Brexit. :) oppure :( ma anche (emoticon con spallucce)?

se votare servisse a qualcosa non lo avrebbero mai permesso... o qualcosa del genere... L'avevo già detto ? Adoro Mark Twain

 

Si sei rindondante

 

Come ha già risposto Carlos, non ci sono più quei vecchi lì. È come dire che l'anziano italiano è quello che ha fatto la resistenza ecc (e non mi tirate fuori quei decrepiti delle staffette partigiane) del genere "oltre il ponte" (cit. musicale)

Però, come ha detto blubasso, la brexit non solo l'hanno votata quei vecciacci dercepiti ke non fanno niente!!!1!1!1
Ma soprattutto la gente delle aree non urbanizzate, e i ceti più bassi della popolazione: a questo darei la colpa a una propaganda falsa da parte del leave (avete sentito no di Farage che si è rimangiato lo slogan sul servizio sanitario nazionale?) e invece una una campagna elettorale quasi mancante da parte del remain (i laburisti non li ho sentiti quasi per niente, Cameron è solamente un voltagabbana)

E questo è dimostrabile semplicemente guardando una qualsivoglia cartina del voto e osservando che solamente le grandi aree urbane e la Scozia hanno votato per il remain!
Allora, i vecchi si trovano solamente in campagna? L'età media di uno scozzese è di 16 anni? No!
È chiaro che ci sono altri fattori, oltre a quello già ampiamente discusso del fattore generazionale.

 

Parola nuova del giorno?

 

dal web, tale Luca Pizzarotti:

 

No no è un po che la conosco

 

Con le dovute eccezioni del caso, perché l'intelligenza non ha eta', ma mi trova sostanzialmente d'accordo.

 

mi piace in particolare la parte dove mette in dubbio lo spirito critico dei giovani.


I vecchi sono influenzati da ideologie nazionaliste "obsolete"? o i giovani sono cresciuti indottrinati dall'europeismo?
Io appartengo ai giovani, noi giovani siamo cresciuti bombardati, fin dal sussidiario delle elementari, dal pensiero secondo il quale il benessere (di chi?) può venire solo dall'Europa unita, e che senza la quale sprofonderemmo di nuovo nel mondo fatto di guerra e povertà precedente alla fine della seconda guerra mondiale.

 

Gli anziani hanno un alto livello civico, confronto ai giovani. Questi ultimi sempre meno si fidano delle elezioni o petizioni, ma poi urlano alla democrazia diretta o altre robe del genere che richiederebbero un popolo con una buona formazione civica. Oggi inesistente, o morente. Per questo vi sono più anziani dei giovani a votare. Poi quei giovani che vanno a votare sono estremamente frammentati: ci sono quelli ben informati e quelli che votano per ideologie o dogmatismi politici. (basti vedere il referendum sulle trivelle: "trivelle cattive a prescindere")

Il problema, se problema vogliamo definirlo, è la visione diversa che le generazioni hanno della stessa questione. Gli anziani hanno visto di più, hanno maggiore memorie, ma possono benissimo essere nostalgici dei 'bei tempi passati'. E i problemi politici e sociali che si presentano al giorno d'oggi richiedono una mentalità e un approccio completamente diverso, che non si trova negli anziani, nè nei giovani impulsivi o in quei apreicenanti.

Anch'io temo che stia nascendo un conflitto generazionale, come scoppierà non lo so, ma i conflitti - di solito - non sono mai piacevoli. Servirebbe, secondo me, un dialogo generazionale assente nel nostro presente. Servirebbe ascolto, no tifoserie, discussioni animate ma rimanendo all'interno dell'arena politica e civile. No dogmatismi o visioni aprioristiche. Pragmatismo. E datochè sono tutte cose che non si forniscono dall'oggi al domani, siamo fottuti

E come leggevo in un articolo (che se mi chiedete vi posto il link), non è che se si sommano le incompetenze otteniamo una competenza. Europa o non Europa è una questione che richiede una competenza non presente nel popolo o nella classe dirigente. In tal caso invece di porre decisioni con l'accetta (si o no), dovrebbero creare un ambiente di discussione politico e non (solo) propagandistico, un informazione sui temi non di parte per il popolo e per la classe dirigente. Utopia, dunque siamo fottuti. Qualsiasi decisione presa, giusta o sbaglia, verrà implementata nel peggior modo possibile.

PS
Ultimo ma non ultimo problema è la tendenza di ricercare il colpevole che riduce la discussione a un qualcosa di sterile. Prima era colpa del napoletano o siciliano che veniva a rubare il lavoro a nord. Poi il migrante. Poi lo Stato. Ora, l'euro e l'Europa. Semmai un giorno spariranno, altri fantomatici colpevoli si troveranno e i problemi proseguiranno. (oltre al ridurre il tutto ad una questione meramente economica)
E i veri colpevoli si salvano.

PPS
Il futuro rubato dalla vecchia generazione, è comprensibile. è una tendenza quella di addossare le conseguenze delle proprie azioni a chi verrà dopo, sì un po' di tali conseguenze ricadono anche sui viventi, ma il grosso arriva sempre a chi viene dopo. Economia allo sfacelo, condizioni del clima e dell'ambiente sempre peggiori, tessuto sociali lacerato, bassa coscienza civica. Oltre alla possibile assenza di pensioni per la mia generazione quando sarà vecchia. Già quelle di oggi sono basse, ma nel futuro saranno peggio.
è una tendenza che deriva dall'alba dei tempi, ma continuare a colpevolizzare gli 'anziani' forse ricade nella sterile ricerca di un colpevole. I veri colpevoli possiamo benissimo essere noi giovani che diventiamo complici della situazione non facendo nulla di veramente concreto.

Scusate il malloppo

Brexit

 

In realtà, si fa ben poco a scuola. Almeno per come l'ho vista io. I libri di testo sono come dici te, gli insegnanti fanno ben poco di europa e di cittadinanza ecc.

Io sono molto dispiaciuto per questo fattore dei giovani sempre meno interessati alla politica. Non sembra che ci sia nessuno che ci rappresenti. Chi ci deve rappresentare? Bersani, Vendola, Renzi, Di Maio, Gasparri, Brunetta, Salvini?
Ecco, purtroppo si salva solo lui. È sicuramente il più discusso. Certe volte sento commenti come "ha ragione" o "dice cose giuste". Ma dove? Quando? Perché, alla fine, sempre il populismo a trionfare.

È colpa anche nostra, lo ammetto. Anche mia. Noi non vogliamo interessarci della politica nostrana, non ci interessa se c'è Renzi o Salvini, e quando si parla troppo spesso si critica solo (tipico della sinistra italiana attuale) e, proprio al limite, ci si rifugia in ideologie vecchie e ormai sorpassate.

In realtà vediamo la politica attuale uno schifo totale. Tanto ci sono sempre loro, comunque vada non cambia nulla, votare non serve a niente.

Un "agree" purtroppo non basta.

 

I treni arrivavano in orario

 

La propaganda di @GyJeX sta funzionando!!
Grazie!

 

In teoria anche il più sfigato dell'area non urbanizzata tende ad avere più soldi di quello che abita in periferia: lui o perlomeno i suoi genitori avranno la casa di proprietà mentre gli altri sono in microappartamenti-alveari. A Trieste quelli che hanno la barca sono spesso provenienti dai paesini vicini ad esempio.

 

Io ho 50 anni e non ho titoli di studio, semplicemente perche' quando avevo 14 anni, avevo la scelta se andare a lavorare o continuare gli studi. I miei avevano pochi soldi e ho scelto di lavorare. Il mio primo motorino me lo sono pagato con i miei soldi da marinaio (ho navigato in gioventu'). Durante i miei viaggi ho visto la miseria, quella vera, e cose del genere contribuiscono a formare una coscienza sociale, in un ragazzino che non e' un pirla totale.
Ma all'epoca non c'erano le App e i Social...

Ora i libri di testo mi sembrano una sorta di bromuro sociale: tutti bravi, tutti buoni, tutti europei.
Il che non e' male, sia chiaro, ma ci siamo picchiati per millenni e abbiamo differenze innegabili, tra noi europei. Si vede ancora adesso: ogni Nazione tira acqua al proprio mulino e tutti cercano di essere la Nazione trainante. Ci sara' un perche'...

E ripeto: se fosse un affare per tutti (Nazioni fino al singolo cittadino), tutti avrebbero sottoscritto l'affare.
Non mi pare sia cosi'.

Ma l'Europa s'ha da fare, senno' ci scanniamo tutti ancora.

Meglio una guerra, una lenta inedia fino alla morte o l'annullamento sociale?

 

Io appartengo alla generazione precedente la tua (adesso siamo studenti universitari o lavoratori, alcuni persino neo-genitori) e ciò che dici si era manifestato, in modo ancora acerbo, quando frequentavamo i banchi di scuola.
Abbiamo visto le ideologie tradizionali perdere progressivamente il loro significato: destra e sinistra non avevano più alcun valore all'interno di un classe politica sempre più staccata dalla realtà dei cittadini, egoista e per nulla onesta. Più che disinteresse, regnava l'apatia: c'era il desiderio che, semplicemente, salissero al potere delle persone capaci di governare una nazione, di quale colore politico fossero poco importava. La crisi economica del 2008 non ha fatto altro che alimentare questa idea, rendendo necessaria la presenza al governo di persone in grado di traghettare l'Italia al di fuori di questa difficile situazione.
Va bene chiunque, purché sia bravo.

Certo, c'erano anche delle persone che seguivano gli estremismi di destra e di sinistra (fascisti contro comunisti), ma il tutto si riduceva ad un sterile discussione tra due fazioni contrapposte, che si bersagliavano a vicenda senza alcun apporto utile alla discussione politica. La maggior parte seguiva il PDL o il PD, ma non per una questione ideologica o perché realmente condividevano i programmi del partito (anzi, alcuni nemmeno li conoscevano): ciò che contava, nella discussione politica, era essere pro-Berlusconi o anti-Berlusconi. Tutto il resto era un contorno.
Noi andavamo a votare, ma in maniera superficiale: ciò che determinava la posizione della crocetta sulla scheda elettorale era il grado di simpatia o antipatia verso Berlusconi e la sua schiera di ministri/alleati. Ho visto persone che dichiaravano di essere del PD non sapere affrontate in modo costruttivo una discussione sulle riforme scolastiche (che era l'argomento che allora, ovviamente, ci riguardava più da vicino).

 

La stessa situazione sembra quella che descrive Hitler all'inizio del suo libro.

 

Beh, Carlos (e non solo lui) l'ha detto che praticamente territori come Scozia e Irlanda del Nord hanno votato massicciamente pro europa perchè ci stanno i soldi dei fondi europei da spartirsi.
In pratica finchè c'è l'assistenzialismo, viva l'Europa. Ma se il carrozzone si sfascia e denari non ne arrivano più?

 

Sì, però l'ho detto e ripetuto che si tratta di "stereotipo dell'anziano britannico" e che sta minchiate non le sto mettendo in mezzo io.
Cioè, Saviano che dice che lui si ricorda Hitler e Mussolini nel 1938...



quanti caspiti di anni avrebbe?

 

hai sbagliato topic andava qui