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e se in Grecia vincesse Tsipras?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da qwetry, 9 Dicembre 2014.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    L'italiano medio è soprattutto chi dà dell'italiano medio agli altri.

    La vicenda Tsipras è un tripudio di GGentismo comunque. C'è tutta l'area a sinistra di Renzi che sta festeggiando, vagli a spiegare che ha il 49,9% dei seggi con il 38% dei voti grazie alla soglia di sbarramento, tutte robe comprese nell'Italicum che però è la via verso il totalitarismo.

    E speriamo non si accorgano che Tsipras per governare si è alleato con un partito di destra anti-euro, altrimenti il cortocircuito Tsipras-GGente-inciucio! li manda in tilt.
     
  2. GyJeX

    GyJeX

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    uao, al governo da 24 ore e abbiamo già i "eh ma se avesse fatto così..." Ma vi ascoltate quando scrivete ? dico, i tic tic delle dita sulla tastiera o il bz bz degli elettroni che creano le aree polarizzate sotto i polpastrelli
     
  3. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

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    Tanto io aspetto che vada al potere il Colonnello Automatikos, poi si vedrà.
     
  4. Tasso

    Tasso

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    per la Russia si tratta di prepararsi a una guerra mondiale (Putin dixit): indebolire la Nato è un suo interesse strategico. La Cina è uno dei possibili acquirenti delle privatizzazioni greche, quelle bloccate oggi, importa generi alimentari, che la Grecia causa sanzioni UE alla Russia non sa a chi esportare. e non sta a guardare in Ucraina: ha appena chiesto la restituzione di un paio di miliardi di euro pagati per forniture di cibo mai ricevute. il problema economico per la russia, come per la maggior parte dei paesi in via di sviluppo non è il calo della sua moneta, ma il fatto che diverse aziende private hanno debiti in dollari: è il dollaro che sale che disturba
    il programma che hai postato NON è quello di Tsipras per queste elezioni: quello attuale è questo:
    http://www.altraeuroparoma.it/blog/come-si-puo-governare-in-modo-diverso-dai-dettami-della-troika/

    il primo punto è Cancellare la maggior parte del valore nominale del debito pubblico in modo che diventi sostenibile nel contesto di una “Conferenza europea del debito». E ‘successo per la Germania nel 1953. Può anche accadere per il Sud Europa e la Grecia.

    cioè non una riduzione del loro, ma una decisione europea che riguardi tutti i paese in particolare quelli del Sud Europa
     
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  5. Tasso

    Tasso

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    nel loro programma c'è scritto da dove prendono i fondi e dove e come hanno intenzione di spenderli. ovviamente la cosa disturba i sostenitori delle politiche di austerity, delle liberalizzazioni e del pareggio di bilancio, che stanno funzionando per altro benissimo percio' perchè tentare una strada diversa?
     
  6. Invernomuto

    Invernomuto -

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    La cosa disturba chi gli ha prestato i soldi, visto che non sono quelli di Tsipras e dei greci ma in gran parte di investitori esterni. C'è il piccolo, trascurabile, problema di non rivederli più o di rivederli molto tempo dopo il pattuito, nonostante un haircut sul debito fatto poco tempo fa. C'è il legittimo sospetto che le politiche di deficit spending portino a tralasciare gli sprechi esistenti riducendo in modo arbitrario solo il debito... Ad ogni modo vedremo cosa farà il nuovo premier, io resto scettico. Saluti
     
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  7. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Spero solo che i greci l'abbiano votato sapendo che non ha la bacchetta magica in tasca, se si aspettano miracoli poi li chiederanno alle ali più estreme.
     
  8. metalupo

    metalupo

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    Qualcuno è in grado di spiegarmi che significa?
    Non domando per fare polemica ma per ignoranza, vorrei capire a cosa si riferisce ed in cosa consisterebbe.
     
  9. Invernomuto

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    Quello che altrimenti viene chiamato "haircut" ma così suona meglio :D .
    Il nominale di una attività/passività finanziaria è il valore che indica (di solito) quanto devi ripagare (o ti devono rimborsare) a scadenza.
    Es, io possiedo un titolo dal valore nominale di 100, a 10 anni.
    Significa che fra 10 anni riceverò 100 di rimborso, più le cedole previste dal contratto di emissione (gli interessi che ti pagano per aver prestato i soldi all'emittente del titolo).
    Il titolo normalmente non vale mai il suo valore nominale, ma avrà un prezzo che oscillerà (se è quotato su un mercato regolamentato è visibile a tutti) intorno a quel valore. Questo prezzo dipenderà da fattori quali il tempo per arrivare scadenza, il tasso pagato, il rischio percepito su chi deve ripagare il debito (ovvero il suo rating), ecc. In sintesi ci sono condizioni di equilibrio che valgono sui mercati ed un concetto di "premio per il rischio" (banalmente gli investitori vogliono un rendimento maggiore quando devono finanziare soggetti che reputano rischiosi) che fanno muovere questi prezzi.

    Cancellare il nominale significa, di fatto, dire a chi possiede un credito nei tuoi confronti che tu onorerai solo parte di questo debito nei tempi e alle condizioni stabilite. Quindi ti devo rimborsare 100 fra 2 anni, te ne rimborso solo più 50...

    La cosa può essere unilaterale o consensuale (si trova un accordo con i creditori).
    In ogni caso poi trovare altri investitori (privati sopratutto, ma anche pubblici) alle stesse condizioni di prima ovviamente diventa dura... Certo magari la Russia ti dà una mano, ma devi magari cedere sovranità, la Cina idem, ecc ecc. Insomma, vale sempre il principio che "nessun pasto è gratis"...

    Ciao
     
    Ultima modifica: 29 Gennaio 2015
  10. metalupo

    metalupo

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    Grazie.
    Ancora una domanda.
    Il resto del credito va perso oppure viene rimborsato in tempi più lunghi?
    Non so perché ma ho l'impressione che vada perso.
     
  11. Invernomuto

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    Cancellare il nominale vuol dire che il debito va perso, ti rimborso meno di quello che ti dovevo da contratto. Un'azienda puoi portarla in tribunale e si apre una procedura di fallimento, uno Stato no per cui vale quello che decide il Governo (al limite si apre un arbitrato internazionale). E' come quando nazionalizzano una fabbrica oppure ti espropriano un terreno, gli indennizzi possono esserci ed essere ragionevoli o non esseci affatto / essere irrisori
    In alcuni casi c'è l'annullamento del vecchio debito e la sostituzione, come unica alternativa, di tutto o parte del vecchio debito con nuovi titoli di debito a scadenza molto più dilazionata. Qui sta all'investitore decidere se accettare le nuove, peggiorative, condizioni (e l'accettazione può prevedere una rinuncia ad azioni legali per recuperare quanto perso), oppure tentare il ricorso ad arbitrati internazionali.

    Ciao.
     
  12. metalupo

    metalupo

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    Dopo però dove lo trovano qualcuno disposto a prestargli ancora del denaro?
    Io se mi facessero uno scherzo del genere non gli presterei più neppure un centesimo, anche se mi promettono interessi a due cifre percentuali.
    Io però di economia non ci capisco molto e magari sbaglio ragionamento.
     
  13. Tasso

    Tasso

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    nel 1933 Hitler smise di pagare il debito estero tedesco, tra il 1939 e il 1945 un enorme ammontare di ulteriori debiti (per ovvi motivi) non è stato onorato. la situazione si è protatta fino al 27 febbraio 1953: un trattato tra Repubblica federale e creditori occidentali (quelli del Patto di Varsavia non sono stati coinvolti) ha in parte ridotto il debito del 50% trasformandolo in nuovi prestiti ripagabili per un ammontare fisso annuale variandone la scadenza a partire dal 1954, in parte li ha rimandati (con la motivazione che erano debiti anche della Germania intera), senza ridurli ma con un tasso di interesse prefissato alla successiva riunificazione a data (nel 1953) da stabilirsi, quando sarebbero poi stati convertiti in nuovi titoli con scadenza ventennale anche qui scaglionata: questa ultima parte è stata poi ridotta nel 1990 e la Germania ha pagato le ultime nel 2010. qui il testo del trattato del 1953 in italico http://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19530026/index.html
     
  14. Tasso

    Tasso

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    qualcuno che te li presta lo trovi: vedi Russia rinegoziazione nel 1998 ad esempio
     
  15. Pandrea

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    Una cosa è parlare di Russia e Germania, una cosa è parlare di Grecia.

    Come si suol dire: se hai un piccolo debito la banca ti tiene per le palle, se hai un grosso debito tu tieni per le palle la banca.
     
  16. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Con la storia del debito tutti si tengono per le palle a vicenda, ha una grandissima funzione conservatrice. E non è solo un problema italiano o greco, ma mondiale. La Cina possiede buona parte del debito statunitense, a sua volta gli Stati Uniti hanno investito soldi nell'economia cinese così da riequilibrare la cosa. In Europa il debito è in continua crescita. E' inutile che Tsipras giochi a fare il comunistello ribelle, dato che non lo è, siccome vuole rimanere nell'UE e non vuole in alcun modo disconoscere il sistema liberista e tecnocratico allora dovrà continuare a pagare il debito o al massimo rinegoziarlo.
     
  17. bacca

    bacca

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    Debito che l'Italia (creditrice) ha rinunciato a esigere...
    http://www.ilsole24ore.com/art/noti...ti-guerra-germania-151827.shtml?uuid=ABkKN62B
     
  18. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Ma infatti magari a quelli che te li prestano ancora non interessa tanto il rendimento a due cifre, o il rendimento in generale. Esistono altre forme di garanzia, tipo mi cedi la sovranità su una parte del tuo territorio, mi "svendi" parte delle tue ricchezze (sfruttamento delle materie prime, patrimonio artistico, ecc).
    Insomma, bisogna valutare bene se non caschi dalla proverbiale "padella alla brace". Al solito bisogna fare le cose per bene e non abbracciare il populismo del no euro, no UE, "tanto qualcuno che ci finanzia lo troviamo".
    Si può ristrutturare il debito in accordo con gli investitori dando garanzia a chi vuole rivedere indietro i suoi soldi che qualche riforma la fai e che non tagli il debito senza cambiare nulla tanto per spostare il problema un po' più avanti nel tempo.

    Ad ogni modo, nonostante Russia e Cina, Paesi come l'Argentina non hanno avuto vita facile dopo il default, la liquidità resta un problema e i rating molto bassi fanno sì che i tassi che riesci a negoziare non siano propriamente di favore...

    Ciao.
     
  19. huirttps

    huirttps

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    Dopo aver dichiarato di essere contrari alle sanzioni vs Russia , Tsipras ha scritto una lettera aperta ai tedeschi

    Alexis Tsipras' "open letter" to German citizens published on Jan.13 in Handelsblatt, a leading German language business newspaper





    Most of you, dear Handesblatt readers, will have formed a preconception of what this article is about before you actually read it. I am imploring you not to succumb to such preconceptions. Prejudice was never a good guide, especially during periods when an economic crisis reinforces stereotypes and breeds biggotry, nationalism, even violence.


    In 2010, the Greek state ceased to be able to service its debt. Unfortunately, European officials decided to pretend that this problem could be overcome by means of the largest loan in history on condition of fiscal austerity that would, with mathematical precision, shrink the national income from which both new and old loans must be paid. An insolvency problem was thus dealt with as if it were a case of illiquidity.


    In other words, Europe adopted the tactics of the least reputable bankers who refuse to acknowledge bad loans, preferring to grant new ones to the insolvent entity so as to pretend that the original loan is performing while extending the bankruptcy into the future. Nothing more than common sense was required to see that the application of the 'extend and pretend' tactic would lead my country to a tragic state. That instead of Greece's stabilization, Europe was creating the circumstances for a self-reinforcing crisis that undermines the foundations of Europe itself.


    My party, and I personally, disagreed fiercely with the May 2010 loan agreement not because you, the citizens of Germany, did not give us enough money but because you gave us much, much more than you should have and our government accepted far, far more than it had a right to. Money that would, in any case, neither help the people of Greece (as it was being thrown into the black hole of an unsustainable debt) nor prevent the ballooning of Greek government debt, at great expense to the Greek and German taxpayer.


    Indeed, even before a full year had gone by, from 2011 onwards, our predictions were confirmed. The combination of gigantic new loans and stringent government spending cuts that depressed incomes not only failed to rein the debt in but, also, punished the weakest of citizens turning people who had hitherto been living a measured, modest life into paupers and beggars, denying them above all else their dignity. The collapse of incomes pushed thousands of firms into bankruptcy boosting the oligopolistic power of surviving large firms. Thus, prices have been falling but more slowly than wages and salaries, pushing down overall demand for goods and services and crushing nominal incomes while debts continue their inexorable rise. In this setting, the deficit of hope accelerated uncontrollably and, before we knew it, the 'serpent's egg' hatched – the result being neo-Nazis patrolling our neighbourhoods, spreading their message of hatred.


    Despite the evident failure of the 'extend and pretend' logic, it is still being implemented to this day. The second Greek 'bailout', enacted in the Spring of 2012, added another huge loan on the weakened shoulders of the Greek taxpayers, "haircut" our social security funds, and financed a ruthless new cleptocracy.


    Respected commentators have been referring of recent to Greece's stabilization, even of signs of growth. Alas, 'Greek-covery' is but a mirage which we must put to rest as soon as possible. The recent modest rise of real GDP, to the tune of 0.7%, signals not the end of recession (as has been proclaimed) but, rather, its continuation. Think about it: The same official sources report, for the same quarter, an inflation rate of -1.80%, i.e. deflation. Which means that the 0.7% rise in real GDP was due to a negative growth rate of nominal GDP! In other words, all that happened is that prices declined faster than nominal national income. Not exactly a cause for proclaiming the end of six years of recession!


    Allow me to submit to you that this sorry attempt to recruit a new version of 'Greek statistics', in order to declare the ongoing Greek crisis over, is an insult to all Europeans who, at long last, deserve the truth about Greece and about Europe. So, let me be frank: Greece's debt is currently unsustainable and will never be serviced, especially while Greece is being subjected to continuous fiscal waterboarding. The insistence in these dead-end policies, and in the denial of simple arithmetic, costs the German taxpayer dearly while, at once, condemning to a proud European nation to permanent indignity. What is even worse: In this manner, before long the Germans turn against the Greeks, the Greeks against the Germans and, unsurprisingly, the European Ideal suffers catastrophic losses.


    Germany, and in particular the hard-working German workers, have nothing to fear from a SYRIZA victory. The opposite holds. Our task is not to confront our partners. It is not to secure larger loans or, equivalently, the right to higher deficits. Our target is, rather, the country's stabilization, balanced budgets and, of course, the end of the grand squeeze of the weaker Greek taxpayers in the context of a loan agreement that is simply unenforceable. We are committed to end 'extend and pretend' logic not against German citizens but with a view to the mutual advantages for all Europeans.


    Dear readers, I understand that, behind your 'demand' that our government fulfills all of its 'contractual obligations' hides the fear that, if you let us Greeks some breathing space, we shall return to our bad, old ways. I acknowledge this anxiety. However, let me say that it was not SYRIZA that incubated the cleptocracy which today pretends to strive for 'reforms', as long as these 'reforms' do not affect their ill-gotten privileges. We are ready and willing to introduce major reforms for which we are now seeking a mandate to implement from the Greek electorate, naturally in collaboration with our European partners.


    Our task is to bring about a European New Deal within which our people can breathe, create and live in dignity.


    A great opportunity for Europe is about to be born in Greece on 25th January. An opportunity Europe can ill afford to miss.


     
  20. Tasso

    Tasso

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