Ogni euro speso dallo stato ha un ritorno occupazionale , sia che sia pro f35 che per un politico, che per costruire ospedali e scuole o centri di ricerca. A livello macroeconomico non esiste lo speso bene o lo speso male. Il problema è che la spesa pubblica probabilmente è meno efficiente nello creare occupazione di una spesa privata. Quindi essendo meno efficiente la spesa pubblica non crea occupazione come invece lo farebbe quella privata. Quindi togliere soldi ai cittadini per creare occupazione è follia. Quindi spendere a debito per creare occupazione è follia, perchè cmq prima o poi dovrai ripagarli. Ora l'obiezione corretta è non tanto se così sia o no, ma cosa fare nei periodi in cui il privato non crea occupazione, in cui si ricrea la situazione tipo 1929 o 2008. Secondo chi scrive se uno è sbronzo (e il mercato oggi lo è , gli hanno dato da bere troppo) è meglio non darli ancora da bere. Secondo Draghi Renzi invece bisogna spendere o espandere la politico monetaria. In molti dicono che per superare la sbornia bisogna bere , ma a un certo punto il fegato cede. Ps: @GyJeX sei un genio, da veramente da pensare il tuo paragone, ma penso che ci sia differenza tra un luddismo giacobino e antiliberale e una scuola ultraliberale come quella austriaca.
Questo semplicemente perchè se il privato investe è sicuro (o comunque certo) di generare profitto. Lo stato purtroppo non può permettersi di dire "investo 100 euro per farmene tornare 110", principalmente perchè alcuni campi di spesa portano un minimo ritorno economico. Ok, e allora cosa si fa? Si riducono le tasse ai privati? Se riduci le tasse ai privati aumenti la spesa pubblica (meno ingressi, stesse uscite), e quindi alla fine rientriamo nel tuo discorso secondo cui gli investimenti pubblici non portano posi di lavoro. Si e no. Secondo me è giusto non far dipendere il mercato del lavoro da soli investimenti statali (in caso di cambio di politica economica si avrebbe un disastro), ma se lo stato AIUTA il mercato del lavoro, non vedo perchè la cosa sia negativa. Quindi: la tabella l'hai trovata su facebok, non l'hai verificata, non tiene conto dei valori assoluti (solo di percentuali) di spesa, non tiene conto della "bontà" degli investimenti, non tiene conto del reale livello di disoccupazione e si basa sull'assunto (macroeconomico) per cui lo stato ogni euro che spende lo spende per creare occupazione. Ho tanti dubbi
Allora partiamo dall'ultimo. La tabella non l'ho verificata punto per punto perchè la maggior parte di quei valori li conosco , li altri non li ho verificati tutti ma solo alcuni. Quindi Direi che l'80% l'ho verificato prima di prenderla per buona. Ammetto cmq che i dati sono stati messi ad arte per evidenziare una situazione paradossale ,anche solo esteticamente è stata messa ad hoc. Quella tabella non tiene conto del livello di disoccupazione perchè raffronta l'occupazione con il debito pubblico. In sostanza mangiando in 100 e lavorando in 50%, invece che 70%, ci indebitiamo. Lo stato nel creare lavoro invece crea assistenza. L'assunto macroeconomico non c'entra con la tabella , è una cosa basilare che si insegna a macroeconomia, va contro l'esperienza diretta e il buon senso ma se ci pensi bene non è tanto sbagliato, poi ovvio che esistono delle differenze tra pagare uno per spostare le pietre avanti e e indietro e costruire strade, ma qui non interessa, o se interessa la fa solo marginalmente, in ogni caso ogni euro di spesa o è per prodotti o è per stipendi, quindi sia in un verso che nell'altro arriva in tasca a lavoratori, anche arrivassero tutti al papa della boschi , lui poi li spenderebbe ecc... (semmai, e quello è uno dei dati più importanti , si deve andare a vedere la bilancia commerciale) Sui valori assoluti se vuoi provare a metterli insieme magari ne escono dei dati interessanti, ma normalmente si usano le % proprio per necessità di raffrontare economie diverse. Lo stato non è una azienda, e non ragiona in termini di ritorno economico (purtroppo ma giustamente) alcuni servizi sono in ogni caso a perdere, ma devono esistere per garantire la fiducia e la sicurezza sociale, in primis la tutela dalle proprietà altrimenti ciao mercato. Quindi diamo per scontato esista un minimo , anche se alcuni economisti libertari auspicano addirittura una giustizia semi privata e una polizia a pagamento. Se riduco le tasse "entrate" e non riduco le "spese" creo debito Perchè l'aiuto artificiale altera il mercato rendendo profittabili aziende che non lo sarebbero, lo assiste , non a caso una delle prime misure europee introdotte assieme all'apertura dei mercati è stato il controllo degli aiuti di stato alle imprese, per limitarli il più possibile. In sostanza assistendo certe imprese impedisco al mercato di riallocare manodopera e investimenti nella maniera più corretta e naturale. Che poi il ragionamento sia, io voglio che sopravviva la mia azienda italiana a discapito della più competitiva polacca , allora parliamo di scelta politica, con tutti i pro e contro del caso, se si decide si sa che si sta andando contro il mercato per un superiore interesse nazionale, e ci può stare. Ma attuare costantemente una politica di controllo del mercato "facciamo una riforma per rilanciare l'economia" "il nostro piano di aiuti ci farà crescere" "basta austerity, bisogna spendere" è deleterio per l'apparato produttivo, si intossica di aziende che vivono solo perchè incentivate. La critica più giusta che va fatta a quella tabella invece secondo me è che difetta del debito privato, che andrebbe sempre messo in parte al pubblico.
Fammi tutte le morali che vuoi, non sono mai stato admin ma solo moderatore, ruolo che ho lasciato volontariamente tempo fa per ragioni mie.
Questo mi sembra un punto interessante e credo dipenda molto dal ruolo che lo Stato dovrebbe avere all'interno di una economia. Per esempio @Rio ha scritto una cosa a mio parere giustissima se lo stato AIUTA il mercato del lavoro, non vedo perchè la cosa sia negativa. Intendiamoci peró sul come, dettaglio tutt'altro che secondario. Un aiuto (incentivi) a mio parere distorce il mercato del lavoro, un aiuto legislativo (regole certe ed equilibrate) a mio parere é piú utile. Peró, in tutto ció, va considerato anche la situazione globale nella quale ci troviamo (Euro, competizione globale, etc) perché tutte queste sono variabili che cambiano le regole del gioco. Ad oggi, con l'Euro, non é piú possibile svalutare la lira. Quindi si procede alla svalutazione tramite manovra fiscale (meno cuneo fiscale sulle imprese, piú IVA per i consumatori). Abbiamo distrutto la domanda interna tramite consolidamento fiscale - suona familiare? Quindi un minore cuneo fiscale sulle aziende potrebbe essere un incentivo all'assunzione, ma se le imprese hanno i fatturati in calo perché non reggono nel mercato (per mille ragioni), che motivazione possono avere ad assumere? Lo Stato assume, vuoi per clientelismo vuoi per dare servizi alla cittadinanza. Quindi é innegabile che l'intervento pubblico crei occupazione. Possiamo discutere ore sull'efficienza della spesa pubblica, ma sull'efficacia credo ci siano pochi dubbi. Che poi esista anche lo spreco/corruzione.. beh.. scopriamo l'acqua calda..ma questa esiste anche nel mondo privato.
Me lo disse ancora nel 2011 un dirigente di banca italia , mi spiegò che sostanzialmente il primo dato a cui loro guardano è la bilancia commerciale tra import ed export. Allora c'era troppo import e il paese perdeva soldi, causa soprattutto il petrolio a 100 dollari, che non produciamo. Insomma per risolvere bisognava calmare la domanda interna , e rilanciare l'export. E mi sembra che abbassare il cuneo e alzare l'iva sia proprio in questa direzione. Solo che tranne l'anno scorso con l'agevolazione triennale da 24.000 € per assunzione , non si sono visti altri abbassamenti del cuneo , che anzi è aumentato. Quindi abbiamo calmato la domanda ma non abbiamo reso le nostre imprese più competitive. Invece sulla legislazione hai straragione, ci sono molti che preferiscono altri paesi al nostro proprio per l'insieme burocrazia/legislazione/giustizia che rendono molte cose all'estero semplici , in Italia complicatissime. Ad esempio avere processi semplici certi e rapidi, avere leggi chiare , avere adempimenti burocratici che non comportano impiegati assunti ad hoc , come quelli che servono per partecipare ad appalti, o per la sicurezza, o gli stessi consulenti aziendali. Sentivo proprio questo discorso fatto da aziende farmaceutiche italiane rispetto ad aziende tedesche dello stesso settore. esatto, la domanda è se a senso togliere soldi al privato con le tasse per spenderli per creare lavoro , quando al privato se li lasciassi lo saprebbe fare meglio.
i tagli delle tasse. funzionano alla grande. come si vede dai fatti. USA, crescita media del GDP (fonte Fed): 1960-69: 3.5% — l' aliquota fiscale massima è al 75% 1970-79: 2.3% 1980-98: 2.2% — Reagan (tagli alle tasse e al welfare! un successo strepitoso!), 1990-99: 2.0% — la bolla tecnologica (continuano a non funzionare nemmeno prima dello scoppio della bolla!). 2000-09: 1.2% — Bush figlio (Tagli alle tasse e al welfare! un altro strepitoso successo!), 2010-14: 1.4% —Obama (revisione minima dei tagli di Bush Jr. ma come, strano che in media il PIL cresca di più!).
e alle imprese italiane interessa diventare più competitive? questo era in parte vero prima degli anni 90, ma la generazione di imprenditori successivi ragiona sull' immediato, sul qui e ora, pochi e sporchi e subito, di programmare a 10 anni salvo rare eccezioni non gli importa niente. distretto industriale delle ceramiche, Sassuolo (MO) o distretto industriale arredamenti per parrucchieri, Scandiano (RE) i più importanti al mondo nel settore (fino ai primi anni 90) . le imprese ancora guidate dal vecchietto oramai 80enne che le ha fondate aumentano, nonostante le difficoltà, anche oggi, il fatturato, costruiscono nuovi stabilimenti ecc. quelle dove sono subentrati i figli chi prima o chi dopo sono tutte saltate e quelle che non sono saltate vivono di debiti: puntano al fatturato, non all' utile, quello lo fanno finto con i debiti, o speculando in borsa (vedi fiat, che mette gli operai in cassa, con i soldi risparmiati si ricompra le sue azioni in borsa, per poi rivenderle quando il prezzo è alto grazie ai suoi acquisti)
analisi interessante per presidente non l'avevo mai pensata. http://economyinperspective.com/gdp Però è molto limitante non considerare anche l'attività della stessa Fed e l'indebitamento. Ad oggi Obama sarebbe stato letteralmente falciato dalla folla se non avesse avuto in questi anni la Fed che stampava come non ci fosse un domani e il debito pubblico che si ingigantiva sempre più. Insomma crescita ma a debito. usa % debito gdp se avessimo potuto fare noi sta roba Berlusconi lo seppellivano nel Pantheon Il record cmq come percentuale di crescita del debito pubblico lo ha proprio Regan. Passando in % debt gdp da 32 a 52 sommando tutto forse Kennedy nixon ford e carter sono stati i migliori , soprattutto perchè sono riusciti a ridurre il debito pubblico fino al 30% del gdp
usano un metodo abbastanza singolare per calcolare le medie. comunque non cambia nulla come anche 25 altri parametri diversi volendo confrontare una situazione con l' altra. ma mi pare sia stato lei a prendere a sostegno delle sue tesi una tabella che si limitava a due indici e il debito privato nello stesso arco temporale com'è andato? e se alla sua tabellina aggiungiamo quello che succede? Berlusconi e 3colli hanno fatto sta roba, alla scordatina, tagliando sugli anni successivi: non hanno fatto deficit, ma tagli alla furbesca: taglio nel 2005 ma i tagli risultano effettivamente 3 anni dopo cosi nessuno si irrita, anzi se quello che viene dopo ci mette una pezza la marcia su Roma. hanno tagliato le tasse dirette sui redditi ma hanno alzato quelle indirette sui consumi, eccc....400 miliardi di debito pubblico sono roba loro: un 25% miliardo più miliardo meno. strano eh che al secondo posto ci sia Bush figlio. esportare la democrazia costa. cioè quelli che hanno governato con aliquota fiscale marginale molto elevata e i problemi di debito e crescita sono arrivati DOPO la favola che piace ai giovani, ma non serve a niente, dei tagli fiscali. vuole che andiamo a vedere nel 1929 com'è andata sempre per verificare se tagli alle tasse hanno contribuito alla crescita del PIL? in economia pre-keynesiana visto che il primo a dargli retta è stato Roosevelt? per una trattazione esaustiva della questione tasse-pil-debito consiglio http://www.imf.org/external/pubs/ft/fm/2013/02/fmindex.htm e successivi
"Il 22 Gennaio 2016, con 1.000 € avresti potuto comprare 30,59 grammi d'oro, oppure, seguendo le indicazioni di Renzi, 1.333 azioni del Monte dei Paschi di Siena. Con l'oro oggi avresti 1.205 € Con MPS oggi avresti 360 €. Il coglione che ti ha consigliato di perdere i tuoi soldi è colui che regolamenta la tua vita e che ti tassa con la pretesa di farlo per il tuo bene." Fausto Demetrio
Vabbeh... Se Gesù avesse investito i suoi soldi al 2% a quest'ora non ci sarebbero abbastanza zeri per contare il suo capitale... Che ragionamenti ad minchiam Pensa se comprassi ora 1000 € di azioni MPS e intervenisse il governo a ricapitalizzare la banca ? a settembre quanto avresti ? 2000 ? Si chiamano scommettere. Per Pinco Pallo con 10mila €, almeno... Per Pinco Pallo con 1.000.000.000.000.000€ è solo matematica.
Ma hai pienamente ragione! Solo che è bello sapere che chi guida la baracca vuole sfidare Fassino in profezie Edit: paradossalmente invece c'è chi sta studiando possibile cause contro palazzo chigi
L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro delle banche. Certo che, oh, dopo che ho investito in obbligazioni del cacchio di Banca Etruria e lo stato mi risarcisce, cosa m'impedisce di scommettere su obbligazioni MPS ? tanto se MPS fallisce lo stato mi ripaga la scommessa, no ?
Mica tanto, a parte che nelle banche Etruria/Veneto ci hanno rimesso i correntisti e risarcimenti pochi , su Mps non ci sarebbe alcun paracadute, è mercato azionario e li non c'è "truffa" è il prodotto di rischio per eccellenza. IL problema sorge quando il presidente del consiglio ti dice di investire li perchè la banca è solida.