Bhè sul fatto degli aerei biplani fu anche uno sbaglio di valutazione: non si intravvide a pieno la potenzialità degli aerei monoplani, che avevano altre caratteristiche ( più veloci ma meno manovrabili) , probabilmente ingannati dai buoni risultati dei cr. 32 in Spagna.
tuttavia i macchi 202 diedero buoni risultati,anche se entrarono in guerra tardi, e furono sempre prodotti in numero decisamente inferiore agli obsoleti cr 42, poi forse mi sbaglio
appunto analizzando si vede che quando Balbo venne trasferito in Libia e subentrò Valle,nel 1935 eravamo competitivi,noi avevamo il Cr 32, gli Inglesi gli HawK e i tedeschi gli He 51,nel 40 dopo 5 anni di Valle noi Cr 32 e Cr 42,gli Inglesi gli Spitfire e i Tedeschi i Me 109E,siamo andati decisamente in peggio e non c'entra Balbo,che era a fare altro
si si non volevo dare contro all'operato di Italo Balbo ma semplicemente evidenziare che le ipotesi di ipotetiche capacità militari da lui padroneggiate siano frutto di congetture. Italo Balbo fu, soprattutto, un "bravo squadrista"
Appunto . Il macchi 200, che era un monoplano, fu presentato già nel '36 è vinse il concorso fatto dall'aeronautica, ma poi questa decise di prendere il cr 42 oltre per i problemi iniziali del macchi, sopratutto per colpa degli ingannevoli successi ottenuti dai cr 32 in Spagna.
il Macchi il primo volo lo fece nel Dic 1937 ed entro in produzione a giugno 39,la Regia A non puntava sui biplani non perchè non aveva capito i vantaggi dei monoplani ma,oltre che quelli italiani non erano a punto come aereodinamica,perchè i monoplani richiedevano piloti più preparati di quello medio italiano,mentre i biplani erano più facili da pilotare e la Fiat ne poteva produrre parecchi
Non dimenticatevi i Fiat G-50 monoplani che, temporalmente, vengono prima dei Macchi 200. Vorrei sottolineare però che nessuno dei due si poteva considerare alla pari dell'Hurricane benchè già meglio dei CR-32 e CR-42. Inoltre quando scoppia la guerra per L'Italia la RA ha poco più di cento esemplari per entrambi i suoi monoplani mentre ha molti più Cr-42. Insomma riassumendo, l'industria areonautica italiana riesce a QUASI raggiungere il livello degli Hurricane (con i Macchi 200) nel momento in cui a loro volta gli inglesi facevano il salto di qualità da Hurricane a Spitfire I. Si può dire dunque, con un pò di approssimazione, che gli italiani fossero indietro di una generazione di aerei o, se preferite, di un anno di entrata in servizio di nuovi modelli. Ad esempio il Macchi- 200 arriva in Libia nel '41, in ritardo di un anno, con un netto deficit tecnologico rispetto ai conspecifici inglesi e tedeschi. Se fosse arrivato nel '40 invece, sarebbe stato all'incirca alla pari dei suoi avversari. Direi che questo GAP tecnologico di un anno poi rimane stabile per il resto della guerra con gli altri modelli sucessivi a partire dal Macchi 202. Invece con i carri è andata diversamente partiti da un sostanziale pareggio: L'M13/40 contro i Cruiser A9 e A10 (parlo sempre della Libia) il gap è spaventosamente aumentato arrivando nel '42 a far trovare davanti agli M14/41 gli Sherman, Crusader etc etc. Tornando agli aerei bisogna dire che fortunosamente almeno agli inizi questo gap tecnologico nei confronti degli inglesi è stato mitigato dal fatto che "i loro pezzi migliori" non li schieravano certo in Egitto o a Malta bensì in Gran Bretagna per difendersi dai tedeschi. Quindi agli inizi ad esempio avevamo a che fare con Gloster Gladiator (biplani) più che con Hurricane e Spitfire, prede decisamente alla portata dei Cr-42. Però la cosa è durata poco.
c'è poi il problema dei motori: tedeschi, inglesi e francesi avevano puntato sui motori raffreddati ad acqua mentre italiani e giapponesi sui radiali. Il radiale è più sicuro del motore in linea, ma rende meno. Non mi è chiaro se questa fu una scelta produttiva o tattica. Se qualcuno me lo spiegasse mi farebbe felice.
è una scelta tattica/logistica,in sè non sbagliata,fatta a metà anni 30 secondo la teoria che i motori radiali sono avvantaggiati da una minore vulnerabilità,molto utile per gli assaltatori e minori necessità di manuntenzione,che in una nazione coloniale come l'Italia del 36 era una necessità sentita... il problema con i radiali italiani è quando fu fatta questa scelta non c'è ne erano di nostrani adatti ai velivoli da combattimento,così si comprarono tre licenze estere,PW ,Gnome rhone e Jupiter,ma erano motori che erano già vecchi,se fosse stato possibile avere un motore radiale al livello del BMW-801 o dei radiali russi e giapponesi la scelta sarebbe stata anche azzeccata(anche quelli americani sono ottimi ma mi sembrano troppo grossi per le necessità italiche)...credo che sia anche un problema di carburanti nei motori in linea raffeddati a liquido invece almeno fino al 36 circa non eravamo indietro,ma vista la scelta strategica non vennero molto sviluppati,l'unico progetto importante ,il Fiat A-38 18 cilindri, fu un buco nell'acqua e si dovette prendere il DB-601 su licenza per cercare di recuperare il tempo perso, ma sebbene la licenza era del 1939 fino a metà 41 non si riuscì a produrlo in grande serie perchè troppo avanzato per le nostre capacità industriali e tecniche.. felice?
Riesumo questa discussione e la unisco alle altre che ho trovato spulciando il forum http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?t=6215&highlight=balbo http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?t=9051&highlight=balbo http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?t=13626 dato il mio interesse per questo what if. Riassumendo tutto ciò che è stato detto e dal pdf di Ceva si può concludere che Balbo, rispetto a Graziani, aveva questi pro: - coraggio - intraprendenza - ascendente sulle truppe (ancora maggiore su quelle libiche) - una idea, almeno vaga, di piano strategico Senza contare che aveva creato truppe sahariane e 2 btg di truppe libiche aviotrasportabili che, stando almeno alle sue proposte dirette al Comando , avrebbe diretto su Marsa Matruh in concomitanza con l'offensiva su 3 direttrici. Certo, da qui a dire che saremmo certamente arrivati a Suez è difficile, come fatto notare da molti nelle varie discussioni inerenti, principalmente a causa della logistica pessima che avevamo. Di certo però, Balbo era un capo carismatico e per certi versi innovativo. Era l'unico che pensava ad un attacco (Graziani, fatti 100 km, si è trincerato in pieno deserto lasciando i carri 200 km più dietro!) e secondo me, date le forze in campo a luglio, ce l'avremmo potuta anche fare con un pò di fortuna e audacia, dote che a Balbo non mancava.
Stiamo parlando dello stesso Graziani che aveva fatto lacmapagna di libia contro i senussi? lo stesso che si vantava delle vittorie sul fronte sud nel 1935-6? teoricamnete anche graziani era un attaccante nato (forse l'ho già scritto). Aveva parecchia esperienza di operazioni con truppe coloniali e nazionali.
Si, però combattere contro i senussi e gli etiopi non è come combattere gli inglesi. Poi sai certamente che in quelle campagne, oltre ad avere una indiscutibile superiorità tecnologica, avevamo una preparazione ed una quantità di risorse molto superiore a quella con cui siamo entrati in guerra nel '40. Sembra ridicolo..eppure.. Secondo me era molto esperto nella guerriglia coloniale, nelle rappresaglie, non come comandante d'armata in una guerra, per usare un termine moderno, simmetrica. O se lo era, alla prova dei fatti, non lo ha dimostrato durante la 2gm EDIT: e poi, mi sottolinei - coraggio : era asserragliato nel suo quartier generale a chiedere rinforzi ad almeno 100 km dal fronte mentre gli inglesi si rinforzavano. Balbo attaccava personalmente col suo SM79 le autoblindo inglesi!! - intraprendenza : Richieste su richieste solo per temporeggiare, alla fine fu costretto ad attaccare dalla minaccia Mussoliniana di sostituzione. Balbo rese famosa l'Aeronautica italiana con una trasvolata oceanica [altri esempi pratici non ha fatto in tempo a darcene, almeno che io sappia] - ascendente sulle truppe : Graziani amato dai libici mi sembra un pò difficile, dopo che ne aveva stroncato la ribellione nel più brutale dei modi, benchè fosse probabilmente l'unico. Balbo aveva provato a ricucire questo rapporto anche grazie alla costruzione della Via Balbia, che migliorava le comunicazioni costiere. E per concludere, a mio parere, le truppe combattono più coraggiosamente se vedono che il loro comandante rischia con loro, li guida e li incoraggia. Balbo lo faceva, Graziani no
Non sono assolutamente d'accordo. Un buon generale non deve per forza essere sempre in prima linea a rischiare di beccarsi una pallottola in mezzo alla fronte come Rommel. Il comandante supremo delle forze armate italiane in Libia è più che giusto che stesse a Cirene protetto da un Bunker dove potesse gestire la logistica del proprio esercito, non deve mica stare nella Ridotta Capuzzo a guardare con il binocolo se arrivano le autoblindo nemiche! Inoltre se ti occupi della prima linea, da una posizione come era quella di Graziani, rendi inutile tutta la catena di comando che c'è sotto di te escludendo da qualsiasi decisione generali d'armata, generali di divisione, persone, loro si, che devono vedere la prima linea. Balbo sarà stato coraggioso ma c'è anche morto su quei SM 79 che pilotava così spregiudicatamente come se fosse un tenente e perdere il governatore generale non è certo un elemento di vantaggio per l'esercito. Il coraggio di Balbo è stato quindi DANNOSO non conveniente per le sorti dell'esercito italiano! Balbo faceva esattamente le stesse richieste pressanti e insistenti di Graziani (carri con cannone, autoblindo del tipo tedesco ne voleva 300, autocarri, proiettili perforanti, etc etc) alla madrepatria, i materiali servivano a entrambi! I giorni di guerra (quasi 20 e non sono pochi) con Balbo comandante sono stati disastrosi se si tiene conto delle forze utilizzate dagli inglesi. Non penso che la differente influenza di Balbo o Graziani sulle due scalcagnate divisioni libiche che c'erano in Libia potesse in qualche modo cambiare le sorti della guerra. L'esercito italiano in Libia era composta da italiani, soprattutto meridionali, era semmai su di loro che bisognava esercitare il carisma. Francamente non so chi ne avesse di più tra Balbo e Graziani, ma immagino fossero messi bene entrambi in quanto a celebrità. Comunque sono scettico che su questo genere di cose si decidessero le sorti della guerra. Il numero di camion contava di più. si, ma se puoi muore e lascia tutti in braghe di tela?
e se avessero nominato invece un Bastico? Invece della politica e propagandistica scelta di Graziani avessero fatto una scelta più razionale e tecnica ,io propenderei per Bastico o Messe, più ovvio ai tempi il primo. Perchè Bastico :esperienza fresca in una guerra moderna; era il stato l'ultimo comandante del CTV in Spagna, non demeritando tutto sommato, Conoscenza della meccanizzazione superiore a Graziani,sia in quando era in quel momento il comandante dell'armata del Pò (quindi Trieste Trento Ariete e Centauro) e per precedenti esperienze con le div celeri, penso che dopo Polonia e Francia potrebbe essere sorto il dubbio che era una guerra di macchine più che di grandi masse di fanteria... Non era un Van Maistein ma una spanna sopra al Graziani del 40 sicuramente, partendo con quelle basi non credo che sarebbe arrivato al Cairo neanche lui nel 40 ma forse non avrebbe rifiutato la 3à Panzerdivisione o usato decentemente i corazzati salvando almeno Tobruk e quindi un'5/6 divisioni e una base di ripartenza molto migliore rispetto a Agedabia! No, non era più lo stesso dopo l'attentato, pare che fosse un poco esaurito, inoltre era stato a riposo in campagna per un paio di anni perdendosi tutta la guerra di Spagna e a differenza delle altre due campagne in Libia non voleva andarci,era stato obbligato, pena perdita dello stipendio...
Mettere Graziani al comando delle forze in A.S.I fu un suicidio nazionale. Era una persona disturbata, da all'incirca 4 anni soffrira di paranoia, ad esempio dopo l'attentanto in Abissinia cominciarono a circolare voci su una sua possibile evirazione postuma dell'attentato, lui, come una furia, si fece fare 16 foto nudo e le spedì in tutti i circoli degli ufficiali in Italia. Non parliamo poi di quando gli venne giù il pavimento di una chiesa ortodossa; immaginatevi un Graziani appena uscito da quell'attentato, che cammina sul pavimento legnoso di una chiesa e quest'ultimo gli vien giù trascinandolo per 3 metri nello scantinato. Nel 1940 era la persona meno adatta a prendere il comanda della seconda armata più potente (dopo quella dell'A.O.I) in Africa, mettergli in testa di essere in grado di gestire 220.000 uomini fu una follia. Chi ha detto che Bastico o Messe sarebbero stati più adatti a tale compito ha, secondo me, piena ragione (propendo più per Messe). Balbo fu intraprendente, non ottimo comandante, ma pieno di iniziativa. Di progetti per l'invasione dell'egitto ve ne erano, li aveva redatti il Duca d'Aosta dall'Africa Orientale, un pò folli, ma in linea di massima erano "fattibili". Consistevano in un attacco congiunto e l'apertura di una linea di rifornimento o tramite il profondo Sudan verso Kufra (un pò improbabile) oppure tramite la conquista del'egitto in breve tempo. Capisco le preoccupazioni di chi dice: "non avevamo mezzi motorizzati e non potevamo fare una guerra lampo", ma io rispondo: una guerra lampo non si poteva fare, ma una rapida avanzata si. Se si hanno 3.400 autocarri (e non sono pochi, affatto) e non si hanno divisioni motorizzate, (arriveranno dopo) questi mezzi si posso utilizzare per il rifornimento. In Libia c'èra la via Balbia, ottima ed utilizzata tutt'oggi, una armata che contava il quadruplo degli uomini a disposizione inglese (che dovevano, oltre agli italiani in Libia, tenere sott'occhio anche le armate dell'africa orientale italiana), noi avevamo mezzo milioni di armati in Africa, gli inglesi ci dovevano fermare con 40.000 uomini. I carri armati facevano ridere ed erano inadatta, ma per il supporto fanteria andavano bene, la nostra superiorità aerea era schiacciante, nonostante i CR.42 avessero già data abbastanza, all'inizio della guerra, potevano ancora tener testa. L'artigliera a nostra disposizione era copiosa (escludiamo quella dislocata a Torbuk come artiglieria fissa). L'errore fu quello di essersi ostinati a non voler attaccare, tutto qua.