Molto interessante, grazie ... <<Gli sprechi del primo tipo riguardano le «applicazioni di un fattore produttivo in misura eccedente la quantitànecessaria». Caso citato: due impiegati fanno un lavoro per cui uno solo sarebbe sufficiente. La seconda categoria di sprechi, individuata dalla Commissione, è il caso in cui lo Stato paga più del valore di mercato. Un esempio frequente? Lo stesso medicinale ha spesso un prezzo differente daAsl aAsl. La terza area di spreco è senza appello: «Adozione di tecniche di produzione sbagliate e dunque produzione a costi superiori al costo necessario». La sentenza della Commissione non va per il sottile: lo Stato italiano ha la tendenza «inarrestabile» a utilizzare tecniche di produzione con molta manodopera e pochi macchinari. La quarta reprimenda, si collega alla terza i servizi pubblici in Italia impiegano modi di produzione «antichi e chiaramente più in efficienti e costosi di quelli che avrebbero utilizzando tecnologie più avanzate e innovative». Un paese che procede come un dinosauro in Jurassic Due impiegati per fare il lavoro di uno, tecnologia scarsa, troppi centri decisionali Park. Ma anche un paese dove la pubblica amm i n i strazi one non si parla - questa è la quinta area di spreco. L'esempio viene da sanità, istruzione e università. «L'esperienza mostra- sentenziail rapporto - che le decisioni di spesa su questi tre grandi e importanti comparti non prevedono il criterio di valutazione comparata dei benefici associati all'aumento o alla contrazione della spesa in un settore rispetto all'altro». Segnalano poca lungimiranza gli sprechi del «tipo 6» e del «tipo 7»: i benefici futuri non vengono rapportati ai costi come è avvenuto negli Anni Novanta con l'Altavelocità ferrovi ariaenon si conosce la dinamica della spesa in termini reali in rapporto ai servizi prodotti. Infine lo spreco dell'ottavo tipo che va a colpire al cuore il nostro sistema di Welfare: «Le politiche di sostegno dei redditi degli individui o delle famiglie bisognose possono generare disincentivi che riducono la crescita dell'economia e trasformano le condizioni temporanee di bisogno in condizioni permanenti di dipendenza». Un j'accuse all'assistenzialismo. Se queste sono le linee guida di intervento, tre settori - sanità, scuola e università - vengono scandagliati a fondo. In primo piano la spesa sanitaria: tra il 2006 e il 2009 la spesa è cresciuta del 2,9% contro un incremento del Pil dello 0,8. Spicca la crescita del 14,1% della spesa per prodotti farmaceutici, e quella del 7,6%per l'acquisto di beni e servizi. >> Nella maggior parte dei casi sono cose note, anche nella vulgata, e proprio per questo molto difficili da combattere - purtroppo - perchè fanno parte di "abitudini consolidate", che sono un pò come i "diritti acquisiti" : nessuno vuole rinunciarci. Lo strumento migliore sarebbe quello dell'applicazione dei "costi standard", come si fa da 50 anni nelle aziende: ogni prodotto / servizio ha un costo standard - di riferimento - oltre il quale lo Stato non paga ... Ma sono meccanismi complicati da introdurre e servirebbe una amministrazione con competenze che non ha (oltre al problema delle piccole e grandi corruzioni ... perchè i farmaci vengono venduti a prezzi enormemente superiori a quelli della media UE ?) Purtroppo, io penso che individuare i problemi sia relativamente facile, individuare le soluzioni abbastanza facile, ma renderle operative molto difficile, soprattutto nel breve periodo. E la UE vuole risultati a breve, non fra 10 anni. Abbiamo un impegno di azzerare il deficit (i famosi 80 miliari annuali, se non crescono) entrao il 2014 ! Chi scommette 1 euro sulla riuscita dell'epica impresa ?
secondo me il Berlusca ha l'idea, fa cadere il suo governo, lascia salire la sinistra che sarà costretta a tagliare o a fare una patrimoniale e dopo un anno lui ritorna ancora su ....... il nano malefico la sa lunga.....
Berlusconi ha detto che abbandonerà la scena politica alla scandenza del suo mandato, nel 2013. Qualunque governo lo seguirà, che sia esso di destra (Tremonti? Maroni?) o di sinistra (Bersani? Vendola?) avrà una patata bollente da risolvere in tempi stretti. Bacca ha fatto notare che il prossimo governo potrebbe facilmente essere preso di mira dai media e dall'opinione pubblica se dovesse adottare misure di "austerity". Il prossimo mandato durerà dal 2013 al 2017 e il problema del deficit deve essere risolto entro il 2014: chiunque prenderà in mano le sorti del Paese ha solo un anno per agire. E se non trova una soluzione valida o se, al contrario, le misure dovessero creare malumore tra la popolazione potrebbe cadere senza troppi problemi (scioperi delle categorie dei lavoratori, manifestazioni di massa stile "Indignados" spagnoli, ecc...)
Altri downgrade in vista da Moody's (20 gennaio): Regioni, province, capoluoghi ENEL e Terna (rete elettrica nazionale) Finmeccanica e sussidiarie ENI Poste italiane
Indagine ISTAT http://www.corriere.it/economia/11_...ro_a597e49e-9bdf-11e0-b47c-4c6664789138.shtml Quasi La metà dei pensionati italiani ha un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro. È quanto emerge dall'indagine Istat sui trattamenti pensionistici e beneficiari sul 2009 secondo il quale il 46,5% dei 16,2 milioni di pensionati italiani (7,7 milioni di persone) ha redditi da pensione complessivi (uno o più trattamenti) per meno di 1.000 euro. Il 14,7% (2,4 milioni) dei pensionati ha redditi inferiori a 500 euro mentre il 31,8% (5,3 milioni) ha redditi tra i 500 e i 1.000 euro. La spesa pensionistica in rapporto al Pil ha raggiunto intanto un livello record di incidenza. Anche a causa del calo del Prodotto interno nel 2009 per la crisi economica, la spesa pensionistica ha pesato sul Pil per il 16,68% a fronte del 15,38% del 2008. Nel 2007 la spesa complessiva per pensioni previdenziali e assistenziali era stata del 15,07%, circa allo stesso livello del 2006 (15,06%). Il dato 2009, anche a causa della crisi, è il più alto da sempre e, ovviamente, dall'inizio della serie storiche sul casellario pensionistico, cioè dal 2002 quando l'incidenza sul Pil era al 15,02%. La sostenibilità della spesa pensionistica si misura anche dal rapporto tra chi ha già lasciato il lavoro e gli occupati. Nel 2009 è tornato a crescere anche questo indicatore, con 71 titolari di pensione ogni 100 occupati: il rapporto era del 70% l'anno precedente mentre nel 2001 era del 74%. L'indagine Istat mostra come il carico relativo sia maggiore nel Mezzogiorno - dove il rapporto è di 81 pensionati ogni 100 occupati - mentre presenta il valore più contenuto nelle regioni settentrionali, dove il rapporto di dipendenza è di 66 a 100.
Oggi il CDS (Credit Default Swap - il premio pagato per proteggersi dal rischio di default) italiano ha raggiunto un nuovo record segno che la speculazione internazionale è "al lavoro" contro i titoli del debito pubblico italiano e che il tasso di interesse che l'Italia dovrà pagare sta aumentando ...
Domanda molto retorica ... Se nei TUTTI ci sono anch'io, la cosa mi preoccupa un pò. Anzi molto. Anzi moltissimo. Non c'è molto da scherzare ...
Non ho idea quanto QUEI TUTTI sarebbero disponibili ad aiutarci ... Per oggi la "speculazione" ci ha attaccato pesantemente e non penso siano i piccoli risparmiatori o le Banche italiane (che ne hanno solo danni) a shortare i BTP ...
Moody's taglia pure il rating delle banche italiane: http://www.moodys.com/research/Mood...eign-review?lang=en&cy=global&docid=PR_219761
Nel giorno dell'ennesimo annuncio di un probabile downgrade del debito italiano , dell'ennesimo crollo del valore dei BPT , nel giorno della nomina ufficiale di Draghi alla BCE (e per farlo B. ha dovuto promettere a Bini Smaghi di farlo nominare Governatore di Bankitalia, altrimenti non si sarebbe schiodato ... alla faccia dello spirito di "servizio" a favore del bene della Nazione e alla faccia dei principi di nomina per "competenza" - poi Bini Smaghi sarà anche un'altro genio, ma così ... ) il Corriere riporta uno scoop : Disegno di Legge Tremonti per il taglio dei COSTI DELLA POLITICA http://www.corriere.it/politica/11_...ti_71a9b714-9e52-11e0-b150-aadf3d02a302.shtml con annesso pdf in bozza e un augurio direttamente da S.Rizzo
Mi ha fatto spanzare a Ballarò un esponente pdl che, riguardo alla mitologica riforma fiscale, era prolisso riguardo a quali tasse si sarebbero abbassate, quando gli hanno chiesto dove questi soldi li avrebbero recuperati si è trincerato dietro un "a te non lo dico". Ah ah ah ah ah, probabilmente chiederanno al genio della lampada!
La % è lasciata in bianco perchè su quella si stanno scannando E chissà che il misterioso colloquio Berlusconi - Di Pietro (con DP molto serio) non riguardasse proprio questo A Bersani non devono ancora averlo detto ...
siamo nella m ... http://www.ilsole24ore.com/art/economia/20...l?uuid=AaYYQZiD 580.000 posti di lavoro persi dal 2008 a oggi, non ci sono segnali di vera ripresa (anzi), il Governo deve immediatamente tagliare almeno 40 miliardi, le agenzie di rating ci danno addosso, gli speculatori oggi ci hanno massacrato. Alle 12:00 circa le maggiori banche italiane perdevano quasi il 10% !!! Spiegazione di Consob : <<erano scattati gli "stop-loss">> Se c'è qualcuno che può farlo (finta domanda assolutamente retorica), fermi questi meccanismi assurdi ... Il mercato finanziario internazionale e le sue folli regole travolgeranno tutto ...
non so se qualcuno ne ha già parlato, ma escludendo la parte ambientale: La Transunion ha già annunciato ai comuni iblei che a fine aprile inizierà a sondare il fondale dello specchio d'acqua davanti a Pozzallo, a 27 chilometri dalla costa. L'Audax, invece, di sonde non ha più bisogno: in estate, si legge sul suo sito web, potrebbe cominciare a trivellare a 13 miglia da Pantelleria. Non molto lontano, nei dintorni delle Isole Egadi, anche la Northern Petroleum riscalda i motori delle sue piattaforme. Sotto l'ombra dell'inferno libico e quella di un possibile blackout energetico, la primavera delle trivelle sul mar Mediterraneo - esorcizzata dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo che prometteva di difendere a spada tratta il Canale di Sicilia, costi quel che costi - è oramai alle porte. Secondo i dati delle associazioni ambientaliste, sarebbero più di cento i permessi di ricerca di idrocarburi richiesti o vigenti nel Mediterraneo. Alcuni concessi a un tiro di schioppo da sabbie dorate e banchi corallini. Le piattaforme, che - secondo quanto riportato dai bollettini pubblicati sui siti delle compagnie petrolifere - potrebbero già entrare in azione tra poche settimane, confermano i timori manifestati negli ultimi mesi dagli ambientalisti: il decreto anti-trivella, firmato e fortemente voluto dal ministro Prestigiacomo, emanato lo scorso 26 agosto, non servirà a proteggere le acque del Mediterraneo. La Northern Petroleum lo sa e lo scrive: "La legislazione italiana che vieta le trivellazioni off-shore entro le 12 miglia dalla costa - si legge nel comunicato - avrà un effetto irrilevante sugli assetti della compagnia". Così, in barba al no della Regione e a quello dei sindaci, la Northern fa sapere di poter estrarre dai suoi giacimenti ben 4 miliardi di barili che tradotti in quattrini significano 400 miliardi di euro nelle tasche dei petrolieri. Briciole o nulla per lo Stato italiano dove le royalty che le compagnie minerarie lasciano al territorio dove estraggono senza imporre franchigie arrivano a malapena al 4 per cento contro l'85 di Libia e Indonesia, l'80 di Russia e Norvegia, il 60 in Alaska, e il 50 per cento in Canada. "Al di là dell'aspetto ecologico, per l'Italia le trivelle sono anche antieconomiche" spiega Mario Di Giovanna, portavoce di "Stoppa la Piattaforma". "Se ci adeguassimo agli standard delle royalty degli altri paesi, facendo i conti della serva, potremmo estinguere, solo con una minima parte del canale di Sicilia, il 25 per cento del debito pubblico italiano". In Italia, la franchigia per le piattaforme off-shore è di circa 50.000 tonnellate di greggio l'anno, equivalenti a 300 mila barili di petrolio. Sotto questo tetto di estrazione, le società non sono tenute a pagare nemmeno l'esiguo 4 per cento di royalty. La piattaforma Gela 1, a 2 km dalle coste siciliane, dal 2002 al 2008 ha prodotto petrolio e gas sempre sotto la soglia di franchigia. La Prezioso e la Vega producono invece il doppio oltre il limite (circa 100/120 mila tonnellate), pagando la franchigia solo per la metà della loro produzione. Forti delle agevolazioni fiscali italiane, le società le decantano ai loro investitori. A pagina 7 del rapporto annuale della Cygam (società petrolifera con interessi nell'Adriatico) si parla del nostro paese come il "migliore per l'estrazione di petrolio off-shore", sottolineando la totale "assenza di restrizioni e limiti al rimpatrio dei profitti". Intanto Atwood Eagle, la contestatissima trivella dell'Audax che dall'11 luglio scorso galleggiava a 13 miglia dalle coste di Pantelleria, dopo un temporaneo abbandono dell'area, tra qualche mese potrebbe riprendere i sondaggi, mentre Shell ha già detto di aspettarsi dal Canale di Sicilia 150mila barili al giorno. Qualche settimana fa la Transunion Petroleum Italia ha inviato ad alcuni comuni della zona iblea, tra cui Pozzallo, Modica e Ragusa, un'istanza di avvio della procedura di valutazione d'impatto ambientale relativa ad un'area con un'estensione di 697,4 km quadrati, situata nel Canale di Malta. Le autorità locali hanno tempo fino al 27 aprile per le dovute osservazioni. Il decreto anti-petrolio potrebbe non salvare nemmeno il mare agrigentino, dove la Hunt Oil Company ha avanzato una richiesta di permesso a poche miglia dall'Isola Ferdinandea, una delle tante bocche vulcaniche di un massiccio complesso sottomarino: il regno di Empedocle, l'Etna marino, il gigante sommerso che fa ancora tremare i fondali.
Con la dichiarazione di bancarotta si cancellerebbero i debiti? Come funziona con una bancarotta statale?