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[MIN]Stato Maggiore dell'Esercito Argentino

Discussione in '[Partita Cooperativa] Argentina 1936 - Amanecer de' iniziata da Mikhail Mengsk, 4 Marzo 2007.

  1. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    I carri leggeri possono aspettare, il territorio è aspro e impervio, ci serviranno + che altro sulle coste brasiliane. E a questo punto forse è meglio sviluppare i carri pesanti...

    I marines ok, ma DOPO le motorizzate. Anzi, io svilupperei al massimo queste, che sono utilerrime in qualsias situazione.
     
  2. silenziario

    silenziario

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    Silenziario accolse con soddisfazione la notizia dell'arresto di Lenfil, il cineoperatore malefico col vizio di rovinargli il sabato sera. Rinfrancato dalla notizia, si recò a congratularsi col Maresciallo Mengsk, direttore dell'operazione. Salutò il compagno militare, ma prima di uscire dall'ufficio lasciò sul tavolo del Maresciallo una nota riservata.

    NOTA RISERVATA DAL COMANDO SERVIZI SEGRETI

    Maresciallo, l'operazione è stata un successo. Abbiamo agito un po' in fretta, ma l'organizzazione e la fortuna ci hanno aiutato. Propongo immediatamente il trasferimento di Lenfil a Santiago del Cile; nella zona d'occupazione potremo agire con maggiore tranquillità, lontano da occhi indiscreti. Ho già approntato lì un ufficio che servirà da base anche per il futuro. Una volta interrogato, il Lenfil sarà spedito immediatamente in Brasile, dove sarà tenuto d'occhio da un paio dei nostri agenti, che raccoglieranno costantemente materiale.

    La squadra dovrà al momento tenere sotto stretta sorveglianza il capo della cricca sovversiva, Patton; ma egli sarà un intoccabile, anzi, dovrà avere tutta la libertà di parola possibile. Dovremo fare attorno a lui terra bruciata. Ricordo che altri membri del PD sono Dago e Qwetry, anche se al momento agiscono da cellule dormienti.

    L'arresto del giovane Lenfil è stato un duro colpo per il PD, ma non basta. I pericoli non vengono solo dai democratici. Il paese è poco sicuro ormai; i progetti espansionistici della Giunta suscitano dubbi perfino nella classe dirigente. Dobbiamo essere vigili, e sempre pronti all'azione.

    Continueremo a organizzare la squadra, che sarà formata solo da ufficiali di stretta fiducia. Propongo di fornire ai nostri agenti, oltre al normale addestramento, anche un profilo politico ben preciso. In questo modo, potremo fidarci ciecamente. Lascio a lei l'incombenza di sceglierne il nome, io ho poca fantasia.
    Per l'Argentina!
     
  3. Nilo

    Nilo

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    //off Assolutamente!!! :D
    Complottate pure in abbondanza, è troppo divertente! :p //
     
  4. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Mikhail legge con attenzione la nota riservata. Lentamente,un sorriso si dipingesui suoi lineamenti.Aveva fatto centro:il Ministro deiServizi Segreti era dalla sua parte, indubbiamente. Bene, si aprivano interessanti prospettive future...

    Scrisse immediatamente a sua volta un messaggio riservato, e lo consegnò ad un uificiale fidato.

    Sulle pagine di carta non intestata, le lettere scritte a mano sembravano brillare di potere e determinazione.

    Sono contento del Suo sostegno. Ho solo alcuni dubbi:

    - Perché Santiago? Il nuovo carcere speciale (e segreto) in Terra del Fuoco) è assolutamente inaccessibile e particolarmente adatto. Da lì non riuscirà a far uscire nessuna informazione a noi dannosa.

    - Perchè trasferirlo in Brasile? Abbiamo pochi appoggi e rischiamo addirittura che i brasiliani lo rapiscano e ne facciano DAVVERO un agente infiltrato. Se lo rispedissero indietro sarebbe un disastro per noi.

    La squadra (sceglierò il nome al più presto) è già formata da soldati di assoluta fiducia, e di rigida impostazione ideologica. Non credo ci sia bisogno di precisare QUALE.

    Abbiamo in mano uno strumento potente, usiamolo nel modo più adatto...
     
  5. silenziario

    silenziario

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    NOTA RISERVATA DAL COMANDO SERVIZI SEGRETI

    Maresciallo, consiglio di dislocare la base delle nostre attività "investigative" a Santiago perché lì avremo maggiore libertà d'azione. Buenos Aires non è sicura, ci sono troppi occhi indiscreti. Non mi fido nemmeno delle carceri argentine; io stesso ho provveduto ad infiltrarle con agenti governativi. Lenfil è un detenuto troppo prezioso per abbandonarlo in qualche cella in mezzo ai ghiacci della Terra del Fuoco. Durante la mia prima visita in Cile ho preso diversi contatti, e del resto lì l'unica presenza argentina al momento è la forza d'occupazione. Dopo averlo spremuto per bene, il nostro ospite sarà trasferito davvero in Brasile, magari in mezzo alla foresta amazzonica. Lì ho un mucchio di amici, tutti bravi ragazzi pronti a vendersi al miglior offerente. Ma di questo non dovremo preoccuparci. Se il Lenfil riuscisse a scappare, nessuno gli crederebbe, visto che in Brasile c'è stato davvero e visto che provvederemo a cancellare ogni traccia del nostro operato. Dei Brasiliani non c'è da preoccuparsi, sono screditati a livello internazionale, e servirsi di un oppositore a un regime che al momento combatte la guerra a fianco degli alleati sarebbe davvero la goccia che fa traboccare il vaso. E comunque non è detto che il Lenfil non possa tornarci utile in futuro; forse è il caso di prospettargli la bontà delle nostre idee. Le possibilità sono tante, e se giochiamo bene, tutte a nostro vantaggio.
     
  6. Nilo

    Nilo

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    //off - la prossima volta che riprendo la partita, andrò avanti per almeno altri 6 mesi, sempre per limitare il problemaccio dei trattati commerciali che ogni volta vanno tutti a quel paese...
    Quindi, forse è il caso di preparare già i piani di invasione della Bolivia: se l'occasione è buona dichiaro guerra e vediamo come va...//
     
  7. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Mikhail guarda pensieroso i due fogli sulla scrivania. Il primo è del Compagno Silenziario, il suo nuovo alleato.

    Offre spiegazioni convincenti sulla bontà del trasferimento a Santiago. Va bene, pensa Mikhail. A Santiago ci sono solo uomini dell'esercito e dei Servizi Segreti, se anche dovesse scappare (improbabile) non andrebbe lontano. Tutti i valichi sono presidiati, l'unico pericolo sono i partigiani cileni, per loro sarebbe un bel colpo liberarlo. Speriamo che Silenziario sappia quello che fa.

    Ma l'idea del trasferimento in Brasile è al limite della temerarietà! E' vero, lì sarebbe impossibile per i suoi sostenitori contattarlo o anche solo trovarlo, ma il rischio di venire scoperti dai Brasiliani è enorme!

    La penna scrive velocemente su un nuovo biglietto riservato.

    Ok per il trasferimento a Santiago.
    Per il Brasile sono ancora incerto, vale la pena di rischiare così tanto solo per tenerlo fuori dai piedi? Non riesco a togliermi dalla testa l'idea che i Brasiliani tenteranno di liberarlo se ci scoprono.
    Ah una cosa importante: dovremmo riferire in Consiglio della formazione della nuova squadra speciale. Che facciamo?

    Il secondo foglio viene dall'ufficio del Presidente. I falchi hanno colpito ancora: sarà guerra di nuovo. L'obiettivo è la Bolivia e vengono richiesti i piani per l'invasione.

    Beh, sarà fatto, Presidente. Certo, uno lavorerebbe con più impegno se i suoi sforzi venissero elogiati. Il Consiglio non aveva neanche mandato una nota di elogio allo Stato Maggiore per la strategia d'invasione del Cile. E dire che il mondo intero era rimasto stupito! Chi se l'aspettava una simile guerra di movimento sulle Ande, con accerchiamenti e offensive fulminee?

    Bah, pazienza, l'importante è che i soldati avessero apprezzato il fatto che non li avesse semplicemente mandati al macello con un bell'"avanti tutta" tipico della mentalità sudamericana.

    Mikhail compila una nota dove assicura la consegna dei piani entro pochi giorni. Poi invia un altro messaggio, diretto a Leri. Lo invita a presentarsi urgentemente a Buenos Aires per parlare di cose importanti.

    Leri doveva essere messo al corrente della squadra speciale, e dell'alleanza col ministro Silenziario. Era sicuro che lo avrebbe appoggiato.
     
  8. silenziario

    silenziario

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    Silenziario lesse con grande attenzione la nota del compagno Maresciallo. Il gioco cui stavano giocando non era facile, e non era per nulla divertente, ma era l'unica cosa da fare. La scheggia impazzita dei democratici non aveva scalfito il governo, ma aveva fatto nascere in seno alla Giunta una serie di contraddizioni insanate, fino ad allora rimaste sottaciute. Sapeva che i falchi, guidati dal maresciallo dell'aria Maglor, stavano organizzando una loro rete di agenti. Era molto preoccupato. Guardò la capitale di notte tenendo in mano un bicchiere di rum, andò al tavolo e scrisse di getto queste brevi righe:

    NOTA RISERVATA DAL COMANDO SERVIZI SEGRETI
    Compagno Maresciallo, mi occuperò io di giustificare dinanzi alla Giunta la creazione della nuova squadra; del resto i tempi difficili richiedono azioni straordinarie, e mi sembra che finora, come sempre sarà, abbiamo lavorato nell'interesse del paese tutto. Mi fornisca un nome con cui intende battezzare la squadra, evocativo ma insospettabile. Stilerò al più presto un dossier che informerà il governo. Per quanto riguarda l'ospite, insisto per trasferirlo in Brasile. E' una patata bollente, se si venisse a sapere dell'azione appena compiuta non solo gli alleati non ne sarebbero affatto contenti, ma il nostro stesso lavoro sarebbe a rischio.
     
  9. Ryoga84

    Ryoga84

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    Eccellenti colleghi, mi scuso per la mia prolungata assenza, ma gravi problemi di salute mi hanno tenuto lontano dai miei impegni.

    I miei tecnici hanno in elaborazione un ingegnoso progetto per il rinnovamento della flotta argentina, avrete mie notizie tra al massimo entro due giorni.
     
  10. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    OFF- ehm, e perché dovresti postarlo qua? :confused:

    Messaggio Personale al Ministro Silenziario

    IL NOME è Unità Speciale di Crisi. Abbastanza anonimo da farla passare come una semplice entoità burocratica. (OFF- potresti tradurlo in spagnolo?)
     
  11. Ryoga84

    Ryoga84

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    [//veramente lo posto sul CSM, ma comunque darò notizie qua perché mi servirà l'assenso dei Generali delle altre due armi e quello del Capo di Stato Maggiore]
     
  12. silenziario

    silenziario

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    NOTA RISERVATA
    ALL'ATTENZIONE DEL CAPO DI STATO MAGGIORE
    MARESCIALLO MENGSK

    Maresciallo, evidentemente non siamo gli unici a preoccuparci per l'Argentina. Ho avuto notizia che gli Stati Maggiori di Marina e Aeronautica, con la partecipazione del Ministro dell'Economia, si son dati convegno. Non so quale sarà l'oggetto della discussione. Da tempo osservavo segni di fermento nella Giunta, soprattutto negli ambienti più conservatori. Questo episodio conferma i miei sospetti.

    Si prepara una stagione di confronto sotterraneo, dobbiamo essere molto cauti. Il Consiglio è di certo a conoscenza delle nostre idee, e la creazione dell'USC, anche se perfettamente coerente coi tempi che corrono, avrà sicuramente destato non pochi sospetti. La domanda a questo punto non è per noi nuova: che fare?

    La prego di inviare una risposta al mio ufficio al più presto.
    Per l'Argentina!
     
  13. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Silenziario era in gamba, puntava sempre al centro della questione. Anche stavolta la domanda era quella giusta: che fare?

    La riunione "segreta" di aviazione, marina, ricerca ed economia era un problema grosso. Se il ministro dell'Economia decidesse di ostacolarci sarebbero noie grosse, lo stesso nel caso in cui i team di ricerca decidessero di non sviluppare progetti a nostro favore. Si, un bel problema.

    D'altro canto, l'Esercito Argentino era completamente sotto il suo controllo: le continue vittorie, ottenute inoltre con pochissime perdite, lo avevano reso popolarissimo agli occhi dei soldati. La Marina, invece, era in difficoltà dopo la scarsa prestazione contro i cileni, e l'aviazione non era ancora significativamente rilevante. Entrambe le Armi, inoltre, non avrebbero mai potuto opporsi alle truppe di terra, che poteva in qualsiasi momento occuparne le basi.

    Senza contare che i Servizi Segreti non avevano rivali nella raccolta di informazioni, come dimostrava la scoperta della riunione segreta degli altri Ministri. Potevamo tenere tutti sotto continuo controllo.

    Dunque il problema era più futuro che immediato. E d'altro canto non potevano nemmeno dire che la nuova fazione avrebbe deciso di ostacolarci. In fondo, fino ad ora abbiamo fatto solo il bene dell'Argentina.

    Forse era meglio chiarire fin da subito che i nostri sforzi sono unicamente diretti al bene del Paese. Si, era meglio proporre una tregua, prima che scoppiasse una guerra interna alla Junta.

    Mikhail scrisse velocemente sul foglio tutto questo, e propose al compagno Silenziario di aprire contatti diretti col Maresciallo Maglor, che sembrava essere il Leader della nuova fazione.

    Il messaggio da passare era: teniamo da parte le nostre rivalità, se ne riparla quando avremo definitivamente "liberato" una buona parte del Sudamerica. Occorreva puntare il dito sulla necessità di un governo unito, o i nostri nemici ne avrebbero approfittato.
     
  14. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Mentre pensava, Mikhail scrisse una breve nota al Consiglio. Erano i piani di attacco alla BOLIVIA, quanto mai essenziali.

    In sostanza, tutto l'esercito (meno le divisioni necessarie a combattere i partigiani a Santiago) doveva ammassarsi ad Antofagasta. Una volta compiuto il raduno, attacco diretto a La Paz e annessione della Bolivia.

    Una cosa rapida e semplice. Mandò un messaggero al Consiglio con i piani e ricominciò a pensare a faccende più importanti...
     
  15. edox

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    dopo mesi passati a elaborare piani di attacco si opta per il semplice attaco frontale:D che mi sembra l'unico
     
  16. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    eh si La Paz è l'unico punto strategico della Bolivia :contratto::D
     
  17. silenziario

    silenziario

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    L'incontro con qwetry non aveva sortito alcun effetto immediato, visto che il giovane si era chiuso nel silenzio, rimandando al futuro una risposta. Ora però c'erano altri problemi da affrontare, subito. Silenziario fece consegnare un foglietto al Maresciallo Mengsk.

    Compagno, qui si rischia di tornare punto e a capo. I lavoratori organizzati nicchiano, credendoci dei fantocci del regime, la Junta ci accusa di voler sovietizzare il paese. Urge un piano d'azione per tirarci fuori dall'impaludamento della politica. Come evitare che i falchi prevalgano? Urge un confronto diretto con i nostri amici Generali. Consiglio di predisporre un incontro in luogo "neutrale".
     
  18. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Mikhail era rimasto parimenti deluso dal mutismo di Qwetry, ma confidava che i semi che gli avevano piantato in testa dessero prima o poi i loro frutti. Intanto...

    Dobbiamo retrocedere, compagno. Prendere di petto la Junta significa scatenare una guerra civile. Forse vinceremmo, ma l'Argentina perderebbe, e noi vogliamo che diventi grande.

    Ok per l'incontro. Luogo neutrale, max 10 guardie del corpo per fazione. Le sceglierò tra i migliori dell'USC. Terrò anche truppe veloci e contraerea a qualche km di distanza per evitare scherzi.

    Dovremmo, come ho già detto, rinviare i nostri progetti in attesa della risposta popolare. Senza di essa, la contesa si risolverebbe in una disputa politica che amareggerebbe il popolo, rendendo vani i nostri sforzi.

    Facciamo capire alla Junta che non siamo una minaccia. Che lavoriamo tutti per l'Argentina e che urgono chiarimenti sinceri prima che la situazione sfugga di mano. Dobbiamo lavorare uniti fino alla supremazia totale sul Sudamerica.

    Una volta fondata la Grande Argentina, vedremo chi la governerà!

    Che ne pensi, compagno?

    OFF- trattiamolo come un dialogo faccia a faccia, facciamo che siamo ancora nello stanzino, sennò a forza di bigliettini e pizzini facciamo peggio di Provenzano :D
     
  19. silenziario

    silenziario

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    Silenziario alzò lo sguardo e si rese conto che aveva scritto un biglietto al compagno Maresciallo nonostante egli fosse lì davanti a lui. La sua grafomania peggiorava, fino a renderlo ridicolo. Le malelingue popolari sostenevano amasse trattare i suoi affari senza uscire mai dall'ufficio. Affidando tutto ai mitici "pizzinnos" (cartine per sigarette riadattate ad uso carta da lettere) con i quali comunicava coi suoi agenti. Si ricompose in fretta di fronte allo sguardo allibito di Mengsk e rispose:

    Compagno, credo sia meglio fare il primo passo verso la pacificazione a recarci all'incontro senza scorta. Tuttavia, come si dice dalle mie parti, noi ci tiriamo il paro e lo sparo. Per quel giorno, con la scusa di una finta manifestazione di piazza dei democratici, mobilitermo l'USC. Con i nostri per le strade, gli amici della Marina e dell'Aviazione non oseranno alzare un dito contro di noi.

    Come ricordato, qui rischiamo di far la fine del topo col gatto. Proporremo una tregua alla cricca conservatrice e lavoreremo uniti per il bene del Paese. Se ne occupa lei di prendere i contatti coi falchi?

    Tuttavia il nostro lavoro tra il popolo deve continuare. Dobbiamo tentare nuovamente con Qwetry. Faremo leva sulle magagne dei democratici; l'USC lavora a pieno regime e la rete eversiva si è rivelata per quello che era: un gigante dai piedi d'argilla, senza alcun appoggio popolare. Dobbiamo fargli comprendere che la nostra partecipazione alla Junta è funzionale ad un obiettivo più grande, che non siamo asserviti alle logiche degli oligarchi.
     
  20. Mikhail Mengsk

    Mikhail Mengsk

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    Uhm alla riunione segreta dovremmo partecipare insieme. Lei è molto abile con le parole, e di sicuro la considerano un interlocutore migliore di me.

    Ottimo il piano della mobilitazione antidemocratica dell'USC. Ci pareremo le spalle e non rischieremo colpi di mano.

    Tuttavia tentare di mobilitare il popolo mentre negoziamo la tregua potrebbe essere un grave errore. Se gli oligarchi si accorgono che continuiamo il lavoro sotterraneo, romperanno la tregua e stavolta sarà la guerra civile.

    Non credo dovremmo rischiare così tanto. Il popolo può attendere, e Qwetry dovrà decidere da solo. Gli abbiamo chiarito le idee, se lo forziamo ulteriormente si allontanerà. Deve essere convinto di essere libero di decidere, solo così diventerà un valido alleato. Di corrotti e demagoghi ne possiamo trovare migliaia, di veri rivoluzionari ce ne basta uno. Speriamo che sia lui.

    Il ghigno di Mengsk ricompare sul suo volto.

    Se dovesse decidere di non aiutarci, possiamo sempre liquidarlo.
     

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