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DF-21D vs Carrier Groups : cambia l'equilibrio nel Pacifico ?

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da rob.bragg, 5 Maggio 2011.

  1. rob.bragg

    rob.bragg

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    PS :

    ArcLight is a demonstration program to design, build and flight test a boost/glide vehicle capable of carrying a 100-200 pound payload over a 2,000 nautical miles range in approximately 30 minutes. The operational version of the boost/glide vehicle will be launched from a Mk 41 Vertical Launch System (VLS) compatible booster stack. Demonstration of this vehicle will make it possible for the US Navy capability to engage tactical, long range, time critical, threats to the US with conventional weapons and provide the Air Force with a long range, time critical strike capability.

    Vorrei sottolineare che se questo progetto si realizzerà, la US Navy avrà, su un centinaio di piattaforme (o 160 se sarà lanciabile anche da SSN / SSGN) un sistema sub-strategico (3000 km), convenzionale, hyper-veloce (il Tomahawk è invece subsonico), difensivo e offensivo, in grado di intercettare missili balistici ma anche di attaccare ! Quindi possibilità di counter-strike o addirittura di first strike convenzionale, in modalità super stand-off e con meno di 30 minuti per fare 3000 km = Mach 6 ! (standosene belli al largo nelle blue waters), che riddurrebbero enormemente le minacce di potenze dotate di IRBM / SRBM / ASBM. 100 piattaforme con - diciamo - 24 missili a testa (su 96 celle di un VLS Mk41) sono 2400 missili combat-ready (urca urca ...)
     
  2. paolot

    paolot

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    Non lo so se ArcLight sia lo stesso progetto citato sul giornale (lo chiamano NGAM (Next Generation AEGIS Missile), e sono in gara Boeing, Lockheed Martin e Northrop Grumman).

    Riguardo i numeri di ArcLight: in un documento (rif.3 nella pagina di Wikipedia), parlano di 8500 tubi di lancio della US Navy, considerando CG, DDG, SSN e SSGN.
    Anche considerando di usarne soltanto il 30%, siamo a 2500 tubi, ed oltre, come dici tu.
    Se riusciranno a farlo funzionare veramente, potrebbe avere ragione Obama, a non voler puntare più su un contrattacco nucleare! Potendo disporre di questo, gli USA avrebbero a disposizione un'arma convenzionale per tutte le funzioni!!! :eek: :eek: :eek:
     
  3. rob.bragg

    rob.bragg

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    Il Next Generation Aegis Missile e il SM-3 Block II ArcLight, sembrerebbero essere due cose diverse, ma per requisiti molto simili o identici.

    Il secondo è un progetto DARPA, quindi forse più futuristico, mentre per il primo esistono dei contratti di svliluppo (come da te citato)

    Inoltre entrambi si basano sull'utilizzo degli attuali VLS Mk41 e su una "espansione" della tecnologia del booster del SM-3, con testate diverse.

    Misteri del DOD.

    L'obiettivo comunque sembra essere molto chiaro.
     
  4. stciaram

    stciaram

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    interessantissima e preparata discussione, grazie mille Rob ed a tutti i partecipanti. Vorrei solo aggiungere una mia riflessione circa il fatto che a mio parere (confrontando i numeri e le dottrine citate) sembrerebbe che la cina stia accumulando più know how possibile per i prossimi 25 anni piuttosto che modificare realmente gli equilibri nella regione. In effetti come detto da Rob il caso delle portaerei è esemplificativo per averne 2 funzionanti ci vorrà un arco di tempo inaccettabile per i canoni occidentali... la stessa cosa vale per tutte le tecnologie militari cinesi, in numero insufficiente e di qualità discutibile ma che probabilmente servono per implementare e studiare nuovi sistemi d'arma. La vera arma cinese a mio parere è la sua attuale ricchezza accumulata oltre alla sua oramai completa industrializzazione, che se costretta penso possa riservare molte sorprese. Un'altra considerazione è la mia perplessità sull'utilità o meno delle portaerei in un conflitto "classico" su larga scala. Ove come già affermato queste navi sarebbero obbiettivi paganti di comunque difficile protezione in un contesto di "fronte navale", al contrario dei sottomarini d'attacco. Penso che la strategia navale si debba confrontare con le nuovi armi appunto come il missile supersonico, ma anche droni... oltre che (avete dimenticato) armi laser (sia d'attacco che di difesa). Sicuro rob che se entro pochi anni sarà disponibile un laser per la flotta in grado d'ingaggiare più bersagli contemporaneamente le brigate missilistiche anti-portaeree non saranno immediatamente osolete??
     
  5. rob.bragg

    rob.bragg

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    Assolutamente d'accordo. La Cina attuale può "ricattare" gli USA, detenendo una cospicua parte del debito pubblico (Tresuries) degli stessi. Ma in prospettiva la Cina potrebbe avere meno surplus da investire ... non voglio andare OT

    La CVN è un sistema di Sea-Projection; l'SSN è fondamentalmente un sistema di Sea-Denial. Nella situazione strategica attuale, agli USA servono entrambi, alla Cina sicuramente molto di più gli SSN. Per la Cina attualmente le CV sono un "lusso", da inquadrare in un contesto "locale" e non "globale" (IMHO)

    Le armi laser saranno sicuramente importanti nel prossimo futuro, ma richiedono una enormità di energia; quindi devono essere necessariamente imbarcate su piattaforme nucleari, per avere un "rateo" di fuoco sufficiente. Inoltre, se consideri i "laser" in senso stretto, sono terribilmente degradati dalle condizioni meteorologiche. Infatti gli USA pensano a sistemi aeroportati ad alta quota o - meglio - a sistemi "spaziali" (con gli stessi problemi "energetici"). Per le navi di superficie sarebbero più adatte "armi ad energia diretta"

    Grazie per il contributo !
     
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  6. panzerJager

    panzerJager

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    Riesumo questo vecchio tread per riportare le parole dell'ammiraglio Treu (comandante Forze d'altura della Marina) sullo scenario DF21D vs. carrier group. Fonte: http://temi.repubblica.it/limes/la-marina-militare-e-la-punta-di-lancia-dellitalia-nel-mondo/57980

    LIMES: Durante la seconda guerra mondiale il potere aereo rese obsolete le corazzate. Ritiene che la comparsa di missili balistici antinave quali i cinesi DF-21D, potenzialmente in grado di colpire i gruppi navali statunitensi nel Pacifico, potrebbe decretare la fine del regno delle portaerei?
    TREU:
    Bisogna stare molto attenti alle scelte radicali che vengono fatte, se è vero che proprio gli Usa, negli anni Novanta dello scorso secolo, hanno dovuto riesumare alcune corazzate che avevano radiato dopo la seconda guerra mondiale. Ancora: gli americani decisero di dotarsi di navi senza cannoni salvo accorgersi che lanciare un missile per abbattere un bersaglio è un esercizio piuttosto costoso quando lo si può raggiungere con una cannonata. Smisero persino di costruire cacciamine, prima di correre ai ripari nel momento in cui ebbero a che fare, nel 1987, con le mine sulle acque del Golfo.

    Magari sarò smentito dai fatti, ma il discorso sullo scontro con la Cina mi ricorda un po’ la guerra fredda, quando si preparavano tutti alla battaglia finale: in realtà ha poca importanza chi vince o chi perde. Perché in un conflitto fra due grandi potenze nucleari alla fine si vince e si perde tutti assieme. Quel che mi domando è: esiste una volontà tanto distruttiva da render effettivi questi scenari?

    È comprensibile il fatto che un paese intenda dotarsi delle misure e degli strumenti atti ad affermare o mantenere alta la propria potenza a livello internazionale. Ma che i cinesi abbiano la volontà di affondare una portaerei americana, con tutte le conseguenze che questo potrebbe avere, mi sembra francamente uno scenario suicida che mi auguro non si verifichi.

    Avendo precisato tutto questo, credo che i tempi delle portaerei non siano conclusi. Tanto più per un’unità economicamente sostenibile come la nostra: parliamo di una nave da 27 mila tonnellate con la capacità di imbarcare fino a 22 aerei che è qualcosa di gestibile anche dal punto di vista finanziario. Gli inglesi stanno costruendo due portaerei – la prima potrebbe essere operativa per il 2020-22 – che inizialmente dovevano essere da 60 mila tonnellate e che invece arriveranno a 70 mila. Parliamo di oggetti che sono il doppio della nostra nave, strumenti militari molto costosi e con evidenti riflessi negativi in termini di bilancio.

    La nostra nave è un po' all'italiana: un giusto compromesso dalle molteplici capacità. Si tratta di una portaerei con capacità logistiche di straordinaria rilevanza, che può essere utilizzata come centro Hq per un comando complesso anche interforze e con capacità ospedaliere piuttosto importanti. Ci piace dire che la Cavour è il condensato di quattro navi in una.

    Disporre di una portaerei significa poter intervenire in qualsiasi area del mondo senza dover chiedere autorizzazioni né di sorvolo né di attraversamento che, diversamente, si renderebbero necessarie muovendosi per terra o per aria. La portaerei beneficia della libertà dei mari, arriva dove deve e impiega i propri aerei con straordinaria efficienza.

    In Libia la portaerei ha dimostrato di essere un validissimo strumento, anche davanti alle coste di casa e senza dover andare dall’altra parte del mondo: abbiamo posizionato il Garibaldi in un'area di operazioni e gli aerei che decollavano erano subito pronti per la loro missione, di ricognizione o di attacco. Il carburante era ben speso per produrre operatività immediata. Infatti, ovunque arrivi, la portaerei è subito pronta per esprimere al massimo la propria capacità di fuoco: sin dal primo giorno, è in grado di lanciare le sortite di tutti gli aerei o elicotteri di cui dispone. Quando invece una forza aerea si sposta in una zona di operazioni viene prima scelto un aeroporto, che deve essere preparato con l’adeguata disponibilità logistica, mentre la forza si costruisce progressivamente e con essa le sue capacità operative.

    Le portaerei sono invece “pronte a fiammifero”. I loro apparecchi non corrono i rischi che spesso interessano, ad esempio, quelli che operano in Afghanistan, dove un qualsiasi contadino che sappia usare uno stinger [un missile antiaereo, ndr] diventa una minaccia: gli aerei decollano dalla nave, arrivano a quota di santuario (al di sopra della quale si è liberi dalle minacce portate dalle armi dell’avversario), fanno la propria missione e ritornano a bordo.

    La portaerei stessa è uno strumento molto flessibile, che può essere introdotta facilmente in una zona di operazioni e con altrettanta facilità ritirata, anche nel giro di poche ore. Diverso è il movimento delle truppe a terra, perché schierare 2 mila uomini in un teatro terrestre, oppure ritirarli, è un’attività che comporta ben altri problemi, come ci accorgeremo molto presto.
     
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  7. cohimbra

    cohimbra Guest

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    Io non sono un militare nè ho alcuna competenza in materia, ma mi pare un cumulo di ovvietà.
    O sbaglio?

    PS. il fatto poi che @GyJeX e @Iscandar lo abbiano 'quotato' come informative mi intimorisce un
    pò, ma in pratica Treu ha fatto tanto puzzo per dire che un carro va più veloce della fanteria appiedata.
    O sbaglio?
     
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    Ultima modifica di un moderatore: 7 Maggio 2014
  8. GyJeX

    GyJeX

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    dice il saggio: sopra colonnello è tutta politica
     
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  9. Armilio

    Armilio

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    "Avendo precisato tutto questo, credo che i tempi delle portaerei non siano conclusi. Tanto più per un’unità economicamente sostenibile come la nostra: parliamo di una nave da 27 mila tonnellate con la capacità di imbarcare fino a 22 aerei che è qualcosa di gestibile anche dal punto di vista finanziario. Gli inglesi stanno costruendo due portaerei – la prima potrebbe essere operativa per il 2020-22 – che inizialmente dovevano essere da 60 mila tonnellate e che invece arriveranno a 70 mila. Parliamo di oggetti che sono il doppio della nostra nave, strumenti militari molto costosi e con evidenti riflessi negativi in termini di bilancio."

    Cioè fammi capire, in pratica sta dicendo che la perdita della nostra "portaerei" sarebbe una perdita accettabile per noi, quindi tutto ok? :lol:

    Poi sulla Cina svia. Ovvio che la guerra Cina vs 'merica è uno scenario improbabile, ma quelle armi possono uscire dalla Cina. E come nella guerra fredda, l'equilibrio non si mantiene in piedi da solo.
     
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  10. GyJeX

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    beh, ma se li usano è logico che escono dalla cina :lol::lol::lol:

    Io credo stia cercando di giustificare la cavour arrampicandosi sugli specchi e dicendo senza dire...
     
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  11. Enok

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    Ho avuto anche io questa impressione, ma comunque penso che volesse dire: se anche le portaerei non saranno più le regine dei mari, fa sempre comodo averne una che sia il «condensato di quattro navi in una» per tante ragioni, soprattutto logistiche. Insomma gli scontri ad alta intensità tra Cina e USA non sono di suo interesse e avrebbe pure ragione.
     
  12. huirttps

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  13. GyJeX

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    Interessante, ma tanto ora hanno i laser sulle navi americane, no ? Lo sbarco a Taiwan è sempre più vicino.
     
  14. huirttps

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    E poi sembra ci sia questo a scoprire eventuali minacce aeree e/o navali ;)
    http://www.popsci.com/china-flies-its-largest-ever-drone-divine-eagle
     
  15. huirttps

    huirttps

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    Esercitazioni militari cinesi
     
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  16. GyJeX

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    manpads ?? dotazione standard della pla navy ?
     
  17. huirttps

    huirttps

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    Rappresentazione grafica di un ipotetico scontro tra le nuove FF.AA. cinesi ed una ipotetica OPFOR senza nome né nazionalitá che casualmente dispone di F-22, F-35, SSN classe Virginia , portaerei classe Nimitz ed una base ad Okinawa...:whistle:
     
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  20. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    Certo che se giocano a livello "facile"..
     

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