Alla Costituzione è sfuggito il degrado morale della maggioranza della classe politica, ma quando la maggioranza in particolare ai vertici è marcia nessuna Costituzione può sanare questo.
Aggiungo, degrado morale dovuto alla sparizione quasi totale del politico di professione. L'eliminazione di una categoria professionale che dedicava la vita alla politica, come un medico ai suoi pazienti, è stata soltanto deleteria, e l'onda della "società civile", cavalcata prima da Berlusconi ed ora da Grillo, ha prodotto una classe politica scelta senza criterio, zeppa di persone politicamente ignoranti ed irrilevanti, per giunta sotto scacco perché prive di voti, e dunque di forza politica, personali, dunque micro-leader ricattabili dai macro-leader. Quando v'era la preferenza multipla, v'erano sì tanti micro-leader, ma tutti politicamente competenti, in quanto nati e cresciuti nei territori, e spesso coesi fra loro, in correnti create non come supporto ad un singolo, ma come cordate di pensiero volte ad eleggere rappresentanti che lo incarnassero. Il PD s'è perso per questo passaggio alla preferenza unica.
Forse non è chiaro: le spese del parlamentare sono per campagne elettorali di natura personale, dunque già davo per scontato il ritorno ad un meccanismo di preferenza, unica o multipla che sia.