http://www.ilfattoquotidiano.it/201...-non-sono-razzista-ma-54-sono-troppi/2981489/ Non vuoi che il tuo paesino di 600 anime sia assediato da 50 energumeni dall'Africa nera? Chiedi almeno che gli studenti delle medie non siano molestati ogni giorno che prendono il bus? Ti lamenti che i "Signori della Misericordia della Toscana" insieme alla pretura ti abbiano ingannato e facciano affari d'oro? Rassista fassista nassista!
Sono in accordo con il sindaco, tranne per il fatto che ad un certo punto pare contraddirsi: prima si lamenta che gli immigrati stanno tutto il giorno senza fare niente e non lavorano, poi sembra non gradire il fatto che si stabilizzino a lavorare nel suo paese - però non sono sicuro di aver capito bene cosa pensi realmente. Questo a prescindere dal fatto che, se le descrizioni sono oggettive, questi non assomigliano esattamente allo stereotipo del muratore rumeno che si spacca la schiena nell'edilizia 12 ore al giorno.
Mentana: C'è una questione sulla quale ho il dovere di tornare, dopo queste convulse giornate. Ne abbiamo parlato con toni anche molto accesi, perché la contrapposizione forzata terremotati/migranti è secondo me odiosa e sommamente ingiusta. Ma segnala una crescente insofferenza verso la questione profughi e lo spirito umanitario che ha improntato le azioni dei vari governi negli ultimi 30 anni (leggi Martelli, Turco-Napolitano, e anche Bossi-Fini) tutte con errori e approssimazioni, ma con lo stesso doppio sforzo di garantire accoglienza possibile, e rassicurazione per gli italiani. Se oggi lo spirito umanitario è pressoché evaporato tra tanti connazionali non è (solo) per colpa di chi soffia sul fuoco, o più strutturalmente della crisi economica che alimenta paure fondate e non. C'è anche e soprattutto una conduzione politica dell'emergenza gravemente deficitaria. Se i cittadini meno abbienti vivono una prossimità spesso drammatica nelle periferie con accampamenti e centri di raccolta, non ci si può certo stupire se covano poi sentimenti di ostilità e chiusura che dai piani alti dei centri storici sembrano odiosi e volgari. Se i centri di identificazione e tutto l'armamentario messo in piedi dal governo sembrano poco rassicuranti, succede che poi la sfiducia si allarga anche a chi - marina, guardia costiera, croce rossa, volontari, comunità- svolge invece un'opera straordinaria. Non si possono giustificare i sentimenti feroci e razzisti che leggo quotidianamente anche nei commenti qui, ma non nascono sotto un cavolo. Il veleno devastante dei 35 euro al giorno e degli hotel a 5 stelle ha un solo possibile antidoto: uno stato e un governo che sappiano gestire la situazione. Oggi, semplicemente, non è così. Non voglio infierire: ma guardate la pagina ufficiale del ministero dell'interno del 16 novembre scorso che è qui riprodotta. Meno di dieci mesi dopo è già degna di un premio umoristico. Il "successo senza precedenti" si è rivelato un fiasco storico, e i ricollocamenti che dovevano essere centinaia di migliaia si contano invece a centinaia e basta. Leggete, sotto, anche il capitolo sui ricollocamenti del quinto rapporto dell'Ue, datato 13 luglio. Siamo stati perfino capaci di rallentare rispetto ai numeri risibili del mese precedente. Ecco, in uno stato che funziona anche le questioni più laceranti si possono affrontare con posizioni magari lontanissime, ma senza intaccare i valori fondamentali della nostra cultura. Ma in uno stato che va in tilt è molto, molto più difficile.
Mentana ha precise idee politiche, ma almeno è molte volte onesto. A Trento, mia città, ci sono periodicamente risse tra decine di neri e maghrebini che hanno occupato militarmente la piazza principale del capoluogo, che è diventata il centro di spaccio di tutta la provincia. In una città che le uniche grandi risse le ha vissute nel '68 tra i ragazzetti malati di politica. E come un virus si stanno estendendo via via in centri ogni volta minori. Non è possibile non diventare razzisti.
ho conosciuto la mia ragazza e sua sorella che erano per il "le frontiere devono stare aperte in tutto il mondo, se un africano desidera venire in Italia non sarebbe umano non permettergli di provare a farsi una vita qua", ma all'epoca erano ben campate dal papà e distanti dalla fine dei loro studi universitari, sono passati anni, stanno vedendo cosa c'è oltre l'università, cosa è la vita reale del giovane proletario in Italia, e ora quando parlano dell'immigrazione mi sembra di sentir parlare due camicie nere mi chiedo come la penserà la maggioranza degli italiani tra 10 o 20 anni, io aspetto quel giorno
Per quella data le città saranno abitate da immigrati che avranno respinto gli autoctoni nella provincia e applicheranno le loro leggi; nei centri maggiori della provincia la situazione sarà come nelle grandi città di oggi con situazioni di tensione; gli italiani, come tutti gli europei, saranno predominanti solo in inutili paesini di provincia popolati perlopiù da anziani e saccheggiati periodicamente dalle bande provenienti dalle città.
Dai però non occorre essere così negativi, con l'aumentare della coscienza "razzista" e meno "perbenista", sicuramente le politiche cambieranno e così forse ci sarà anche maggiore possibilità di inclusione sociale dei nuovi arrivati...
Vieni a farti uno due turni di lavoro con me e vedrai come cambierà la tua visione ci vorrebbe un pò di esperienza diretta sul campo per capire tante cose
Il mondo occidentale viene da una crisi economica, solo in parte superta, che ha impoverito ampi settori (non alla fame ma abbassando il tenore di vita e togliendo ricchezza), ha ampliato la distanza tra fasce alte e medio-basse della popolazione, ha influito sulla percezione della reltà instillando una profonda insicurezza. Ciò, naturalmente, ha favorito il degrado sociale, dalla corruzione alla microviolenza, e ha messo in crisi il sistema del welfare, che offre molti meno servizi e ha costi più alti. Ancora: la modernità, di per sé, produce estraneazione e sradicamento, contribuendo ad allentare i vincoli sociali e isolando i soggetti più deboli che non possono più contare sulle solide reti famigliari di una volta. A questo punto, per una serie di motivi che sfuggono alla coscienza comune (siamo testimoni qui delle difficoltà di comprendere cosa accade in Ucraina, Siria, Irak, Libia...), siamo diventati meta (irrilevante se l'obiettivo di chi arriva è restare o andare più a nord) di una corrente migratoria senza precedenti storici. Una corrente che, per motivi politici trasparenti, è percepita inoltre come pericolosa e "diversa" (diciamo meglio: la percezione della diversità è accresciunta dal contesto attuale). Ora, queste masse di immigrati sono inizialmetne accolti più o meno bene e poi sono abbandonati a se stessi. Chi riesce a integrarsi si integra, chi non riesce... e questo con vari e diversi livelli di integrazione, ovviamente. Chi non riesce, poiché non può certo morire di fame, si arrangia. In pratica abbiamo un incremento della microcriminalità e a volte anche della criminalità senza micro. Evento che, per reazione, produce una posizione anti-straniero. O meglio: anti-diverso. A questo punto non è più importante se lo straniero è una risorsa o un peso: è visto come un pericolo. L'importante non è se sottrae risorse o lavoro, l'importante è che viene visto come colui che sottrae risorse e lavoro. Oltre a delinquere. Le risorse destinate all'accoglienza sono percepite come "sottratte" alle esigenze popolari e il rispetto per il diverso è percepito come accettazione passiva della violenza. Presi tra le esigenze umanitarie e le prospettive liberali da una parte, e la paura di perdere elettorato dall'altra, i governi non sanno cosa fare e oscillano tra politiche contraddittorie, con dichiarazioni in un senso e fatti nell'altro. I governi italiani, tutti, da Berlusconi a oggi, anzi da Andreotti-Craxi, se consideriamo le prime immigrazioni dall'Albania, non hanno mai saputo impostare una linea politica e ancora oggi il tema dell'immigrazione è trattato come questione morale (mica li possiamo abbandonare in mare), tecnico-giuridica (che status hanno? chi se li prende? come trattare con gli altri paesi? quanti soldi alla Turchia?), tecnico-pratica (quante navi? di chi? sino a dove?). Ma non come una questione politica: che fare di questi immigrati? Quest'ultimo problema è semplicemtne non considerato mentre dovrebbe, per un governo, essere la prima. Insomma, un conto è il Santo Padre che dice: "rispetto per la vita" e pone giustamente una questione morale, un altro il capo del governo/predidente della camera che dice "rispetto per la vita" ma manca poi di tradurre in politica questo valore. A me starebbe bene anche che il governo stabilisse porte aperte per tutti e integrazione a tutti i livelli: almeno sarebbe una scelta. Ma naturalmetne non accade. E gli immigrati si ammassano, si risentono, si fanno sfruttare dagli italiani, si danno alla microcriminalità, sembrano offrire un contributo decisivo al crollo delle istituzioni e della vita civile. Manca una politica estera chiara, e ci si limita ad accusare gli "altri" (l'Europa, la GErmania...) di non voler aiutare l'Italia.
Applaudo , condivido e aggiungo: - i governi sembrano avere cmq una visione , che è quella che vede gli immigrati risorsa per incrementare le nascite e ristabilire un ordine tra giovani lavoranti e vecchi mantenuti. - Immersi nel degrado/smarrimento culturale moderno , sia le prime , ma soprattutto le seconde generazioni di immigrati si aggrappano alle loro antiche tradizioni, un pò come facciamo anche noi, ma con il rischio che queste "antiche tradizioni" li portino al terrorismo.
non la traduce in politica. Niente viene fatto per aiutare effettivamente i migranti. La bufala dei 35 euro e degli hotel a 5 stelle in cui "sono" alloggiati è un mezzo di chi fa campagna contro il governo e le sue politche morali di accettazione dei migranti, ma in realtà non viene fatto nulla di pratico.
Se non fosse fatto nulla di pratico ci troveremmo migliaia di cadaveri mori per le strade, tutti scheletrici.
Anche quando ci si distingue dalla massa e si cerca di fare qualcosa di diverso,volto all'integrazione :scuola, laboratori, educazione all'igiene etc etc,purtroppo quello che ricevi non è gratitudine,ma sempre più arroganza e pretese,questo mi produce vomito e ritengo che sia vergognoso.Attualmente ci sono molti italiani che se la passano peggio dei migranti,che non ricevono le stesse attenzioni da chi ci governa. Per quanto riguarda i 35 euro non si tratta di nessuna bufala, ma di pura verità .