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Osservatorio Crisi Ucraina - Guerra nel Donbass

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Pandrea, 27 Gennaio 2014.

  1. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    propaganda...realtà...probabilmente la verità sta nel mezzo

    Le parole di Dmitry Mikhailovich gettano una nuova luce sul clima nelle forze armate russe sul campo (msn.com)

    inoltre:

    Guerra Russia-Ucraina, Aiea: “Persi i contatti con il sistema di controllo della centrale di Chernobyl”

    Non arrivano più dati dalla centrale di Chernobyl. L’Aiea ha lanciato l’allarme, spiegando di aver “perso il contatto remoto di trasmissione dati con i sistemi di salvaguardia della centrale“. Lo ha scritto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica in una nota. Il direttore generale Rafael Mariano Grossi ha lanciato un appello a Mosca per chiedere di rispettare la rotazione dei 210 tecnici che lavorano alla centrale, “al lavoro senza interruzione” dal 24 febbraio scorso, quando le truppe russe hanno preso il controllo dell’impianto.
     
  2. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Riporto pari pari:


    * * * * * ⚠️ ⚠️ ⚠️ ⚠️ ⚠️ * * * *
    NOTIZIA DA VERIFICARE

    Nelle primissime ore del 7 marzo u.s. le difese costiere attorno alla città di #Odessa hanno affermato di aver colpito/affondato o comunque gravemente danneggiato la corvetta russa Vasily Bykov (distintivo ottico 368, progetto 22160) tramite attacco di lanciarazzi multipli Grad

    Si noti l’effetto ottico della c.d. Fata Morgana nelle foto e video successivi.

    La Vasily Bykov sarebbe (condizionale d’obbligo) la seconda unità ad aver preso parte all’azione navale contro l’Isola dei Serpenti (#SnakeIsland) assieme all’incrociatore #Moskva.
     
  3. GyJeX

    GyJeX

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    santu sezzidu in dommo
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    Zytomir oggi
     
  4. ivaldi79

    ivaldi79

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    Eurofighter? quanto può essere vera?
     
  5. Prostetnico

    Prostetnico

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    T50
     
  6. ivaldi79

    ivaldi79

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    si è quello , incomincia a vedersi roba seria nei cieli
     
  7. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Incredibile, ma allora sono riusciti a farlo volare !
     
  8. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Chissà se ha l'assicurazione contro i danni da parcheggio..

    Suv.jpg
     
  9. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Il punto di RID

    Ucraina, tagliate fuori le forze di Kiev nel nordest10/03/2022 | MARCO RAMIUS

    Il più importante sviluppo delle ultime ore nella guerra in Ucraina riguarda il congiungimento delle colonne che avevano da giorni bypassato Sumy con quelle provenienti da Chernihiv. Entrambe le città ancora resistono (e vengono pesantemente bombardate per questo), ma, evidentemente, pure non essendo ancora assediate a tutto raggio come Mariupol, non riescono più ad allestire azioni di disturbo sulle code delle colonne che le hanno aggirate. Il risultato è che l’angolo nordest del Paese è oramai chiuso in una sacca, con un’aliquota ignota di truppe ucraine rimasta tagliato fuori. I ponti fra Chernihiv e Kiev sul fiume Desna, fatti saltare, sono in corso di riparazione con pontoni del Genio russo, e difatti Kiev appare minacciata sempre più pesantemente sul settore est. Sul settore ovest, invece, sembra che le pesanti perdite subite dai russi in giorni di combattimenti a Irpin non stiano impedendo loro un veloce recupero e ripianamento delle forze ivi localizzate, ma che comunque esse non appaiano troppo interessate alla ricostruzione di passaggi sull’omonimo fiume (per i cui ponti, adesso distrutti, nei giorni passati erano cominciati i primi duri scontri nell’area). Piuttosto, vi sono segnali che indicano che la zona sia in corso di trasformazione in una staging area logistica (con ospedali da campo, officine campali per la riparazione) per un assalto sulla capitale. Una dinamica similare si starebbe verificando nella zona di Kharkiv, un po’ meno contesa rispetto ai giorni passati (tranne per gli interminabili bombardamenti) per via dell’allestimento, vicino Belgorod (cioè in Russia), della stessa logistica di aderenza. I dintorni di Kiev comunque appaiono ben lungi dall’essere messi in sicurezza, e, mentre Bucha si è trovata a fronteggiare contrattacchi locali ucraini (sempre respinti), Ivankiv e Fastiv, ove vi sono ancora importanti aliquote di forze ucraine, sono incessantemente attaccate dai Russi, con qualche successo locale. Movimenti più aggressivi si registrano in direzione di Dnipro e Zaporizha. Soprattutto nell’oblast di quest’ultima scontri violenti si sono verificati a Orikhiv e Huliaipole, con una situazione al momento ancora tutta da chiarire. Più a sud e sud-ovest, l’occupazione di Kherson, Melitopol e Berdyansk continua a incontrare proteste pacifiche che in qualche modo stanno cominciando a fare innervosire i Russi, che stanno assumendo una presenza sempre più marcata nei centri cittadini, con blindati, elementi delle forze anti-sommossa, e vistosi schieramenti di tiratori scelti. A est, ai “confini” con le repubbliche separatiste, truppe dell’LPR sono avanzate di qualche decina di chilometri, mentre i grossi centri di Kramatorsk, Pokrovsk e Slovyansk risultano occasionalmente ingaggiati dal salve di MLRS (principalmente BM-30 SMERCH e BM-27 URAGAN, anche caricati a grappolo), ma non ancora investite da assalti veri e propri. Ci risulta che tutte queste città, la cui caduta aprirebbe la via verso Poltava, si stiano fortificando pesantemente. Ovviamente la situazione più critica risulta quella di Mariupol, città che negli ultimi giorni ha subito bombardamenti violentissimi – compreso l’ultimo contro un ospedale pediatrico – e che si trova in una morsa sempre più stretta. Il fatto che il suo porto non sia mai stato praticamente ingaggiato, tuttavia, ci fa riflettere su quanto questi eventi, avvenuti anche durante i quasi quotidiani tentativi di evacuazione dei civili (poi per tale motivo sempre sospesi), possano davvero essere ipotizzati come intenzionali e deliberati. Il porto, infatti, è un'infrastruttura strategica che potrebbe un domani servire ai Russi.
     
  10. GeorgePatton

    GeorgePatton

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  11. GeorgePatton

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    Articolo di oggi di Difesa Online


    È di mercoledì 9 marzo la notizia che la Russia intende trasmettere all'OPCW, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, un atto di accusa al governo ucraino per lo sviluppo di armi non convenzionali. Questo accade mentre le televisioni controllate dal governo di Mosca - cioè tutte quelle attive nella Federazione russa - non smettono di parlare, pur senza fondamento, di fabbriche di armi chimiche americane in Ucraina e di fantomatici progetti di Kiev per dotarsi di armi nucleari.

    A guardar bene non si tratta di una trovata massmediatica, ma preannuncia qualcosa: dopotutto, l’eco dei discorsi di Putin del 21 e del 24 febbraio, compresi i tanti riferimenti al nucleare, non smette di rimbalzare in Russia e nel mondo. Adesso nessuno sano di mente può ignorare il fatto che l’ex spia del KGB assurto al Cremlino fa quello che scrive e preannuncia apertamente le sue intenzioni. Non si nasconde, se non per far intravvedere le sue mosse a chi per lo spavento può diventare docile e per confondere chi non è pronto a opporsi. Abituati all’idea che non esistano posizioni e valori che non siano negoziabili, noi occidentali abbiamo sottovalutato tutto questo.

    Eppure, dall’alba del 24 febbraio il mondo non appare più lo stesso: è accaduto un cambiamento più profondo e più rapido di quello imposto dalla pandemia. Tuttavia, anche se è cambiato il paradigma, ancora oggi facciamo finta di non capire il significato delle parole pronunciate dallo stesso Vladimir Putin in quei due discorsi e soprattutto tre giorni dopo, il 27 febbraio, alla presenza del ministro della difesa Sergey Shoigu e del capo di stato maggiore interforze Valery Gerasimov. In tale occasione, il leader russo ha ordinato di porre le forze di deterrenza dell'esercito russo - che comprendono armi nucleari - in "regime speciale di servizio da combattimento" in quanto "i Paesi occidentali non stanno solo intraprendendo azioni ostili contro il nostro Paese nella sfera economica, intendo quelle sanzioni di cui tutti sono ben consapevoli, ma anche gli alti funzionari dei principali Paesi della Nato fanno dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese".

    Ma che cosa sono le forze di deterrenza? Il riferimento è alle forze strategiche difensive e offensive: queste ultime includono sistemi nucleari non nucleari o duali, fra cui bombardieri, sottomarini, unità navali, navi armate con missili da crociera ecc., oltre ai missili ipersonici a uso duale e presto anche il RS-28 Sarmat, meglio conosciuto come Satan-2, capace di trasportare 12 testate nucleari.

    Alla luce di questa chiarezza di intenti, la diffusione di messaggi falsi e allarmistici circa armi di distruzione di massa in dotazione o in fase di sviluppo in Ucraina non pare solo rivolta alla mobilitazione dell’opinione pubblica interna, ma sembra piuttosto il giustificativo per il prossimo passo del leader russo e dei suoi accoliti. Non dimentichiamo che si tratta di persone ormai chiuse in un angolo, a seguito di due fallimenti: conclamato quello del blitz progettato per conquistare il controllo dell’Ucraina in pochi giorni e probabile, anche secondo le cancellerie occidentali, quello della campagna aerea che sta martellando Kiev, Sumy, Odessa, Kharkiv e Mariupol. Quest’ultima, terroristica e massacrante, non servirà a nulla senza un deciso attacco via terra delle forze russe alle cinque città e senza un massiccio impiego di forze di occupazione, operazioni per le quali, a detta degli esperti, l’eventuale - e impossibile - impiego delle Forze terrestri o SV1, della Marina militare o VMF2 e della Forza aerospaziale o VKS RF3, prese nella loro interezza, non sarebbe sufficienti.

    Ecco, allora, perché abbiamo definito “chiusi in un angolo” Putin e i suoi più stretti collaboratori: sono stretti in una morsa fra l’assenza di una chiara e gloriosa vittoria e l’impossibilità di comunicare in modo diretto col popolo e le élite russe come stanno andando le cose, ma anche privati della via d’uscita negoziale, che getterebbe una pietra tombale sul loro futuro politico (e forse non solo su quello). Sono pochi uomini, forse nemmeno rappresentativi della volontà della maggioranza dei Russi, come alcuni sondaggi di regime vorrebbero far credere, ma sono al vertice di una potenza nucleare e non hanno una via d’uscita sicura. Si sono cacciati in trappola, con le loro stesse mani…

    Così, si materializza il fantasma atomico: quando l’Ucraina avrà rifiutato l’ennesimo invito a lasciarsi neutralizzare e disarmare, l’uso delle armi nucleari sembrerà l’unica soluzione. Potranno agevolmente dire che è lo stesso che gli Stati uniti fecero per costringere il Giappone alla resa: annientare un’intera città. E se come il Giappone gli Ucraini riterranno folle consegnarsi nelle mani di chi usa l’arma atomica contro di loro e rigetteranno la richiesta di arrendersi, ecco che un’altra città sarà fulminata.

    Come reagiranno i leader occidentali, non è dato di immaginarlo: non sappiamo nemmeno se dopo il superamento del limite estremo e con un gruppo dirigente russo a quel punto “nemico del genere umano”, lasceranno che Mosca possa colpire una seconda volta, senza averla prima almeno minacciata.

    A quel punto, a seguito del primo strike o dopo il secondo, una volta che il peggio si sarà materializzato, il mondo rischierà davvero di sprofondare nell’abisso?

    1 Suchoputnye vojska

    2 Voyenno-morskoy flot

    3 Vozdušno-Kosmičeskie Sily Rossijskoj Federacii
     
  12. Rio

    Rio

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    Io credo che l'Ucraina anche se conquistata (direttamente o indirettamente) dalla Russia rimarrà un bel casino. Chi è rimasto mi pare bello deciso a combattere, e sicuramente della quantità industriale di armi arrivate una buona parte rimarrà nascosta in fienili, cascine, buchi...
    Io ho paura che la guerra in Ucraina non finirà molto presto: magari Kiev capitolerà e zelensky ci lascerà le penne, ma per i russi ci sarà un lunghissimo conflitto a bassa intensità modello Afghanistan
     
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  13. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Aggiornamento odierno RID

    Ucraina, gli ultimi sviluppi sul campo di battaglia11/03/2022 | IGOR MARKIC

    Per molti analisti la sorta di stasi operativa che sembra le Forze Russe stiano attraversando precluderebbe a un assalto in grande stile, in procinto di essere lanciato su Kiev e, forse anche su Kharkhiv, una volta che la riorganizzazione logistica che abbiamo illustrato negli scorsi giorni sarà completata. Sia come sia, alcuni interessanti sviluppi si stanno verificando, per il momento, su altri fronti. Cominciamo da quello sud. Dopo aver rinunciato a ulteriori pressioni su Mykolaiv (a parte le usuali salve di fuoco indiretto, soprattutto MRLS), da una paio di giorni scontri di una certa entità si stanno verificando Voznesensk. Sembra così che i Russi si siano finalmente decisi di bypassare Kherson dalla parte opposta, come ripetevamo da tempo. Nel caso questa cittadina cada, ai Russi si aprirebbero 3 opzioni: piegare la manovra in direzione sud/sud-ovest in modo da prendere alla spalle l’ostinata Mykolaiv, oppure Odessa; limitare la manovra alla sola direzione ovest, in modo da giungere in Transnistria, chiudendo in una sacca l’intero angolo sud-ovest del Paese; continuare a marciare verso nord, allo scopo di ricongiungersi con le forze attorno Kiev. Circa l’ultimo punto, è fondamentale però che le forze che con molta fatica hanno conquistato Irpin (e che oramai sembrano avere avuto finalmente ragione delle aree, più o meno limitrofe, di Poliske, Kukhari, Borodyanka, Andriyivka, Motyzhyn, Horenychi, Bucha, Demydiv) ne ricostruiscano i ponti. Sul fronte nord-est, recentemente chiuso in una sacca, Chernihiv ancora non accenna ad arrendersi e, a dir la varità, non appare nemmeno circondata in un assedio. Ciononostante, comincia già a mostrare i prodromi di ciò che da oltre 2 settimane sta soffrendo Mariupol: 1/3della città risulta privo di gas, mentre 2/3 senza elettricità. Sul fronte est, se, da una parte, come già detto, Kharkhiv sembra ricevere una relativa minore pressione, dall’altra, si è osservato un tentativo di avanzata da quell’area in direzione sud-est, in modo da aggirare Sloviansk e Kramatorsk da tergo, probabilmente in concorso con un assalto che, forse, in futuro le forze separatiste della DPR fronteggianti queste città svilupperanno. La manovra però ha incontrato giorni di forte opposizione nel centro nevralgico di Izyum, che da ieri viene riportata completamente distrutta dai combattimenti: 2000 abitanti sarebbero risuciti ad evacuare molto fortunosamente. Per quanto riguarda, invece, le forze separatiste dell’LPR, la loro avanzata si sta facendo sempre più minacciosa su Severodonetsk, anche se, da 3 giorni, l’ostacolo rappresentato dalla vicina cittadina di Rubizhne sta richiedendo martellamenti di artiglieria sempre più costanti, con relativa pausa nell’avanzata. La situazione meno chiara risulta nell’oblast di Zaporizha. La città di per sè non pare ancora in procinto di essere assaltata, mentre le cittadine, localizzate al suo sud-est, di Orikhiv, Huliaipolie, Komyshuvakha, e Stepnogorsk, da qualche giorno appaiono interessate da combattimenti confusi ma senz’altro molto volenti. Si tratta di zone piuttosto isolate e disconnesse anche in tempo di pace, caratterizzate dalle peggiori reti viarie ucraine, in così cattivo stato che, in alcuni punti, gli abitanti preferivano abbandonare le strade e guidare direttamente per i campi. L’interesse delle Forze Russe per l’area è probabilmente dovuto alla necessità di non lasciare scoperto il modesto corridoio che, dai primi giorni dell’inizio della guerra, è riuscito a collegare, con la nota eccezione di Mariupol, la Crimea con i “confini” sud del DPR. Dalle cittadine menzionate, difatti, un contrattacco ucraino che si sviluppasse su Melitopol e quindi Berdyansk potrebbe chiudere in una sacca parte degli assedianti di Mariupol. Due parole infine su Odessa. Sembra che la flotta di navi da sbarco che per giorni ha stazionato minacciosamente di fronte alle sue coste stia in gran parte rientrando nei porti della Crimea. Da esse però sarebbero parimenti partite qualche salva di fuoco (ancora non è chiaro se in forma di cannoneggiamento ordinario o missili e razzi) che avrebbe investito la città, provocando pochi danni.
     
  14. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    E una mappa pubblicata dall'ISW

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  15. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    una di provenienza russa

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  16. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    A parte il link che avevo messo qualche tempo fa, questo articolo è del giugno 2021, quindi direi aggiornato:

    https://www.cna.org/CNA_files/PDF/Russian-Forces-in-the-Western-Military-District.pdf

    Ovviamente, lo spostamento delle unità verso l'Ucraina e Bielorussia non era ancora iniziato, però mettendo insieme con le mappe a suo tempo caricate da GyJex e le informazioni varie sul forum ci si può fare un'idea un po' più precisa (per esempio, della consistenza della 1°Armata della Guardia).
     
  17. cyberdisc

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  19. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    Nel mentre che le operazioni sul campo proseguono lentamente, la stampa "democratica" si concentra sugli "oligarchi" russi e spera che, colpiti nei loro interessi economici, decidano di eliminare Putin dalla scena ("regime change").

    Allego (immagine sotto) un breve estratto del libro di Jeremy Kuzmarov "Obama's unending wars: fronting the foreign policy of the permament warfare state" (2019), tratto dal capitolo in cui si occupa dell'interferenza americana in Ucraina, in cui accenna agli interessi personali dell'allora vicepresidente Biden e delle relazioni con gli oligarchi ucraini.

    Non che sia una novità assoluta, per esempio anche se ne parla anche qui (muovendosi tra i collegamenti e le citazioni si rabbrividisce, compreso il video in cui Biden si vanta di aver minacciato Poroscenko di ritirare 1,6 miliardi di aiuti se non avesse rimosso il procuratore capo Viktor Sciokin. Era il periodo 2015-2016. Il procuratore stava indagando su un vasto giro di corruzione in cui era coinvolta la Burisma, società per la quale "lavorava" il figlio Hunter Biden, che dalla Burisma ricevette, direttamente o indirettamente, oltre 3 milioni di dollari tra il 2014 e 2015).
     

    Files Allegati:

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  20. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Prima su un canale francese sentivo un ex generale che diceva che i russi hanno seri problemi con il loro gps e che non hanno sistemi di trasmissione criptati. Tutte le radiotrasmittenti criptate ordinate non sanno dove siano finite. Usano ricetrasmittenti normali, in chiaro, e tutte le loro comunicazioni sono intercettate.

    Aggiungiamoci che stanno chiamando combattenti da ogni dove per dar loro una mano , problemi di logistica , atti di auto sabotaggio ai mezzi , diverse defezioni e si ha un bel quadretto della situazione.

    un esercito allo sbando
     

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