Scusate ma qualcuno ha idea di come funzioni il nostro sistema di Governo? Dal 1948 ad oggi nessun governo e nessun premier sono mai stati eletti direttamente dai cittadini. Noi siamo una Repubblica Rappresentativa, ogni 5 anni eleggiamo i nostri rappresentati alla Camera e al Senato che a loro volta nominano un presidente del consiglio che forma il governo che viene approvato (o no) dalle camere. In caso di indecisione delle camere è il presidente della Repubblica che decide a chi affidare il governo, ovviamente dopo votazione delle Camere. Non c'è niente di incostituzionale nei governi Monti, Letta e Renzi. P.S. C'è l'"usanza" che i partiti alle elezioni annunciano già chi sarà il loro candidato premier, ma credo che nessuna legge p articolo vieti loro di cambiare idea. (Mi immagino le grasse risate di un partito di destra che va alle elezioni con lo slogan "per Renzi presidente" per rubare voti, e dopo di mettere su qualcun'altro [emoji23])
Come osi metterti contro i costituzionalisti dellaGGente? Renzi è come Mussolini perché... perché... perché i loro cognomi finiscono con la I
Se per quello neppure la nomina di Monti/Letta/Renzi, vedi sotto. A dire il vero il Presidente del Consiglio lo sceglie il Presidente della Repubblica. I ministri li sceglie il Presidente del Consiglio. Il Parlamento si limita a dare loro la fiducia. Mi pare evidente però che i due Presidenti, per evitare di presentare governi che non ricevono al fiducia, si consultino, prima di scegliere, con i capi gruppo delle camere. Estratto dalla Carta Costituzionale : Art. 92 Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri. Art. 93 Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Art. 94 Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Il voto contrario di una o di entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
La cosa bella è che ci sono esponenti politici che prima hanno dato la fiducia al governo, per poi lamentarsi che non è un governo eletto
Ignorando o scordandosi, volutamente, che in Italia il governo non è elettivo. Nella costituzione non sta scritto da nessuna parte che il governo debba debbano essere composto da parlamentari eletti dai cittadini. Potrebbe essere tranquillamente composto, in toto, da cittadini non eletti e neppure mai candidati a cariche elettive.
Questa "confusione costituzionale" è dovuta principalmente al bipolarismo, la vera essenza politica della Seconda Repubblica dal 1994 in poi. Con la costituzione di due grandi partiti di centro-destra e di centro-sinistra, il risalto mediatico dei loro leader e la messa in ombra di tutte le altre formazioni politiche, ci siamo pian piano abituati all'idea che ad ogni caduta (sfiducia) del governo in carica bisognerebbe andare a votare per confermare la fazione opposta. Abbiamo preso in prestito una mentalità politica da Repubblica Presidenziale (cosa che l'Italia, attualmente, non è) o da Stati Uniti, in cui sono i cittadini ad eleggere direttamente il Capo di Stato. A rigor di logica, gli Italiani, se ci fosse veramente in una Repubblica Presidenziale, dovrebbero eleggere il Presidente della Repubblica, ma noi abbiamo trasferito questo concetto sulla figura del Presidente del Consiglio, molto più incisiva in politica rispetto al Capo di Stato (figura, questa, poco più che simbolica). La riprova è che, durante il pieno berlusconismo, l'idea dell'elettore italiano era che se il governo di Berlusconi lo aveva in qualche modo deluso, allora riponeva la sua fiducia nel suo più diretto "rivale", che era Prodi, e viceversa. Nulla di troppo diverso dalla contrapposizione Repubblicani-Democratici presente negli Stati Uniti, in cui la campagna e i voti si concentrano sui leaders delle due fazioni. Non si può negare che per diversi anni tutta la dialettica politica si sia focalizzata sul confronto tra Berlusconi e Prodi, mettendo il risalto il favorito e ridicolizzando l'avversario. E gli altri partiti? Molti non raggiungevano nemmeno l'1%; i più visibili (UDC, Alleanza Nazionale) prendevano qualcosa, ma comunque lontana dalle grandi percentuali dei partiti maggiori. E la situazione non è diversa nemmeno oggi, dato che dal Parlamento sono scomparsi i Comunisti, l'Italia dei Valori e altri che pure prima raccoglievano qualcosa. L'unica eccezione è il Movimento 5 Stelle, ma raccoglie consensi solo in misura della sfiducia generale nella politica e nelle ansie di rinnovamento. Per questo, dopo la caduta del governo Letta, molti chiedevano le elezioni (per eleggere, presumibilmente, un partito di centro-destra), ma la nomina di Renzi non ha nulla di incostituzionale. Non dimentichiamoci che la Democrazia Cristiana ha vinto TUTTE le elezioni dal 1948 al 1992 (pur con alleanze, alti e bassi, divisioni interne) e, all'interno delle legislature, sono avvenute molte nomine di governi in seguito alla sfiducia delle Camere; erano pur sempre nomi all'interno della DC, ma nessuno mi pare avesse mai gridato alla dittatura. Solo che non c'era l'esposizione mediatica di oggi, e i politici democristiani erano più o meno tutti sullo stesso piano, escludendo i capi delle varie correnti (Andreotti, De Gasperi, Fanfani, Moro).
A m va bene che il presidente della repubblica nomini un presidente del consiglio non eletto dagli italiani, ma che sia capace di guidare il paese. E questo non sarebbe possibile neppure se lo eleggessimo noi. E comunque, c'è una bella differenza tra avere un Presidente del Consiglio non eletto e un dittatore. È come paragonare una battaglia a una grigliata.
Ma se un gruppo di parlamentari incostituzionali si eleggono un presidente della repubblica ad personam e si fanno la legge elettorale ad personam per poi avere la maggioranza con una minoranza e farsi riassegnare il governo dal presidente precedentemente eletto , è tutto in regola?
Teoricamente per qualunque cosa si passa per le Camere e questo dovrebbe garantire una difesa da ricadute autocratiche. Il PdR nomina il PdC ma lo votano le Camere. Il PdC, che ha la maggioranza, fa votare alle Camere il PdR. Nella forma è un sistema democratico, nella sostanza le Camere sono piene di pecoroni a cui interessa solo avere il culo sulla poltrona quanto più a lungo possibile
No perché ci sono le liste chiuse. Quindi non voti direttamente un tuo rappresentante, ma voti un membro di un partito che pensi ti rappresenti. Inoltre i collegi elettorali sono troppo estesi per conoscere direttamente il rappresentante. È un limite (voluto) della legge elettorale, che guarda caso si sono ben guardati dal toccare (hanno messo si le preferenze ma lasciando dei posti bloccati per nomi scelti dall'alto). Servirebbero collegi uninominali molto più piccoli senza liste chiuse. Allora si che i parlamentari sarebbero davvero i rappresentanti del popolo
Il PdC, come carica, non partecipa all'elezione del PdR, infatti Renzi che è solo PdC e non Parlamentare non ha partecipato alla votazione. Vi può partecipare in quanto Parlamentare, visto che, purtroppo, in Italia è possibile ad un Parlamentare accedere ad incarichi di Governo, cosa che, a mio parere, sarebbe stato bene evitare da Costituzione. Uno o più dirigenti del partito di maggioranza possono influenzare la scelta del PdR, grazie al parziale controllo che hanno sui voti dei loro parlamentari, cosa che ha fatto Renzi, ma non da solo, in quanto segretario del PD. Per rispondere alla tua domanda. Si. Se il PdC è anche il capo del partito con la maggioranza in parlamento, le regole di voto gli concedono la possibilità a partire dalla quarta votazione. A parte il fatto che non possono esistere Parlamentari incostituzionali, in quanto la Costituzione prevede il Parlamento e quindi i Parlamentari. Comunque, come ho appena detto, la nostra è una Repubblica Parlamentare, il che significa che il Parlamento è sovrano. Quindi la risposta alla tua domanda è : Si. Il Parlamento può fare una nuova legge elettorale, a patto che rispetti i canoni della Costituzione, andare alle elezioni e poi votare la fiducia ad un PdC di suo gradimento.
una qualunque legge elettorale porta ad avere la maggioranza con una minoranza: tutto sta a stabilire quanto è minoranza la minoranza. la legge elettorale ti sembra ad personam? fai ricorso e come nell' ultimo episodio se la corte costituzionale stabilisce che è incostituzionale se ne farà un altra.
il presidente del consiglio non lo elegge da solo, deve avere la maggioranza del parlamento con l' aggiunta dei delegati regionali a sostenere la sua proposta. è ovvio che il presidente del consiglio è espressione di una maggioranza quindi parte in vantaggio. ma in Italia i poteri del presidente della repubblica sono minimi: nomina il PdC incaricato, che pero' deve avere la fiducia del parlamento, puo' concedere la grazia, puo' in caso di manifesta incostituzionalità o mancanza di coperture, rimandare una legge in parlamento, scioglie le camere in caso non si riesca a formare una maggioranza, e poco altro: è solo una figura di garanzia. poi siccome sono 20anni che ci fracassano le balotas con destra buona e sinistra puah, per nascondere la sostanziale mancanza di argomenti di discussione, ne consegue che spesso da elettori ci trasformiamo in tifosi