credo che lorenzozanelli non volesse appoggiare l'intervento di Metalupo, piuttosto dire che a prescindere da quanto siano stati feroci i turchi non fa alcuna differenza, noi abbiamo compiuto atti atroci, come la maggior parte (se non tutte)le nazioni coloniali dell'epoca. E' chiaro che una dominazione forzata può essere sostenuta solo con la forza. Il problema è che nonostante le nostre atrocità siano ampliamente documentate, la maggior parte degli Italiani non ne sa nulla. Nelle scuole non se ne parla, e non esistono programmi o servizi che ne parlino. Lo stesso Leone del deserto è stato censurato. Quante volte abbiamo sentito cose come "quelli prima che arrivassimo noi non sapevano manco pisciare" oppure "abbiamo portato la civiltà, strade acquedotti e ospedali" che abbiamo usato la carota oltre al bastone siamo d'accordo, ma non giustifica il fatto che dominavamo popoli che sicuramente non ci volevano lì e che abbiamo usato una violenza pari se non superiore a quella delle altre potenze.
Quoto Uriel, le violenze sono state sotterrate: io le ho scoperte su internet, a scuola neanche una parola. Poi che i Turchi abbiano fatto le loro stragi penso sia indubbio, ma non è certo una scusa per farle anche noi...
Ciao! Proprio oggi ho cominciato la scuola (faccio 5a liceo scientifico), e il prof. di storia ci ha annunciato che per motivi di tempo ha deciso di tralasciare completamente tutto il periodo coloniale, con tutti gli aspetti fondamentali che lo riguardano. Davvero non so che dire... E' davvero un aspetto molto sottovalutato. Ciao
Boh! non lo so, se qualcuno ha informazioni più precise ... PS: a scanso di equivoci, il mio non lo so è reale. Non ho mai letto niente sulla situazione dell'attuale Libia pre 1911.
Mi sembra che qui chi abbia visto il film lo abbia apprezzato. Io l'ho trovato più propagandistico che realistico. Tanto per citare un'altra cosa: non ho visto un libico in divisa italiana per tutto il film quando credo che una buona percentuale delle truppe italiane fossero coloniali e reclutate in Libia. Mi sembra una "dimenticanza" un pò troppo comoda del regista o di chi per lui.
nelle scuole, per essere corretti, si tralasciano anche i crimini di guerra compiuti dagli italiani durante il secondo conflitto mondiale, soffermandosi solo su quelli (anche se drammaticamente molto più gravi) dei tedeschi
quoto in pieno, credo che sia più un film di propaganda fatto per aumentare l'odio verso gli italiani kattivi (anche se ne hanno più di un motivo), anche se penso che sia portato all'estremo, (senza essere accusato di razzismo) con i libici che rilasciano gli italiani prigionieri mentre gli invasori sono sadici e perfidi... personalmente credo che i ribelli libici odiassero parecchio gli italiani, e penso non avrebbero pensato due volte a fagli la pelle avendone l'occasione... poi se sono stato esagerato mi scuso
il grosso delle truppe coloniali italiane erano Ascari,nel film immagino si saranno distinti facilmente essendo di colore
Ringrazio Maglor che il raro ed aprezzabile dono della brevità. quoto tutto eppoi traggo come conseguenze: 1) la differenza non sta nella brutalità dei crimini di guerra nelle colonie. Basta guardare cosa fecero i maestri di civiltà inglesi in Iraq ne primo dopoguerra.... 2) Noi però abbiamo vissuto 65 anni di dottrina "Italiani Brava gente": Dai nostri programmi di scuola sono spariti i crimini di guerra dela WWII, A scuola fai fatica a sapere che avevamo un contingente in Yugoslavia.. ; Spariti i sistemi coloniali alla "graziani" non solo nella brutalita ordinaria ma persino nei fatti più ecclatanti come il massacro al monastero di Dabra Libanos: mai comparso su un libro di storia scolastico. Ecco foto della urbanizzazione di tripoli... ... Eppoi, quanti di voi ricordano di essersi sentire raccontare a scuola che il regio esercito nalla WWI faceva come del resto tutti gli altri uso abbondante dei GAS ??? ....Come le leggi raziali del fascismo del 38.. Quante volte se ne e sentito parlare a scuola? ... Eppoi i crimini dei partigiani e il coinvolgimento dei militi della rsi in molti fatti di sangue contro civili nel 44 e 45. Come vedete non faccio una questione di colore politico: Non capisco perche e chi ma qualcuno 65 anni fa decise che noi saremmo stati "italiani brava gente" creando tutta una serie di falsi miti. Con tutto il rispetto per la persona, per la morte ignobile vissuta con grande dignita, sarebbe ora che la RaI la smettesse di propinarci ogni 6 mesi uno speciale su mafalda di Savoia. La principessa morta in un campo di concentramento. e ci parlasse dei tanti morti dei campi di concentramento italiani... I quest'ottica va letta l'assurda censura a questo FILM.
infatti io mica ce l'avevo con lorenzozanelli... credevo si capisse... sulla censura, sia essa cinematografica o peggio ancora scolastica non posso che essere contrario... che poi il film in questione sia propagandistico o meno non posso giudicare non avendolo ancora visto, certo è che nel nostro paese c'è una sorta di "muro di gomma" che tiene i mass media e l'opinione pubblica al riparo dalle prese di coscienza...
gli Ascari erano arruolati sia in Eritrea che in Somalia e in Yemen, ma la provenienza era delle più disparate, c'erano moltissimi abissini cristiani, c'erano sudanesi, ecc. In Libia furono impiegati molti Ascari cristiani copti al fine di sfruttare e fomentare l'odio religioso.
La mia affermazione intendeva solo sottolineare una certa faziosità del film in quanto sembrerebbe sottointendere che prima dell'arrivo degli Italiani, ossia sotto la dominazione Turca, vivessero in un paradiso privo di violenza. Questo non significa che intenda trovare scusanti ai massacri Italiani in Libia. In realtà a fomentare l'odio religioso ci pensavano già ex ufficiali turchi, arroccati nel'interno presso le tribù berbere. L'uso di ascari fù più mirato alla loro maggiore resistenza al clima locale, rispetto alle truppe nazionali, che per questioni di odio religioso. I reparti ascari erano un raro esempio di tolleranza religiosa ed abile organizzione, riconosciutaci anche da rappresentanti di potenze coloniali esperte come Francia e Regno Unito. Composti da copti e mussulmani, raggruppati in plotoni o compagnie monoreligiose, agli ordini di ufficiali Italiani, erano gestite con estrema tolleranza delle tradizioni tribali sopprattuto in fattori attinenti la religione. Era ad esempio tradizione che i reparti procedessero alla macellazione dei capi in proprio, così che ciò avvenisse nel rispetto dei loro dettami religiosi.
Scrivendo "Italiani, brava gente" citate il libro di Angelo Del Boca? Comunque in questa discussione è giusto citarlo vista l'importanza dei suoi libri sui crimini di guerra italiani in Libia ed Etiopia. Per quanto riguarda lo studio a scuola di questi argomenti penso che un enorme problema sia anche il programma e la mancanza di tempo. Comunque quando ho sentito parlare di colonialismo a scuola mi sembrava che almeno le buone intenzioni nel sottolineare le colpe anche degli italiani non mancassero. Si tende in generale a dire: "commisero stragi ed efferatezze" tutte le potenze colonizzatrici compresa l'Italia. I campi di concentramento italiani in Libia passano purtroppo in sordina come quelli di tutte le guerre nel corso dei millenni. I campi di concentramento nazisti e sovietici hanno il monopolio dell'attenzione.
Ma infatti non riesco a capire come dei morti possano avere più peso rispetto agli altri... Quello che penso a proposito della enorme pubblicità che hanno avuto gli eccidi nazisti e in secondo piano quelli comunisti è il sentire un popolo come "pericoloso" sopratutto la Germania è stata sempre la polveriera d'Europa fin da quando è nata e anche prima con la Prussia, ed è stata considerata la responsabile(giustamente o no) di tutte e due le guerre mondiali, le più terribili della storia dell'umanità. Chiaro che nel 1945 il pensiero che potesse un giorno risorgere come aveva fatto dopo la ww1 e scatenare un'altro massacro, anche alla luce delle nuove armi nucleari, spaventava... Al contrario nostro che non siamo stati visti come una grossa minaccia, e abbiamo mantenuto quasi del tutto la nostra integrità territoriale ( i tedeschi non possono certo dire altrettanto) non abbiamo subito processi pubblicizzati in tutto il mondo come quello di Norimberga,e siamo liberi in poche parole di dire quello che ci pare, volendo anche di rimuovere dalla memoria le atrocità da noi commesse.
Vabè si potrebbe parlare degli stermini inglesi, francesi e americani... la verità la scrive chi vince.
Il fatto che inglesi, francesi, e in fondo un po' tutti (pensiamo al Belgio del gentiluomo Leopoldo!) abbiamo operato nefandezze non significa nulla, e non sarebbe da portare a discarico. Sia perchè il male resta tale anche se lo fanno tutti, sia perché, soprattutto, sapere una cosa del genre non significa nulla. Infatti non si tratta di accusare o rigetttare accuse: si tratta di capire. E per capire dobbiamo guardare in viso i fatti: c'è chi i conti con il proprio passato li fa continuamente (Germania, Usa, Inghilterra), chi li fa in parte (Francia, Giappone, Belgio) chi tende a non farli. E tra questi ci siamo noi. Occorre allora sapere ciò che è stato per comprendere non solo ciò che è stato ma, soprattutto, il motivo per cui continuiamo a rimuovere il passato. Una delle cose che apprezzo di questa discussione è stata, e per me è la prima volta che lo noto, la messa in discussione chiara degli eventi e delle ricostruzioni faziose. In realtà la storiografia italiana, quella vera, da tempo sta operando la riconsiderazione della realtà coloniale italiana, e tuttavia questa coscienza critica stenta a penetrare nella coscienza comune e, in particolare, nei mass media. Accettare il dato della violenza italiana ha valore soprattutto per cercare di comprendere come mai questo dato non è accettato oggi ed anzi costantemente rifiutato. Gli italiani non sono "connaturalmente" buoni, più buoni degli altri. Gli Italiani dispongono di strumenti critici per comprendersi e conoscersi ma questi strumenti sono lasciati nel dimenticatotio. E più che la scuola (con la costante svalutazione nei fatti di tutte le discipline umanistiche, esaltate a parole e abbandonate nella pratica) sono i mezzi di comunicazione di massa che hanno colpa. Qui, se non altro, noi nel nostro piccolo stiamo operando nella direzione giusta. Non male direi.
Allora, la Germania lo fa, anzi spesso scade nel ridicolo. L'Inghilterra li fa in che senso scusa? Gli USA poi... Il Giappone è spesso in polemica con Coree e Cina per le occasionali riscritture del passato imperialista. Molti presunti criminali di guerra sono venerati a Yasukuni. Belgio e Francia che fanno?
Caro GeneralKleber, posso quotarti in tutto... Io pero metterei queste nazioni fra chi lo fa tra ub si e un no. Sono passati piu du 10 anni dalla mia prima partita ae Mail a Battleground Waterloo. la giocavo con un dotto ed intelligente professoria di ctoria in un college del tenesee. Persona meravigliosa. A quel tempo mi interessavo molto della storia dei pellerossa. Figurati se non ne approffitavo per parlarne con lui..... Ricevetti una secca risposta (peraltro vera e che mi ripeto ancora tutt'oggi quando leggo di storia), "impossibile giudicare la storia al di fuori dei contesti dove e' avvenuta". Verita assoluta che continuo oggi a ripetermi. Ma sa pero di assoluzine di ufficio per prescrizione del reato e non di reale volonta a capire e reintegrare (non e' il posto per parlarne ma i pellerossa soffrono ancora oggi di quel devastante periodo...) In germania il discorso e' molto piu complicato.... la divisione fra blocchi che ha impedito piu che in italia una visione serena dei fatti. Quanti sono in germania a sapere che nella feroce campagna di Russia la % percentuale maggiore dei crimini di guerra l'hanno commessa quelli della wermacht e non "queoi fanatici assassini delle SS"?? Se da un lato e' vero che gli inglesi hanno una cultura della storia importante,che, dopo aver visitato tutti i musei di londra dove ci fosse un'arma (da temperamatite ai bombardieri atomici degli anni 60) posso assicurarti che dappertutto trovi una V1 ma poco o niente sulle tante (ma davvero tante...) nefandezze coloniali. Non ci sono santi..... Il problema e' un altro.. E' che la coscienza di capire se stessi tramite la propria storia in italia e piu basso che altrove. Quest'estate sono stato sul gransasso: la gran parte degli addetti turistici a cui chiedevo informazizoni non sapeva cosa diavolo c'entrasse campo imperatore con mussolini e la storia d'italia..... E mi e venuto in mente il 2003: quando lessi di una inchiesta svolta nei licei (non nei porfessinali di Don Pippo con tutto il rispetto per i professionali,....): oltre il 50% dei liceali di alllora alla località El alamein associava un noto villaggio turistico.... L'unica mia paura e' che senza coscienza dei fatti la storia si puo ripetere....