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Osservatorio Crisi Ucraina - Guerra nel Donbass

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da Pandrea, 27 Gennaio 2014.

  1. ex wolf

    ex wolf

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    Anche se il termine aiuti militari è generico, questa cosa fa pensare, anche se una guerra non a bassa intensità come questa, ha consumi e costi così elevati da essere quasi insostenibile nel medio periodo
     
  2. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Interessante mappa del solito Jomini of the West

    Ucraina  15-03-22.jpg
     
  3. ex wolf

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    Altra definizione che dice tutto e niente
     
  4. Prostetnico

    Prostetnico

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    per le cose serie citofonare ad Assange. :D

    La nostra è una demofinoaduncertopuntocrazia
     
  5. Erik075

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    Buon giorno,

    premessa: la sezione è sbagliata, ma non potevo segnarla in nessuna altra categoria. Se non è interessante, cestinatelo senza pietà :)

    Articolo di analisi di oggi de ilpost.it , IHMO fatto molto bene.


    https://www.ilpost.it/2022/03/15/cina-russia-ucraina/

    E.
     
  6. ex wolf

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    Vero anche se un conto è contestare
    Ben diversa è la storia di Assange quella ci dice che non viviamo in un bel mondo a essere eufemisti e che i potenti sono quasi intoccabili
    In Italia in ogni caso non rischi 15 anni di galera per aver protestato
     
  7. GeorgePatton

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    I due casi sono un po' diversi. Un conto è divulgare dei documenti secretati (a torto o a ragione), un'altra è protestare contro una guerra
     
  8. GeorgePatton

    GeorgePatton

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  9. Iscandar

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    https://it.insideover.com/guerra/pe...potrebbe-aprire-un-nuovo-fronte-asiatico.html
     
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  10. ex wolf

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  11. Basileus Romaion

    Basileus Romaion

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    I giornalisti non sono tenuti a rivelare le fonti. Chi ha commesso un reato, posto che ci sia stato, è chi ha fornito loro documenti secretati, non chi li ha pubblicati.
    Questo per proteggere proprio la libertà di stampa, altrimenti nessun giornalista e nessun giornale pubblicherebbe più nulla per timore di finire sanzionati penalmente, perché ogni documento o informazione potrebbe essere un'informazione "segreta" di qualche agenzia o tribunale o altro.
     
  12. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Scusa ma non ho capito il senso della tua risposta
     
  13. Prostetnico

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    Andiamo profondamente OT. Per certi versi quasi - e in questo quasi ci sta un mondo eh- preferisco la brutale schiettezza e "sincerità" di una tirannia all'ipocrisia, falsità, bassezza, alla quale può arrivare una pseudodemocrazia: leggere quello che sta succedendo ad Assange solo per aver fatto il suo dovere mette un pochino in dubbio le granitiche certezze democratiche e parecchi brividi.

    E la cosa si è inasprita negli ultimi trent'anni: sono convinto che un Watergate oggi non sarebbe possibile.

    Se protesti (?) per qualcosa che non vada tanto più in la che non sia l'eleminazione dal grande fratello va tutto bene, anzi ti ci fanno lo special, ma prova a chiedere a qualche abitante della val di Susa... In definitiva il sistema occidentale, che io definisco pecuniocrazia, per maquillage "tollera" alcune forme di protesta fintantoché non vanno a ledere determinati interessi; oltre la soglia di tolleranza il sistema reagisce in tre modi: sopprime non diversamente dal despota, assorbe (il "muro di gomma" tanto caro alle istituzioni), o discredita (quest'ultima viene esercitata a tutti ilivelli).

    Quindi non nascondiamoci dietro a un capello, dopo tutto siamo quelli di Echelon e Chambridge Analytica.
     
  14. ex wolf

    ex wolf

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    Col dovuto rispetto non condivido una parte del tuo ragionamento, concordo sul fatto che siamo ot.
     
  15. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Scusa la schiettezza, ma ad un commento cosi posso solo rispondere che, infatti, hai scritto "quasi". Ma se ti fa proprio schifo il mondo in cui vivi, o ti attivi cercando di cambiarlo (come stanno facendo le migliaia che finiscono in carcere in Russia o in altri paesi che vivono sotto dittatura), oppure ti trasferisci armi e bagagli nei paesi che "quasi preferisci". Ma infatti, ribadisco, hai scritto "quasi". Alla fine ti va bene così, ma ti ti fa comodo l'aver la libertà di lamentarti dei paesi in cui vivi e di poter sputare nel piatto in cui mangi. Il resto sono solo chiacchiere da tastiera.
     
  16. Prostetnico

    Prostetnico

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    Ecchellà, sapevo di urtare quache anima "sensibile". Se a te piace magiare al meccdonnalds non sarò io a vietartelo, ma se permetti io preferisco ancora farmi una carbonara :p
     
  17. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Una cosa non esclude l'altra ;)
     
  18. GeorgePatton

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    Torniamo in tema. Aggiornamento RID

    Ucraina, gli ultimi aggiornamenti. I Russi avanzano, ma lentamente e la “coperta è corta”15/03/2022 | IGOR MARKIC

    I timori di alcuni giorni orsono di un ingresso in guerra di truppe bielorusse non si è sopito: difatti la regione della Volinia ha visto nella giornata del 14 marzo un aumento delle loro manovre a ridosso del confine con l’Ucraina. Anche un’attività di UAV bielorussi nei pressi di possibili punti di passaggio sarebbe stata registrata, ed è possibile che lo scopo di questi sviluppi sia limitato all’immobilizzazione di truppe ucraine che altrimenti potrebbero essere fatte affluire sui fronti al momento attivi, a cominciare da quello, caldissimo, di Kiev. Si tratterebbe, in tal caso, di un trucco simile a quello attuato per diversi giorni ad Odessa, con navi da sbarco che hanno minacciosamente stazionato di fronte alle coste per poi ritirarsi nei porti della Crimea. Peraltro, sembra che proprio ieri alcune di esse abbiano fatto nuovamente apparizione, in concomitanza di qualche attacco aereo e missilistico sulla città. Probabilmente, anche in questo caso nessun sbarco sarebbe in vista, e lo scopo sarebbe quello di tenere truppe ivi dislocate onde prevenirne il rishieramento. Nei dintorni di Kiev (che, comunque, continua ad essere bersagliata da attacchi missilistici che hanno colpito proprietà dell’Antonov e vari quartieri residenziali) ulteriori tentativi russi di oltrepassare, ad ovest, il fiume Irpin non sono stati coronati da successo, mentre ad est della Capitale gli scontri si sono spinti fino a Brovary dove, assieme al vicino sobborgo di Vyshgorod, si combatte strada per strada. È probabile che questo rinnovato impeto offensivo stia beneficiando di truppe che, oramai distolte da Chernihiv (chiusa da giorni in una sacca), sarebbero state ridispiegate proprio sulla Capitale. Due ulteriori assalti su Chernihiv, difatti, sono stati attuati con forze assai meno numerose del solito, che però si sono mosse in aderenza a un ben ampio sostegno di fuoco di lanciarazzi multipli e attacchi aerei. Benchè entrambi i tentativi siano stati respinti, molti danni sono stati riportati lungo il tracciato di questa sorta di tapis-roulant. La vicina Nizhyn è stata parimenti soggetta a sostenute salve di BM-27 URAGAN, risultati in infrastrutture critiche oramai quasi completamente fuori uso. Anche Sumy è martellata con l’artiglieria, con l’aggiunta di un più marcato ricorso ad attacchi aerei ( in generale, in questi ultimi giorni l’Aeronautica Russa è molto più attiva). Più a sud, Izyum, i ripetuti tentativi russi di prendere questa strategica cittadina sono stati respinti, anche se i Russi rimarrebbero acquartierati in una parte di essa e starebbero cercando di aggirarla per spingersi più a sud. Se la mancata caduta di Izyum ha per il momento precluso l’investimento di Slovyansk e Kramatorsk (con la seconda comunque fatta oggetto di vari attacchi aerei), la vicina Avdiivka continua ad essere martellata pesantemente con salve di lanciarazzi multipli; persino qualche TOCHKA-U è stato utilizzato da un paio di giorni a questa parte. L’impiego di questo missile balistico tattico, che si riteneva fosse oramai catalogabile fra i sistemi di seconda linea nell’Esercito Russo, potrebbe nascondere una minore disponibilità dell’ormai super-impiegato ISKANDER. Peraltro un TOCHKA-U ucraino è stato lanciato, probabilmente come rappresaglia, anche su Donetsk, provocando almeno una ventina di vittime. Alle spalle di Dnipro, dove oggi è stato colpito l’aeroporto (pista distrutta), e di Zaporizha, è da almeno 3 giorni che si stanno combattendo confusi scontri con truppe che, dopo il fallimento del tentativo di forzamento di Voroznesensk, sono state ridirette praticamente nella direzione opposta. Ad esse si sono aggiunte forze che fino a ieri occupavano Kherson, ormai sempre più presidiata dalle forze di polizia fatte affluire nei giorni passati dalla Crimea. Si tratta di azioni poco note, su cui è difficile avere informazioni, ma che sembrano preoccupare sempre più i comandi ucraini a causa di qualche successo locale da parte dei Russi. Mariupol sta continuando a respingere tutti gli attacchi, alcuni dei quali penetrati più volte in città, ed un convoglio di circa 160 autovetture è riuscito per la prima volta fortunosamente a guadagnare un percorso di salvezza verso Zaporizha: non sembra però che si tratti di un vero e proprio green corridor. È forse in questo quadro che è da leggersi l’attracco, avvenuto ieri, di navi russe al porto di Berdyansk, dove, oltre a catturare più di una dozzina di battelli della modesta Guardia Costiera ucraina, che li aveva abbandonati al momento dell’occupazione, hanno scaricato una certa quantità di munizionamento. È possibile, dunque, che il secondo porto del Mar d’Azov (dove segnaliamo un’occupazione sempre più dura, con l’arresto persino del capo locale della chiesa ortodossa ucraina), in larga parte intatto, venga utilizzato per far affluire anche truppe di rincalzo per le azioni su Mariupol, distante solo una novantina di chilometri. Un’alternativa è che tali rinforzi siano impiegati per sostenere la lenta avanzata verso Zaporizha. Una colonna mossasi da Melitopol è riuscita a raggiungere Vasylivka dopo molte ore, continuamente bersagliata e rallentata da intermittenti tiri di lanciarazzi multipli ucraini impegnati in un a sorta di arretramento a contrasto dinamico.
     
  19. ex wolf

    ex wolf

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    Non filtrano molte notizie, ma ci vuol poco a capire che è la cronaca di un bagno di sangue
     
  20. GeorgePatton

    GeorgePatton

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    Nuovo aggiornamento odierno, sempre di RID. Ma prima una mia personale considerazione.
    Se davvero si completa l'accerchiamento russo nel Donbas per gli ucraini sarebbe un bel problema, anche se mi sembra che la cinta dell'eventuale accerchiamento, sul lato ovest, sia piuttosto sottile e quindi potrebbe essere spezzata con un contrattacco proveniente da ovest, appunto.
    L'esercito russo è decisamente superiore in termini di uomini e mezzi, ma non mi pare proprio sufficiente ad occupare questo vasto territorio.
    In qualunque modo la si voglia guardare, la prestazione dell'esercito russo non è stata per nulla brillante e la logistica si sta rivelando un grande problema, per il quale non sembravano affatto preparati. A mio avviso, come sempre il punto di forza dell'armata russa rimane l'artiglieria che, molto probabilmente, fino a questo punto non è stata affatto utilizzata al massimo delle sue capacità. Se Mosca dovesse decidere di impiegarla a fondo per gli ucraini sarebbe davvero un inferno.
    Delle prestazioni dell'esercito ucraino, onestamente, non si sa un gran che. Al di la degli Stinger (per i russi è un incubo che riappare dopo 40 anni...) e dei vari missili ATGM che stanno mietendo tanti successi, per il resto...boh. RID parla di contrattacchi e di combattimenti, ovviamente hanno le loro affidabili fonti. Se davvero è cosi, significa che una buona parte dell'esercito ucraino è ancora integro e combattente (d'altronde altrimenti non si spiegherebbe la lenta avanzata russa). Ma allora mi sorge spontanea una domanda. Che diamine sta facendo l'aviazione russa? O non vola, o vola in un'area contestata (nel senso che non hanno affatto la supremazia aerea come da loro affermato, probabilmente a causa dei SAM), oppure semplicemente la tanto decantata potenza aerea russa, semplicemente non è affatto tale. L'aviazione ucraina, di fatto, non esiste più, perciò non dovrebbero avere grandi problemi. Se davvero le cose stanno così, dovessero trovarsi di fronte un'aviazione di prim'ordine, che succederebbe?

    Ucraina, contrattacchi ucraini ma le forze russe avanzano a Kiev e nel Donbass 16/03/2022 | PIETRO BATACCHI E IGOR MARKIC

    Nelle ultime ore si sono avuti sviluppi molto importanti sul fronte della guerra ucraina. Nel Donbass, l’area di fronte alla Repubblica separatista di Lugansk è tornata ad essere interessata da un rinnovato impeto offensivo, che ha riguardato la cittadina di Lysychansk, dove forze russe sarebbero state respinte a seguito di forti perdite, e Rubizhne, i cui sobborghi ovest sono stati almeno parzialmente occupati. L’obiettivo finale di questi sforzi è certamente il grosso centro di Severodonetsk, di nuovo massicciamente sotto attacco da stamattina, da cui è possibile piombare sia sull’ostinata Avdiivka (bombardata da giorni senza sosta, in azioni che si sono oramai estese anche i vicini insediamenti di Zalizne, Toretsk, Volodymyrivka, e Verkhnotoretske) che su Slovyansk. In tal senso, in via precauzionale nell’eventualità di uno sfondamento che, evidentemente, non si esclude, gli Ucraini hanno fatto saltare i ponti di Bohorodychne e Mykolayivka, sebbene entrambe le località non siano state ancora direttamente interessate da combattimenti. Peraltro, sulla strada che collega Karkhiv alle 2 città strategiche di Slovyansk e Kramatorsk, scontri di una certa entità si sono registrati a Chuhuiv e, nuovamente, a Izyum. Quest’ultima è sostanzialmente divisa in 2 e resta ancora “contestata”. Gli Ucraini, però, sono riusciti ad alleggerire la pressione a nord di Kharkiv contrattaccando a Velyka Pysarivka e conquistando almeno una parte della città. Più a sud, sempre nel Donbass, da Volnovaha i Russi starebbero sviluppando una manovra, assai poco contrastata che, oltrepassando Vulhedar, sarebbe ora a Velyka Novosilka. Qualora essa riuscisse a riunirsi con le altre forze che da giorni assediano Huliaipole, l’intero sud dell’oblast di Zaporizha, fino al corridoio terrestre già stabilito sulle coste del Mar d’Azov, sarebbe chiuso in una sacca. Secondo ultimissime informazioni, le forze russe avrebbero quasi completato questa manovra, essendo entrati a Staromlynivka. Ovviamente questo isolerebbe ancora di più la già circondata Mariupol, da dove un grosso convoglio di residenti è riuscito finalmente a scappare, in quasi concomitanza con un rinnovato sforzo da parte delle forze assedianti che hanno occupato l’unico ospedale rimasto in funzione. Mariupol, comunque, da questa mattina risulterebbe attaccata anche da forze navali che, alla fonda di fronte al tombolo di Bilosaraiska Kosa, starebbero effettuando intermittenti tiri di lanciarazzi multipli (arma comune nel naviglio di origine sovietica, anche minore). In generale, seppur lentamente, l’area della città sotto il controllo degli Ucraini si riduce sempre più. Confusa continua ad essere la situazione alle spalle di Kryvyi Rih, dove forze provenienti da Kherson sarebbero state battute sia ad Arhanhelske che in un area imprecisata fra Bashtanka e Novyi Buh, dove qui sarebbero addirittura stati gli Ucraini a contrattaccare (il che potrebbe essere, dal momento che una brigata corazzata era localizzata a Kryvyi Rih fino a pochi giorni fa). Proprio a Kherson, ieri pomeriggio l’artiglieria ucraina ha colpito nuovamente l’aeroporto, trasformato in base aerea dai Russi, distruggendo almeno 6 elicotteri, e danneggiandone almeno altri 2. Si tratta del secondo attacco del genere in 10 giorni: il segno evidente dei limiti russi in termini di ISR (Intelligence Surveillance Reconnaissance). Nel frattempo, nelle aree occupate di Berdyansk, Melitopol, Enerhodar, e Polohy continuano a registrarsi arresti di attivisti e figure pubbliche locali, in genere (anche se non sempre) collegate alle manifestazioni di protesta pacifica che quasi quotidianamente contestano gli occupanti. La situazione ha cominciato a ripetersi con una certa frequenza anche in alcuni insediamenti dell’oblast di Kherson. Più a sud, la da tempo isolata Skadovsk è stata alla fine occupata dai Russi, che non sembra siano stati contrastati dalle poche forze locali (per lo più unità della Difesa Territoriale arruolate alla bisogna). Sul fronte, di Odessa almeno 14 navi da sbarco sono tornate a posizionarsi di fronte alla città e salve più frequenti di missili (almeno una novantina), accompagnati ad attacchi aerei, si sarebbero registrate nelle ultime ore. Dalle navi, sarebbe stata cannoneggiata anche l’area di Tuuzla. I Russi starebbero saggiando le difese costiere ucraine, ma uno sbarco ci sembra poco probabile data anche la presenza di mine navali. Dunque, l’obbiettivo dovrebbe essere ancora quello di “fissare” nell’area di Odessa truppe ucraine che altrimenti potrebbero essere fatte affluire su altri fronti. Tuttavia, le vere novità provengono da Kiev. Nell’area nordovest della capitale si combatte ad Irpin, che sarebbe ancora contesa nonostante alcune fonti stamatitna avessero parlato di attraversamento da parte dei Russi dell’omonimo fume; Russi che però avrebbero preso Lypivka, Makariv, Kopyliv, Motyzhyn e Yasnohoridka, tagliando la grande arteria regionale P04. Importanti gli sviluppi anche ad est di Kiev. Duri combattimenti sono in corso nel settore di Brovary, ma le forze russe si sarebbero spinte più a sud fino a Lukashi e, sopratutto, fino ad interrompere nell’area dell’aeroporto di Boryspil l’autostrada M03, che collega Kiev con Poltava e Kharkhiv, e col Donbass. Stando così le cose, la sola autostrada “libera” sarebbe la M05, che collega Kiev con Odessa, visto che anche la M06, Kiev-Leopoli, sembra interrotta dai Russi.

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