Tecnicamente sarebbe possibile svalutare l'euro in Italia, ma la Banca d'Italia è stata privatizzata e ora segue i suoi interessi e non quelli dello stato, tant'è che la tanto paventata vendita delle risorse aurifere della Banca d'Italia sponsorizzata da "Valium" è stata osteggiata in tutte le maniere... E nel mentre ci sorbiamo le ripercussione della punta dell'Iceberg dei mutui a rischio rivenduti come fondi d'investimento obbligazionari a minimo garantito (sembrano i bond Parmalat...)
Il problema è che il capitalismo in italia non esiste, o - meglio - esiste (entro certi limiti) solo a livelli di piccola media impresa. Su questo sono d'accordo con Grillo. In italia in certi circoli non entri se non hai l'amico politico o gli appoggi giusti. Le vicende Telecom e Unipol insegnano. Quoto in pieno sul fatto degli intrecci finanza/Industria/politica. Per ciò che riguarda il capitalismo in italia...non siamo certo anglosassoni...quando c'è da fregare non siamo secondi a nessuno. In realtà la ridistribuzione dei redditi c'é stata eccome. Oggi un lavoratore in proprio sta meglio rispetto a 10 anni fa. Uno con reddito fisso no. Non colgo il nesso "no ordini produttori" -> "aumento prezzi produzione". Dovrebbe essere il contrario. Appunto...in un paese normale. Hai visto qualche commerciante diminuire i prezzi in questi ultimi 6 - 7 anni? Hai notato proprio in questi giorni, l'aumento del prezzo di latte, farina, pasta etc ? Ok...penuria mondiale, raccolti scarsi..ma mica siamo nel medio evo..eccheccazzo!! In realtà non è che i risparmi delle persone siano mai serviti a molto in questo paese. Salvo la parentesi del 1999-2000, da noi gli investitori hanno sempre comprato debito dello stato italiano e le imprese hanno quasi sempre fatto ricorso al credito bancario. Poche sono le imprese quotate, anche se qualcosa recentemente è cambiato in questo senso. Servivano a mantenere una certa rete di salvataggio per la gente comune...non erano certo strumenti per guadagnare (argentina a parte..). Ci sono vincoli sia di tipo inflattivo che di bilancio. Politiche di sostegno al reddito si possono anche tentare (il governo berlusconi le ha messe in atto), ma la spesa è schizzata alle stelle. Il problema è che non serve a un cavolo dare di più a gente che non è produttiva. Bisogna puntare su competitività e produttività. Se produci beni e servizi che non vuole nessuno perché altri li producono a meno, non vai tanto avanti... Si ma il tuo discorso, pur se giusto, ha una pecca: Che ce ne facciamo ad esempio dei 5 milioni circa di portatori di handicap? Se ho capito male e il tuo discorso riguardava le aziende pubbliche inutili invece mi scuso del malinteso e ti quoto pienamente. Perché deflazione?? Era ironico.....naturalmente!
Bhe,c'è una proporzione alle basi dell'economia:l'offerta è all'incirca direttamente proporzionale alla richiesta:Vuol dire che se la richiesta rimane uguale(com'è rimasta uguale) e l'offerta diminuisce(come credo sia diminuita) il prezzo sale.
Appunto.....ma perchè l'offerta diminuisce? Non è che qualcuno ha capito si può guadagnare di + aumentando i prezzi e diminuendo l'offerta? Soprattutto nei generi alimentari? Porca pupazza...con i milioni di litri di latte che buttiamo via ogni anno, non mi si venga a dire che c'è n'è penuria...per esempio! fftopic: : non ho mai letto Notturno di Asimov...cavoli...com'è??
Bhe,siccome quest'anno c'è stato un clima un pò ballerino...per avere un aumento generalizzato dei prezzi dovrebbero essersi messi tutti d'accordo...cosa possibile in un oligopolio... che non è questo mercato. fftopic: :veramente bello,ormai lo ho finito ma lo lascio scritto perchè per adesso non sto leggendo altri libri:racconta praticamente di un pianeta in cui c'è sempre la luce,ma che ogni 2100 e qualcosa anni viene oscurato da una particolare eclissi...con effetti drammatici sulla popolazione non abituata al buio...ora,non dico altro perchè se te lo vuoi leggere te lo rovinerei,ma sei proprio altre informazioni..chiedile!
L'offerta non diminuisce, è sempre la stessa da 25 anni... Tant'è che i prezzi all'origine sono sempre uguali, sono i "caricamenti" che aumentano di volta in volta... Bello Notturno, ma se dai retta a me leggi direttamente il racconto originale, Silverberg ha quel vizio di allungare la minestra... Il personaggio dell'archeologa, Sifarra, è davvero micidiale, un concentrato di filosofia e voglia di vivere davvero ben costruito Ti leggi il libro in poche notti, è molto molto scorrevole... Degli stessi autori anche Il figlio del tempo anche questo davvero bello, secondo me anche meglio riuscito di Notturno
Ahh...forse l'ho letto tanto tempo fa!!Ma era un racconto all'interno di una raccolta. Chiudo l'OT consigliandoti, dello stesso autore: il ciclo della fondazione.
Non so se ha ragione gjex quando dice che l'offerta quest'anno non è cambiata,però sono sicuro che non è un oligopolio:è il campo di mio padre(non da produttore comunque...).Comunque cosa intendi per caricamenti?intendi i grossisti/intermediari? fftopic: comunque grazie per i consigli sui libri! Chiuso OT
Intendo tutta la filiera a parte il produttore che in genere è pagato poco (sto parlando di generi alimentari..). Per farti un esempio, proprio ieri sentivo alla radio, che un litro di latte al produttore viene pagato pochi centesimi...mentre a noi arriva con un prezzo che si aggira intorno all'Euro o 1 e1/2! Ora...io mi chiedo...ok il trasporto, ok il trattamento, ok l'immagazzinamento....ma un ricarico del genere mi sembra eccessivo.
Si esatto, grossisti intermediari, tutto ciò che sta tra il produttore e il consumatore, ognuno vuole la sua parte, no ? L'offerta non cambia perchè ciò l'Italia produce di meno in annate difficili (cosa molto difficile ormai il 50% delle colture in Italia è in serra...) viene importata da paesi esteri a costi comunque molto bassi... E' come per l'olio di oliva, l'annata 2006 è stata un mezzo disastro come quantità, e quindi s'è importato Olio un po' dappertutto, naturalmente etichettato come Italiano... I costi più o meno sono gli stessi (naturalmente non prendo in considerazione i prodotti Dop e igp che qualitativamente sono superiori e costosi) e la quantità idem, ma stranamente il prezzo dell'olio è salito con la scusa che l'annata in Italia era pessima... Chi lavora con le olive sa benissimo che ogni 3 o 4 anni arriva un'annata scarsa e sa anche che ogni 3 o 4 anni arriva un'annata ottima, però nell'ottima annata il prezzo dell'olio non scende... Altra situazione: Cirio alias Cragnotti aveva il porco vizio di raccogliere i pomodori al limite della perdita, gli agricoltori che non sapevano a chi santo vocarsi pur di liberarsi del raccolto allora erano costretti a vendere a prezzi bassissimi e Cirio alias Cragnotti speculava in maniera oscena su questo fatto imponendo il proprio peso sulla concorrenza... Report di Raitre ha mostrato tutto questo un paio d'anni fa, il muletto può trovare tutte le puntate di Report, basta chiederglielo
Allora e quello che dicevo io... ti do ragione su questo.Pensa che da una inchiesta che hanno fatto hanno scoperto che il famoso rincaro con l'euro non fu fatto ne dal produttore,ne dal distributore,bensi proprio da questi intermediari,che forse proprio perchè sono tali sono meno in vista e quindi meno controllati. P,s:mi sa che io e gjex abbiamo scritto nello stesso momento...
Mica tanto. Tu mi parli di riduzione dell'offerta, ma se il potere d'acquisto si riduce la gente non compra e quindi è la domanda a ridursi, non l'offerta. Il principio dovrebbe essere: meno gente compra -> produttori vedono aumentare le scorte -> riduzione ordinativi -> riduzione produzione -> riallineamento dell'offerta alla domanda e nuovo prezzo di equilibrio. L'offerta si comprime fino ad un certo punto però.
Il problema è che qui vogliamo il liberismo economico all'italiana, mantenendo cioè i privilegi dell'assistenzialismo statale e importando i vantaggi del liberismo. Secondo me il liberismo lo puoi adottare come modello, però devi anche accettare i suoi lati negativi: cioè che non ci devono essere barriere all'ingresso (licenze, ordini professionali, concorrenza sleale, un antitrust che funzioni e abbia poteri d'intervento) e ci sia flessibilità vera - non "a compartimenti stagni" come adesso, dove il lavoratore a progetto è flessibile mentre quello indeterminato è intoccabile - anche sul mercato del lavoro. I prezzi non scendono quando in genere ci sono posizioni dominanti che non si riescono a scardinare e che determinano una impossibilità a creare ambienti adatti alla concorrenza. Tu citavi il risparmio come fonte di sviluppo delle industrie del paese. In Italia il risparmio privato questo ruolo lo ha fatto in misura estremamente residuale. Il percorso è più: Privato --> Stato --> Imprese <-- Banche che quello "corretto" Privato ---> Imprese <-- Banche (ma in misura minore), con minimo intervento dello Stato. Il problema deriva dalla particolare struttura del tessuto industriale italiano, fatto da tante piccole medie imprese che spesso e volentieri non fanno il "salto di qualità". Che il risparmio sia un salvagente per particolari situazioni e giusto, Non mi riferivo certo ai portatori di handicap nel parlare di improduttività. E anche qui ti assicuro che ci sarebbe da discutere, perché conosco persone portatrici di handicap che si spezzano la schiena il doppio di me per prendersi uno stipendio appena dignitoso e non gravare sulla collettività e altri che scaldano la sedia e basta e sulle quali - in una realtà lavorativa - non puoi fare affidamento. Cmq, non erano certo a questa sfortunata categoria di persone a cui facevo riferimento nel mio discorso. Ti assicuro che - probabilmente la realtà delle PMI è differente - nelle imprese medio grandi (e non c'é solo la fiat) di persone che non lavorano (e contro le quali non puoi fare sostanzialmente nulla) ce ne è fin troppe. Lasciamo poi perdere gli statali... Cmq tornando al mio discorso di partenza, è un dato economico comprovato che se aumenti i salari senza avere un miglioramento di produttività alla fine puoi avere dei benefici temporanei nel breve periodo ma nel lungo generi solo inflazione. Ergo non serve aumentare tutti i salari del 2-3% dall'oggi al domani per far riprendere la domanda interna. I produttori si troverebbero a fronteggiare costi maggiori che nel lungo scaricherebbero sui prezzi finali. Si ritorna al punto di prima con prezzi più elevati. Saluti
prodotti come il pane seguono poco questa logica però... quoto,io aggiungerei le vari lobby della specie taxisti & co. che fanno muro su tutto cio che li farebbe lavorare di più o li farebbe guadagnare di meno(se c'è qualche utente parente di taxisti sono fritto )
Non sono di certo un esperto pero' in effetti i beni di prima necessita' diffcilmente seguono il meccanismo che esponi invernomuto per ovvi motivi.:humm:
mi stupisce ilprezzo edlla benzina! vengo da te a fare il pieno (anche se per quello è meglio andare a Livigno)
Esistono distributori fuori "catena" che la vendono a prezzi molto inferiori, al distributore di Lei (paesino sardo) la benzina costa mediamente 80-90 millesimi meno che altrove, per chi viaggia molto è un bel risparmio a fine anno... E la benza è un bene di prima necessità, perchè senza quella non si lavora e se non si lavora non si magna...
Nell'hinterland di Milano(quindi a Milano è di piu,chiedete a Starsky) questi sono i dati(scusate la non precisione ma non sono io a far la spesa! ) Pane: 3.10 al Kg Paste:boh!? latte:1.3 Benzina:1.9 al litro
1.9 euro al litro ?????? La benza ????? Cazzarola, te la vendo io!!!!! Il latte a 1.3 ???? Bah... qui da noi, al paesello, non ha costo, è barattabile con zucchine e melanzane...