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Osservatorio Guerra civile in Iraq e Siria

Discussione in 'Warfare Moderno' iniziata da huirttps, 30 Luglio 2012.

  1. GyJeX

    GyJeX

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  2. cohimbra

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  3. Mappo

    Mappo

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    Zitti, zitti i guerriglieri di Isil hanno messo a segno un colpo eccezionale conquistando Mossul, la seconda città irachena. Le forze governative sembrano del tutto incapaci a contenere gli Al Qaedisti che hanno conquistato pure Tikrit città natale di Saddam Hussein. Gli sciti gridano alla mobilitazione generale per fermare l'ondata sunnita.
    Per la prima volta parlare del sorgere di un Califfato islamico non è più un discorso astratto, visto che oramai Isil controlla un territorio pari ad una volta e mezzo la Francia e che si estende su parti tanto della Siria che dell'Irak.

    http://www.nytimes.com/2014/06/12/world/middleeast/iraq.html?_r=0
     
    Ultima modifica: 11 Giugno 2014
  4. bacca

    bacca

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    Titolo discussione ormai da rifare ? @Darksky
    Qui si parla di qualcosa di completamente nuovo, e a mio avviso spaventosamente serio :

    Chi sono questi dell'Isil?
    Cosa effettivamente controllano?
    Chi li finanzia?
    [​IMG]
     
  5. Arminio90

    Arminio90

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    Finanziamenti privati provenienti dal Golfo, dubito che qualche stato c'entri con loro, anche se non ci metterei la mano sul fuoco.
     
  6. bacca

    bacca

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  7. Enok

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    Quello è il progetto di qualsiasi fondamentalista islamico: l'unione di tutti i paesi musulmani sotto un Califfo.
     
  8. TFT

    TFT

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    è uno degli effetti collaterali di quanto di scaricano addosso 100.000 tonnellate di democrazia, distruggono il tuo governo, congedano l'esercito, succhiano i pozzi di petrolio e poi se ne vanno.
    Bum, sei stato democratizzato
     
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  9. Mauro92

    Mauro92

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    Ma sbaglio o 32 pagine fa, il binomio Kerry-Obama voleva punire Assad e il suo regime, aiutando i ribelli siriani a sconfiggere la perfida dittatura ?
    Ora che i rivoltosi sbordano in uno stato satellite: "nessuna opzione esclusa, tantomeno quella militare, difenderemo gli interessi di sicurezza nazionale"
    Nulla da dire, un genio
     
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  10. GyJeX

    GyJeX

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    si, ma tanto chi si ricorda di quello che dice ??
     
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  11. TFT

    TFT

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    Non so se mi fanno più pena le scuse degli USA o chi ci crede. Veramente, non trovo nella storia un parallelismo con uno Stato altrettanto canaglia.

    Comunquesia, la creazione di uno staterello fondamentalista sunnita, pompato dagli USA e a braccetto con i sauditi ormai non mi sembra una possibilità tanto remota. In Siria Assad è in netto vantaggio, ma lo era anche Gheddafi quando era arrivato a Tobruk, e poi è stato democratizzato dai reparti francesi.
    In Iraq, non conosco bene il quadro delle forze armate ma non credo proprio ci sia la minima possibilità di condurre una resistenza organizzata. Il governo faceva fatica a stare in piedi da solo, dilaniato dai conflitti religiosi e dalla guerriglia di chi, giustamente, lo vede con un fantoccio di una potenza straniera.

    Ma, a fronte dei totali fallimenti in Afganistan e Iraq ritenete possibile che gli USA spingano di più per restare in Libia e Siria o si limiteranno a ciucciare qualche risorsa e portare a casa quello che si riesce?
     
  12. Armilio

    Armilio

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    Si possono creare 2 discussioni o si tiene qui una discussione unica sulla "guerra civile nel medioriente"?
     
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  13. Armilio

    Armilio

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    Comunque: importante è la questione di Al Sistani, il capo spirituale degli sciiti iraqueni, che ha chiamato alle armi contro l'ISIS.

    Riporto un commento interessante:

    "Cerco di spiegare il motivo per cui é importante la chiamata alla armi di Al Sistani. oltre ad essere la massima guida spirituale (marja) dell'Iraq é anche a capo del scuola religiosa (hawza) più importante dell'Islam sciita, a Najaf. dopo Najaf la scuola religiosa più prestigiosa si trova a Qom, in Iran. queste due istituzioni differiscono nell'impostazione ideologica. a Najaf si da' più peso all'aspetto dottrinale e religioso dello sciismo, laddove Qom crede nella Vilayat-e Faqih ideata da Khomeini, ed é quindi molto più "politicizzata" proprio per la sua impostazione ideologica. prima di Khomeini nessuno aveva mai sostenuto che dovesse spettare ad un leader supremo ed al clero la gestione degli affari di uno stato. a noi possono sembrare sofismi ma all'interno dell'Islam sciita c'è chi contesta fortemente l'impostazione di Khomeini. ed ora arrivo alla spiegazione. Al-Sistani nonostante l'immenso seguito che ha in Iraq non ha mai dato indicazioni di voto, ha espressamente consigliato di non votare in base alla propria appartenenza etnica e religiosa; è quindi consapevole che in Iraq non é possibile imporre uno stato teocratico sul modello iraniano. naturalmente é invece questa l'ambizione ed il sogno di Tehran, ed é questo il motivo per cui gran parte della popolazione sunnita si é sentita esclusa dal potere ed in pericolo durante i governi di Al-Maliki. se a questo risentimento politico e religioso aggiungiamo l'Isis, gli ex-baathisti nostalgici di Saddam ed i vari capi tribali si può capire come la situazione in Iraq sia disperata. di qui la fatwa di Al-Sistani, anche perché come ho scritto ieri le città "sante" di Karbala e Najaf sono appena sotto Bagdad. per l'Isis gli sciiti sono peggio dei Cristiani e degli Ebrei, non sto esagerando. é la stessa mentalità che ha portato i Talebani in Afghanistan a distruggere i Buddha di Bamiyan in Afghanistan, sono gli stessi che in Egitto distruggerebbero le piramidi, non si farebbero quindi problemi a distruggere i santuari e le moschee sciite. infatti anni fa avevano quasi distrutto una moschea millenaria (873 d.c) a Samarra. speriamo quindi che tutto si fermi al più presto perché l'Iraq è davvero una polveriera, la Siria al confronto non é nulla. in Iraq gli interessi religiosi ed economici sono davvero di portata mondiale."

    Questa è una guerra Iran-sauditi, io gli USA li vedo proprio sullo sfondo.
     
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  14. Mappo

    Mappo

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    A mio parere direi di mantenere un'unica discussione, in fin dei conti gli attori principali sono gli stessi tanto in Siria che in Irak e chi attualmente è coinvolto in uno solo dei due scenari temo che presto sarà coinvolto anche nell'altro, vedi Iran.
     
  15. Armilio

    Armilio

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    Interessante articolo su cosa è successo a Mosul:

    http://www.ilpost.it/2014/06/14/si-conquista-citta/

    --------------
    Cosa è accaduto in Iraq
    Detto questo, quello che è accaduto in questi giorni in Iraq sembra particolarmente strano: l’ISIS è riuscita a conquistare velocemente diverse città, utilizzando forze ridotte e combattendo contro un esercito molto più numeroso. La vittoria più straordinaria ottenuta dall’ISIS è stata la conquista di Mosul, la seconda città più popolosa del paese. Secondo il Guardian e numerosi altri commentatori, la città era presidiata da due divisioni dell’esercito iracheno, cioè circa 30 mila soldati, affiancati da alcune migliaia di poliziotti. Gli iracheni erano equipaggiati di mezzi moderni e all’avanguardia, come i carriarmati Abrams di fabbricazione americana. Le forze dell’ISIS, a quanto sembra, erano costituite da circa 800 guerriglieri. Come è stato possibile che una forza così massiccia sia stata sconfitta da un gruppo armato così ridotto?
    Come hanno scritto diversi analisti in questi giorni (noi ne avevamo parlato qui), il problema principale sembra essere che l’ISIS sta riuscendo a sfruttare con abilità le divisioni all’interno del paese, causate dalle politiche del governo del primo ministro Nuri Al-Maliki. Secondo diversi commentatori, Maliki ha favorito la maggioranza sciita del paese e ha perso l’appoggio della gran parte della popolazione sunnita. Questa divisione avrebbe pesantemente influenzato gli avvenimenti di Mosul.
    [​IMG]

    Secondo le prime ricostruzioni, a Mosul le cose si sarebbero svolte più o meno così: la città si trova nella parte settentrionale del paese, dove la maggioranza della popolazione è sunnita. Mosul, inoltre, è molto lontana da Baghdad e dalle zone a maggioranza sciita. Da mesi il territorio intorno alla città viene attraversato dai guerriglieri dell’ISIS, che possono agire in maniera più o meno indisturbata. La città, però, come abbiamo visto, era presidiata da moltissimi soldati e circondata da una serie di checkpoint. Negli ultimi mesi queste postazioni sono state continuamente attaccate da attentatori suicidi e da gruppi di guerriglieri. Questi attacchi non causano perdite sostanziali ma probabilmente hanno portato un notevole nervosismo tra i soldati iracheni. In alcuni di questi attacchi, inoltre, anche i veicoli più pesanti dell’esercito iracheno sono stati distrutti, grazie – a quanto pare – ai moderni missili anticarro che l’ISIS è riuscita a catturare all’esercito siriano. A questo punto è importante specificare che molti dei soldati e dei poliziotti a Mosul erano sunniti (come i miliziani dell’ISIS), mentre i loro comandanti erano quasi tutti sciiti (a causa delle politiche del governo, quasi tutti i vertici delle forze armate sono in mano agli sciiti).

    Il 6 giugno l’offensiva dell’ISIS si è improvvisamente intensificata. Alcuni checkpoint sono stati attaccati da numerosi guerriglieri e da attentatori suicidi. Questi attacchi, sempre ridotti come dimensioni (come abbiamo visto, l’ISIS non ha schierato più di alcune centinaia, forse poco più di un migliaio, di miliziani), hanno spesso avuto successo grazie all’impreparazione dei soldati iracheni. In un attacco a un posto di blocco pesantemente fortificato, il 7 giugno, ad esempio, i miliziani sono riusciti a distruggere un carro armato gettando un granata nel portello che i soldati iracheni avevano tenuto aperto, forse per il caldo.


    [​IMG]

    Sfruttando queste tattiche, alcuni miliziani sono riusciti a infiltrarsi all’interno della città. A questo punto le perdite in combattimento erano ancora piuttosto leggere: alcune decine di morti per ognuna delle due parti. Il 9 giugno, però, alcuni importanti leader sunniti della città hanno iniziato a organizzare milizie volontarie per attaccare l’esercito dall’interno. I generali iracheni hanno tentato di parlamentare con i capitribù anziani, ma i colloqui sono falliti. Davanti alla prospettiva di dover combattere sia all’esterno che all’interno della città, senza possibilità di ricevere rinforzi (come abbiamo detto, Mosul si trova molto lontano dai centri di potere ancora in mano al governo), alcuni generali sono fuggiti, lasciando le truppe senza una guida. La notte del 9 giugno le due divisioni irachene semplicemente hanno abbandonato armi, uniformi e sono fuggite dalla città. Migliaia di soldati sono stati fatti prigionieri e sono stati fatti marciare fuori dalla città.


    Conflitto etnico
    In altre parole, la conquista di Mosul sembra essere stata in gran parte favorita da due fattori: soldati sunniti che non hanno voglia di farsi uccidere per un governo sciita e una popolazione che preferisce l’ISIS al governo di Baghdad. Diversi soldati iracheni, intervistati dopo aver disertato, hanno confermato queste tesi, sostenendo di essersi sentiti abbandonati dai generali e dal governo sciita. Nonostante centinaia di migliaia di persone abbiano abbandonato Mosul dopo la conquista, molti hanno dichiarato che lo hanno fatto non tanto per paura dell’ISIS (anche se i miliziani hanno subito annunciato la pena di morte per tutti coloro sorpresi a fumare, bere alcol o ad avere tatuaggi). Molti dei profughi, di religione sunnita, hanno raccontato che preferiscono l’ISIS a quello che chiamano “l’esercito di Maliki”, e che sono fuggiti per paura degli attacchi aerei americani.

    Insomma: come hanno sottolineato molti commentatori, quello che sta accadendo in Iraq appare più un conflitto tra i due principali gruppi religiosi del paese, piuttosto che un’insurrezione condotta soltanto da un gruppo di fanatici estremisti. La conquista di Mosul sembra confermare questa lettura della situazione. Così come sembra farlo anche un altro scontro, che si è concluso in maniera molto diversa.
    ----------------

    In pratica è successo quel che è successo in Siria, dove l'esercito ha ripiegato nelle caserme per non trovarsi un nemico dentro e fuori la città. Solo che qui l'esercito si è proprio squagliato.
     
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    Ultima modifica: 14 Giugno 2014
  16. GyJeX

    GyJeX

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    ma se ha l'aria condizionata l'M1... Che senso ha tenere i portelli aperti ??
     
  17. franz

    franz

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    Ma quindi l'ISIS avrebbe ottenuto l'equipaggiamento e le scorte dell'equivalente di due divisioni, liberato ed arruolato i prigionieri delle carceri locali e magari attinto anche ai disertori delle forze governative? Un disastro epocale sia per Assad che per Obama.
     
  18. Armilio

    Armilio

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    Riporto altro commento:

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    - la fatwa di Al Sistani, di cui ho parlato ieri é collettiva e non individuale, quindi non é un obbligo (Jihad dura e pura) bensì un esortazione a difendere il paese. Al Sistani infatti non vuole che nascono delle milizie sciite irregolari sul modello dell'Isis, chi vuole combattere deve farlo in un contesto "legale", quindi all'interno dell'esercito iracheno. ha anche sottolineato come tutti i luoghi di culto debbano essere protetti, includendo quindi Cristiani e Sunniti.

    - l'Isis ha tutto l'interesse a scatenare una guerra cruenta, perché in questo modo l'Iraq così come lo conosciamo oggi non esisterebbe più. per questo motivo, secondo me, sia l'Iran che Obama pensano ad un intervento sul campo solo come extrema ratio. al momento ci sono solo un centinaio di soldati delle forze speciali iraniane (Quds Force), con a capo il "mitico" Qasem Soleimani. al-Quds sta per Gerusalemme naturalmente, per farvi capire quanto sono folli in quella parte del mondo.

    - a chi mi chiedeva ieri informazioni sui finanziamenti deve immaginare l'Isis come un orda di barbari che man mano che conquista un territorio si appropria delle sue ricchezze. ad esempio in Mosul il bottino razziato dalla banca centrale irachena é stimato in 425 milioni di dollari. considerato che al momento i combattenti dell'Isis sono meno di 10000, fate un po' voi i calcoli. questi soldi naturalmente servono anche ad ingraziarsi la popolazione, ripristinare gas e luce e così via.

    - Mosul é stata conquistata senza combattere. La differenza di uomini e mezzi tra l'esercito iracheno e l'Isis era netta a favore dei primi, ma l'Isis ha un motivo per combattere, mentre l'esercito iracheno é al momento un ectoplasma. questo sempre a causa della scellerata gestione di Al Maliki che non ha fatto altro che esacerbare le differenze tra sunniti e sciiti. una volta entrato in città l'Isis, ha immediatamente applicato la sharia. quindi donne completamente velate, distruzione di santuari e tombe, ha svuotato la prigione regionale ed ha installato un campo di addestramento ed una scuola coranica.

    - é ormai certo l'appoggio dell'ex- apparato baathista al potere durante gli anni di Saddam Hussein e purtroppo parte dei civili hanno accolto festosamente l'Isis. chi ha potuto se ne é andato, chi rimane deve farsene una ragione ed adattarsi. c'è comunque un momentaneo consenso popolare, inutile negarlo. al momento lo status quo favorisce solamente i curdi, a parte l'influsso massiccio di rifugiati e profughi nel loro territorio. resta da capire se imbracceranno le armi contro l'Isis oppure preferiranno farsi da parte. in ogni caso sarà sempre più difficile convincerli a far ancora parte di un eventuale Iraq quando tutto sarà finito (qui non sono d'accordo, ndA).

    - infine dalla Tunisia, alla Palestina, dal Marocco alla Siria, si moltiplicano le lodi all'Isis da parte dei gruppi fondamentalisti islamici esclusi dal potere nei loro paesi. non a caso il numero di combattenti stranieri, tra cui molti europei, è passato da circa 700 nel 2012 a circa 13000 nel 2014.
     
  19. Sir Matthew

    Sir Matthew

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    il corriere ha pescato questa notizia, anche se personalmente sono molto scettico: http://www.corriere.it/esteri/14_gi...ti-29349d6a-f40c-11e3-9746-4bf51e9b4d98.shtml

    la conquista di Mosul ho mostrato abbastanza chiaramente che l'Isis si muove con un certo raziocinio, sfruttando particolarmente bene le divisioni interne all'Iraq. Un massacro del genere secondo me non fa altro che compattare invece il fronte a loro avverso.

    In un altro articolo invece (http://www.corriere.it/esteri/14_gi...za-688ae418-f39b-11e3-9746-4bf51e9b4d98.shtml) i militanti dell'Isis vengono descritti come "barbari", che "predicano bene e razzolano male" (si intervista uno che afferma che si ubriacano di nascosto). Ho l'impressione che come nel caso delle "primavere arabe" ben pochi in occidente abbiano compreso quello che sta succedendo. E che si finirà per strumentalizzare e quindi snaturalizzare il conflitto, con conseguente interessamento europeo/americano (magari non armato, ma solo d'immagine) che finirà solo per complicare ancora di più la situazione e per diventare una trappola per l'occidente.
     
  20. Mappo

    Mappo

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    Non vedo perché essere scettici, le foto sono state messe in rete dagli stessi terroristi di Isil, quindi mi sembra poco probabile che inscenino tutto questo massacro e poi non lo compiano veramente.
    In ogni caso quello del massacro dei prigionieri avversari sembra una costante di tutte le forze fondamentaliste tanto in Siria che ora in Iraq e le decine e decine di filmati orgogliosamente messi in rete dagli stessi autori delle carneficine lo confermano. A torto o a ragione i terroristi sembrano fregarsene altamente del fatto che notizie del genere possano ricompattare il fronte avverso.
     

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