da wikipedia: "...Alla vigilia dell'unità d'Italia la rete piemontese assommava a 850 km, quella del Lombardo-Veneto a 522 km, quella Toscana a 257 km, quella del Regno delle Due Sicilie a 99 km e quella dello Stato Pontificio era in costruzione. La Sicilia avrà la sua prima, brevissima, ferrovia solo nel 1863 con la Palermo-Bagheria. Secondo Ballatore ("Storia delle Ferrovie in Piemonte", Torino, 2002) la rete piemontese all'unità assommava a circa 1060 chilometri, ed era di poco inferiore a quella complessiva di tutti gli altri Stati della Penisola. ..." qualcosina avevamo;
il regno delle 2 sicilia aveva una striminzita linea ferroviaria usata più per bellezza che per un uso economico mentre già il piemonte ( almeno così ci fa credere la storiografia risorgimentale ) era in rosso anche per intensi investimenti sul settore ferroviario.. il lombardo-veneto era meglio attrezzato con le ferrovie? comunque son pronto per la smentita postato tardi °°, grazie x le info
Non tanto striminzita. Anche se tutti ricordano solo la (cortissima) Napoli-Portici del 1839, va tenuto presente che negli anni '40 la ferrovia fu estesa in tutte le direzioni: verso sud arrivava almeno a Salerno e verso nord almeno a Caserta e Capua. Tieni conto che esisteva un grandioso programma di costruzioni ferroviarie formulato negli anni '50 che avrebbe unito tutte le parti del regno (Napoli-Bari-Bridisi, Brindisi-Pescara ecc.ecc.). Non saprei dirti pero' quanto di quel progetto fosse stato effettivamente realizzato prima del 1860. Bisognerebbe vedere come erano messe le altre parti d'Italia, ma mi pare che la maggior parte delle ferrovie sia stata costruita solo dopo l'unita' d'Italia.
Siamo intesi, ma io mi stavo riferendo solo al trasporto passeggeri, e non al traffico merci, di cui non so quasi niente. La ferrovia che segue la costa orientale ligure deve per forza essere stata costruita prima del 1868; la discussione sta deragliando.
al 2002, le cose si sono svolte esattamente così, mio padre è stato uno degli ultimi 5 capostazione in servizio alla stazione di Borore ma le cose non sono cambiate, perchè RFI, come qualsiasi privato può rifiutare la concessione anche senza alcuna motivazione, troppo facile, a me la rifiuti, a tizio no, dipende dalla garanzie fornite e dalle amicizie, più dalle seconde che dalle prime, adesso poi che tra oristano e Olbia o Porto Torres non c'è più un centro intermodale e uno scalo merci, mezza sardegna è costretta al trasporto su gomma
Quel che dice è la verità pura, il problema è che adesso per fare un esempio qua in Sardegna viene comandato quasi tutto dal capoluogo che è Cagliari con la chiusura di tutte le stazioni dei piccoli paesi e alcuni centri ferroviari, il problema quindi e che a chilometri di distanza non si può sapere cosa può succedere, e con i centri chiusi chi controlla i treni?