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Governa tu!

Discussione in 'Off Topic' iniziata da TFT, 11 Novembre 2010.

  1. Pandrea

    Pandrea Guest

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    C'è uno stato al mondo con 0 debito pubblico?
     
  2. nohant

    nohant

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    non lo so. é possibile? se si, Come? e cosa cambierebbe, avere un debito pubblico nettamente inferiore?
     
  3. rob.bragg

    rob.bragg

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    Ti ringrazio.
    Ma purtroppo ti devo disilludere. C'è qualcuno che non sarebbe molto d'accordo : la "finanza internazionale", le "banche centrali" (private) e le grandi banche d'affari / "commerciali" loro azioniste. Quello che tutti stiamo giocando - soffrendo - è il "loro gioco". Se lo interrompi si arrabbiano parecchio !:(:(:(

    Chiedi : quanto per annullare il debito pubblico ?
    Ti faccio un esempio estremo, riferito all'Italia (che poi è uno dei paesi messi peggio)
    Il debito pubblico italiano (quasi 120% del PIL) è +/- così suddiviso :
    1/3 : investitori istituzionali esteri ("la finanza internazionale"), con una piccola quota di risparmiatori "esteri"
    1/3 : banche e investitori istituzionali italiani
    1/3 : risparmiatori italiani.
    Con le operazioni di buy-back che ho ipotizzato rimborsi interamente questi ultimi (la parte "migliore" dei creditori), che re- investiranno i loro sudati (spero non evasi - ma se sono evasoro scattano le altre ipotesi citate) risparmi in altre foorme più utili al sistema;
    - per i primi due gruppi :
    -- o decidi di ripianare il debito in 20/30 anni (con un saldo corrente in surplus diciamo del 3 / 5% del PIL) si può fare, ma ci vogliono governi virtuosi e una classe politica interessata al bene comune (non al proprio)
    -- o li costringi ad una ristrutturazione (in pratica : una parte se la perdono)
    Nel secondo caso i mercati finanziari internazionali boicotteranno l'Italia per anni, con conseguenze non prevedibili.
    Quindi, con un approccio virtuoso, senza rivoluzioni e guerre internazionali, diciamo 20/30 anni.
     
  4. rob.bragg

    rob.bragg

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    Se l'Italia avesse debito = zero, lo Stato risparmierebbe circa 75-80 mld € all'anno, pari al 5%+ del PIL !!!.
    Con 75 mld euro all'anno puoi dimezzare le imposte dirette alle famiglie o investire in educazione, ricerca, sanità, previdenza, ecc.
    Tieni conto che le "manovre finanziarie" più "dolorose" (tasse su tutto, tagli a tutto, riforme pensioni, ecc.) degli ultimi 10/15 anni di governi di sinistra e di destra NON hanno mai superato l'importo di 30/40 mld di € in un anno.
     
  5. nohant

    nohant

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    staceppola.

    quindi è impossibile uno stato non in debito...
     
  6. rob.bragg

    rob.bragg

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    Assolutamente NO. Dipende da dove parti.
    L'Italia viene da 50 anni consecutivi di bilanci in perdita !!!

    Per farti un esempio "virtuoso", la Norvegia (che ha l’ Human Development Indexpiù elevato al mondo, ed un GINI molto basso – indice di distribuzione legalitaria della ricchezza !) non ha debito pubblico, ma anzi, con parte dei proventi della Statoil (l’azienda di stato che gestisce l’estrazione del petrolio dal Mare del Nord dal 1972), ha costituito, a partire dal 1995, un “fondo pensione nazionale” a favore delle future generazioni, che non potranno più godere dei benefici del petrolio. (ad oggi circa 600 mld $ per una popolazione di 5 milioni di abitanti !!!!!!!!). Tra l'altro la Banca Centrale Norvegese è pubblica (!) e gestisce il mega-fondo.

    Certo la Norvegia è molto fortunata (se siete giovani di belle speranza cercatevi una norvegese, sposatevela e trasferitevi li - fa freddo ma il futuro è radioso :eek:).

    Penso che anche per un paese "meno fortunato" ci siano dei pre-requisiti :
    imho - la Banca Centrale deve essere pubblica

    Guarda caso la Cina (altro paese con un gigantesco surplus) da comunista che era, nella sua evoluzione simil-capitalista, ha privatizzato molte cose, ma NON la Banca Centrale !!!

    ciao
     
  7. Panzer

    Panzer

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    Alla faccia...o_O
    Sarebbe praticamente impossibile risanare un debito del genere...
     
  8. rob.bragg

    rob.bragg

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    Se siamo alla canna del gas, con debiti per le prossime "x" generazioni, fondi tagliati in ogni settore, disoccupazione record, tasse record ecc. un motivo c'è. Però potrebbero esserci anche soluzioni, se invece di ladri ed incompetenti, avessimo una classe dirigente appena dignitosa, competente (imho, l'80% dei ns. deputati non passerebbe la maturità) non demagogica, non ipocrita, non arroccata sui propri privilegi e soprattutto non asservita.

    E vi consiglio di guardarvi i grafici sugli indici GINI (anche in WIKI) e sullo HDI (human development index) : c'è da rabbrividire (altro che politica di potenza, G8 ecc.).
     
  9. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Tu credi che ci lasceranno saldare il debito, anche ripagandolo centesimo per centesimo?

    Avete presente Zio Paperone che tiranneggia Paperino con la scusa dei debiti?
     
  10. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Prego te e tutti di considerare gli sconti alla Chiesa cattolica!

    Due miliardi all'anno per sconto 100% ICI e 50% Irpef
    500 milioni all'anno per assegnazione dell'8X1000 NON ASSEGNATO dal cittadino

    Fanno 5 miliardi all'anno. Solo usando questi "basterebbero" 7 secoli e un ventennio per estinguere il nostro debito, quindi immagino che almeno qualche anno ai tuoi 20/30 anni li togli
     
  11. maie

    maie

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    Per quanto sia d'accordo nel ritenere l'attuale sistema dell'8x1000 truffaldino, bisogna ricordarsi che non siamo la Nord Corea. Per quanto una cosa sia stupida o inutile, le persone devono essere libere di poterla fare.
    Al posto di questa truffa a vantaggio della chiesa cattolica che ci ritroviamo, bisogna creare un sistema di finanziamento ai culti religiosi che preveda il prelievo fiscale ai soli fedeli dei vari culti. Un po' come in Germania.

    I fedeli dichiarano la loro appartenza al culto "cristiano cattolico" >> lo stato impone una tassa >> lo stato trattiene una quota, il resto lo versa al culto.

    Chi non è credente (edit: avevo scritto religioso) non paga niente. Lo stato non deve assolutamente sborsare niente di niente per sostenere, favorire, aiutare i culti, che già ricevono i fondi dai loro stessi fedeli. Se non gli bastano se ne fanno una ragione.
    Non come nella Repubblica delle Banane Cattoliche dove per la beatificazione di un tizio è lo stato a dover esborsare milioni di euro:

    http://roma.corriere.it/roma/notizi...-wojtyla-roma-chiede-aiuto-190408052371.shtml

    Io sono cittadino italiano, non sono credente, non sono d'accordo con tali iniziative eppure lo stato/comune/enti pubblici vari spenderanno i soldi dei cittadini, e quindi anche i miei, per un intervento a diretto ed esclusivo beneficio di una parte soltanto della cittadinanza.

    Poi naturalmente anche le varie esenzioni, prima tra tutti l'ICI, vanno abolite. Soprattutto in considerazione del fatto che, come evidenziato a suo tempo da Report, gli immobili ufficialmente dedicati a esigenze di culto sono in realtà dedicati ad attività economiche che producono reddito (alberghi e quant'altro).

    Sono i fedeli a dover sopportare economicamente i costi della loro religione. Poi vediamo quanti sono i veri credenti e quanti al loro dio preferiscono non pagare una tassa in più.

    Ciao
     
  12. rob.bragg

    rob.bragg

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    Il problema è opposto. Tu credi che i Governi italiani avranno mai la volontà politica di RIDURRE (saldare è una parola troppo grossa) il debito ?

    L'Italia è basata su clientele, corruzione, evasione, spreco di denaro pubblico. Qualunque governo ha sempre basato le sue fortune elettorali su leggi che non mettessero seriamente a rischio quei "sani principi". Inoltre, purtroppo, il "deficit spending" keynesiano è stato subdolamente usato per dare un supporto "teorico" e "scientifico" alle malversazioni pubbliche.

    Il problema però potrebbe in pochi anni determinare una crisi sistemica : se lo Stato paga il 4% medio di interessi sul debito, anche in presenza di partite correnti = 0, l'ammontare dello stock aumenta dello stesso 4%. Ma se il PIL cresce meno del 4% annuo (in termini monetari correnti - oggi un'utopia), il rapporto Debito / PIL peggiora e il carico di oneri finanziari aumenta, in una spirale viziosa.

    Quando i "mercati finanziari" ritterranno che tale rapporto sia diventato insostenibile (vedi Grecia, Irlanda, Portogallo), smetteranno di sottoscrivere Titoli di Stato italiani o pretenderanno un tasso di interesse molto più alto (come successo a Grecia, Irlanda, Portogallo) e allora ... patatrac ...

    L'Europa può tentare di "salvare" piccoli paesi (un centinaio di mld € ciascuno) ma non potrebbe mai salvare l'Italia. Hai presente le conseguenze di un "default" in termini di crisi economica e sociale, disoccupazione, ecc. ecc.

    La cosa "ridicola" è che la Banca d'Italia paga sulla moneta che produce interessi = 0, la presta al sistema bancario (suo azionista) al tasso BCE di riferimento (oggi : 1,25%), che lo prestano allo Stato al 3-4-5% e alle aziende / famiglie al 3-4-5 ... 15% !!!.

    Lo Stato paga interessi superiori a quelli pagati dalle Banche, perchè si indebita con la Banca "Nazionale", che è alla fonte del meccanismo monetario del quale lo Stato stesso dovrebbe essere "proprietario" :D:D:D

    Quanto alla Chiesa : se siamo in uno Stato laico, TUTTE le confessioni religiose dovrebbero pagare le imposte come qualsiasi altro cittadino. Purtoppo il Concordato fu firmato da BM e nuovamente sottoscritto da Craxi :D:D:D
     
  13. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Leggi bene, ho scritto NON ASSEGNATO

    In pratica, si può destinare il proprio 8X1000, tra le altre cose, a confessioni religiose riconosciute dallo Stato. Legittimo.

    Solo che solo il 30% degli aventi diritto indica con precisione a chi regalare questo 8X1000.

    Il restante 70% non indica nulla. I soldi di questo 70% vengono ripartiti proporzionalmente tra gli indicati dal 30%.

    Se il 50% di chi ha indicato ha scelto la Chiesa cattolica, ella si prenderà anche il 50% di chi non ha indicato nulla.

    Col risultato che dei 700 milioni che prende con l'8X1000, solo 200 sono stati volontariamente assegnati! Ed è esattamente quei 500 milioni extra che voglio far rimanere allo Stato.
     
  14. maie

    maie

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    Chiedo venia, non avevo letto bene. So come funziona l'8x1000. Purtroppo :D

    Rimango comunque dell'opinione di modificarlo con il sistema da me proposto
     
  15. Panzer

    Panzer

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    Non sarebbe male...:approved:
     
  16. rob.bragg

    rob.bragg

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    La Costituzione - Art.7 : Lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani ...

    Quindi, niente tasse di cittadini italiani alla Chiesa. Raccolgano offerte, gestiscano i propri beni, e, sui redditi prodotti nello stato italiano, paghino le tasse come tutti. Altro che 8 per mille ...

    (Art. 3 : Tutti i cittadini ... sono uguali davanti alla legge ...) sob :(

    [​IMG]
     
  17. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Intervengo solo su questo, anche se ci sarebbero interessanti spunti da approfondire. In due parole, credo che decenni e decenni di squilibri di questo stato non si possano risolvere con la bacchetta magica in 30 secondi.
    Sul discorso pensionistico, non puoi ragionare come se si partisse da zero. Il sistema pensionistico (e in generale il welfare state) è in disequilibrio, non solo in italia, per ragioni che non sono soltanto imputabili a decisioni politiche.
    Per i nuovi entrati il sistema è già simile a quello che proponi tu (accumulo "virtuale" di contributi, rivalutazione, e calcolo mediante formule attuariali di una rendita vitalizia). Il punto è che non puoi applicarlo senza considerare che le pensioni di chi è in pensione *oggi* sono pagate con il metodo retributivo ed alimentate dai versamenti di chi sta oggi lavorando. Non puoi passare da un sistema retributivo ad uno contributivo senza conseguenze: il passaggio deve essere graduale (come sta avvenendo) e nel periodo di transizione hai necessariamente il fenomeno della "doppia imposizione" che grava sulle generazioni che pagano i contributi nella fase di transizione (io ne faccio parte). A queste generazioni è richiesto di continuare a pagare le pensioni di chi è ora in pensione (e il nostro sistema, in passato, è stato molto generoso) e, nello stesso momento, accumularsi la pensione per il sistema contributivo. Hai tre possibilità: non paghi più le pensioni per chi ha il metodo retributivo, raddoppi il prelievo l'INPS sulle generazioni della "doppia imposizione" (con riduzione del reddito disponibile per i consumi) oppure tenti di ridurre le prestazioni erogate dal sistema (allungamento età pensionistica, pensioni più basse, dirottamento del TFR maturando ecc).
    L'ultima ipotesi è - realisticamente - l'unica percorribile.
    Comprendo che "la soluzione" forte spesso e volentieri fa presa sulle masse, ma torno a ripetere che, né a destra né a sinistra esistono persone dotate di una bacchettà magica e in grado di sistemare il sistema in tempi brevi e senza costi.
    Non esistono pasti gratis, per citare un noto economista...

    Saluti.
     
  18. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Non capisco la parte in grassetto. Il tasso di riferimento guida il tasso overnight interbancario (tasso EONIA - Euro OverNight Index Average), che, e non potrebbe essere altrimenti, è compreso nel "corridoio" delimitato dal tasso di rifinanziamento marginale e dal tasso sui depositi presso la BCE che ogni banca può attivare a richiesta. Ovviamente gli altri tassi sulle scadenze più lunghe si "tarano" di conseguenza e si forma la famosa "curva dei tassi".
    Tu stai paragonando tassi con scadenze diverse: un tasso al 4% sul debito pubblico italiano su che scadenza è? C'é differenza fra un tasso a breve (bot a 3 mesi) e quello di un BTP a 30 anni, pur essendo tutti "tassi del debito".
    Non è semplicemente vero che i tassi interbancari siano minori dei tassi a cui lo stato si indebita. Occorre paragonare scadenze omogenee, altrimenti non ha senso...

    Saluti.
     
  19. rob.bragg

    rob.bragg

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    So benissimo che le pensioni attualmente pagate sono state calcolate con il metodo retributivo e non con quello contributivo.
    Non essere "convenzionale".
    Non confondere il criterio di calcolo con le fonti di cash flow dalla quali l'INPS (o gli altri enti) attingono.
    Quello che propongo è di applicare il contributivo a tutti (con un minimo garantito ed un massimo "soglia"). Ciò significherebbe risparmio generalizzato (dato che quasi nessuna pensione "contributiva" è > della "retributiva") e quindi un minor onere a carico delle attuali e future generazioni.
    Perchè pagare oggi 4000 euro di pensione ad una persone che ha un accumulato un capitale contributivo che gli consentirebbe una rendita (tenuto conto di capitalizzazione, speranza di vita ecc.) di 2000 euro ? Continuare a farlo significa semplicemente perseverare in una elargizione finanziariamente insostenibile, a scapito delle prossime generazioni.
    Il fatto che i 2000 euro sarebbero comunque pagati in parte con i contribut di chi sta oggi lavorando, perchè i capitali relativi sono stati "precedentemente bruciati" è un problema di cash flow, non di principio. Il cambio di metodologia si può fare tranquillamente. Ovvio che ci saranno migliaia di persone incazz...te. E' una questione politica.
     
  20. rob.bragg

    rob.bragg

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    Lo Stato sconta un "risk premium" che le banche non pagano quando si rifinanziano presso la Banca d'Italia, per ogni tipo di scadenza.
    Le Banche hanno accesso a fondi "quasi illimitati" al tasso di rifinanziamento della Banca d'Italia (1,25%), senza alcun "risk premium" (le banche sono a rischio "zero" ? - si le la banca centrale è da loro controllata), per scadenze a breve, ma con un implicito "roll-over", praticamente senza limite, il che trasforma queste scadenze "brevi" in scadenze "medie" o "lunghe" (hai mai sentito di Banche Centrali che mettano al rientro - in termini assoluti - le banche sui rifinaziamenti ? Io no. Solo roll-over). Un esempio limite : durante il periodo cruciale della crisi finanziaria 2008-2009, la FED ha concesso alle banche sue azioniste, tramite il quantitative easing, denaro a tasso quasi = zero, mentre lo Stato (=cittadini) USA continuava a pagare sui Treasury un tasso > 1%
    Lo Stato non ha accesso a tali meccanismi e quindi paga per ciascuna scadenza un tasso di mercato + "risk premium", il che si traduce in valori superiori.

    Ma la questione fondamentale è un'altra. Se lo Stato (=cittadini) ha "dato in concessione" l'emissione della moneta ad un istituto privato (la Banca d'Italia), il corrispettivo della "concessione" dovrebbe almeno essere attribuito allo Stato e non trattenuto dall'istituto privato ...
     

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