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Elezioni 24-25 febbraio 2013 - Movimento Fermare il Declino, che ne pensate ?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da maie, 30 Dicembre 2012.

  1. huirttps

    huirttps

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    shamalaya
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    Anche a me, dopo una prima lettura, piaceva molto il programma di FiD. Alcune cose le avrei modificate (tipo un intervento più impegnato dello Stato nelle infrastrutture, es. RFI nazionalizzata e Trenitalia uno dei tanti operatori, Rete fibra ottica/telefonica nazionalizzata e Telecom uno dei tanti operatori etc..) ma in linea di massima mi trovavo d'accordo. Poi, leggendo leggendo, mi sono accorto che si vorrebbe americanizzare l'Italia, tralasciando quelle caratteristiche sociali di welfare che oggi vengono viste come un peso insostenibile, ma che, IMO, andrebbero solo riformate per renderle al passo con i tempi (ad esempio il sistema Sanitario tramite federalismo fiscale - potrebbe essere un'ipotesi).Dunque, visto che illo magnificentissimo Feudalesimo et Libertate :ador: non puote votandum est , penso proprio che, per la prima volta nella mia vita, non voterò/voterò scheda bianca.

    PS dopo aver letto il messaggio di bacca:
    mmh.. proprio aria nuova..
    Io invece mi ero interessato ad Italia Futura di Montezemolo, partecipando nel gruppo giovanile della sezione della mia zona. Me ne sono andato abbastanza disgustato per lo stesso motivo citato dalla mail che hai postato. Non c'è alcun dibattito sui temi di attualità (per fare un esempio), gli iscritti non hanno diritto a partecipare nella fase decisoria della sezione, ma servono solo a fare presenza in occasioni di convention e manifestazioni. Questa non è politica, o almeno, non è il mio modo di intenderla
     
  2. gianandrea doria

    gianandrea doria

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    La politica in Italia nel senso buono del termine non c'è mai stata.Comunque votare scheda bianca a queste elezioni mi sembra anche giusto visto il bel :)mvk:) panorama politico italiano.Però stiamo facendo un regalo non votando e stiamo raggiungendo un livello di astensione mai visto in Italia.Non contando le schede bianche
    P.S
    O.T
    Poi è una domanda che mi faccio da tanto tempo sono passati 151 anni dall'unità d'Italia ma perchè abbiamo ancora Polizia di Stato, Polizia Municipale, Polizia Urbana, Polizia provinciale, Polizia Regionale, fare un unica polizia no eh sai il risparmio nessun partito però ci ha mai pensato!
     
  3. cohimbra

    cohimbra Guest

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    per lo stesso motivo per cui abbiamo comuniprovinceregionicarabinieripoliziafinanza
    e non le aboliremo/accorperemo mai...troppa gente coinvolta, pressioni su pressioni,
    quieto vivere, visione a lungo termine inesistente. Potremmo provare a fare elezioni
    ogni 10/15 anni, ma questo comporterebbe problematiche facilmente immaginabili.
     
  4. gianandrea doria

    gianandrea doria

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    Mentalità italiana :( siamo uno stato che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità pensioni d'oro, stipendi stratosferici, moneta troppo sopravalutata, crollo dell'export, deindustrializzazione (e non ne ho citati altri!) problemi che tutti fanno finta di non vedere perchè toccherebbero troppe persone e nessuno guarda mai al bene del paese
     
  5. maie

    maie

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    Sono l'unico a non riuscire a capire cosa c'è scritto nella mail?

    Comunque, copio e incollo dalla pagina ufficiale facebook del movimento:

    Facciamo nostro questo commento del coordinatore Veneto Franco Bocchini :

    Varie fonti di informazione hanno avanzato l'ipotesi che in Fermare il Declino ci siano stati moti di dissenso in merito a decisioni e metodi relativi alla compilazione delle liste. Un atteggiamento sospettoso che è il legittimo – ma sterile - frutto avvelenato delle mille delusioni regalateci nel tempo dalla politica tradizionale.

    Voglio cercare, allora, di ripercorrere brevemente quanto è avvenuto, chiarendo anche le motivazioni di scelte che potrebbero esser state fraintese o mal interpretate ed alcune correzioni di rotta intervenute in questi mesi.

    Gli argomenti sono due: i criteri per le candidature ed i rapporti con partiti vecchi e (finti) nuovi. Iniziamo dal primo.

    Si era partiti con elezioni previste per inizio aprile. Essendo fieri avversari di un sistema elettorale orrendo – non a caso chiamato Porcellum dal suo stesso ideatore – si era pensato di organizzare una consultazione tra gli aderenti al movimento per decidere la candidature. Nel corso della discussione in merito alle modalità di esecuzione – non banali, avendo comunque a disposizione un tempo limitato, dovendo fare i conti con numeri ancora modesti e essendo imperativo evitare situazioni tipo “raccolta di voti” in particolare in alcune parti del Paese – ci si è ritrovati con anticipi di data via via maggiori – fino a, ricorderete, un terrificante 10 febbraio – che rendevano di fatto impossibile quanto si stava programmando e ci hanno costretti a rinunciare all'idea. Solo successivamente la data definitiva è stata fissata al 24 febbraio, ormai troppo tardi per riprendere in mano il discorso “primarie” in presenza di ciò che nel frattempo era stato avviato per riuscire a coinvolgere almeno un poco i sostenitori, sollecitando auto-candidature.
    Non svelo alcun segreto se dico che questa scelta “di riserva” è stata il frutto di un serrato ma sereno confronto interno tra chi avrebbe voluto comunque tentare un coinvolgimento maggiore – per chiarezza, io ero tra questi e con me il Veneto in generale – e chi temeva troppo rilevante il rischio di giungere fuori tempo massimo. Quest'ultima opinione – ribadisco, senza secondi fini ma in totale buona fede - infine ha avuto la meglio: col senno di poi, possiamo dire che si sarebbe potuto far diversamente. Ma sfido chiunque critichi aspramente a trovarsi nella situazione di dover decidere, senza esser dotato di regolamentare sfera di cristallo per sapere - almeno – che le firme necessarie sarebbero state ridotte al 25% all'ultimo secondo, non certo per fare un piacere a noi bensì ad altri ….
    In tutto questo bailamme, l'input per i criteri di selezione è stato multiplo e ragionato. Mi rendo conto che possa aver scontentato taluni, ma ci è sembrata ragionevole l'idea che si dovesse puntare sulle segnalazioni dei comitati – cioè di coloro che si danno da fare nei singoli territori – sull'impegno dimostrato nel tempo, su curriculum e reputazione di ciascuno, sulla massima apertura possibile – con le persone a disposizione - a giovani e donne. Ed è apparsa interessante una possibile integrazione con auto-candidature, provenienti da simpatizzanti di cui altrimenti non avremmo potuto sapere: pur con le ovvie difficoltà di valutazione delle medesime, garantisco che gli inserimenti di questo tipo sono tutt'altro che irrilevanti.
    Per chiudere l'argomento, mi pare giusto e doveroso spendere due parole personali.
    Fino a uno-due mesi or sono, io – pur impegnandomi strenuamente, com'è noto, per un progetto in cui credo fermamente fin dalla sua genesi - non avevo la benché minima intenzione di accettare una candidatura che potrebbe significare lo sconvolgimento della mia vita, professionale e soprattutto famigliare. Pian piano, le sollecitazioni sono state talmente pressanti – in particolare da parte di moltissime persone che me lo chiedevano anche in modo accorato a latere degli incontri pubblici in giro per il Veneto – da farmi capire che avrei dovuto cambiare i miei programmi al punto di pormi a guida del tentativo, perché non farlo sarebbe stato come dire “armiamoci e partite”.
    È stata una decisione molto sofferta, ma credo sia quella giusta e non per il mio personale vantaggio che mai ho ricercato, come sanno bene tutti coloro che mi sono vicini.
    Interessante è il fatto che un simile percorso abbia coinvolto altre persone che hanno dedicato tanto tempo e tanta passione al movimento. A me pare un buon segno.

    Più brevemente – già son stato prolisso e me ne scuso – il secondo argomento: l'eventuale apparentamento con vecchie e maleodoranti forze politiche, comunque camuffate. Brevemente anche perché io trovo molto curioso che ancora vi sia chi pensa di cogliere sfumature nelle dichiarazioni, dettagli negli eventi che non ci riguardano, sottintesi nelle notizie di stampa …. che indichino di chissà quali patti segreti, avendo tutti noi ampiamente e chiaramente sempre negato ogni possibilità di questo tipo. Come altro si vuole che smentiamo il nulla?

    Grazie a tutti, spero di aver contribuito a far chiarezza per dissipare polemiche non solo inutili ma pure dannose, quando ciò che serve è correre, correre, correre.

    Franco Bocchini

    P.S.
    Le liste stanno per essere pubblicate. Il ritardo è dipeso da mille fattori imprevedibili, di carattere burocratico e tecnico. Non da chissà quali maneggi.

    P.P.S.
    Dopo le elezioni inizierà una fase riorganizzativa del partito, in modo assolutamente democratico, che si concluderà entro il mese di giugno. Questa è stata una delle decisioni prese all'unanimità nel corso della recente Direzione Nazionale: ci preme fare appena possibile ciò che non è stato possibile fare ora.
     
  6. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Il punto è che cambiare è molto difficile e comunque necessita del tempo. E' impossibile pensare di arrivare al potere e stravolgere il sistema, a meno di non conquistare il 90% dei seggi e avere sostanzialmente poteri assoluti (ma questo comporterebbe, ovviamente, altri svantaggi).
    Un esempio che ho letto di recente, per quanto riguarda la neonatologia: a detta degli stessi medici, è meglio avere pochi poli di eccellenza "accentrati" e iper specializzati, dotati di tutte le tecnologie, piuttosto che come avviene ora, disperdere le risorse in una miriade di ospedali più o meno piccoli. Oltre a dei risparmi economici (per nulla trascurabili in tempo di vacche magre), questo MIGLIOREREBBE l'efficienza della neonatologia in italia.
    Ma è molto difficile far passare questo messaggio, per una miriade di ragioni:
    1) psicologica: avere l'ospedale "vicino casa" tranquillizza i neo genitori. In realtà, se guardiamo alle statistiche, meglio avere un polo di eccellenza un po' più distante che tante strutture più o meno carenti vicino casa.
    2) politiche: più ospedali significa più primari, più medici, più infermieri, ecc.
    3) economiche: immagina l'impatto sull'economia di un comune medio piccolo (<50.000 abitanti) in caso di una chiusura di un ospedale e tutto l'indotto ad esso connesso.

    La cosa vale per qualunque altro settore (di recente c'é stata un discussione sulle nostre forze armate, più o meno lo schema è simile).
    Occorre pianificare gli interventi e partire dal presupposto che una "rivoluzione" non è fattibile dall'oggi al domani, ma va fatta a piccoli passi... Il dramma della politica italiana è che spesso di rinuncia anche a fare questi piccoli passi perché ci si muove solo spinti dall'emergenza, senza la benché minima pianificazione, e spesso si finisce per ricorrere a tagli lineari e soluzioni salomoniche che colpiscono tutti e finiscono per peggiorare situazioni di per sé già molto inefficienti.

    Saluti.
     
  7. rob.bragg

    rob.bragg

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    Oggi sul CdS on line una intervista a Giannino; alcuni passaggi :

    «... abbiamo già un programma con dieci punti ... I punti qualificanti sono tre. Uno: abbattimento del debito con la vendita degli immobili di proprietà dello Stato, perché a noi piace immaginare che sia lo Stato a pagarsi la patrimoniale. Due: tagliare la spesa pubblica, 6 punti di Pil in 5 anni. Tre: tagliare le imposte, 5 punti di Pil in 5 anni. Che te ne pare, eh?» [sic]

    «... Comunque se vuoi posso andare avanti per due ore. E sai perché ? ... Perché in questo nuovo partito c'è tutta gente di sostanza, che ha studiato, che sa, che ha viaggiato, che conosce l'economia del pianeta... per questo siamo riusciti a mettere giù un programma che è una roba serissima» [sic]

    Non per voler mettere il dito nella piaga, ma sembra proprio che Giannino voglia convincere la gente che QUEI dieci punti siano una cosa molto approfondita (serissima) ed esaustiva e che QUEI due numeretti abbiano valore ex-ante ...

    Ma se Berly tornasse in TV e dichiarasse : «Abolisco l'IMU, riduco le spese dell'x%, le tasse dell'y% e faccio crescere il PIL» , non saremmo (giustamente) tutti qui a dire che spara le sue solite ca...te populiste ... ?

    Una curiosità : se "Fare" (il nome del nuovo partito, sembra) dovesse riuscire a superare lo sbarramento della soglia minima (4%), poi cosa farà ? Opposizione solitaria, alleanze con il PDL ?, alleanze con Monti / UDC ?

    - - -

    PS :

    Il 6% del PIL di riduzione di costi sono 90 miliardi ; la mitica "Spending Review" ne ha tagliati una dozzina, tra lacrime e sangue ... !
    il 5% del PIL di riduzione di imposte sono 75 miliardi, il 12% del gettito fiscale complessivo !

    Non sono numeri che si possono buttare lì così, con nonchalance

    Se si prendono le proposte fatte in :

    http://www.fermareildeclino.it/fermareildeclinoit/come-e-quanto-tagliare-la-spesa-pubblica

    la riduzione dei costi vorrebbe essere così suddivisa, per macro-capitoli di spesa :

    .............................. % PIL ..% costi . taglio . mld
    1. Servizi generali ......... 3,9 ... 1,30 .... 33% .... 20
    2. Difesa ..................... 1,4 .... 0,30 .... 21% .... _5
    3. Ordine pubblico ........ 1,9 .... 0,20 .... 11% .... _3
    4. Affari economici ....... 3,8 .... 0,70 .... 18% .... 11
    5. Protezione ambiente . 0,8 .... 0,00 .... _0% .... _0
    6. Abitazioni/Territorio .. 0,7 .... 0,10 .... 14% .... _2
    7. Sanità ..................... 7,6 .... 0,30 .... _4% .... _5
    8. Cultura, tempo libero. 0,8 .... 0,10 .... 13% .... _2
    9. Educazione .............. 4,5 .... 0,00 .... _0% .... _0
    10. Pensioni/previdenza.20,4 ... 2,00 .... 10% .... 30
    Totale ........................ 46,0 ... 5,00 .... 11% .... 75

    Tagli pari al 33% dei servizi generali, il 21% della Difesa, l'11% dell'Ordine Pubblico, ... un ulteriore 10% sulla Previdenza, ecc.ecc.

    NB : la tabella riporta un taglio del 5%, mentre Giannino parla del 6% ... programma in progress ?

    :)
     
  8. Enok

    Enok

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    Qui casca l'asino. In dettaglio, come intende procedere FiD?

    Sul blog di NfA ci sono opinioni contrastanti.
     
  9. Carlos V

    Carlos V

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    Insomma, pare di capire che questo movimento abbia belle idee e dei buoni propositi, ma poi non è capace, allo stato attuale delle cose, di tradurli nella realtà. Alcuni di voi hanno posto (giustamente) l'accento sulle politiche economiche e sulla politica estera, che nel loro programma sembrano aspetti poco dettagliati e marginali. Penso che il movimento dovrebbe elaborare un programma quanto mai completo, affidandosi alla consulenza di esperti del settore (in tutti i campi: economia, istruzione, sanità, cultura, esteri, esercito...), non dico per attuare, ma almeno per motivare con consapevolezza le loro idee.
     
  10. Prostetnico

    Prostetnico

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    Buone idee? "abbattimento del debito con la vendita degli immobili di proprietà dello Stato..." questa è una pessima idea, lo è sempre stata e sempre lo sarà.
     
  11. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    A livello attuale in politica estera gioverebbe molto di più un'alleanza con i nuovi poli di sviluppo (Russia, Cina, Brasile ecc.) che la solita politica di sottomissione al governo americano e alla grande e potente banca centrale europea. E non lo dico per simpatia verso questi paesi ma per una questione di convenienza: sarebbe un'alternativa allo strapotere americano e alla politica servilista che ci sta portando nella fossa.

    Il problema è che il sistema televisione-pubblicità ha ridotto in pappa il cervello di molte persone così che quelle guardano la televisione, vedono che tutti dicono che Monti è bello e bravo, che la Germania fa bene a mandarci in rovina, che Obama è bravo perchè nero e allora se la bevono. La chiamano democrazia ma è il dominio dell'informazione distorta e del politically correct (un esempio è il Pd che vuole dare il voto ai figli degli immigrati, ma chi se ne frega?).

    A complicare le cose c'è tutto quel geroglifico cirillico che è il linguaggio economico che si è fatto sempre più complicato tanto che la gente non ci capisce niente a forza di Spread, Pil, crescita; tutti concetti vaghi e che alla fin fine sono l'espressione di una politica economica suicida. Voglio dire, non sono un laureato in economia, ma qualcuno mi deve spiegare perchè dobbiamo dare soldi ad un paese al collasso totale come la Grecia perchè se no va in vacca tutta la zona euro. Posso anche capire se falliscono gli Stati Uniti, ma se fallisce un paese mediterraneo inutile...

    Tra l'altro il buon Giannino può fare tutti i programmi che vuole, la politica economica non la decidiamo noi ma l'Europa e quindi se vuole trovare i soldi dovrà tagliare posti di lavoro, scuole, musei. Non le provincie e la sanità, perchè lì i politici hanno i loro interessi...
     
  12. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Ma qui non è un problema di numeri, ma di credibilità dell'interlocutore. Ha Berly ha governato 8 anni negli ultimi 11, sicuramente non tutte le colpe sono da attribuire a lui, ma è un dato di fatto che la "spending review" l'ha fatta Monti, in piena emergenza e con un annetto di legislatura davanti, non lui che aveva tempo e numeri per mettere in atto qualcosa di più ampio respiro ed incisivo...

    Io non ho particolare stima di Giannino e credo anch'io che quanto hai riportato sia sostanzialmente impossibile da applicare visti gli ostacoli al cambiamento presenti in Italia. Però conosco le tesi di Giannino e devo dire che vuole passare un messaggio rivoluzionario in Italia: basta nuove tasse. Ne paghiamo già troppe, inserirne altre è controproducente. Passata una certa soglia di pressione fiscale, oltre ad incentivarsi di molto l'evasione, gli effetti depressivi sull'economia superano i benefici del gettito fiscale. Insomma, iniziamo a spendere meglio i soldi che diamo allo stato. Su questo punto, pur non conoscendo nel dettaglio i numeri, sono convinto che delle ottimizzazioni siano possibili. La spending review, per stessa ammissione dei suoi promotori, ha solo intaccato la cima dell'iceberg. Sarà banale, ma occorre diffondere il messaggio che se uno sta per andare in bancarotta, deve spendere di meno, non prosciugare le fonti di reddito o chiedere altri soldi in prestito. Non è un concetto libertista ma di buon senso...
     
  13. rob.bragg

    rob.bragg

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    Lasciamo pure perdere per un momento l'approccio ultra-liberista, sul quale si può essere d'accordo o meno, ma dato che è una scelta sostanzialmente politica ed ideologica, è molto difficile da affrontare su un forum ed in poco spazio.

    Parliamo di fatti : sul 'buon senso', sulla necessità di ridurre gli sprechi e di razionalizzare la spesa pubblica, sull'inutilità e la non produttività di ulteriori aumenti delle imposte, penso che quasi tutti dovrebbero essere d'accordo, a destra e a sinistra (fatte salve le 'estreme').

    Ma qui ci sono due cose che mi infastidiscono, dato che la formazione politica è 'nuova' e vorrebbe proporsi in modo innovativo; un approccio sostanzialmente :

    a) demagogico : un programma di dieci punti estremamente sintetici, corredato con dichiarazioni del tipo

    «... abbiamo già un programma con dieci punti ... I punti qualificanti sono tre. Uno: abbattimento del debito con la vendita degli immobili di proprietà dello Stato, perché a noi piace immaginare che sia lo Stato a pagarsi la patrimoniale. Due: tagliare la spesa pubblica, 6 punti di Pil in 5 anni. Tre: tagliare le imposte, 5 punti di Pil in 5 anni. Che te ne pare, eh?».

    e basta andare a vedere i pochi dettagli forniti per scoprire che nemmeno le tabelle a corredo quadrano : al Punto 2 si parla di una riduzione dei costi pari al 6% del PIL e nella tabella connessa la riduzione (con numeri assolutamente 'immaginifici') è del 5%. E la differenza non è assolutamente da poco, né concettualmente né in termini di valori assoluti. Un bell'inizio : serietà o fumo negli occhi di chi non vede ... ?

    E, IMHO, quei numeri vanno al di là del 'buon senso' ; quest'ultimo potrebbe manifestarsi anche solo con intenzioni e precisi indirizzi, dato che chi è al di fuori della complessa macchina del Bilancio dello Stato / BdI non è in grado di quantificare, in modo realistico ed ex-ante, le possibili manovre future di politica economica e quindi perchè inventare tabelle e percentuali con ipotesi improbabili non è automaticamente un sintomo di preparazione professionale ...

    b) superficiale, perchè quel programma in dieci punti non affronta moltissimi temi-chiave e/o rimanda a interviste, blog, ... ma, contemporaneamente (l'approccio) è anche elitario :

    «... Comunque se vuoi posso andare avanti per due ore. E sai perché ? ... Perché in questo nuovo partito c'è tutta gente di sostanza, che ha studiato, che sa, che ha viaggiato, che conosce l'economia del pianeta... per questo siamo riusciti a mettere giù un programma che è una roba serissima

    anche se superficiale ed elitario, insieme, stonano, e parecchio ...

    PS : Maie, scusa, non ce l'ho certo con te.

    Però nello squallido panorama politico italiano, mi rattrista molto vedere che quelli che dovrebbero essere contributi 'nuovi' non riescano davvero a presentarsi in modo serio, ma sempre e solo con la vecchia demagogia ed i vecchi trucchi volti a colpire l'immaginario collettivo. E a questo punto non riesco a capirne i reali scopi ... (non vorrei fossero i soliti ...)

    Mi piacerebbe sentire qualche politico che provi ad abbozzare ipotesi di medio-lungo termine e ad affrontare temi strutturali (relativi al ns sistema sociale, economico e politico, ai ns quadri di riferimento, interni, europeri ed internazionali), che vadano al di là di una legislatura ... e queste sono le cose che dovrebbero interessare soprattutto alle nuove generazioni ...
     
  14. bacca

    bacca

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    :eek:fftopic:
    L'unico programma serio che un partito dovrebbe pensare di mettere in piedi è far fare default a questo paese una volta per tutte!
    E' l'unica cosa che darebbe una mano alle nuove generazioni. E per la prima volta avrebbe effetto anche su quella sterminata platea di dipendenti pubblici che ad oggi non si sono ancora accorti della crisi, anzi ti prendono pure in giro ...
     
  15. TheDOC

    TheDOC

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    Bancarotta in loop stile EU3! Quello sì che risolve!

    Scherzi a parte, l'unica cosa che farebbe è devastare l'euro. L'Italia rimane comunque il quarto paese per PIL in zona euro (Germania, Francia e UK davanti) e un fallimento farebbe crollare il valore dell'Euro sotto a quello del dollaro.

    Quello che bisognerebbe fare è NON ANDARE A VOTARE. Non c'è un politico con un programma diverso dagli altri. L'unico programma è rubare soldi allo stato. Quindi non si va a votare, e non si raggiunge il quorum. E' vero che tanto si faranno i cazzi loro comunque (vedere Sicilia), però avere un paese DEMOCRATICO :)asd: queste battute?) con un governo eletto da neanche la metà delle persone farebbe un bell'effetto nel panorama internazionale, specie se questo paese è membro del G8, Fondatore dell'EU eccetera.
     
  16. bacca

    bacca

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    Se l'Italia fa default lo fa tutto il pianeta a cascata, non si salva nessuno... , tranne in qualche modo russia, australia, new zeeland e giappone.
     
  17. rob.bragg

    rob.bragg

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    peccato che alle elezioni politiche il quorum NON ESISTE

    Se anche si auto-votasse la sola classe politica, le elezioni sarebbero formalmente valide !

    Il default avrebbe conseguenze ben più devastanti di quelle di un crollo del valore dell'Euro (che sarebbe il male minore, a quel punto; anzi, quasi un vantaggio) ... Il default può essere una opzione se :

    a) il credito è detenuto da soggetti esteri (il 70% del debito italiano è in mani italiane !)
    b) lo Stato non ha necessità di finanziamenti, per anni (da dimostrare, per un'Italia post - default)
    c) lo Stato detiene la moneta e può attuare politiche monetarie coerenti (l'Italia no. Dovrebbe anche uscire dall'Euro-BCE e tornare alla lira ...)

    Non penso proprio che il default darebbe una mano alle nuove generazioni ... creerebbe livelli di disoccupazione record, fuga dei capitali (=> investimenti => industria e servizi), povertà diffusissima ed enormi (anche rispetto alle attuali) sperequazioni sociali.

    Crisi economica mondiale, guerre, lotte sociali e rivoluzioni, fame :)

    ciao

    PS : l'UK non è nell'area Euro
     
  18. supertramp

    supertramp

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    Quando sento che per risolvere la crisi politica bisogna sbattersene della politica (non andare a votare) mi viene un po' da ridere. Bisognerebbe convincere la gente a votare invece, e farlo al meglio, informandosi e discutendo. Ma io son convinto che abbiamo quello che ci meritiamo.

    P.S.: Il default dell'Argentina potrebbe insegnare, passato qualche anno ora ci sono gli assalti ai supermercati
     
  19. TheDOC

    TheDOC

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    Formalmente. Vallo a dire all'estero.
     
  20. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Domanda: e se invece la maggioranza dei votanti esprimesse scheda nulla/scheda bianca?
     

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