Se l'uomo non è ingrado di autogovernarsi democraticamente ma ha bisogno di dittature spietate non è colpa mia...
ho fatto un conteggio per un cuoco italiano tornato dall'inghilterra, qui guadagna uguale sebbene il "percepito" sia diverso, il costo della vita qui invece è più basso, quindi è più ricco. ps: sono il primo a dire che mille euro non bastano....
io non voglio dire che siamo tanto bravi, ma che viviamo nello stato migliore del mondo. Dobbiamo renderci conto di questo prima di dire facciamo come in ..... che alla fine son messi peggio. Abbiamo un sistema scolastico libero e praticamente gratuito, senza grandi censure o limitazioni sociali. Ci manca la ricerca interna per i fondi, ma dire che le nostre Uni sono inferiori a quelle della classifica... ,chi fa la classifica come la fa c'è da ragionarci....
No ma seriamente, avete idea di quanto sarebbe difficile in Italia mettere in cantiere delle Riforme? Mettiamo pure il caso che Tremonti si svegli un bel giorno e dica "Adesso faccio la riforma economica migliore del Mondo". Per prima cosa decide di tagliare gli stipendi dei parlamentari, fa passare la proposta, unanime la bocciatura dalla Lega all'Italia dei Valori. Allora dice "Bene cerchiamo di proteggere le imprese dalla concorrenza straniera". Allora arriva l'Unione Europea e dice che non si può fare, poi si uniscono anche i peones berlusconiani che gli danno del comunista statalista. "Mmmm, non mi fanno fare una riforma dell'economia, non posso tagliare gli stipendi dei parlamentari, mi rimane solo da tagliare Sanità, Istruzione, Ricerca e chi più ne ha più ne metta". Cioè bacca forse si può anche dire che rispetto alle repubbliche bananifere e agli stati africani stiamo meglio, ma mi sembra assurdo dire che abbiamo la Sanità migliore (forse tu pensi al fatto che spendiamo di più in Sanità, a causa del sistema clientelare che si sono creati i governatori nelle varie regioni, esempio Veneto, Lombardia, Puglia), le scuole migliori (abbiamo scuole vecchissime che si fondano ancora sullo studio del Latino e del Greco) e una cultura cattolica che ci fa elevare sugli altri (se mai siamo lo stato in cui è più influente la Chiesa politicamente).
mi sa che stai facendo una gran confusione tra il reddito di un lavoratore e il costo del lavoro per un'azienda, quando dici che un lavoratore guadagna 2400 euro a fronte dei 1000 euro netti in busta paga stai prendendo un granchio bello grosso, infatti un lavoratore per avere 1000 euro netti in busta paga guadagna intorno ai 1350 euro lordi senza considerare addizionale comunali e regionali, gli altri 1000 auro che mancano sono tutti oneri a carico della ditta e questo frena in maniera veramente pesante il mercato del lavoro, facendo nascere così tutte quelle forme di lavoro che per il lavoratore sono solo una presa in giro. Gurda bene la tua busta paga e guarda quanto è il lordo
Non molto tempo fa in parlamento si è votato riguardo abolire alcuni privilegi dei parlamentari(vitalizi ed altre cose simili) gli unici a favore 22,tutti dell'idv.
cazzo sono un consulente del lavoro so quello che stò dicendo! se dico prendo 1000 euro è quello che percepisco se dico prendo 1350 è il lordo in busta paga se dico prendo 2200 euro è quello che piglio veramente compresi i costi differiti se dico costo 2400 all'azienda è la verità tutta Italiana di come addossare alle classi più basse il costo dello stato......
le nostre scuole sono vecchie nel senso dell'edificio semmai..e il greco e il latino sono le basi migliori che un uomo possa avere.impara a ragionare meglio e a parlare meglio.
io in latino avevo 2 fisso eppure riconosco che aiuta tantissimo a capire l'italiano e a ragionare meglio
Mi sembra fuorviante discutere sulle riforme senza mettere in conto i problemi circa il loro varo, è un po' come progettare di fare una frittata senza preoccuparsi di come trovare le uova... Oggettivamente, con l'attuale classe politica non c'è margine di miglioramento della situazione, e questo perchè non si diventa politici per governare, ma per arricchirsi. La prima "riforma" da cui partire è quella politica: un cambiamento di forma di governo. Ora, curioso notare come io, pur avendo un forte senso patriottico (quasi da nazionalista), che mi ha da sempre portato a provare disgusto per l'idea di uno smembramento particolaristico dell'Italia, qualche tempo fa, trovandomi a discorrere con un amico, sono giunto alla conclusione che in effetti una temporanea frammentazione della cosa pubblica sarebbe necessaria: nel "piccolo" infatti è molto più facile fare pulizia di tutta quella massa di parassiti che ci infestano. Mi spiego: se si partisse con il "nuovo governo" da una provincia, si potrebbe cominciare subito ad organizzarsi per riorganizzare scuole, sanità, enti pubblici scegliendo di volta in volta le persone migliori, e non i raccomandati dall'alto, riassegnando le risorse, controllando il rispetto delle norme (per esempio quelle edilizie). Quindi si potrebbe pian piano estendere i nuovi criteri ad alcune delle province limitrofe, fino a abbracciare tutto lo stato. Tutto questo perchè in caso contrario ci si troverà sempre a dover lavorare con numeri immensi, senza poter dare adeguate risposte ai problemi locali, agendo dall'alto con il rischio di tantissimi abusi in itinere: sprechi che sono la prima cosa da tagliare. A questo punto si potrebbe passare a riforme complessive di ampia portata, come quella del sistema politico: secondo me si dovrebbe modificarne la struttura abolendo di fatto i politici di professione. Io personalmente sono un sostenitore del modello corporativo, con un alternarsi di rappresentanti delle varie professioni in parlamento in modo da portare gente con cognizione dei reali problemi e con le competenze specifiche per proporre soluzioni funzionali e non a scopo "propagandistico". Un'altra radicale riforma necessaria è quella del sistema economico: basta con lo strapotere delle banche, basta con le ossessioni del capitalismo e del conseguente consumismo forzato. Ma questa sarebbe una svolta di dimensioni ben più grandi: rivestirebbe in prima persona ciascuno di noi, richiedendo una ben precisa modificazione del nostro modo di vivere. Sempre per quanto riguarda le riforme economiche, sarebbe necessario rivedere tutto il settore secondario e terziario italiano, riportando in Italia la produzione industriale: i servizi sono importanti e utili, ma è sulla produzione di cose concrete che si deve basare un'economia nazionale; non possiamo pretendere di essere tutti come gli abitanti di San Marino o dello Liechtenstein. Un'economia fatta solo di servizi è resistente come un castello di carte. Basti pensare alle masse operaie che vengono licenziate, e da cui però si pretende l'acquisto di quei beni come l'automobile o la casa. Dico, la recente crisi economica non è partita proprio da qui?? Non abbiamo proprio capito niente? Questo è però un discorso davvero grande, e si potrebbe continuare ancora molto a lungo...
Latino e greco da abolire, assolutamente. Più ore di inglese, matematica e tedesco. Cinese e arabo da introdurre. S'impara a ragionare ragionando. La scuola è vecchia. In quinta liceo è tanto se si arriva alla fine della seconda guerra mondiale. E gli ultimi 60 anni che fine hanno fatto?
sono d'accordo che la nostra storia è troppo puntata agli anni passati,d'inglese ce ne già abbastanza matematica idem e il tedesco per me lo possono tirare via. cinese e arabo te li studi te.capisco che il cinese sta diventando importante ma l'arabo?!
L'inglese è fondamentale, quasi più dell'italiano stesso. La matematica beh... è un disastro. È la materia in cui ci sono più insufficienze. La Germania è il nostro primo partner commerciale: sia export che import. La Cina non può più essere ignorata considerando l'importanza che ricopre già adesso e che ricoprirà in un futuro prossimo. L'arabo è parlato da 300 milioni di persone. Conoscerlo può sicuramente favorire l'interscambio e l'arricchimento culturale di un Paese come il nostro che si affaccia sul Mediterraneo, con tutti i vantaggi del caso. Poi visti i recenti accadimenti, metti che incontri un parente di Mubarak può sempre far comodo sapere l'arabo.
Parlo solo della scuola visto che ho finito da 2 anni il Liceo e adesso sono all'università e posso dire i problemi che ho riscontrato da studente. Latino: (e anche il greco penso, non ho fatto il classico) va assolutamente ridotto di ore; io in 5° liceo facevo più ore di latino che di matematica. E non è vero che ti insegna a ragionare o robe simili, è solo una lingua come lo è l'italiano o l'inglese. Non dico che vada eliminata però secondo me 2/3 ore settimanali come per Inglese dovrebbero andare bene. Poi va reso obbligatorio lo studio di una seconda lingua, che viene scelta dallo studente tra (le butto la) Spagnolo, Tedesco, Francese (le classiche ), Cinese e Arabo (concordo con il buon Maie). Storia: va "svecchiata", il problema è che moltissimi professori sono "anziani" e quindi la laurea l'hanno presa molto tempo fa. Quindi per ovvi motivi non hanno potuto studiare la storia degli ultimi 20 anni e di conseguenza non la sanno insegnare. Il risultato è che ci si ferma alla fine della WWII e si accenna qualcosa sulla guerra fredda e stop. Se invece il professore è giovane si finisce il programma sempre alla fine della WWII per problemi di tempo. Suppongo basti riorganizzare i programmi di Storia nei 5 anni facendo in modo che in 5° non si inizi dal 1861 (che poi diventa 1848 per ritardi accumulati precedentemente) ma dal 1900 o giù di li. Per i vecchi bacucchi che non si aggiornano la soluzione è il caro vecchio corso di aggiornamento obbligatorio. Quoto Maie dicendo che la scuola è vecchia, fossilizzata da 50 anni, metodi di insegnamento e strumenti di insegnamento sono gli stessi dei nostri padri per non dire nonni.
c'è un motivo per cui non si va oltre la seconda guerra, è che a 18/19 anni si hanno già idee politiche e se insegni gli ultimi 60 anni rischi di scontrarti con i tuoi studenti che ti massacrerebbero.... già è fatica con il fascismo... quoto Filippo I , l'Italia come del resto tutte le nazioni europee devono morire, e lasciare spazio a nuove concezioni socio politiche, regioni che si autogovernano sotto un'unica bandiera, quella Europea! Veneto, Catalogna e Scozia in primis.... però io sono Veneto e queste cose mi toccano troppo il cuore......
Il fatto che a 18/19 anni si abbiano delle idee politiche non è una scusa per non aver insegnato i conflitti balcanici, piuttosto che le guerre cecene, piuttosto che il Vietnam, piuttosto che il conflitto arabo-israeliano e il processo di pace in medio oriente, lo sviluppo della Cina nel 20^ secolo. Ricordo che in quinta abbiamo fatto sì e no 10 pagine sulla situazione cinese a inizio '900. Poi il nulla a parte qualche richiamo qui e la. Sono lacune e basta. Io a scuola non ho imparato niente di queste cose e quel poco (purtroppo) che so è frutto di interessamento personale. In compenso posso dirti la prima declinazione a memoria.
proprio non ci arrivi.......... così si prendono due piccioni con una fava si risolve il problema dell'integrazione ,riusciremo finalmete ad integrarci,e si potra assumere qualche nuovo insegnate,e non ci saranno più scuole di stranieri.
infatti di inglese se ne fa già tanto. aumentare le ore non equivale a togliere le insufficienze. si ok con il tedesco. per il resto è più importante l'inglese perchè alla fine anche cinesi e arabi parlano l'inglese.
