Il ventre molle d'Europa - AAR WITW la campagna d'Italia 1943-45

Ah pensa che a me sembra di prenderle fin dall'inizio della partita...
Ho perso più uomini e più del triplo dei corazzati, aerei più o meno uguali.
Sto procedendo di sconfitta in sconfitta verso l'inevitabile vittoria finale

 

22 aprile 1944 - Aspri combattimenti a Firenze


Bombardamenti aerei, colpito l'aeroporto di Verona




Distrutti al suolo una trentina tra stuka e altri aerei da attacco al suolo e una decina di aerei da ricognizione



riposizionati i mustang nelle Marche, il range di questi aerei (in azzurro) arriva fina a Vienna SENZA serbatoi ausiliari, il cerchio ciclamino è il range degli spitfire per paragone.



I tedeschi hanno abbandonato i boschi attorno a Lucca e si sono ritirati di 10 miglia verso le prime alture appenniniche.




A Firenze però hanno deciso di resistere e hanno fatto saltare tutti i ponti sull'Arno, ponti medievali con centinaia di anni di storia



Il generale Bradley attacca Firenze con 160.000 uomini ma i 20.000 difensori sono ben trincerati e protetti dall'Arno su due lati e respingono l'assalto.



I carri inglesi si radunano a Montapertoli per sferrare un nuovo attacco, i forti nemici sono stati molto ridotti e anche le scorte di munizioni nemiche sono al lumicino



Il generale Hube comandante del XIV Panzer Korps e responsabile della piazza di Firenze getta nella mischia le riserve e ottiene una schiacciante vittoria



Un dettaglio degli scontri, le artiglierie tedesche fermano l'attacco a ben 1500 yarde; il numero di centri delle artiglierie (compresi i mortai) è impressionante, più di 1300 come si può vedere dall'immagine.



I nebelwerfer da 150mm, appostati sulle colline sopra Firenze, sono il tipo di artiglieria che ha fatto più centri per pezzo impiegato (8 nebelwerfer 167 centri).




I punti vittoria, si va verso il pareggio

 

29 aprile 1944 - La distruzione della XV armata aerea sopra i cieli di Piacenza - Gli Americani si dissanguano a Firenze. I Britannici sfondano a San Marino

Giornata nera per i bombardieri strategici alleati, la Luftwaffe ordisce una trappola e la XV armata aerea ci finisce dentro in pieno.

Wellington X in avvicinamento all'obiettivo sulla Pianura Padana, 40 di questi aerei non faranno ritorno alla base ​

L'obiettivo della settimana era l'AF di Piacenza che la ricognizione segnalava gremito di velivoli nemici; peccato che fosse anche gremito di contraerea, più di 300 pezzi contraerei concentrati in pochi km quadrati.

La prima ondata di bombardieri si avvicina all'obiettivo con la solita scorta di una quarantina di caccia ma trovano ad aspettarli il 1° e il 2° gruppo caccia della RSI al completo, rispettivamente su Macchi Veltro e Fiat Centauro.



I caccia italiani fanno una strage e il resto lo fa la flak



Molte altre incursioni seguono questo copione.

Alla fine della settimana le perdite sono 178 aerei per gli alleati e 43 per la seconda Luftflotte.
La XV armata aerea è praticamente annichilita, molte squadriglie hanno il morale al 10% e solo una manciata di aerei intatti.
Inizia un fermo forzato di alcune settimane per ripristinare la situazione



Anche a Firenze non va molto meglio, nonostante l'azzeramento delle fortificazioni della settimana precedente i tedeschi hanno sostituito i combattenti con unità fresche, la 90° e la 15° divisioni di granatieri corazzati al completo, più gli immancabili e ostici Fallschirmjaeger.



I fallschirmjaeger sono presenti in tutte le battaglie cruciali.



Anche il secondo assalto della settimana finisce malissimo, più di 3.600 vittime dal lato alleato e 54 corazzati.




I cacciacarri Marder II distruggono 18 corazzati USA, solo nella seconda battaglia




A salvare una settimana altrimenti catastrofica arriva lo sperato successo a San Marino, ove il nemico ha lasciato solo due reggimenti di paracadutisti a presidio.
Il piano di Alexander di colpire contemporaneamente a est e a ovest alla fine ha dato i suoi frutti
il VI corpo d'armata attacca con una superiorità di 13 a 1 in uomini e 30 a 1 in corazzati e respinge i Fallschirmjaeger indietro di 10 miglia.




Alle spalle attendevano diverse divisioni corazzate e i canadesi si buttano nel varco per sfruttare lo sfondamento;
nel fronte nemico appare una breccia di 20 miglia che fa ben sperare e le truppe di montagna tedesche schierate sull'appennino rischiano l'avvolgimento.
la situazione appare molto positiva

PS: Notare le tre unità tedesche a Firenze in rosso di munizioni, ogni pallotta sparata ha fatto un centro



Come andrà a finire? Lo saprete alla prossima puntata!

 

Pensavo di riuscire a prenderla. Attorno ci sono hex rough o altre città (pistoia e prato).
L'unica a questo punto è insistere sull'Adriatico e sbarcare a Trieste!

 

La resistenza non c'è negli scenari, basta tenere un minimo di guarnigione a bologna.
Il monte titano (= san marino) è stato conquistato, di fronte c'è già la pianura

A maggio la vedo un po' dura
In realtà il passaggio per la pianura è un po' troppo stretto, costringe a muoversi in ZoC e c'è un fiume da attraversare, bisognerebbe conquistare Rimini e non credo sia più facile che conquistare Firenze.

Il Po è un bello sbarramento , è l'unico major river dello scenario.
E può costituire una buona linea difensiva appoggiandosi a est alle paludi di Comacchio e quindi negando l'uso delle TF navali all'Alleato nell'Adriatico.

 

6 maggio 1944 - I Tedeschi chiudono la falla sul settore adriatico. Ancora combattimenti a Firenze e sull'Appennino.


Cari amici, quello che sembrava uno sfondamento promettente si rivela un fuoco di paglia.
La Wehrmacht c'è, e lo fa capire chiaramente.

I Tedeschi riescono a trasferire numerose riserve nel settore adriatico e ad attaccare gli impavidi Canadesi con il quintuplo di uomini e il doppio di corazzati! ​

La 5° divisione corazzata canadese, punta di diamante dell'offensiva britannica è soverchiata e respinta indietro con perdite consistenti.
Anche i tedeschi lasciano sul campo 65 corazzati, tra cui diversi tiger.




Il relitto di uno Sherman della divisione canadese abbandonato sul ciglio della strada, notare il foro di entrata di un proiettile AP sul frontale



I bombardamenti strategici, dopo la debacle della settimana precedente, sono limitati ad un solo obiettivo, il porto di Fiume.



Il generale Bradley nonostante le sei sconfitte già accumulate a Firenze assicura il comando del XV gruppo di armate che questa è la volta buona!
Si inizia con un pesante bombardamento operato dai cacciabombardieri sulle posizioni dei panzergrenadier




E si finisce con la solita sconfitta! Così adesso il conteggio sale a sette! Nemmeno Cadorna poteva fare di meglio...




Soldati tedeschi appostati sulla riva sinistra dell'Arno; settimane di ostinati combattimenti hanno ridotto Firenze in macerie


E si prosegue anche nel settore adriatico, dopo la chiusura della falla l'obiettivo di Monty è di eliminare il saliente con le truppe di montagna tedesche che rende difficoltosi gli spostamenti lungo la zona del fronte (muoversi in ZOC costa un sacco di punti movimento!!)
Il primo attacco con una superiorità di:

• 11 volte gli uomini
• 9 volte l'artiglieria
• 30 volte i corazzati

fallisce as usual però in una cosa primeggiano gli alleati! nel numero delle vittime




L'assalto successivo con truppe fresche, tra cui i corazzati neozelandesi e quelli sudafricani finalmente sloggia le truppe di montagna tedesche che ripiegano in ordine dopo aver esaurito i proiettili.




Chiudiamo con un immagine dedicata alla appena trascorsa festa del XXV aprile, giorno della Liberazione dal nazi-fascismo.
E' infatti tornato in campo il Corpo italiano di Liberazione. Forte di 21.000 uomini è appena sbarcato al porto di Gaeta e raggiungerà presto il fronte per dare il suo contributo alla lotta.



Soldati del Corpo italiano di Liberazione.

 

13 maggio 1944 - Gli Alleati tentano l'assalto finale alla linea verde a ovest di San Marino. La difesa tedesca regge, per un pelo, a tre assalti.

Dopo che l'alto comando ha letto il manuale e finalmente capito che nelle città i CV dei difensori sono raddoppiati e quelli degli attaccanti dimezzati, ha abbandonato ogni velleità di conquistare Firenze in modo diretto.
Bradley, l'astuto comandante del 2° corpo, tenta quindi l'aggiramento sul fianco sinistro e rosicchia un altro esagono nel punto più debole dello schieramento tedesco.
Nonostante la vittoria le perdite sono sempre superiori, tranne che nei cieli



Ma veniamo all'attacco principale, sul settore adriatico.
L'obiettivo è di conquistare un ultimo esagono di terreno accidentato per avere poi un fronte più ampio su cui attaccare le forze tedesche attestate in pianura dietro al fiume Marecchia.
Due brigate di paracadutisti e una motorizzata difendono dietro a un solo livello di forti. E' un'occasione unica prima che il nemico rinforzi massicciamente le posizioni


Reparti da ricognizione della 36° divisione US controllano le armi prima dell'attacco.


Il primo assalto non passa, interviene la 26° divisione panzer dalla riserva; l'attacco serve comunque a ridurre le fortificazioni a zero e a stancare il nemico. Perdite ingenti ma si va avanti!




Il generale Ridgeway del VI° corpo fa affluire rinforzi e truppe fresche e rinnova l'assalto come da piano.

Che finisce 299 a 151, praticamente 1,98:1 ; con il 2:1 saremmo passati, così no...
sono altri 2400 morti da sommare ai 3200 di prima; ma non sarebbe stato un problema; perché avrebbe significato passare nella pianura e dare una svolta decisiva alla guerra.



Qui il dettaglio dell'assalto, 19 tigre e due cacciacarri distrutti (ma c'è la fog of war sono sicuramente meno)



Pochissimi i colpi messi a segno dagli Alleati, quando si attacca in troppi ci si intralcia e la maggior parte delle truppe non ha occasione di sparare nemmeno un colpo. forse conviene cambiare tattica; qualcuno ha suggerimenti?

Il I° corpo canadese tenta un ultimo disperato tentativo di sfondare con forze nuove, compresa la 5° divisione corazzata canadese, qui passata in rassegna e arringata dal comandante di divisione.




Ma non è tempo di miracoli e anche questo assalto è rintuzzato, questa volta con facilità dai difensori.
l'occasione è perduta, forse per sempre, adesso non rimane che affidarsi agli sbarchi.



Queste le posizioni finali. seguirà un lungo periodo di inattività per ripristinare le scorte, aggiustare i mezzi e curare i feriti e far affluire i rincalzi. Gli alleati sono allo stremo dopo le dure settimane di combattimento.




Nel frattempo proseguono le ricognizioni per individuare il punto migliore per sbarcare.
Tutte le città dell'alto adriatico sono presidiate, e truppe di rincalzo attendono nell'entroterra. Non sarà facile.



2 P-51 mustang scortano un P-38 lightning da ricognizione in una missione fotografica sul litorale friulano.


A presto!

 

20 maggio 1944 - Fronte terrestre stabile. Prosegue la campagna aerea


Gli Alleati si leccano le ferite a terra e si riorganizzano in vista degli sbarchi.
Ampi ridispiegamenti delle truppe a terra previsti.



Nel frattempo prosegue la campagna aerea di bombardamento strategico

Colpite nella notte le ferrovie bresciane




La stazione di Verona sotto le bombe



Anche la ricognizione sull'alto Adriatico prosegue, Trieste , Venezia, Chioggia, Pola, Comacchio, Ravenna sono presidiate.




Le perdite complessive dall'inizio della campagna




E la linea del fronte, immutata da due settimane




Il capocarro di un'autoblinda M8 greyhound controlla l'effetto di un bombardamento sulle postazioni nemiche

 

27 maggio 1944 - Piove tutto fermo sulla terraferma. Scontri sui cieli adriatici


Una settimana di piogge primaverili porta al proseguimento della sospensione delle attività terrestri.
Il minimo isobarico sulla Sardegna e il passaggio della perturbazione sul centro Italia:



Il comando tedesco subodora lo sbarco e orchestra una campagna di interdizione navale sull'alto adriatico.
Notare sotto le missioni di interdizione della Luftwaffe (cerchi neri con le ondine) e quelle navali a partire dai porti; il numero ndel cerchietto azzurro rappresenta il valore complessivo di interdizione, con il valore a due o più significa completo controllo tedesco ed è impossibile transitare con le TF (sono gli esagoni in violetto); con il valore a uno si può passare ma con un pesante attrito.




Con l'interdizione operata dai porti si intende nel gioco rappresentare la minaccia costituita da navi come le motosiluranti
Nel 1944 Pola era la base delle Schnellboot tedesche che operavano nell'adriatico; qui sotto la S 30 ormeggiata al molo della città istriana.


Per questo prima di eseguire uno sbarco è necessario distruggere i porti della zona.

Fatto sta che l'invasione non era comunque prevista per questa settimana e gli aerei della Luftwaffe trovano invece ad attenderli gli spitfire in missione di CAP, decollati dalle basi sulla costa marchigiana.
cospicue perdite per gli SM79 sparviero e i FW190F-8, solo nella battaglia dell'immagine i tedeschi perdono 23 aerei.




Uno squadron di spitfire IX in volo di pattuglia sull'adriatico, questa settimana hanno fatto buona caccia.

 

3 giugno 1944 - Calma piatta in terra, inferno nei cieli


Ormai da qualche settimana prosegue immutato il copione. si accumulano munizioni e rifornimenti a terra in vista dell'offensiva mentre proseguono i bombardamenti strategici sul nord Italia.
Colpiti nuovamente Fiume, Trieste, Venezia e Pola; tutti i porti adriatici devono essere messi in condizione di non nuocere prima del lancio dell'invasione...in Liguria



I liberators si avvicinano all'obbiettivo sul litorale veneto




Il tributo pagato è un po' troppo caro, molti gli aerei caduti dopo essere stati danneggiati



Il 40° squadron sudafricano, ormai soprannominato lo squadron degli assi, è stato dotato di tempest , questo nuovo modello di cacciabombardiere è molto valido anche nel ruolo di caccia.
Con 15 abbattimenti I. Pringle svetta come "triple ace", miglior pilota del teatro.
PS. Presumo che gli assi dell'Asse - scusate il gioco di parole - siano messi molto meglio. puoi confermare @cerbero ?



Riposizionamenti tramite ferrovie di diverse unità.



Il nerbo dei cacciabombardieri in ruolo di interdizione o attacco al suolo è costituito dagli immarcescibili Hurricane, armati con 8 razzi.




Lì @cerbero è come essere alla fortezza Bastiani, aspettando l'attacco che non arriva mai...

 

10 giugno 1944 - Gli alleati sbarcano in Normandia - E suonano la chitarra in Italia



Soldati canadesi in una pausa di relax

Proseguono gli avvicendamenti in prima linea per prepararsi all'offensiva finale sulla line verde; i treni scaricano truppe alle stazioni di Ancona e di San Marino; giungono voci che gli alleati siano sbarcati in Normandia.
Il comando sa che non si tratta solo di voci e spera che i Tedeschi siano costretti a ritirare una consistente aliquota di truppe dal fronte italiano per fronteggiare la nuova minaccia.

Intanto nel HQ dell'ottava armata si studia la disposizione delle forze nemiche schierate sulla linea verde; secondo la ricognizione sono disposte come da immagine sottostante:


In quale punto conviene attaccare per gli alleati secondo voi?
Il generale Bradley ha già fatto mettere giù la bozza del piano dal suo stato maggiore e adesso discute i dettagli con i suoi comandanti di divisione.


Nel frattempo sui cieli adriatici i caccia italo - tedeschi fanno buona guardia lungo la rotta di avvicinamento al litorale veneto




Qui sotto un combattimento tra i Veltro e i Mustang; alla fine della giornata le perdite per gli alleati saranno non trascurabili.



Uno degli squadroni di 4E ha ben 50 kills all'attivo e ben due assi !
Anche in questo caso si tratta di sudafricani, imbarcati su Lancaster B.III; mi viene il dubbio se chi ha scritto i programmi del combattimento aereo non sia per caso sudafricano




A giudicare dagli abbattimenti i mitraglieri dei quadrimotori sono una sfida seria per i caccia monomotori dell'Asse




a presto guys !