Scusate se recupero la discussione, ma per problemi di varia natura non sono riuscito a connettermi. Posto nuovamente il messaggio di prima dato che, non so per quale motivo, si era scompigliato tutto. Permettimi, ma il fascismo si fonda si sul concetto di Nazione, ma non in senso meramente nazionalistico (come nel caso dei francesi Per il fascismo ciò che determina la nazionalità è un fattore spirituale e non un diritto di sangue o di suolo. Tutto nel fascismo si fonda su un presupposto spirituale. Difatti nelle leggi razziali era prevista l'italianizzazione degli ebrei di provata fede fascista, il che contraddice tutto il concetto bilogico di razza. Viceversa nazionalsocialismo e comunismo sono due teorie figlie del materialismo che si basano: il primo sul concetto della guerra tra le razze con il predominio della razza ariana, il secondo sul concetto di guerra tra le classi con il predominio di quella proletaria. Ambedue perseguono l'uso della violenza metodologica e non esitano allo sterminio del proprio avversario (i nazisti gli ebrei, i comunisti i kulaki). Lo fece per favorire una alleanza tra Germania e Italia, una sorta di pegno da dare ad Hitler per acquisire la sua fiducia. Ciò a causa degli avvenimenti internazionali che succedettero alla guerra d'Etiopia. In conclusione Mussolini e il fascismo non furono razzisti.
? mi sembra poco credibile, posso pensare che non fossero pienamente antisemiti come i nazi, ma erano certamente razzisti, nessun fascista (e non solo) di allora avrebbe accettato la concessione di parità di diritti ai neri.
Si ma quello era un pregiudizio ben radicato in tutto il mondo occ8identale e non solo. Quindi il regime fascista era razzista come lo erano l'Inghilterra, la Francia, gli Usa, ecc.... Riguardo al razzismo verso ebrei, zingari e co c'era un certo (anche di più) senso di superiorità (spirituale + che di razza) però credo non si possa paragonare con il pensiero estremo che si era diffuso in Germania e altrove. Un razzismo blando tutto sommato.
Mi ripeto: Se Mussolini non fu antisemita, come mai varò la legge Falco nel 1930, che comportava la chiusura delle piccole comunità ebraiche e il controllo sugli iscritti delle più grandi? Come mai fece fustigare gli ebrei italiani in Libia nel 1936? Come mai mandò degli "esperti" al congresso di Erfurt nel 1937? Come mai si nominò "difensore dell'Islam" e parlò di "minaccia sionista ai luoghi santi dell'Islam"? Queste cose avvennero prima dell'alleanza ad Hitler , quindi il discorso della marchetta dovuta ai tedeschi può valere per leggi razziali e deportazioni, non per cose avvenute 10 anni prima.
Perché era uno che guardava sempre alla convenienza, arrufianarsi gli arabi voleva dire espandere la sua influenza in Egitto e MEdio Oriente e creare difficoltà agli inglesi. E così con i crucchi, ecc ecc Fosse stato una prostituta l'avrebbe data in giro a chiunque, essendo uomo si è limitato ai proclami e alle azioni politiche. Era meglio se nasceva donna...
Mi trovo a dover quotare per ben due volte consecutive quel rosso di Mikhail tranne sul pezzo della prostituta. Sulla Legge falco posso dire la mia; penso sia un'iniziativa da inserire nle quadro di un ridimensionamento degli elementi percepiti come estranei alla Rivoluzoine Fascista e di conseguenza da perseguire o conformare ad essa. Non dovevano esistere opposizioni o elementi interni chiaramente riconoscibili come non fascisti e quindi, nell'ottica mussoliniana, come non italiani. La fustigazione degli ebrei in Libia è dovuta al fatto che questi non vollero aprire i propri negozi il sabato (giorno festivo ebraico) a seguito di una direttiva di Balbo che reagì facendo fustigare qualche decina di commercianti ebrei. l'invio di epserti ad Erfurt è da considerare nell'ambito di un volere di Mussolini che con il manifesto della Razza si allineò al pensiero nazionaloscialista, cosa di cui peraltro Balbo si è sempre lamentato, tantè che si era sempre opposto alle Leggi Razziali. Il titolo di iDifensore dell'Islami e la minaccia sionista ai luoghi santi musulmani è da inserirsi nel quadro della rivalità coi britannici. Loro appoggiavano gli ebrei, noi facevamo lo stesso con gli arabi in chiave anti inglese. L'allineamento verso la politica razziale nazionaloscialista fu poi a lungo termine e non dall'oggi al domani; ergo si iniziò prima del 1938.
Sul fatto delle leggi razziali su i neri,furono anche quelle una cosa puramente propagandistica per svariati motivi,gli Italiani bianchi presenti nelle colonie dell'AOI erano(nel 75% die casi)immigrati con famiglia,molti dei quali avevano aperto attività commerciali,e quindi erano benestanti,in secondo luogo,stiamo parlando di persone del 1930,probabilmente nate nell'800,alla quale non sarebbe saltato in mente di sposare una ragazza di colore(o di colore)non perchè siano stati razzisti,ma per un fatto di mentalità,provate ad immaginare una famiglia di commercianti italiani presenti in eritrea,con una figlia innamorata di un ragazzo di colore,gia le famiglie farebbero dei problemi oggi,pensate nel 1936..... Comunque la gente di colore nelle colonie italiane era tratta bene,forse anche più di quanto venivano trattati nelle colonie inglesi,dove in genere(soprattutto in sud africa)venivano sfruttati nelle miniere,al massimo nell'AOI,venivano sotto pagati per lavorare nelle piantagioni di datteri o banane....Un trattamente migliore era anche riservato agli ascari o ai dubat Una domanda però mi sorge spontanea:i coloniali potevano diventare degli ufficiali?sò per certo che fino al grado di sergente potevano arrivare,ma non so se potevano diventare dei tenenti sotto tenenti ecc...
A me risulta che la legge Falco sulle comunità israelitiche fu accolta molto favorevolmente dagli ebrei italiani... Non conosco bene l'espisodio, può darsi si trattò di antifascisti? Spiegati meglio... Per fare in modo che i Paesi arabi abbracciassero la cusa dell'Asse sollevandosi contro l'impero britannico. Singoli episodi che non vanno generalizzati... Mussolini in una lettera alla sorella Edvige nel 1938, in piena campagna razziale, il duce le scrisse: «Che in Italia si faccia del razzismo e dell' antisemitismo è cosa tanto importante nella sua apparenza politica quanto priva di peso nella sua sostanza reale. La purità della razza in questo popolo sul quale sono passate tante invasioni e che ha assorbito tante genti dai quattro punti cardinali, e il pericolo semita in una Nazione come la nostra dove perfino l' alta finanza, e perfino se manovrata dagli ebrei, non può non diventare qualcosa di cattolico, sono evidentemente fandonie da lasciar scrivere a certi zelatori. Se le circostanze mi avessero portato a un Asse Roma-Mosca anziché a un Asse Roma-Berlino, avrei forse ammannito ai lavoratori italiani, intenti alla loro fatica con tanta alacrità e però con un distacco che i razzisti potrebbero chiamare mediterraneo, l' equivalente fandonia dell' etica stakanovista».[/font] Mussolini non era certamente razzista. A confermare questa affermazione ci sono molteplici fatti. Ad esempio il comportamento, altrimenti inspiegabile, tenuto durante tutto il corso della Seconda Guerra Mondiale dal Governo fascista nei confronti degli ebrei braccati dai nazisti. Gli italiani, all’ombra del Governo di Mussolini, a mezzo del Ministero degli esteri e dell’esercito, salvarono un numero altissimo di ebrei togliendoli di fatto dalle grinfie dei tedeschi. Insomma le leggi antisemite del regime fascista disumane non furono, tenuto conto che nei loro contenuti miravano alla “separazione” e non già alla persecuzione e che vennero applicate in maniera a dir poco blanda.
Veramente no, visto che comportava la chiusura delle piccole comunità e un forte controllo sugli iscritti a quelle più grandi.Oltre ad un controllo sui movimenti Commercianti che non volevano tenere aperto il sabato. si vede che per loro le grandi tutele dei diritti dei lavoratori non esistevano. Perchè mandare dei partecipanti a una conferenza sul concetto di razza "alla tedesca" come lo ha definito qualcuno e sulla teoria che gli ebrei vogliono dominare il mondo, che sono la rovina del paese....? Si ritorna al discorso dell'antisemitismo strumentale già fatto da diverse persone. Prima dici che singoli episodi non vanno generalizzati, poi cerchi di dire che le cose sono contrarie a quello dimostrate per UNA lettera scritta dal Duce alla sorella? Se i singoli episodi non vanno generalizzati allora la lettera non dimostra niente, se i singoli episodi sono importanti allora credo che una legge e punizioni corporali lo siano più di una lettera ( i fatti contano più delle "parole in libertà").
fin dall'800 il governo italiano aveva sostenuto campagne molto diffuse di "erotizzazione" dell'africa, attraverso una vasta produzione di libri avventurosi-erotici e cartoline a luci rosse, strategia volta ad incoraggiare l'immigrazione verso le colonie... il fascismo fece altrettanto fino alla proclamazione dell'impero ma subito dopo promulgò la legge razzista contro i figli meticci (giugno '36) che rimase in vigore fino al '47, pare che ancora oggi almeno 300 italo-eritrei cerchino di ottenere lo status di cittadini italiani (la fonte è il comitato di studi per la cittadinanza agli italo-eritrei)... inoltre il madamismo (relazione tra uomo bianco e donna nera) non era quasi mai una relazione duratura, ma si limitata appunto alla presenza nei territori coloniali, che per i militari poteva durare anche solo pochi mesi, non a caso in africa orientale arrivavano notevoli quantitativi di profilattici, che in italia erano vietati già dal '26 (la fonte è victoria de grazia, le donne nel regime fascista)... tutto questo poi per tacere dell'incredibile massa di CAZZATE pubblicate sulla "difesa della razza" dal '38 in poi... certo... in fondo siamo italiani no? brava gente... razzismo a parte non credere che le popolazioni delle colonie si trovassero meglio sotto la dominazione italiana che sotto quella inglese o francese... altrimenti come si spiegano le continue e ripetute rivolte alrmate in libia? di miniere non ne avevamo altrimenti ce li avremmo mandati anche noi... ascari e dubat non stavano malaccio soprattutto in confronto al resto della popolazione... tra i carabinieri indigeni, ovvero zaptiè e dubat, c'erano ufficiali indigeni (jus-basci)... naturalmente però comandavano solo truppe indigene...
questo si chiama razzismo, era diffuso nello stesso modo in tutta Europa, però era razzismo, in Africa c'erano anche italiani "poveri", lavoratori dipendenti, coloni, non erano certo tutti benestanti, ecc. e c'erano eritrei "ricchi", proprietari terrieri ecc.; comunque era inpensabile che una donna bianca sposasse un nero. i coloniali potevano diventare sottufficiali e comandare altri africani (o arabi), niente carriera da ufficiali per loro; riguardo al trattametno inflitto dagli italiani ai neri dimentichiamo "italiani brava gente". Nelle concessioni bananiere in Somalia le condizioni erano schiavistiche, con punizioni corporali e omicidi compiuti dai concessionari; PS: avrete letto delle navi RAMB, incrociatori ausiliari della RM nella WW2; cosa voleva dire RAMB? [SIZE=-1]REGIA AZIENDA MONOPOLIO BANANE [/SIZE][SIZE=-1]In Italia sia durante il fascismo che per anni durante la Repubblica ci fu il monopolio delle banane. Le uniche banane che potevano entrare in Italia erano le banane della SOmalia, costavano di più delle altre, però servivano a mantenere i concessionari italiani in somalia [/SIZE]
Si infatti, li trattiamo bene però ne sterminiamo 100000 circa solo in Libia tra repressioni, prigionie disumane, campi minati, ecc... Si si siamo proprio stati brava gente con loro...
è si,provate ad immaginarvi la faccia un un mercante colono italiano,quando sua figlia gli dice che si è innamorata di un nero,credo che questo evento nemmeno sfiorasse la mente della gente all'epoca. Comunque a quanto so io però,ci sono degli esempi dove un sotto ufficiale coloniale(ascaro)può comandare un soldato semplice(bianco)in un battaglione misto di coloniali e nazionali,un sottoufficiale opuò comandare un soldato semplice anche se quest'ultimo è un nazionale. Approposito di colonie,tornando all'argomento principale,tempo fa lessi,che il Duce,dette ordine nel 1938 al Duca amedeo d'aosta di trovare una porzione di territorio etiope per accogliere gli ebrei.
dalla "dichaiarazione sulla razza" del gran consiglio del fascismo, 6 ottobre 1938: - il GCF non esclude la possibilità di concedere, anche per deviare l'immigrazione ebraica dalla palestina, una controllata immigrazione di ebrei europei in qualche zona dell'etiopia. della serie: pur di non lasciarli andare in palestina... naturalmente non se ne fece nulla... era una semplice trovata propagandistica... me li vedo gli ebrei che avendo deciso di emigrare devono scegliere tra la palestina, gli stati uniti e l'etiopia... tutti a sgomitare per diventare sudditi del balconissimo "protettore degli ebrei"... cmq insisti con la storia della ragazza bianca che si innamora del ragazzo di colore... sorry ma sei fuori strada... come ho scritto prima le leggi si occupavano di uomini bianchi e donne nere... il tuo caso non era nemmeno preso in considerazione... prima di tutto per una questione morale, poi perchè al contrario di quanto sostieni in etiopia non ci andavano per la gran parte famiglie ma uomini, magari già sposati in italia, ma cmq soli... da qui tutti i problemi legati all'enorme mercato della prostituzione...
riguardo al tema Ebrei in Etiopia ha già risposto Maglor, per il discorso razzismo verso gli africani, c'è poco da dire, gli italiani erano razzisti, di famiglie miste in africa ce ne furono poche, visto che il fenomeno del madamato era dominante, ho trovato su di un testo di Silvana Palma la foto di un italiano in eritrea dal 1895 con moglie eritrea (o forse tigrina?) e stuolo di figli. Caso rarissimo. Molto meno rari erano i meticci, visto che i giovani italiani non disprezzarono certo le "occasioni" di divertimento. Hai qualche informazione precisa di reparti misti coloniali / italiani in cui dei nazionali fossero posti al comando di sottufficiali italiani? Non ho mai letto niente del genere, la cosa mi stupisce. I reparti misti erano molto rari e a volte erano misti arabo/africani.