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la scienza in italia, partendo dalla matematica nelle scuole

Discussione in 'Off Topic' iniziata da qwetry, 19 Settembre 2013.

  1. Murphz

    Murphz

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    Mi sembra la stessa cosa di chi dice "il calcolo differenziale aiuta a ragionare", che è assolutamente vero, ma ripetendo la tua frase..alla stessa stregua bisognerebbe studiare i numeri complessi, magari la meccanica quantistica e via così. Personalmente li ho fatti e mi servivano a ingegneria, nulla più di questo, riprendendo il tuo post: mi hanno appassionato ancora di più al bellissimo mondo della matematica.

    Sono fanatici per gli scacchi si :) sarebbe un attività extra molto utile agli studenti..ma ora non mettiamoci a bocciare e promuovere perchè non si sa fare un apertura spagnola.
     
  2. rob.bragg

    rob.bragg

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    IMHO stai facendo un pò di confusione tra i 'livelli'

    Il 'calcolo differenziale' è una parte della matematica, non è LA matematica, così come l'ennesima regola di grammatica latina non è IL latino.

    Ma la logica viene sviluppata e messa alla prova soprattutto dalle materie scientifiche ... non certo da quelle umanistiche ...
    Serve la capacità logica nella vita ? serve saper approcciare e risolvere i problemi in modo razionale ? Se si, le ore spese a costringere il cervello a confrontarsi con problemi logici sono utili, indipendentemente da quello che si farà 'da grandi' ... :)

    Fino alla licenza media vengono promossi anche gli analfabeti, per legge.
    E anche alle superiori non è che ci sia un particolare 'massacro'.
    Per essere promossi viene richiesto il 'minimo sindacale' ... molto minimo ...
    Mi sembra che esageri.
     
  3. metalupo

    metalupo

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    Molto spesso la matematica viene snobbata dallo studente perché troppo astratto, la vede come qualcosa al di fuori della realtà utile solo per ricercatori teorici.
    Forse se si provasse a contestualizzandola meglio nella realtà che ci circonda lo studente non la snobberebbe, perché si renderebbe conto che non sta studiando solo delle "seghe mentali" di alcuni teorici, ma una lingua che spiega logicamente il mondo in cui vive.
     
  4. qwetry

    qwetry

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    io posso "dire" una cosa del genere pur non avendo io stesso studiato il latino :pompous:

    a tal proposito cito questo "teorema" (mi perdoni skuby per l'uso di questa parola che in questo forum sarebbe degna solo del suo assolutamente valido e omonimo teorema)

    "x ha la facoltà di affermare un qualcosa la cui veridicità o falsità può essere verificata solo dagli elementi di un insieme in cui x non rientra"

    dimostrazione:

    dato l'insieme U degli individui:

    sottoinsieme A di U formato formato da chi ha studiato il latino
    sottoinsieme B di U formato da chi ha studiato matematica

    data la proposizione q : "e chi ritenesse il contrario, lo sfido a provare a confrontare lo sforzo mentale richiesto dal fare una versione rispetto al dimostrare un teorema di analisi matematica"

    il confronto può essere fatto solo da chi ha studiato entrambi, quindi dagli elementi dell'insieme A intersecato con B

    ma l'invito a effettuare il confronto è fattibile da tutti gli elementi di U, per "affermare" q non è un requisito essere appartenente all'intersezione di A e B.
    quella che sarebbe la proposizione simmetrica di q, ovvero q' : "sfido a dire che un qualsiasi teorema di analisi matematica è meno difficile della versione dell'opera c di Cicerone", non ha attinenza con la proposizione q, la quale non ha alcun riferimento alla sua simmetrica q'

    C.V.D.


    e al contrario mio Mr. brightside rientra nell'insieme A intersecato con B ;)


    questo ragionamento(poco corretto , scritto al volo) vuole solo essere un esempio indicativo della forma mentis razionale che dà lo studio della matematica :D
     
    Ultima modifica: 20 Settembre 2013
  5. Murphz

    Murphz

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    Si, era una analisi su quel "aiuta a ragionare" paventato un po' da tutti e sulla sua inconsistenza in un modello scolastico. La discussione verte su qualcosa che secondo me non c'entra con il primo punto, ovvero la matematica a scuola. Siamo tutti d'accordo che è tutto importante e tutto o quasi, in qualche maniera, aiuta nella vita, nel lavoro o nelle semplici passioni ma non per questo in 5 anni di superiori bisogna insegnare tutto alla egual maniera giustificandolo con "ma serve a ragionare", ci sono limiti nell'insegnamento che puoi fare e sono limiti opportuni e necessari, anche per evitare di disperdere lo studente e spendere tempo che può benissimo essere impiegato a rafforzare concetti basilari. Come molti hanno detto mi pare, la gente arriva a studiare chissà cosa in matematica e poi non sa fare una equazione, ma l'importante è arrivare e finire il programma giusto?

    Per quanto riguarda il venire promosso, non è assolutamente vero, mia madre è insegnante alle elementari e molti alunni (sopratutto stranieri ma non solo) vengono bocciati perchè quasi totalmente incapaci di scrivere in italiano. Stesso discorso alle medie, dove molti vengono bocciati per varie problematiche, che vanno dai voti al comportamento ecc ecc. Stesso discorso nelle superiori, non trovo quindi corretta la tua frase.
     
  6. rob.bragg

    rob.bragg

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    Mia moglie invece è preside in una scuola media e ti assicuro che l'unica motivazione per bocciare senza incorrere in ricorsi e procedure amministrative è che lo studente abbia saltato il 33%+ delle lezioni (o distrutto la scuola, minacciato i professori, ...); altrimenti, in termini di 'merito', basta dimostrare un qualsiasi tipo di 'limite di apprendimento' per far scattare mille garanzie ed essere comunque promossi, anche con innumerevoli 'teoriche' (perchè vengono 'aggiustate') insufficienze.

    Il caso limite è quello degli extracomunitari che arrivano in Italia a 15 anni (entro i limiti dell' 'obbligo scolastico') e vengono iscritti per legge (se non hanno un titolo equivalente) alla terza media : alla fine dell'anno (se hanno compiuto i 16) vengono 'licenziati' con il loro bel diploma anche se non sanno praticamente scrivere in italiano ... Fine OT.
     
    Ultima modifica: 20 Settembre 2013
  7. qwetry

    qwetry

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    se uno è arrivato al quinto anno e quindi finisce il programma senza saper risolvere un'equazione la colpa è del sistema buonista che gli ha permesso di essere arrivato in quinta(e si torna alla lettera del primo post), non di una dispersione degli sforzi


    le statistiche mettono l'italia agli ultimi posti in europa come conoscenze degli studenti, sopratutto nelle materie scientifiche
    forse da tua madre funzionano bene le cose, ma generalmente in italia no, e io ne ho visto tra i banchi degli ultimi anni delle scuole superiori braccia rubate all'agricoltura

    è interessante questo articolo http://www.repubblica.it/scuola/2011/02/03/news/ragazzi_analfabeti-12009109/
     
  8. MrBrightside

    MrBrightside

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    Veramente io vorrei sapere che legge è a promuovere tutti, potresti darmi dei riferimenti?
    Perchè so per certo che nella mia vecchia scuola media l'anno scorso in quattro sezioni hanno bocciato a maggioranza 7 ragazzini e non ne hanno ammessi all'esame 2.
    Che poi la maggior parte degli insegnanti siano contrari alla bocciatura è spesso vero, ed è abbastanza triste. La "non scienza" in Italia IMHO comincia precisamente da qui, cioè dall'ammettere alla classe successiva gente che non se lo merita.
     
  9. rob.bragg

    rob.bragg

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    Ovviamente non c'è una legge dello stato (ho scritto per legge ...) ma una prassi consolidata, e 'consigliata' dall'alto ...

    La situazione è semplice ed è purtroppo 'molto italiana' : ci sono direttive interne 'dai piani superiori' (più o meno scritte : 'la scuola non deve essere punitiva' e cose simili ...) volte soprattutto - anche se non verrà mai ammesso pubblicamente - a minimizzare i casi di contenzioso.

    Statisticamente, almeno un paio di ragazzi per classe 'devono' essere promossi, indipendentemente dai risultati, per motivazioni particolari (tutte le casistiche dei vari tipi di 'limiti di apprendimento', mentali, fisici, sociali ecc. più o meno acclamati ... incluso cose veramente ridicole : non mi fate scrivere cose troppo 'scomode' ...). Ma se a questi viene dato il 6 'politico' , i genitori di quelli eventualmente bocciati, ma con curriculum scolastico appena migliore si scatenano con ricorsi, ecc.ecc. Ogni anno ci sono decine di procedure amministrative intentate da parte di genitori che non accettano il voto finale assegnato ai figli, figurarsi la bocciatura ...

    A ciò si aggiunge che nel 'consigli di classe' la maggioranza dei professori è normalmente estremamente 'buonista' e desiderosa di evitare grane ... La promozione / bocciatura è deliberata dal 'Consiglio' a maggioranza ... se la media è insufficiente ... si aggiusta ...

    Quindi alla fine i pochissimi casi di bocciatura (5-6 all'anno a livello di istituto, in scuole con 400+ studenti) sono normalmente deliberati solo quando ci sono condizioni 'giuridiche / oggettive' inattaccabili, nel massimo del 'garantismo' e/o in 'situazioni limite' : l'esempio più frequente è appunto quello delle assenze superiore ad un terzo delle giornate scolastiche (caso previsto dalla normativa scolastica)

    Questo ovviamente alle medie. Alle superiori la musica un pò cambia ...

    Non penso sia una situazione particolare di Milano ...

    ciao
     
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  10. qwetry

    qwetry

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    considerando che al sud le conoscenze degli studenti sono inferiori (http://palermo.repubblica.it/cronac..._sicilia_e_record_di_semianalfabeti-12134140/), direi che fuori dalla padanissima milano le cose sono ancora più tristemente buoniste

    alle superiori anche se meno buonista la prassi è la stessa, se non fosse così non si spiegherebbero le differenze come conoscenze tra i diplomati italiani e quelli dell'europa settentrionale (statistiche dell'unione europea)
    arrivano al diploma(e prima ancora alla scuola superiore) persone che sarebbero dovute essere bloccate prima
     
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  11. Caronte

    Caronte

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    fino a 6 mesi fa, facevo soldi extra con ripetizoni a studenti di scuole superiori (soprattutto per i test di ingresso a medicina e chimica) e universitari (primi 2 anni soprattutto).
    Mi sono trovato a spiegare cose che avevo studiato al liceo e che avevo considerato basilari: gente che si voleva iscrivere a chimica e che si perdeva di fronte a una semplice ossiriduzione, futuri medici (ma spero per noi "vecchi" di no) a cui non avrei affidao un paziente e nemmeno una vanga se è per quello.
    Il problema è che in molte scuole (anche mia madre, professoressa di latino, si lamentava di questa cosa) i voti vengono aggiustati in consiglio o su intervento del preside. Il risultato è gente impreparata e, cosa ancor più grave, senza nessuna voglia di sbattersi.
     
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  12. generalkleber

    generalkleber

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    La scuola italiana ha smesso da tempo di insegnare qualcosa, assumendo la funzione di occupare gli studenti con qualche scusa. Dopodiché, naturalmente, ci sono strati sociali che chiedono un'istruzione adeguata e la chiedono alla scuola, che è così costretta a contraddirsi a piè sospinto. Non essendo possibile respingere qualcuno (nel 2011 una studentessa siciliana è stata sorpresa a copiare all'esame di stato: sospesa ha fatto ricorso al tar e lo ha perso. Ricorso al Consiglio di Stato e vittoria: non può essere solo l'esame a valutare un candidato [???]: risultato i prof hanno dovuto rifare l'esame alla tipa, e promuoverla, a spese loro. Quando vado a fare il presidente di commissione la prima cosa che chiarisco è che promuoveremo tutti!) occorre tamponare, cosa che, italianamente, riesce tutto sommato benino in certe scuole. Ma è chiaro che non è possibile garantire nulla, in particolare non è possibile garantire tandard qualitativi uguali ovunque. Così ci sono scuole di seria A, di B, di C... a seguire, e dentro le scuole le sezioni di serie A, di B... Così ci sono scuole o sezioni da cui chi esce parla in greco classico e scuole o sezioni in cui un monomio è un problema assurdo.
    Cerchiamo di capirci: forse i prof si adattano a una situaizone che non controllano (e non possono controllare) ma la responsabilità del disastro non è dei consigli di classe che non "possono respingere uno solo per una materia (ma anche due o tre!)". Se il sistema, genitori compresi, chiede questo otterrà questo.
    Quanto alla matematica, fermo restando quanto detto sopra, temo che una buona dose della responsabilità sia nel fatto che manchino insegnati capaci e competenti. Un insegnante di filosofia quando comincia l'università si aspetta di finire a insegnare. Insomma lo mette in conto come possibilità concreta. Uno di italiano idem. Uno di matematica (o di scienze) verosimilmente ha altre ambizioni e se finisce a insegnare lo fa per ripiego. Non ho dubbi su cosa sia stato (non conosco la situazione attuale) studiare matematica o fisica sino a 10 anni fa rispetto a studiare filosofia. Io facevo una vita monastica ma i miei amici erano monaci buddisti tibetani. Duro, durissimo, da scordarsi il caffè al bar il pomeriggio. Così, facilmente, finire poi alle medie a fare matematica a una classe di di adolescenti rispetto alle quali una danza di guerra maori è una riunione di pensionate che prendono il the, costituisce davvero una sfida psicologica enorme. La conseguenza più facile e diffusa è che il prof di matematica si trasforma in uno psicologo, rinunciando a fare quello che sa fare. Semmai c'è da mervigliarsi che tanti riescano ancora a studiarla bene.
    La matematica è scarsamente considerata socialmente? Non mi sembra, anzi. E' molto impegnativa? Certo e anche questo è un punto a suo sfavore, dal punto di vista scolastico. Posizione dello studente: se vado male solo in tre materie passo l'anno: quali materie posso evitare? La matematica è nel gruppo delle materie importanti: non posso andar male in tutte le materie importanti quindi devo sceglieree almeno un paio devo farmele. Storia? se la studio il giorno prima qualcosa tiro fuorio. Italiano e filosofia idem. Greco e latino? Più difficile ma tanto tizio mi passa la versione (e poi c'è internet!) e la imparo a memoria nell'ora di lezione prima dlele interrogazioni. Fisica e, soprattutto, matematica, se perdo un passaggio sono fregato per sempre. SAranno loro le sacrificate.
    Certo, sto ironizzando, ma facciamoci due conti: molto dipende dal tipo di scuola ma in tutti questi conti la matematica è sempre una che è possibile tralasciare
     
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  13. MrBrightside

    MrBrightside

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    Cosa intendi con "il sistema"? Sulla questione dei genitori purtroppo sono d'accordo, anche se credo che generalizzare sia difficile, bisognerebbe aver insegnato in una moltitudine di scuole per fare una valutazione attendibile.
     
  14. andy

    andy

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    Non so voi, a me il latino (ho fatto il Classico) è servito molto nel ragionamento, soprattutto col tedesco.
    Io di matematica arrivai alle derivate, saltando cose intermedie e facendo lacunosamente vari altri argomenti, ma comunque di matematica ho una buona formazione (integrata dagli integrali fatti all'Università, ahimè) e, benché infinitamente inferiore ad un ingegnere, ho una buona forma mentis.
    La matematica non è affatto snobbata, almeno da quanto io, studente fresco di maturità (2012), ho visto, anzi, è considerata la "medicina delle superiori", la materia più difficile ma più "nobilitante".
    Logico, alle professionali è già tanto se si arriva alle disequazioni, ma resta il fatto che, in generale, la matematica è considerata fondamentale.
    Ovviamente non si può neppure pretendere che un 14enne apprezzi le equazioni, così come il classico "che serve la storia son tutti morti" vale ovviamente anche per loro.
    Non ho mai amato la matematica ma ne ho comunque sempre apprezzato la logicità e l'importanza.
    Ora, dire che il classico è "la scuola" mi sembra alquanto strano, nel mio Liceo in Trentino (uno dei migliori d'Italia), il Classico a malapena forma 2 prime mentre lo scientifico (dal 2012 integrato con lo scientifico-tecnologico) arriva tranquillamente a 5-6, mentre il Linguistico oscilla tra l'avere 1-2 classi come il Classico a qualcuna in più.
    Certo, il Classico rimane nell'immaginario popolare "La Scuola", l'istituto dei dirigenti, dei secchioni e via dicendo ma, se parlerete con futuri maturandi o con matricole universitarie vedrete che le università più gettonate e/o ambite sono e restano: Medicina, ingegnerie varie ed Economia/Giurisprudenza.
    3 su 4 richiedono una buona formazione scientifica e oramai chi va ad università umanistiche, esclusa Giurisprudenza (che si sta anch'essa rapidamente svalutando per l'ubernumero di laureati), è considerato un perdente od un fallito od un disoccupato in partenza.
    Il Classico, come lo scientifico, andrebbero riformati e migliorati aumentando le ore di Matematica e Fisica e Inglese (e magari sarebbe ora di porre una seconda lingua obbligatoria).
     
  15. Pandrea

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    Dal quel che ho visto nelle nostre scuole, non boccerebbero nemmeno chi confonde i pedoni con la regina.
     
  16. GyJeX

    GyJeX

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    Insomma... Dopo aver fatto finta di leggere tutti gli interventi missà si torna sempre al solito discorso:

     
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  17. Silvan

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    Gli scacchi hanno una valenza formativa enorme... enorme... non solo si impara la logica ed il ragionamento (complesso) ma soprattutto si impara a disciplinarlo, cioè ad avere il controllo del flusso di pensieri che òporta ad un ragionamento.

    Discorso analogo vale per la programmazione con notevoli vantaggi dal punto di vista pratico. ;)
     
    Ultima modifica: 23 Settembre 2013
  18. generalkleber

    generalkleber

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    IL sistema è costituito: a) dalle attese dei genitori, che vanno dal "tenetemi i figli a bada, ché io lavoro davvero, mia come voi" a "mio figlio deve avere una preparazione accuratissima, perciò datevi da fare", con tutte le variabili intermedie; b)dalla logica dei finanziamenti pubblici che pone non solo le scuole pubbliche in concorrenza con quelle statali ma anche le statali tra loro, poiché chi ha più iscritti e meno respinti ottiene più finanziamenti e dunque facilità la vita, in termini di posti e sicurezza di lavoro, a chi sta dentro uno dei baracconi; c) da valutazioni dei livelli di qualità puramente quantitative, in tutti i sensi (alla faccia della logica); dalle contraddizioni in ciò che è richiesto alle scuole, dall'istruzione in termini di saperi, alla compensazione psicologica, al recupero sociale, all'educazione; alla difesa della salute... un melange di compiti senza ordine di priorità per cui qualunque soluzione uno offra ai vari problemi trova sempre una giustificazione, sia per seguire la soluzione sia per non seguirla; d) conseguenza del precedente, dalla difficoltà di valutare qualcosa; che devo valutare? I progressi nel comportamento? Nell'istruzione e in quel che ha imparato? nel fatto che prima era semiautistico ed ora parla? e) dalla scarsa chiarezza sui programmi: cosa occorre insegnare? debbo arrivare ai logaritmi o no? l'ottativo va svolto o no? E quando? f) dalla scarsa chiarezza sulle linee pedagogiche: in realtà ognuno in classe può fare quel che crede (o che riesce a fare) e va bene lo stesso; g) dalla retorica che pesa sull'istituzione scolastica, per cui ci si aspetta dalla scuola tutto e sulla scuola è possibile scaricare tutto: la scuola è praticamente obbligata (e forse anche giuridicamente obbligata, mi sono rifiutato di informarmi) a preparare gli studenti per ottenere il patentino per i motocicli, con tanto di finanziamento in tal senso... (potenza della Fiat?); h) dal caos amministrativo, che rende impossibile aduna scuola fare programmi a lungo termine obbligandola a vivacchiare anno per anno; I) dalla parademocrazia, che ha inserito nella scuola elementi della c.d. società civile che, sulla base di elezioni rispetto alle quali quelle bulgare sono uno squisito esempio di civiltà ateniene, assumono senza alcuna competenza o criterio decisioni che possono essere le più strampalate. Così se ti dice bene te la cavi ma se arriva qualche "strano" sei nei guai; l) dalla resistenza passiva del corpo docente a qualsiasi innovazione che stravolga una normalità ormai consolidata; m) da investimenti pubblici (che vanno a tutti,privati compresi) del tutto scriteriati, casuali, privi di logica, che mirano, al massimo, a tamponare. Il guaio non è tanto che gli investimenti stanno drammaticamente calando ma che siano, comunque, irrazionali e del tutto casuali; n) dal fatto che sono presenti docenti che, ammesso che abbiano mai studiato, hanno smesso di farlo il giorno della laurea; o) dal fatto che nessuno chiede ai docenti di studiare; p) dal fatto che ai docenti sono chieste una miriade di impegni assolutamente inutili. Per dirne una: esiste un documento per ciascuna classe che deve esser presentato alla commissione d'esame di stato; all'epoca della beneamata Moratti, tale documento doveva, seguendo una serie di regole, esser scritto (con tanto di riunioni e incontri informali) secondo varie regole, e infine esser presentato ... agli stessi che lo avevano scritto! Ancora: ogni docente a fine anno deve esporre, alunno per alunno, i motivi per cui...lo ha valutato in un certo modo. Così se dico che tizio è bravo, da 8, devo poi dire anche che tizio è bravo, da 8, perché ha seguito le lezioni da 8; è bravo ha sempre risposto da 8; è bravo da 8 perchè la sua comprensione è da 8: un prof deve cioè valutare se stesso sul suo stesso operato. E tutta, tutta questa montagna di carte... non viene mai letta da nessuno. Senza le fotocopiatrici la scuola italiana morirebbe: la fotocopiatrice è lo strumento pedagogico universale. Inoltre: da uno messo a fare simili stupidaggini, davvero ci si può aspettare che poi svolgail suo lavoro principale con passione? Un minimo di competenza psicologica esclude questa possibilità. Q) da un affollamento crescente delle classi: siamo tornati alle classi da 28-30. Il rapporto docenti-studenti, ottento dividendo gli iscritti ad una scuola per il numero di docenti presenti in quell'istituto, è di circa 1 a 13. Diciamo che può andare da 1 a 11 a 1 a 15. Teniamoci l'1 a 11. A seguito di uno degli incidenti avvenuti in una scuola americana la Tv a fornito dei dati e mi sono fatto due conti: il rapporto era 1 a 5. Non saranno tutte così. Per carità. Ma da noi erano negli anni 70, nelle città medio-grandi, di 1 a 9. Significa classi di massimo, ma proprio massimo, 25 studenti, con possibilità di 22-23. Ma come studia meglio un ragazzo? R) dal fatto che il ministero, ed ora le REgioni, considerano la scuola un carrozzone al pari di altri, da gestire unicamente sul piano amministrativo. IL risultato è un mix di burocrazia e di anarchia che non esplode solo perché, tanto, così in fondo va bene a tutti.
    Questi elementi, ed altri, interagiscono tra loro e costituiscono un sistema, poiché un cambiamento in un asse produce cambiamenti negli altri. Non credo che qualcuno abbia mai voluto un simile risultato. Ma ciò non toglie che funzioni...
     
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  19. MrBrightside

    MrBrightside

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    L'opinione di un tizio che la pensa in modo leggermente diverso. A me fa un po' venire da ridere, ma vabbé, il mondo è bello finché è vario. Nel frattempo gli comunico che per studiare la biologia e la chimica, di cui verosimilmente egli non sa nulla, il greco non serve a niente, altrimenti non si spiegherebbe come abbia fatto, insieme a molti altri, a passare i relativi esami universitari...

    http://profrossi.wordpress.com/2013/09/06/a-chi-giova-il-declino-del-liceo-classico/#comments
     
  20. qwetry

    qwetry

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    credo che questo professore ignori la profonda differenza tra tecnica/ingegneria(ricerca dell'utile) e scienza(ricerca della cono-sc(i)enza), la classica generalizzazione umanistica, ma "il mondo è bello finchè è vario"...

    poi come si permette di biasimare su considerazioni morali le famiglie che data la crisi economica cercano di dirottare i figli verso titoli di studio che gli possano permettere di lavorare sopravvivere?

    EDIT
    uno che commenta, posso dire C.V.D. ... :

    "
    la pura tecnologia, la specializzazione selvaggia, la sempre maggiore somiglianza dell’uomo con la macchina sono in sostanza strumenti del potere, al quale fa comodo che le persone non pensino più con la loro testa, ma si limitino ad eseguire in modo apatico e disincantato i propri compiti. Guardandomi intorno vedo già tante persone con queste caratteristiche, che lavorano cioè in modo alienato e alienante e poi, nel tempo libero, si occupano solo del cellulare e della partita di calcio. Chi vuole una società di automi, naturalmente, è contrario alla cultura umanistica, perché le teste pensanti potrebbero diventare troppo pericolose.
    "



    questa è gente che nell'istruzione vede una dicotomia (provo a parlare come il letterato che non sono :lol: ) tra utile e studi umanistici, è gente che ignora completamente il concetto di filosofia naturale e la natura della matematica
     
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    Ultima modifica: 26 Settembre 2013

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