeno se cambiano faccia e programma elettorale. Il disturbo di andare a votare me lo prenderò quando ci sarà una politica vera.
ma sai cosa gliene frega se non vai a votare, sono più che sufficienti i tesserati dei loro partiti a garantire la "democrazia"
Ma infatti è quello che dico anche io. Ho semplicemente spiegato perchè preferisco astenermi piuttosto che lasciare scheda bianca.
Proprio quello è il punto focale. Un astenuto per i politici è un elettore che non voterà neppure alla prossima elezione, quindi da non considerare. Una scheda bianca e nulla invece è un elettore che voterà alla prossima elezione e quindi da considerare. Chiaro che la considerazione per chi vota scheda bianca o nulla è direttamente proporzionale alla loro percentuale, lo 0,5% di schede bianche o nulle non lo considera nessuno, il 10% lo considerano tutti.
votare nulla o bianca non serve a niente, mettere a verbale la propria intenzione di NON votare incasina gli spogli e fa molta più notizia
Ignoravo che si potesse fare. Però non ho mai sentito cifre sulle astensioni verbalizzate, forse perché non è molto praticata, mentre sulle schede bianche e nulle ogni tanto qualche cifra esce. Mettiamola così, a mio parere, è importante far sapere ai politici che si va a votare ma non li si vota perché sono impresentabili, ed un messaggio del genere non passa se il 50% degli elettori sta a casa.
All'elettore che si astiene non interessa proprio la considerazione di questo o quel politico, altrimenti lo avrebbe votato.
In che modo un elettore che si astiene contribuisce a cambiare quel sistema che è tale da causare il suo astenersi? Aspettando forse che il sistema cambi da solo? O magari non gli interessa che il sistema cambi? Chiedo, eh...