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Astensionismo

Discussione in 'Off Topic' iniziata da maie, 10 Giugno 2013.

  1. metalupo

    metalupo

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    Mica tutti hanno la capacità e la possibilità di formare un partito o di guidare un paese.

    Dei 4 esempi di interpretazioni che hai dato già 2 sono inapplicabili al caso,
    Ossia "c'era il derby" e "la gente se ne frega della politica" che sarebbero ottime interpretazioni per l'astensione ma assurde per schede bianche e nulle, visto che è stato necessario recarsi al seggio per poterle ottenere.
    I rimanenti 2 indicano una chiara posizione che un politco accorto non può ignorare.
     
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  2. Enok

    Enok

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    E dopo che non l'ha ignorato? Abbandona la politica per far posto ad altre idee? Oppure per te è sufficiente che quel partito, il solito, faccia nuove promesse e presenti nuove facce?

    Informazione di servizio: per citare correttamente puoi usare il link "Citazione" in basso a destra del post.
     
  3. metalupo

    metalupo

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    Spero che qualcuno si decida a non limitarsi alle promesse, che è poi la stessa cosa che fa un astenuto, mandando però il segnale che non gli frega nulla di quel che fanno.

    Informazione di servizio : Sò come linkare una citazione riportando l'autore. Visto però che siamo in 4 a postare, ho riportato frasi di 3 post prima facilmente riconoscibili, non ritenevo fosse fondamentale evidenziarne l'autore.
     
  4. Enok

    Enok

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    Beh, oltre ad essere utile riconoscere immediatamente l'autore, viene anche segnalato nelle notifiche.
     
  5. TFT

    TFT

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    In realtà fondare un partito costa "poco", con 800 euro dovresti cavartela. Il problema è ovviamente che si crea un partito di 10 stronzi che non ha alcuna possibilità di candidare una lista nemmeno per le comunali se si è soggetti fuori dal panorama politico
     
  6. Enok

    Enok

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    Sì, beh, con "risorse per gestire un partito" non intendevo la quota d'iscrizione, ma tutto quello che c'è dietro.
     
  7. Eferthad

    Eferthad

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    L'utilità dell'astensione, così come della scheda bianca o nulla, è pari a zero. Intanto perché questi voti non vengono calcolati (e anzi, rischiano di ingrossare il numero di seggi del soggetto politico magari più odiato), ed in secondo luogo perché, essendovi in Italia un regime di democrazia rappresentativa, la piccola quota di sovranità di chi non vota o fa scheda bianca verrà ugualmente assegnata, ma non a qualcuno di direttamente scelto dal povero astenuto.

    In sintesi:

    a) col voto si delega un rappresentante o un gruppo di rappresentanti a gestire la propria quota di sovranità.
    b) non votando, la propria quota è assegnata ugualmente secondo la ripartizione dei voti validi, non è che la quota resta all'astenuto da gestire.
    c) ne consegue che alle elezioni è sempre e comunque cosa buona votare, anche solo per il meno peggio.

    Anche perché, diciamocela tutta, se io, per dire, tra i vari soggetti odio soprattutto il soggetto X, ed il soggetto X vince con lieve vantaggio le elezioni dopo la mia astensione, non solo ho contribuito (non direttamente e non volontariamente, certo) alla sua vittoria elettorale, ma ho anche ceduto, vista la ripartizione dei seggi favorevole ad X, la mia quota di sovranità in delega proprio ad una persona appartenente al gruppo politico X che tanto odiavo.

    In questo senso, sono sempre più convinto che il rilascio della tessera elettorale dovrebbe prevedere la lettura e la comprensione, dimostrata oralmente o in forma scritta, di (non dico un libro) un plico che faccia comprendere al neo-elettore le implicazioni del voto e del non voto. E, soprattutto, che il voto è una delega della sovranità, e non un "mi sta più simpatico X che Y".
     
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  8. Enok

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    Scommetto che voti PD, vero?
     
  9. Eferthad

    Eferthad

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    Sì, e l'ho scritto anche nell'altro topic, ma non vedo cosa c'entri con il discorso di cui sopra. Una persona che odia il PD, per esempio, non votando gli ha fatto avere la maggioranza alla camera dei deputati, ottenuta in maniera risicata.

    Il voto, in scienza politica, è delega della propria quota di sovranità, e non votando la si delega lo stesso, accettando passivamente l'esito delle urne e magari, come dicevo, delegandola a qualcuno di indesiderato. Che io voti o meno il PD non cambia il discorso, né questo perde di valore. A meno che, ovviamente, non lo confuti.
     
  10. Mappo

    Mappo

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    Scusa Eferthad, ma il tuo ragionamento non mi piace proprio. In primo luogo tu parli di odio, forse sarò un ingenuo, ma per me le elezioni sono una dimostrazione di democrazia (spesso mal ripagata dagli eletti) non una gara di odio, magari fra i sostenitori del nano di Arcore e i suoi detrattori. E' ovvio che il clima si surriscaldi e che anche le persone più posate possano dar luogo a manifestazioni degne di uno stadio, ma a bocce ferme valutare solo in termini di odio non mi fa una bella impressione. Personalmente io ho sempre votato alle politiche e alle amministrative, così come ho sempre votato alle europee, anche se sto diventando sempre più euroscettico, mi sono astenuto solo ad alcuni referendum o perché ritenevo di non avere la competenza tecnica per valutare le proposte fatte o perché speravo che non raggiungendo il quorum una proposta a me avversa non passasse. Quindi nel mio caso anche l'astensionismo è stato sempre cosciente e meditato. Se nonostante tutto ancora voto è perché con il mio voto posso sostenere (purtroppo senza la preferenza) singole persone che conosco personalmente e singoli progetti che condivido e sostengo in pieno. Se queste persone e questi progetti dovessero venir meno francamente non so se basterebbe quello che tu chiami "odio" e io preferisco chiamare dissenso verso un'altra parte politica a farmi ancora votare.
    L'odio lo lascio da parte, al massimo mi stupisco perché tanti votino per la parte a me avversa, ma è ovviamente lo stesso ragionamento che quelle persone fanno nei confronti della mia parte.
    Per votare esclusivamente "contro" qualcuno dovrei essere di fronte a qualche vero e proprio crimine, fai conto la proposta di reintrodurre in Italia le leggi razziali, ma in quel caso spero e credo che nascerebbe un'opposizione capace non solo di dire no ad un crimine come quello in ipotesi, ma di rappresentare di per se' degli ideali in grado di rappresentarmi e di riconciliarmi con la politica.
    Figurati che io per principio non mi considero "anti" nulla, mi da semplicemente fastidio definirmi antifascista o anticomunista o anti altro, perché vuol dire che la mia identità non è più libera, ma per esistere ed agire ha bisogno di un nemico con cui rapportarsi (il fascista o il comunista).
    Certo ho le mie idee che mi pongono in totale ed irriducibile rotta di collisione con certe altre idee, ma questo non mi fa un "anti" anche se per le mie idee sono pronto a pagare di persona.
    A volte mi chiedo se queste abbondanti iniezioni di odio che ci vengono ammansite quotidianamente soprattutto su certi giornali non siano altro che una strategia di lungo termine, strategia che poi rischia di ritorcesi contro anche a certi apprendisti stregoni della carta stampata e a certi tribuni politici che hanno fatto della lotta e dell'odio verso gli altri la loro unica proposta politica.
    Dove non ti posso assolutamente seguire è dove tu prospetti quasi una forma di selezione per accedere al voto, forse non ti rendi conto dell'enormità che proponi.
    In una democrazia il voto di un analfabeta vale quanto quello di un professore universitario come il voto di una casalinga che guarda solo telenovelas su Rete 4 vale quanto quello di chi la sera come il Machiavelli indossa il vestito buono per leggersi i classici antichi.
    Anche perché il passo successivo potrebbe essere quello del dire: Gli ignoranti indegni del voto sono quelli che non votano per la nostra parte."
     
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  11. Eferthad

    Eferthad

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    1) Ovviamente, per odio, non intendevo odio viscerale, era inteso come un "odio politico". Se non voglio che la parte avversa X salga, mi conviene votare altrove piuttosto che non votare.

    2) Non sto parlando di limitare il voto, ma di rilasciare, assieme alla tessera, un opuscolo (magari, anche fare un semplice discorso a chi deve ritirare la tessera elettorale), che chi legge/ascolta deve solo asserire di aver compreso, ossia assicurarsi che abbia capito che il voto è un momento fondamentale della democrazia, non una cosa da decidere per simpatia o per testa o croce.

    Mi pare che tu abbia un pochino esagerato, nell'analisi del mio post di cui sopra.
     
  12. Mappo

    Mappo

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    Eferthad, forse la mia risposta è stata un po' logorroica e quindi cercherò ora di essere il più sintetico possibile:
    1) Odio viscerale e odio politico sempre odio sono. A parte che di odio viscerale io ne vedo fin troppo aggiro per volerne vedere anche solo quello politico, mi viene in mente che i terroristi che ammazzavano negli anni '80 persone che neppure conoscevano, solo per una divisa o un ruolo che esse ricoprivano lo hanno detto sempre che non provavano odio per quelle persone in quanto tali, ma per il loro ruolo: un odio politico. Non è certo il tuo caso, ma forse è meglio scegliere con più attenzione i termini che si usano.
    Non voglio darti lezioni, ma prova a pensare in termini di avversari politici e non di nemici politici, di dissenso e non di odio, almeno a me questo modo di pensare allontana la bile e il mal di stomaco e toglie l'ansia.

    2) "...il rilascio della tessera elettorale dovrebbe prevedere la lettura e la comprensione, dimostrata oralmente o in forma scritta,..."
    quello che tu proponi, nel modo come tu lo proponi non è altro che un esame da superare per ottenere il diritto di voto e questo è assolutamente contrario a tutti i principi della nostra costituzione e di ogni altra costituzione di un paese civile.
    Non stiamo parlando di belle donne o di calcio, stiamo parlando di diritto e nel diritto, soprattutto quello costituzionale le parole e i termini che si usano hanno un loro peso, un peso enorme e devono essere usate con precisione millimetrica e le parole che tu usi, poste in questo modo possono voler dire solo quello che dicono: un esame per ottenere il diritto di voto.
    Non intendevi dire quello che hai scritto? Non ho problemi a crederti, ma allora medita prima di scegliere i termini che usi, altrimenti saremo sempre costretti ad aspettare un tuo messaggio che spieghi che sei stato frainteso, per favore lasciamo fare questo tipo di cose ai politici, qui stiamo solo per divertirci ed imparare gli uni dagli altri.
    E con ciò spero che la questione si chiuda qui, perché non era certo mia intenzione darti addosso e se ti ho dato questa impressione me ne scuso fin da subito. :)
     
  13. Eferthad

    Eferthad

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    Tralasciando il secondo punto, su cui evidentemente mi ero espresso male, per quanto riguarda il primo ti assicuro che non è il caso. Parli con uno che non demonizza l'attuale governo aprioristicamente, ma che ha apprezzato il gesto di normalizzazione politica che ha comportato la sua nascita, considerando che le grandi coalizioni, quando nessuno vince, sono in tutta europa la norma e non l'eccezione.
     
  14. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Mmmm, forse non tieni conto che coloro che si astengono non hanno alcun interesse a che vada su un partito piuttosto che un altro e che per questo non vanno a votare. Al di là di ciò, e ti do un motivo del perchè nelle prossime elezioni io mi asterrò, non andrò a votare perchè per me il sistema è tutto marcio fino al midollo, non solo nelle istituzioni ma nelle stesse basi culturali della nostra società. A cosa serve andare a votare quando tutto attorno a te la gente o è inebetita di fronte alle menzogne della televisione o è troppo impegnata ad aggiornare il profilo facebook e a scrivere l'ennesima cavalota per fare il pieno di mi piace? Con un elettorato così ovvio che poi hanno vita facile a metterti di fronte quelli che qualcuno prima ha chiamato "partiti contenitore" e a riempirli come vogliono. In una tale situazione andare a votare si riduce ad un atto svogliato e passivo, dove la gente, ridotta ad una sorte di sbornia collettiva, è incapace di operare una scelta razionale (e se lo fosse, non la troverebbe).
    Capisci dopo tutto ciò come votare il meno peggio è stupido: c'è sempre un meno peggio, anche nel nostro totale marciume.
     
  15. Invernomuto

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    Senza offesa, ma mi sembra un commento un pelino forte. La gente è stanca e disillusa da decenni di promesse sempre più o meno disattesa. Però non capisco questo atteggiamento in una persona giovane. Tu sei, se non sbaglio, molto giovane, perché non cerchi di cambiare le cose?
    Per me il problema di noi italiani (e mi ci includo anch'io) è che spesso e volentieri siamo pieni di buoni propositi, ma pochissima voglia di metterci veramente a cambiare le cose. Cambiare è lungo e comporta dispendio di tempo ed energie. E' molto più semplice nascondersi dietro l'alibi del "sono tutti idioti" e aspettare che arrivi il deus ex machina che risolva la situazione...

    Saluti.
     
  16. GyJeX

    GyJeX

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    Cambiare le cose ?? Ma ha davvero ancora un significato questa frase ? Si sta ancora troppo bene, la pancia è piena e la testa vuota, quando la pancia sarà vuota la testa si riempirà di tanti bei "ammazza il politico" e "ammazza il riccastro": La primavera italica :lol: Reprimeranno le rivolte nelle città con i carri armati, come in Siria, i rivoltosi saranno terrificati dalla massa di metallo dei 50 ariete funzionanti e dai 50 proiettili ciascuno! :lol:

    Poi alle 21 giocherà la nazionale e finirà tutto :lol:
     
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  17. Pinky

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    Personalmente credo che ci sia un piano dietro delle banche, tutto pilotato, per far tagliare tutte le spese all'istruzione ed agli altri servizi pubblici, per poi renderci una massa di idioti che pensa di potere cambiare (!?) il paese con delle elezioni che di democratico hanno veramente poco Es. Napolitano nel 2011 doveva rimandare tutti alle urne, non doveva mettere Monti, mentre oggi Letta non ha senso di esistere. Tutta la storia della crisi e blabla è per me una cazzata, mi pare ormai chiaro che è tutto manovrato. Ps. lungi da me essere complottista
     
  18. GyJeX

    GyJeX

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    Macchè banchieri! E' colpa dei bancari! Ogni volta che vai in banca ci sono uno o due o tre sportelli aperti in meno di quello che ti serve per evitarti i 10-20 minuti di attesa! Sommando tutti questi minuti persi in coda si ripiana il debito pubblico!
     
  19. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Nessuna offesa. Il mio pessimismo riguarda l'utilità del voto, non certo la speranza che le cose cambino, perchè la Storia è troppo lunga perchè una società non cambi prima o poi. Il voto, ora come ora, giustifica la politica e non la cambia, pertanto votare risulta inutile. L'unico modo di cambiare sarebbe convincere l'opinione pubblica, ma è un procedimento che costerà moltissima fatica e durissimo lavoro, trovandosi a combattere contro una montagna di pregiudizi costruiti a tavolino dalla falsa informazione della televisione e dei social network.
    Inoltre quello che io sto descrivendo io non è un problema che riguarda solo l'Italia, ma tutto l'Occidente, coinvolto in questo processo di progressiva decadenza.
     
  20. Invernomuto

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    Ma c'é il bancomat (evoluto), devi usare quello :)
    Spesso gli viene pure affibiato lo stesso nome del collega che hanno pensionato per installarlo, ha un qualcosa di poetico e vagamente terminatoriano :)
     

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