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Cosa accadrà ora in Libia?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Carlos V, 22 Ottobre 2011.

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Cosa accadrà ora in Libia?

  1. Si insedierà un governo democratico

    9 voti
    31,0%
  2. Si imporrà il fondamentalismo islamico

    7 voti
    24,1%
  3. Scoppierà una guerra civile tra i ribelli per spartirsi fette di potere

    3 voti
    10,3%
  4. Qualunque cosa accada, l'Italia ci ha perso molto

    9 voti
    31,0%
  5. Altro

    1 voti
    3,4%
  1. Mac Brian

    Mac Brian

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    Non avreste dovuto mettere l'ultima opzione, troppo comodo dire che l'italia ci ha perso... non credo sia il vero senso del sondaggio.
     
  2. vota dc

    vota dc

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    Si imporrà il fondamentalismo islamico, non so se con la violenza o con elezioni democratiche. Noi dobbiamo tenere a mente una cosa: non è una guerra americana.
    Guerra in Afghanistan. C'erano miriade di macellai e signori della guerra con grande consenso popolare, chi vanno scegliere gli americani: Karzai, cioè un signore nessuno che non ha ucciso nessuno ed era capo di un comitato pacifico che voleva il ritorno del re anche se per motivi inspiegabili si è proclamato presidente.
    Guerra in Iraq. Qui Bush era così deciso a non macchiarsi l'immagine che ha smantellato l'intero esercito iracheno che aveva una scusa alla nazista (l'avere seguito gli ordini di Saddam) per i propri crimini. E questa scelta è stata pagata con migliaia di morti americani.
    Dalla Libia invece emerge l'eterna verità: i francesi non hanno un'immagine da salvaguardare. Sono sempre i soliti rosiconi. Secondo loro mai salvati dagli americani, vincitori dei nazisti senza l'aiuto di nessuno. E naturalmente in secoli mai una guerricciola con gli USA, ma soli dispettucci. E la primavera araba è il dispettuccio dei francesi. Si è scelto di appoggiare un macellaio popolare come Jalil piuttosto che uno impopolare ma mite. Jalil è un tremendo cerchiobottista: nostalgico del colonialismo italiano, fautore della sharia, ideologicamente identico a Gheddafi e restauratore monarchico a seconda dell'interlocutore. Quando una minoranza dà i numeri, come il massone che nel 1970 con il 36% pensò di essere autorizzato a rivoltare come un calzino il proprio paese, gli americani intervengono. Purtroppo Obama si sta comportando da zerbino e finché ci sono i francesi a decidere dobbiamo aspettarci il peggio.
     
  3. Carlos V

    Carlos V

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    Vi invito a leggere questo articolo:
    http://www.ultimenotizie.tv/notizie...-esultano-bene-jalil-su-ritorno-a-sharia.html

    La situazione in Libia sta prendendo una piega grottesca. Adesso che cosa farà la NATO? Tra qualche anno dichiareranno guerra pure al nuovo governo libico per i suoi presunti (e mica tanto) legami con il terrorismo?
    Certo che il CNT ha fatto bene a scegliere un leader, tale Jalil, così moderato e progressista (ma quando mai), la persona giusta per guidare un processo "democratico". :)
     
  4. generalkleber

    generalkleber

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    Ho risposto "altro". La Libia è una terra composita, con molte tradizioni e culture differenti e, inoltre, è profondamente stratificata sul piano sociale. Potrebbe semplicemente andare in pezzi e poiché, a differenza della Somalia, ha il petrolio, costituire dei potentati centrati sul controllo di alcune zone ricche, potentati che, al di là delle dichiarazioni, sarebbero impegnati a mantenere attive le risorse petrolifere. Potrebbe restare unita, sotto un qualsiasi governo, e ridistribuire le vendite di petrolio con prezzi diversi. Potrebbe cedere alla tentazione islamica, con il risultato di emarginare ampi strati della popolazione dal controllo (o meglio: dal beneficio) delle ricchezze. Potrebbe costruire un governo simil-democratico cedendo il potere economico effettivo a pochi potentati e quello territoriale ad altri. La cosa meno probabile è una lunga guerra civile: le risorse sono troppo importanti per esser perse a lungo a causa del caos interno. Cinesi, europei e americani non hanno interesse al caos e mi pare che questa sia dunque la soluzione meno probabile: il caos ha bisogno di finanziatori. Magari potrebbero nascere due libie ma il risultato sarebbe solo di avere una nazionale in più ai prossimi mondiali.
    Diversa questione è se noi ne abbiamo guadagnato o perso. Il vecchio regime non era affidabile. Il nuovo (o i nuovi) potrebbero non esser migliori. Il fatto è che per noi la vera questione non è il petrolio, che è invece la questione per tutti gli altri (sotto questo aspetto siamo abbastanza coperti) ma l'immigrazione. E qui temo che non ci siano alternative: comunque sia, la pressione emigratoria dalla Libia crescerà.
     

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