Nota del Conte Otto von Ulrich in calce alle seconda pagina dell'Allgemeine Zeitung del 15 Ottobre 1848: "... tutto il Partito Pan-Germanico e la Coalizione Imperiale da poco formata sottoscrivono in pieno le parole del Generale František Dvorak apparse negli scorsi giorni e si felicitano che vi sia ancora qualcuno nell'Impero, oltre alla famiglia reale e a pochi austriaci di sangue puro, che ha a cuore il mantenimento del Sacro Ordine Costituito, pur sottolineando che la nostra preoccupazione non deve essere rivolta agli onesti sudditi dell'Impero, anche se di etnia italiana, bensì alla feccia liberale sovversiva che rischia di insinuarsi tra i bravi e leali sudditi della Corona. Il Conte von Ulrich richiede quindi che Sua Maestà e l'Esercito della Nostra gloriosa nazione vigilino attentamente sulle elezioni venture, al fine di evitare brogli e violenze...".
VENEZIA, VILLA DI GIANLUCA CARTACEO, SETTEMBRE 1848 Poco prima di raggiungere Vincenzo e Bastian all'incontro con banchieri e imprenditori italiani, Sebastian si fermò un attimo alla sede del Partito, per vedere il prossimo articolo del giornale: "Buongiorno a tutti, come state? Bene? Sono incuriosito di vedere la prima pagina del giornale" "Buongiorno anche a lei, venga le facciamo vedere" Sebastian entrò in una grande stanza dove erano stati sistemati tanti macchinari che servivano a realizzare il giornale "Come può vedere" continuò uno dei membri che finanziava il giornale "abbiamo messo in prima pagina l'incontro che avverrà oggi con gli Imprenditori e con i banchieri, mentre, nel fondo, abbiamo inserito una frase detta da un contadino durante la nostra visita:"Prego per un futuro migliore per i miei figli" Sebastian ne rimase colpito da questa frase. Dopo aver salutato tutti, tornò ad incamminarsi verso la villa. In fondo anche lui voleva un futuro migliore... La villa era grandissima e bellissima, e Sebastian si sentiva un po' a disagio in tutto quel lusso, ma sapeva che se voleva guadagnare voti, doveva dare una bella impressione, quindi si presentò subito nella stanza e diede inizio alla riunione: "Cari imprenditori e banchieri, come stanno andando i vostri affari?" Molti dissero "male!" e solo alcuni dissero "bene! "Non preoccupatevi, da oggi tutto andrà meglio. Ditemi, cosa è cambiato negli ultimi anni? Ci sono stati dei miglioramenti? No, si è rimasti fermi. Ma è ora di muoversi e di andare avanti. Non possiamo rimanere ancorati al passato. E' ora di cambiare!" "E come?!" Disse un giovane imprenditore nelle file posteriori "Investendo. Non possiamo rimanere a guardare. Dobbiamo fare qualcosa. Iniziamo a costruire ferrovie, fabbriche, negozi, tutto ciò che è utile per far crescere un paese. Sembra facile, vero? Il problema è: Dove troverete i soldi per fare questo? Le banche non possono permettersi di affidare grosse somme di denaro a degli sconosciuti senza avere certezze. E allora perchè non fare uno sforzo? Perchè i soldi dati a politici corrotti e super ricconi non possono essere investiti in queste opere? Solamente con noi al potere le cose possono cambiare. L'unica cosa che a noi interessa, è avere un paese che va avanti e che funzioni. Non un paese che resta fermo e che deve sempre combattere contro ribelli che chiedono l'indipendenza. Se non facciamo qualcosa, l'Austria verrà divisa in tantissimi piccoli stati insignificanti, che da soli non possono avere un futuro roseo. Iniziamo a dare i soldi alle banche, ai cittadini, alle persone che lavorano tutto il giorno sotto il sole per guadagnare pochi fiorini all'anno. E iniziamo ad alzare le tasse ai ricconi, che ormai non sanno neanche più che farci con tutti quei soldi. Smettiamola di combattere politicamente tra tutti i vari partiti, e iniziamo a fare le cose seriamente. Lasciamo da parte la politica e l'interesse al potere, ma iniziamo a investire in un paese, che sotto la nostra guida, può solo avere un futuro magnifico. Ci ringrazierete, quando vedrete i vostri figli felici, sposati, con dei figli e con i soldi. Viva l' Austria e viva L'Impero!" Urla, grida, applausi. Sembrava che il discorso era piaciuto a tantissimi, e soprattutto piacque a Gianluca Cartaceo, il più importante tra tutta la folla, che si avvicinò e si congratulò con Sebastian. In tardo pomeriggio, dopo altre discussioni, Sebastian tornò stremato e soddisfatto a casa.
'...Come si possono definire gli italiani sudditi se non sono trattati come tali? E come si può evitare che i reazionari e conservatori a capo dell'esercito non abusino del proprio potere per sedare preventivamente una improbabile ribellione liberale?[...] L'unica è affidarci alla saggezza dell'Imperatore...' estratto di una intervista a Leone Nerli a Bologna durante un comizio
Chiedo un incontro privato tra il sottoscritto, Sebastian Egger, e Leone Nerli (@SkySpace ) per discutere di una possibile collaborazione tra i due movimenti politici. Mi aspetto risposte positive. Cordiali saluti, Sebastian Egger
Naturalmente accetto l'incontro. Verrò io nella tua sede se non ti dispiace, quest'oggi mi ritrovo a Bologna per un comizio. Ci vediamo presto, Leone Nerli
VENEZIA, SEDE DEL PARTITO, SETTEMBRE 1848 "Sebastian vieni, dobbiamo andare a Milano per il comizio!" Vincenzo era arrivato correndo nella stanza di Sebastian "No, Vincenzo, io rimango a Venezia. Ho questioni urgenti da sbrigare. Devo parlare con i responsabili del giornale, devo apprendere le notizie che provengono da Trieste, e devo accogliere Leone Nerli, con il quale ho programmato un incontro. Ma sta tranquillo, rilascerò un intervista dove supporterò i comizi." "Va bene, allora ci vediamo domani" "Certamente, e buona fortuna a te e a gli altri" Detto questo Vincenzo si incamminò verso Milano, mentre alcuni andavano verso Firenze e Parma. Sebastian doveva fare un sacco di cose. Prima di tutto doveva chiarire, con i responsabili del giornale, un articolo che non era programmato, ossia l'incontro tra lui e Guglielmo. Andò immediatamente dai responsabili "Mi potete spiegare cosa ci fa quest'articolo nel giornale?" E indicò la parte del giornale in cui c'era scritto l'articolo "E' un piccolo riassunto tra l'incontro tra te e Sebastian." "Ma è stato scritto male! "Duro scontro tra Guglielmo e Sebastian in un incontro a sorpresa alla sede del partito "Libertà e Serietà" "Non ci vedo nulla di male" "Non puoi scrivere "duro scontro" se si è trattato solo di una minaccia da parte di quel farabutto di Guglielmo. La gente non deve pensare che io mi stia arrabbiando con qualcuno. Andrebbe contro tutto ciò che è stato detto da me nei vari comizi ed incontri. Ditemi che non avete ancora pubblicato l'edizione..." "Per fortuna no, se vuole possiamo eliminare l'articolo dal giornale" "Fatelo immediatamente, per favore, ora devo andare, ma sono sicuro che ci rivedremo presto" "Come mai?" "Devo rilasciare un'intervista per supportare il resto del Partito che sono impegnati nei vari comizi" Detto questo, Sebastian si allontanò nella sua stanza, dove stavano per arrivare i membri provenienti da Trieste. Prima, però, ebbe il tempo di pensare a Guglielmo, un tipo strano. "Perchè si è intromesso con così tanta arroganza nei miei interessi?" Ma subito i suoi pensieri furono interrotti dall'entrata di uno dei membri che era andato a Trieste nella stanza. "Dobbiamo riportare delle notizie" "Ditemi tutto quello che sapete" "Non molto purtroppo, praticamente quello che c'era scritto sul giornale. La popolazione si è ribellata dopo il discorso degli Iron King ai..." "Sisi, so cosa è successo, non c'è bisogno che me lo ripeti. Prepara le tue cose, andrai a Treviso per fare una cosa per me" "Di cosa si tratta?" "Deve cercare un negozio che si chiama "Buon caffè" e dì al direttore se può distribuire questi volantini ai clienti" "Certo, lo farò subito" "Ottimo... ah, e di anche che ti manda Sebastian" Detto questo, Sebastian andò a riposarsi per due ore sul divano, ma ecco subito che un giornalista locale, era venuto ad intervistarlo. Sebastian si alzò subito ed andò ad accogliere gentilmente il giornalista. Le domande furono molte, e incaricò ai responsabili del giornale, di fare un riassunto dell' Intervista. La giornata fu molto intensa per Sebastian, ora doveva solamente aspettare Leone e gli altri del partito in ritorno dai comizi. Sperava in buone notizie...
Leone Nerli respirava profondamente l'aria salmastra sull'imbarcazione a vapore che lo stava conducendo a Venezia. Poi qualche gondola e qualche ponte e sarebbe arrivato finalmente alla Sede di Libertà e Serietà. Aveva le idee chiare su cosa avrebbe proposto a Sebastian: - possibile fusione tra i due partiti. ne aveva già parlato giorni fa con i suoi, per il bene dell'unità italiana e per tamponare possibili eccessi reazionari e conservatori erano disposti ad accettare il libero mercato. E se non giungevano delle nuove da Manin ( @bacca ), Leone era anche disposto a fare un passo indietro e lasciar guidare la nuova forza politica principalmente da Sebastian. Tutto questo per il bene di tutti. -scarta la prima ipotesi poteva proporgli una stretta collaborazione alla Costituente dove PMI e LeS si sarebbero spalleggiati per quanto riguarda la piena cittadinanza e tutte le varie questioni calde che toccano le nazionalità non ancora pienamente suddite. -scartata pure quella sarebbe rimasto a sentire le controproposte del leader di LeS e su questo avrebbe deciso sul momento.
Lettera aperta ai cittadini di tutto l'impero spedita al giornale ''Il Liberale'' ed affissa in ogni città Cari Cittadini, in questi giorni si è fatto un gran parlare dell'accettazione delle singole etnie dell'impero. Slavi, italiani, boemi, ungheresi e polacchi contro tedeschi e austriaci, colpevoli di considerarsi superiori e tiranneggiarvi. Qualcuno afferma che l'unica soluzione sia l'indipendenza, altri (devo dire la maggior parte. Evidentemente i ricordi delle barricate sono ancora freschi) affermano che solo sotto l'egida dell'impero può esservi libertà. E poi i polacchi si considerano speciali, come pure gli slavi, gli ungheresi, gli italiani e i boemi. Divide et impera. E questo è quello che l'imperatore sta facendo. Ma come si fa a risolvere tutto questo? Per prima cosa, rispondere ad una semplice domanda: come si può sperare che le genti che compongono una nazione siano tra loro pari ed uguali se in quella nazione un uomo si eleva arbitrariamente sopra gli altri e si arroga il diritto (addirittura divino!) di governarli? Solo in una republica (e attenzione, parlo di republica e non di democrazia. Il problema della democrazia viene dopo) si potrà avere vera uguaglianza tra tutte le genti che compongono la nostra democrazia. Abbiamo una Costituente alle porte, abbiamo quindi la possibilità di cambiare la nostra nazione veramente, nel profondo. E possiamo farlo senza le torce e i forconi, per dimostrare alle altre nazioni europee che progresso non significa violenza. Frei leben oder sterben. Leonard Bronstein Inviato dal mio GT-I9105P utilizzando Tapatalk
Missiva bollata prioritaria all'Imperatore (@Purfa ) Illuminatissima Maestà di Austria, Ungheria e delle altre nazioni vostre suddite vi disturbo con una mia missiva. Anzi tutto vi ringrazio per la lettura di questo carte di un vostro umile suddito italiano. Vi porto le mie preoccupazioni. Tra le fila dell'esercito e dei partiti reazionari e conservatori corrono pensieri velenosi. I quali, essendo tra i più vicini al potere imperiali, sono come serpi in seno. Se per caso durante le elezioni e gli scrutini della Costituente dovesse presenziare oltre i quadri anche l'esercito, proporrei di affiancarli anche qualche rappresentante liberale. Non vorrei mai che poi qualche, mi perdoni la schiettezza, testa calda tra le nostre file dichiari dei fantomatici brogli e si cada ancora tra barricate e fucili. La presenza di liberali e moderati in tal caso garantirebbe un più giusto controllo. Probabilmente ci aveva già pensato sua Maestà, ma mi premeva farglielo presente. Cordialmente, il suddito italiano Leone Nerli Leader del Partito Imperiale Modeato
"L'Imperatore non risponderà alla corrispondenza privata dei suoi cittadini prima dell'avvio della Costituente. L'unica cosa che Sua Maestà chiede ai suoi amati sudditi è di avere fede nel suo operato: dimostrerà coi fatti che lui è il suo popolo. Le idee di Repubblica sibilate da alcuni passeranno presto come vento tra le fronde." Nota della Cancelleria Imperiale n.301, 21 Ottobre 1848
Markus von Haas dispiego il suo esercito di Dragoni in tutto il Lombardo-Veneto tra Parma, Milano, Venezia e Firenze. Loro erano li solo per sicurezza interna dell'Impero. Poi Markus si sapeva che da anni ambiva al Vicereame di codesto regno e mandò una missiva all'Imperatore. Dopo aver fatto questo chiamò le persone più legate al regno che conosceva e inizio a parlare: "L'Austria è imperatrice di tutto il mondo, dunque il nostro Amato Imperatore è Imperatore del Mondo. Però il mondo non è solo europa, ma anche paesi da colonizzare e rendere sudditi dell'Austria." Tutti applausero a questa dichiarazione.
Da una lettera aperta apparsa sulla Gazzetta di Leopoli, addì (omissis) 1849 All’attenzione degli uomini della Królestwo Polskie e del Księstwa Galicji i Lodomerii! Il giorno 10 dicembre dell’A.D. 1849 saranno aperte le urne per la scelta dei membri dell’Assemblea Costituente indetta da Sua Maestà Francesco Giuseppe, Imperatore d’Austria, Re Apostolico d’Ungheria, Re Titolare di Polonia e Protettore delle Terre Italiche. Tutti coloro che possiedano un reddito annuo superiore ai 50'000 fiorini d’oro sono invitati a votare e a esprimere la loro preferenza per il delegato che li rappresenterà. Il sacrificio di tante nobili e giovani vite non è stato dunque vano. I burocrati di Vienna hanno infine compreso che non potranno tenere per sempre in catene il popolo polacco. Più su di noi si farà pesante il fardello del giogo, tanto più non demorderemo nella lotta. L’albero della libertà è stato abbondantemente irrigato del sangue dei patrioti e presto ci darà i suoi frutti! E’ il tuo momento, popolo di Polonia, per dimostrare ancora una volta la fierezza dei tuoi padri! Rezczpospolita Wolnosc e i suoi candidati si impegnano a portare davanti all’Assemblea Costituente di Vienna le istanze che affliggono la nostra madrepatria. Chiediamo LIBERTA’! Libertà di associazione, libertà di stampa, libertà di essere riconosciuti come nazione all’interno dell’Impero. Non vogliamo la falsa libertà degli anarchici, la libertà di cadere preda nelle grinfie della Russia, della Prussia o del Gran Turco! I polacchi sono pronti a dare la vita per Sua Maestà Apostolica Francesco Giuseppe. Essi chiedono solo di non sentirsi servi nella propria patria. Essi chiedono dignità, per sé stessi e per i loro figli. Chiediamo GIUSTIZIA! Vogliamo che sia restaurato l’assemblea di notabili che per innumerevoli generazioni ha governato queste terre, il Sejm di Cracovia. Chiediamo che ad esso sia demandato l’amministrazione della Polonia e delle sue circoscrizioni, giacché chi meglio dei patrioti può far prosperare la propria terra? Chiediamo il diritto di far rispettare le leggi imperiali tramite magistrati locali. Chiediamo che il Sejm possa avere consultivo per le questioni che riguardano la Polonia. Chiediamo PACE! Vogliamo che i nostri figli possano crescere senza essere strappati ancora imberbi dal seno delle proprie madri. Vogliamo che questa Assemblea Costituente sia l’alba di un’era di pace, in cui i popoli dell’Impero possano vivere a fianco a fianco in fratellanza. Chiediamo che i gentiluomini di Varsavia abbiano gli stessi diritti di quelli di Vienna, Innsbruck, Debrecen e Brno! Chiediamo che tutti gli uomini di buona volontà possano contribuire a fare grande questa nazione. Questo è quello in cui crediamo. Questa è la strada maestra che intendiamo perseguire per il futuro. Perché insieme siamo forti, ma da soli non siamo nulla. Letto, approvato e sottoscritto (omissis) Kryzstof Marciulis, Conte di Kalyinka (omissis)
RISPOSTA ALLA LETTERA DI LEONARD BRONSTEIN SUL GIORNALE "IL LIBERALE" Come pretende, che i cittidani Slavi, italiani, boemi, ungheresi e polacchi possano stare tranquilli nelle loro case se vengono trattati da invasori stranieri? Lei davvero pensa, che senza l'UGUAGLIANZA e la LIBERTA' tra i popoli, l'Impero possa vivere felice ed in pace? La gente è stanca! Non si può più vivere se si viene considerati "Cittadini di seconda fascia". Andando avanti così, verremmo alla rivoluzione! Ma la colpa non sarà nostra dei liberali! Sarà vostra, che ancora chiudete le porte della libertà e dell'uguaglianza ai cittadini del VOSTRO Impero. Sì, perchè siamo tutti uniti sotto la corona austriaca, ma questo non significa che tutte le altre etnie debbono essere sottomesse. Il mondo sta cambiando! Non siamo più al medioevo, e la Rivoluzione francese ne è un esempio! Volete per caso, che altre innocenti cittadini muoiano? E come mai, nazioni con grandi imperi coloniali come Regno Unito e Francia, siano arrivati in così pochi anni a diventare prime potenze mondiali? Perchè hanno aperto le porte alla Libertà e all'Uguaglianza! Se non faremo così anche noi, rimarremo indietro rispetto alle altre potenze, non possiamo permetterci di rimanere fermi in un mondo che sta cambiando! Sebastian Egger
Lettera aperta di Daniele Manin @SkySpace @forzainter2010 @zethani @Sir Matthew @gianandrea doria Cari amici, vi scrivo queste parole da Parigi, dove stò per partire per tornare in patria. Nei miei occhi vedo ancora le sofferenze passate negli scorsi mesi a Venezia, gli eroi morti per il sogno di libertà, il colera, la fame. Qui in Francia ho potuto molto ripensare a tutto quanto è successo negli scorsi mesi e ho capito che oggi siamo di fronte a un bivio, in gioco è il nostro futuro, non solo come nazione, ma come persone prima di tutto. Io che ho visto la sofferenza mi assumo il dovere di consigliarvi tutti di non seguire il mio esempio, non è la rivoluzione la strada per un domani migliore. Guardate la Francia, tanti morti terrore dolore per tornare a esser come prima. Cosa cambia a un boaro sotto che principe egli viva? Solo l'effige del denaro della paga. E per un soldato cosa cambia ? Solo il colore della divisa con cui andrà a morire. Non riempiamo i cuori delle persone più umili con facili promesse, siamo cauti, sinceri e realisti. Il mondo in cui viviamo è cruento e mille difficoltà ci attenderanno un domani, L' imperatore si è dimostrato lungimirante nel concedere il diritto a tutti di votare per formare un assemblea con il compito di redigere gli assetti costituzionali del nuovo impero Austriaco. E in molte delle vostre parole sento disprezzo, prepotenze , tracotanza. Non dobbiamo avere paura, ma nemmeno avere la presunzione di poter chiedere tutto ciò che ci aggrada. Già un passo importante di distensione è stato compiuto da parte austriaca , stà in noi cogliere un occasione per portare un pò di giustizia nelle nostre terre, senza però attirare su di noi le giuste ire degli altri popoli. Ecco perchè vi scrivo, in italia si sono composti due partiti liberali, ma come dico io? Già due? Ma non dovevamo essere uniti ? Ma se cominciamo a dividerci tra di noi cosa ci riserverà il futuro? Ecco su questo voglio farvi ragionare, rimaniamo uniti, uniamoci in un partito liberale che possa presentarsi nelle circoscrizioni di tutto l'impero, che non faccia della questione italica una questione primaria, o almeno non di più delle altre etnie. Liberali e moderati, senza derivazioni giacobine o rivoluzionarie, che conosco per esperienza dove ci porteranno. E qui arrivo al dunque, cosa dobbiamo chiedere all'assemblea costituente? Prima di tutto dobbiamo dare! Dare obbedienza all'imperatore, e giurare fedeltà! Siamo pronti per questo? Perchè la strada della politica è si fatta. Oppure preferite tornare alle barricate, alla fame o al colera, che forse per voi son ricordi sopiti, ma non per il sottoscritto! Ora vi chiedo cosa chiedere in cambio? Innanzi tutto che nelle terre dei domini d'austria non si proceda alla germanizzazione dei popoli, e le possibilità di accedere alle cariche amministrative sia concessa al pari degli austriaci in Italia per gli italiani in polonia per i polacchi e così via. In secondo luogo che per tutti coloro che presteranno servizio nell'arme dell'impero per almeno 5 anni sia concessa la cittadinanza austriaca. In second'ordine chiederemo un parlamento, ma non per discutere al pari del Kaiser, ma per disciplinare lo ius comune delle genti , così che sia facile vivere in ogni luogo dell'impero e facile spostarsi. Un parlamento che sia la massima magistratura dell'impero, sottomessa unicamente alla famiglia imperiale, un parlamento che sia consiglio del Kaiser per ogni sua richiesta. Questi sono primi passi, cose che potremmo ottenere facilmente, ma se ci presentiamo chiedendo troppo la casa di Lorena richiuderà di nuovo le porte del palazzo così come fece dopo i moti del '20 che non portarono altro che miseria e difficoltà! only music, no video... L'Austria ha bisogno di Venezia e di Milano, così come noi abbiamo bisogno di loro! Siamo parti di uno stesso organismo che solo se unito può funzionare, e portare la pace e la libertà a tutti i popoli d'Europa! Cosa potrebbe fare mai l'Austria senza la marina Veneziana? potrebbe farsi bella e conquistare terre oltremare? Cosa potrebbe fare Venezia sola senza Austria? potrebbe difendersi dai traditori Savoiardi o resistere a un ritorno Francese? Ecco perchè solo un nuovo Impero può sopravvivere alle sfide del domani, un impero che sappia riconoscere se stesso e le sue genti, così' come era sotto Roma, sotto il primo Bisanzio e a tratti sotto la corona del Sacro Romano Impero. Venezia vide due di questi imperi , e poi rimase gelosa della sua libertà fino a rimanerne a morte ferita. Un'impero che faccia tesoro dei valori antichi ma che sia pronto a vedere con occhi nuovi gli anni a venire. Oggi abbiamo un'occasione da non sprecare, dobbiamo decidere se rimanere uniti e creare insieme il nostro futuro nell'impero o tornare sulle barricate! Io in verità vi dico credo che l'occasione sia unica, e voglio essere al vostro fianco, insieme.
Caro Daniel Manin, noi liberali di Libertà e Serietà non abbiamo mai chiesto l'indipendenza Veneziana, perchè non vogliamo essere solamente un partito italiano, ma bensì di tutto l' Impero, dove tutti coloro che vogliono condividere idee e progetti sono ben accetti, senza limitazioni di alcun tipo. Abbiamo sempre giurato fedeltà all'Imperatore, e sempre lo faremo, perchè insieme si è più forti. Ma ciò che non ritengo giusto, è il fatto che molti conservatori e reazionari dicono che gli italiani sono un popolo meno importante di quello austriaco. Noi chiediamo che tutti i popoli riuniti sotto la corona austriaca, abbiano la stessa importanza. Secondo me, quelli che vogliono scendere in strada a combattere sono conservatori e reazionari e non liberali...
VENEZIA, SEDE DEL PARTITO, SETTEMBRE 1848 Il giorno dopo il ritorno di Vincenzo, Bastian e gli altri membri del partito, Sebastian organizzò una riunione per discutere di molteplici cose. Sarebbe stata una riunione intensa. Quando tutti finirono di parlare, Sebastian iniziò a parlare: "Benvenuti e grazie di essere presenti anche quest'oggi. Oggi dobbiamo parlare di molte cose. Iniziamo subito: Ho organizzato tre comizi in Croazia, a Zagabria, Fiume e a Split. Dobbiamo portare le nostre idee in tutto l'Impero. Io parteciperò a Zagabria, Vincenzo a Fiume e Bastian a Split. Seguite le indicazioni che vi daranno. Ho fatto stampare anche altri manifesti, da distribuire in tutta la zona. Cercate di attirare più gente possibile. Non abbiamo tempo da perdere. Per quanto riguarda il giornale, dovranno pubblicare articoli sui comizi e sull' Intervista fatta da me ieri sera. Mi raccomando, raccontate solo ciò che ritenete più importante." Poi Sebastian spiegò al resto del partito come era andato l'incontro con Leone Nerli. "Il giorno dopo i comizi, ho organizzato un altro incontro con gli imprenditori e banchieri della zona, io non sarò presente, visto che dovrò sistemare alcune faccende qui in Italia. Mi raccomando. Dovete essere convinti quando parlerete. Dopo tutto questo tornerete anche voi in Italia e organizzeremo un'altra riunione per decidere la prossima fase della campagna elettorale. Vi devo anche annunciare la situazione a Trieste. In questo momento sembra che la situazione sia tornata alla tranquillità, ma dobbiamo seguire attentamente ogni episodio che avverrà. Purtroppo non abbiamo molte notizie, e servirebbe qualcuno che vada lì per tenerci informato." "Posso andare io?" La persona che parlava veniva dalla file laterali. Era un ragazzo molto giovane "Mio fratello abita lì, a Trieste, potrei andare io, così non costringo nessun membro del partito ad abbandonare la propria famiglia, visto che io non ce l'ho." Sebastian ci pensò. Era un ragazzo giovane, e affidargli un compito così importante poteva rilevarsi un azzardo. Ma alla fine si convinse, in fondo doveva solamente tenere d'occhio la situazione: "E va bene, andrai tu. Buona fortuna" Vincenzo si alzò in piedi per comunicare come erano andati i comizi: "I comizi sono andati meglio del previsto, Sebastian. A Milano e a Parma abbiamo incontrato tantissima gente e anche molte persone ricche e importanti, che quindi possono votare. A Firenze, invece, abbiamo trovato molta gente, ma quasi nessuno era ricco e importante. Alla fine sono andati bene comunque, e puoi star certo che abbiamo guadagnato parecchi voti!" "Ottimo, se andiamo avanti così, diventeremo un osso duro da masticare per i Conservatori e i Reazionari. La riunione è conclusa, andate a prepararvi, che oggi pomeriggio partiamo!" C'era molta voglia di andare, tutti volevano contribuire e i primi risultati si vedevano.
Andrássy Kastély, Tiszadob, 1848 Il Conte Farkas era ormai stanco della vita in famiglia, i lunghi mesi estivi passati tra balli e ricevimenti nella residenza cittadina e il tempo passato con la moglie e i piú stretti parenti al castello di famiglia avevano logorato Farkas. Era un uomo d'azione, la frivolezza della vita civile lo frustrava, soprattutto in questi tempi densi di cambiamenti. L'imperatore aveva finalmente deciso d'aprire i lavori per un assemblea costituente che aveva l'arduo compito di dare all'Impero una nuova struttura istituzionale. Questo processo lo stava crucciando alquanto perché tra i tanti movimenti che si stavano presentando sulla scena politica nessuno, a suo parere, aveva come primo obbiettivo quello di far valere i diritti e le ragioni del suo popolo e della sacra Ungheria. A Buda, durante i ricevimenti estivi a seguito della chiusura dei lavori della Dieta di cui Farkas era membro grazie ai suoi natali e al suo importante rango militare, un folto gruppo di personalitá eminenti dell'alta aristocrazia avevano espresso a Farkas la richiesta di un suo intervento diretto per rappresentare nella costituente i diritti della corona d'Ungheria. Kossuth Lajos con i suoi liberali repubblicani avevano lanciato un segnale: L'Ungheria non poteva piú essere trattata come uno stato satellite dell'Austria. Ora il conte Farkas voleva farsi voce di tutte l'aristocrazia ungherese, fedele alla corona, ma desiderosa di veder ristabilita la dignitá del proprio paese. Finalmente il giorno della fine della forzata inattivitá era finita, Farkas finí di ripassare gli appunti che gli si trovavano davanti e poi si volse al suo uditorio in cui si trovavano tutte le piú grandi personalitá della societá ungherese (aristrocratici, banchieri, industriali, latifondisti, alti ufficiali) e proferí queste parole: ...Amici miei, accetto l'incarico che avete deciso di porre sulle mie spalle. La Corona di Santo Stefano deve valere quanto quella d'Austria: la nostra dieta dovrá diventare un parlamento permanente che nomini un governo con pieni poteri che governi sull'Ungheria. Basta con le ingerenze dei politici austriaci! La famiglia Asburgo ha eridato secoli or sono la corona d'Ungheria ma in questi secoli invece che trattarci alla pari dei possedimenti germanici ha ridotto l'Ungheria a una colonia austriaca, questo non é piú tollerabile! La mia missione é rivendicare quello che l'Onore magiaro reclama: un nostro esercito, una nostra amministrazione, una nostra politica estera...con Francesco Giuseppe come nostro monarca, ma indipendente da qualsiasi intervento esterno! Da oggi dichiaro esistente e operante la Benemerita Societá per la rinascita d'Ungheria. (= PARTITO NAZIONAL FEDERALE Ungherese Politica Commerciale: Libero commercio Politica Economica: Laissez-faire Politica Religiosa: Pluralismo Politica Sociale: Cittadinanza completa Politica Militare: Sciovinista) Amici cari, l'Ungheria risorgerá con la fenice... abbiamo le risorse, determinazione e la forza per imporre le nostre rivendicazioni! Viktor Szyli ( @Cantastorie ), @Purfa
Caro Sebastian Egger, Caro Daniele Manin, Cari Liberali, Il contenuto della mia precedente lettera è stato totalmente frainteso, e me ne dispiaccio. Volendo semplificare, il contenuto della mia lettera era su per giù quello accennato dal compagno Manin: perché dividerci tra noi liberali in tante correnti nazionali? L'altra questione che proponevo era più profonda: perché pensate che l'uguaglianza e la libertà come etnia sia diversa dal l'uguaglianza e libertà come singoli? Nella mia opinione, senza la seconda non potrà esserci la prima. Ed è inutile chiedere che un boemo sia trattato come un austriaco quando tra gli austriaci esiste una persona che afferma di essere superiore agli altri. Semplicemente, quando a tutti noi verranno riconosciuti certi diritti, quando smetteremo di essere sudditi, ma diverremo cittadini, solo allora le differenze etniche si appianeranno. Quindi l'appianamento delle differenze etniche non può essere la priorità della costituente, in quanto se essa riuscirà a dotare la nostra nazione di fondamenta libertarie, le fondamenta egualitarie automaticamente sorgeranno. Io per primo plaudo all'iniziativa dell'imperatore di indire una costituente. Ma questo non mi fa dimenticare che non tutti sono stati invitati a votare. Anzi sarebbe meglio dire nessuno ((@Purfa sarebbe bello avere statistiche sugli aventi diritto di voto)). Certo meglio di niente. Ma non facciamoci abbindolare.
Gli austriaci non possono continuare a pensare che valgono più di un Boemo, altrimenti questo porterà solo alla divisione dei popoli. E noi non vogliamo questo. Quindi credo che nella nuova Costituente si dovrebbe parlare di questo, anche perchè non riusciamo a vedere tante questioni più importanti. Dobbiamo svegliarci... l'Austria non può rimanere indietro!
Estratto dai giornali conservatori, František Dvorak: Signori, qua stiamo davvero esagerando. I liberali che accusano NOI di poterli accusare di brogli elettorali? Questo è il veleno dei liberali che credono di potere ottenere tutto e subito. Dire che gli italici meritano la cittadinanza come i Boemi e gli Ungheresi, se permettete, è credere di volerla per primi. Ho già spiegato perchè, ma a quanto pare non sono stato ascoltato: Tutti coloro che non hanno dato nulla all'impero, nulla avranno. Cos'hanno dato, i liberali italiani all'impero? Instabilità, follia e morte per le strade di ogni città degna di questo nome! Avete un bel coraggio a rinfacciare all'Impero il momento di debolezza dove per le truppe napoleoniche di soverchiante forza fummo COSTRETTI ad abbandonare l'Italia. Non ho bisogno che un giovane italico sbruffone ricordi a un soldato che questa guerra l'ha combattuta come si è svolta. Volete forse negare che i vostri padri abbiano combattuto per la "repubblica"? E che abbiano cambiato faccia subito dopo il congresso di Vienna solo per poi vedere i loro figli ribellarsi ancora pochi mesi fa? Vedere un liberale italiano che dice: noi non desideriamo l'indipendenza... Tutto ciò è RIDICOLO! Non può essere un cristiano agli occhi di nostro signore, perchè è un MENTITORE. Un codardo che crede di poter approfittare della benevolenza del Kaiser solo per ottenere di più per lui. Dai un dito, ti prendono il braccio. Si dice così nelle terre Italiche giusto? Credete di essere pronti per questo? Nessuno merita mai abbastanza ciò che gli viene dato dal Kaiser. Voi non lo meritate per niente. Avete dimostrato a più riprese la vostra infedeltà, la vostra propensione alla ribellione, la vostra assoluta inaffidabilità per la causa imperiale. Per ogni italico fedele al Kaiser, ce ne sono 10 che si unirebbero alla causa di un'Italia unita. Inseguite una chimera. Come pensate di realizzare tutto quello che vi proponete? Pensate di essere da soli alla costituente? Pensate di poter sovvertire tutto ciò che secoli e secoli di storia hanno creato con fatica in pochi mesi e con qualche parola? Chiunque si proponga di votare un partito liberale, credendo che conceda subito la cittadinanza a tutti i membri dell'impero è uno stolto. Pensate veramente di poter realizzare contro ogni previsione ciò che desiderate? Il cambiamento ci sarà, ma sarà graduale, come è giusto che sia. Il cambiamento repentino porta solo il caos, come l'immobilità totale. Abbiamo avuto il voto per grazia del Kaiser. Abbiate la saggezza di apprezzare ciò che egli ha fatto per noi e non chiedete più di quello che potete ottenere. Non illudetevi, Liberali. Non otterrete molto, con questa battaglia inutile. Ogni uomo istruito in questa nazione sa bene che le vostre sono pretese eccessive e irrealizzabili. Abbiate la decenza di non illudere i cittadini. Sarete voi a pagare dazio, poi.