La Francia poteva difendersi dalla Blitzkrieg? Come?

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da N1K0L4S96, 12 Settembre 2013.

  1. huirttps

    huirttps

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    Questa discussione ti può far capire meglio l'effetto prodotto da carri e Stukas che, distruggendo i centri di comando ed avanzando nelle retrovie, causavano il panico nelle truppe francesi.
    Episodi incredibili della campagna di Francia 1940

    Inoltre usando la mai troppo apprezzata funzione "cerca" ho pescato una conversazione simile che potrebbe interessare
    WW2 La disfatta francese : esercito inadeguato o generali incompetenti?
     
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    Ultima modifica: 13 Settembre 2013
  2. Pandrea

    Pandrea Guest

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    http://www.netwargamingitalia.net/2010/storia-militare/francia-1940-la-debacle-de-larmee-de-lair/

    Qui sopra un interessante articolo sul tracollo istantaneo dell'aviazione francese. In sostanza i francesi non capirono le potenzialità dell'arma aerea e permisero da un lato all'esercito e alla marina di ostacolare lo sviluppo della terza arma, dall'altro alle industrie belliche francesi di spartirsi decine di commissioni con molti modelli diversi complicando ancora di più la situazione.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Campagna_di_Francia

    Qui vediamo (fonti: Maier and Falla 1991, p. 279; Hooton 2007, pp. 47-48: Hooton usa il Bundesarchiv, Militärarchiv in Freiburg.) come i francesi avessero quasi 7.000 cannoni in più, 1.000 carri (oltretutto più robusti) in più, ma un'aviazione grandi quasi la metà della Luftwaffe e pensata per il "bombardamento strategico", tra virgolette perché non aveva nulla a che vedere con l'aviazione strategica anglo-americana successiva.

    Quindi, già avendo un'aviazione scadente e piccola nel conflitto che ne segnò la supremazia messo bene non sei.

    Poteva la Francia migliorare questo suo tallone d'Achille? Poteva l'aviazione evitare di farsi mettere i piedi in testa dalle altre due armi uscite trionfanti dall'allora più grande conflitto della storia, quindi tendenti all'arroganza e al conservatorismo, nonché dall'industria bellica? Aveva le personalità capaci di trasformarla in una moderna aviazione tattica, gettando via progetti deliranti come i bombardamenti dove gli aerei dovevano decollare dalla Francia e atterrare in Polonia e viceversa? Oltretutto dovendo divenire tattica mentre tutto il sistema bellico francese era rivolto alla guerra strategica di logoramento? Poteva fare tutto questo senza il minimo aiuto dalla classe politica, debole e divisa, e con una società civile che di guerra non voleva più sentire parlare per almeno mezzo secolo?

    Secondo me no.
     
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    Ultima modifica di un moderatore: 8 Giugno 2015
  3. bacca

    bacca

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    quindi se la francia investiva tutto in aerei e carri, magari in maniera ordinata corretta efficiente, lasciando perdere la maginot, si difendeva?
    Secondo me no, troppa la differenza di pil, non avrebbe retto da sola, forse con un più massiccio intervento inglese in pratica qualcosa come metà esercito inglese.
    Per difendersi da sola doveva avere una maginot dalle alpi al canale.
     
  4. Pandrea

    Pandrea Guest

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    L'URSS, durante Barbarossa, aveva una superiorità meccanizzata ancora maggiore (quasi il doppio), eppure non gli è servita ad una cippa. In guerra la semplice superiorità numerica non serve a nulla, se proprio è gigantesca (come con USA e URSS contro la Germania) ti fornisce semplicemente più tempo per imparare a combattere il nemico, ma finché non lo impari prenderai valanghe di legnate.

    Con la Francia non fu un problema di numeri, fu un problema di tattiche e di psicologia.

    Da una parte avevamo un esercito che da dieci anni si preparava alla guerra, che aveva sviluppato (nell'Heer e nella Luftwaffe, non nella Kriegsmarine) pienamente ciò che offrivano le tecnologie emerse nel 1918, che aveva un corpo ufficiali fondato sul merito e non sulla carriera (Rommel aveva 49 anni nel 1940, von Manstein 53), che a livello di truppa e popolazione era voglioso di rivincita, esaltato dalla propaganda e galvanizzato dalle vittorie in Polonia, Danimarca e Norvegia.

    Dall'altra un esercito ancora seduto sugli allori della vittoria di venti anni fa, occupato più nelle proprie beghe interne che a prepararsi alla guerra, rimasto al 1918 come utilizzo delle tecnologie (il carro armato come ariete della fanteria, l'aereo si è già detto), con la società civile (politica e popolazione, da cui viene la truppa) determinata ad evitare a tutti i costi la guerra (lodevole, ma non quando ai confini hai la Germania nazista).

    Nel 1940, a meno di clamorosi impantanamenti tedeschi, la Francia era già condannata. Tutti i problemi elencati sopra potevano essere risolti a pensarci dal 1918? Non credo.
     
  5. GyJeX

    GyJeX

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    dopo dunkerque i francesi combatterono molto ma molto meglio, tanto che le perdite tedesche schizzarono alle stelle. La Blitzkrieg s'impantanò proprio quando la Francia sembrava al collasso, tutto questo perchè un certo messiè Weygand fece una cosa pazzesca ricostruendo, a tempo di record, due armate sulla base delle esperienze di chi aveva combattuto i tedeschi nelle due settimane precedenti e adottando una tattica alla Kuribayashi (col senno di poi), ossia arroccandosi su posizioni salde e pianificando l'artiglieria di modo che potesse concentrarsi rapidamente per intervenire nei punti di crisi e pagare un prezzo altissimo ai tedeschi per ogni metro conquistato. Tutto questo portò all'immobilizzazione del fronte ai primi di giugno, con i tedeschi che si scornarono per tre giorni cercando di sfondare a testa bassa.
     
  6. Mappo

    Mappo

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    Non so quanto questo fatto abbia inciso concretamente sull'esito della Campagna di Francia, ma si deve ricordare che all'epoca era ancora vigente il Trattato Ribbentrop-Molotov e il Partito comunista francese di strettissima fedeltà staliniana era estremamente critico verso la guerra nei confronti della Germania. A suo tempo ho letto, ora purtroppo non ho sotto mano i riferimenti, che il PCF, assieme al suo organo di stampa L'Humanitè, fece attiva campagna per il sabotaggio dello sforzo bellico francese ed invitò alla diserzione i soldati francesi. In sostanza il PCF sembra che volle essere più realista del re e da un lato vide la guerra fra Francia e GB da un lato e la Germania dall'altro solo come una lotta fra due imperialismi e dall'altro mostrò se non simpatia certo una qualche tolleranza nei confronti dei tedeschi che in fin dei conti avevano combattuto assieme ai sovietici in Polonia.
     
  7. Pandrea

    Pandrea Guest

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    Vero, verissimo. Ricordo un documentario su questo argomento, il lavoro del PCF veniva grandemente esaltato sulla Pravda, salvo ritagliare via gli articoli dalle copie negli archivi nel dopoguerra :asd:
     

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