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Multiplayer AAR: La storia è scritta col sangue

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Enok, 13 Ottobre 2011.

  1. cesare94

    cesare94

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    Un paesino disperso nelle campagne ferraresi XD
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    no scusate non ho capito, è la Borgogna contro la Francia e basta? Oppure si allea con l' Italia, Russia e Ottomani???
     
  2. bjb

    bjb

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    E' la Borgogna che anticipa le mosse di tutti che si erano accordati per farla fuori
     
  3. R. Hess

    R. Hess

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    Viva la Borgogna!! Viva i borgognoni!! Viva l'Imperatore(?)!!

    P.s. scusate ma dopo un po' si tende a simpatizzare per qualcuno
     
  4. rajAs

    rajAs

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    XIV Sessione: 1580-1591


    Partecipanti:

    - Austria (Giank56)
    - Borgogna (bjb)
    - Francia (Coach)
    - Gran Bretagna (Efestus)
    - Italia (Vestinus)
    - Ottomani (rajAs)
    - Prussia (Filippo)
    - Russia (Vladislav)
    - Scandinavia (gianandrea doria)
    - Spagna (Felipe)




    Mappa mondiale

    Link

    Statistiche

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    Considerazioni

    Sessione caratterizzata dalla preannunciata guerra da parte della Borgogna sulla Francia, che ha portato quest'ultima ad un momento di grave crisi in seguito sia alla perdita di territori in madrepatria (la perdita di Caux, Normandia e Savoia, oltre alla liberazione della Normandia) che alla defezione di province in India ad opera di ribelli. Grossi dubbi possono essere imputati alla natura dell'alleanza anti borgognona pattuita al termine della scorsa sessione, alla quale sembra non abbiano aderito molti stati ed altri sembrano aver aderito solo nominalmente.

    Dopo tanti decenni, l'elettorato del Sacro Romano Impero decide di deporre dal trono la sanguinaria dinastia borgognona, preferendo eleggere un imperatore fantoccio finlandese, Juha I Soop.

    Buona crescita economica della maggior parte degli stati, con ottimi segnali di ripresa da parte di Austria e Russia, le più colpite dalla guerra delle due alleanze. L'esercito ottomano ha rinfoltito le sue fila, l'Armada Real torna ai suoi vecchi splendori e la corsa tecnologica per la supremazia terrestre è ancora aperta.

    La situazione politica ha visto rinascere un blocco austro-burgundo-prussiano, all'apparenza contrapposto a quello italo-russo-ottomano.

    Curiosità: la famiglia Lancaster sta dilagando in maniera preoccupante! Vediamo un Re Adolfo I in Gran Bretagna, un'Imperatrice Anna I in Spagna, un Re Gian Carlo I in Austria (manco a farlo apposta) ed un Re Håkon I in Scandinavia! Ben 4 Lancaster sul trono di 4 differenti stati. Si lascia spazio a grandi chiacchiere sull'eventualità di una cospirazione per un New World Order :asd:

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  5. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    D'ora in avanti allora simpatizzerai per la Triplice Germanica.

    Vienna, 2 gennaio 1591.
    F. Kühlen, affiancato dal sovrano austriaco e da un rappresentante della Borgogna, annunciano al mondo la nascita di una nuova entità politica, la

    TRIPLICE GERMANICA

    Austria, Borgogna e Prussia saranno i tre poli della Grande unione della Germania. D'ora in avanti le tre nazioni agiranno come un corpo solo.
     
  6. Giank56

    Giank56

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    Discorso del nuovo re Johann Karl I alla nazione, dalla piazza monumentale di Pressburg:

    Fratelli e sorelle d'Austria! anni terribilmente bui hanno colpito la nostra amata Patria, molti figli nostri hanno dato la vita per difendere l'onore germanico, decide di generazioni sono cadute per permettere a noi tutti di sopravvivere e per raccontare la loro storia, il loro lascito a noi altri.
    Ora io dico: NON lasciamo che questo loro sacrificio sia stato inutile!
    l'Austria oggi si sta riprendendo, ma gli sforzi non sono ancora compiuti, la storia ci chiede di contribuire a scriverne nuovi capitoli, ma per riuscirci è necessario unirci tutti assieme in un'unica grande famiglia.
    I nostri fratelli prussiani ci hanno sempre aiutato, anche nei momenti in cui la vittoria non era scontata, hanno sacrificato le loro vite per permettere a noi di essere qui oggi, ad onorare coloro che non ci sono più, allo stesso tempo il nostro imperatore ci chiede sostegno, quale miglior modo per ricambiare l'aiuto datoci, se non contribuire attivamente ad una Germania unita.
    Oggi non siamo più solo austriaci, SIAMO TEDESCHI!
     
  7. gianandrea doria

    gianandrea doria

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    male nessuno ha narrato le gesta dei vichinghi nella francia del sud ahi ahi scusate potete postare il save????
    edit mi è stato riferito da un uccellino(che si portatore di calunnie boh)che la prussia ha vassallizzato la danimarca in questo caso non ci faremo scrupoli a scendere in guerra neanche se mi trovassi tutti contro per riprenderla
     
  8. rajAs

    rajAs

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    Davud Dulkadiroglu Osmanli, il giovane sovrano ottomano, il Davide biblico, benedetto alla nascita da Allah, è il più giovane sovrano a convocare un divan a cavallo.

    In pochi giorni centinaia di migliaia di soldati si radunano nella più grande spianata oltre il Corno d'Oro: sotto gli sgargianti cappelli dei giannizzeri, si intravedono fianco a fianco uomini dai colori celestiali, dagli occhi a mandorla, dalle sfumature d'ebano, altri ancora ricci e bronzei. Immense tende vengono piantate, migliaia di operai si mettono all'opera per accogliere in grande stile il sovrano, centinaia di scudieri si prendono cura dell'infinità di cavalli che accompagnano l'esercito. Migliaia di persone si riversano al di fuori delle mura della Città che il Mondo Desidera per osservare quello spettacolo unico al mondo.

    Ministri, generali, ambasciatori d'ogni nazione ed ogni abitante di Istanbul sa che a breve il Padishah avrà qualcosa di importante da dire. Passano i giorni, ed ecco finalmente il Gran Visir uscire dalla Sublime Porta seguito dai ministri e dal Qapudan Pascia. A cavallo, come tradizione vuole, ed accompagnato da un ricchissimo corteo. Ad attenderli, l'esercito più grande al mondo, disteso a perdita d'occhio. Solo allora, una volta che anche questi ultimi si sono schierati in fronte all'esercito, ecco il turno del sovrano, di Davud benedetto da Allah. Una teoria di giannizzeri scelti, di cavalieri ancora più simili a Spahi che al modello occidentale, ricchi di vestigia, stendardi e splendori provenienti da ogni angolo del mondo. Ed eccolo, dodicenne, agghindato da Maometto del suo tempo, prendere posizione di fronte alla più grande manifestazione di potenza che avesse mai visto. Centinaia di migliaia di occhi puntati su di lui. Ecco il Gran Visir farglisi incontro, con il più tronfio sorriso che potesse sfoggiare. Ma la piccola mano del sovrano fermò la sua avanzata con un gesto. Inebriato, in estasi e con una fiamma negli occhi [finalmente un ca**o di sovrano con 8 in militare], eccolo pronunciare le seguenti parole:

    "Non sono qui per convenevoli. In questo giorno io vi porto una grande rivelazione. Allah mi è apparso in sogno. Queste furono le sue parole:

    E' primavera, è tempo della raccolta. Ascolta i Magiari, conoscono un proverbio sulla Mela Rossa"

    Il sovrano tacque. Nel frattempo, nemmeno un alito di vento interrompeva quel silenzio. Dunque egli ruotò la testa e ruppe così il silenzio:

    "Chi conosce questo detto?"

    Altri momenti di nulla. Poi, timidamente, il bey di Ersekujvar si fece avanti, a stento in grado di reggersi in sella per la sua veneranda età:

    "Io, Padishah, tuo umile servo"

    L'Imperatore lo osservò, dunque con un gesto secco della mano lo esortò:

    "Parla!"

    Ed egli così recitò:

    "Che cos'è la Mela Rossa? Nessuno lo sa, se sia Vienna, Győr, Roma o Colonia"

    Seguì un interminabile silenzio, in cui la tensione tagliava l'aria.

    Solo dopo pochi istanti che parvero un'eternità il sovrano riprese parola.

    "Uomini del Padishah, uomini di Allah. Così è deciso! Che venga messo in atto il più grande Devşirme della storia! E' primavera!

    Làilahà, Allah! Alla Mela Rossa!"

    La risposta fu un boato, una cacofonia di centinaia di migliaia di voci che per poco non fracassò timpani e casse toraciche dei presenti.

    "Làilahà, Allah! Alla Mela Rossa!"
     
  9. Vestinus

    Vestinus

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    Romanzo d'appendice?

    ...Il vecchio Giuseppe, detto nonno Peppe, sentiva il caldo tepore del camino accerezzargli dolcemente la rugose gote irte di una ispida barba, che nascondeva un informe pizzo, sormontato da 2 grandi baffi bianchi
    "NONNO! TI SEI ADDORMENTATO DI NUOVO!"
    il vecchio soldato sobbalzò, per un attimo ricordò il rombo del cannone, tanto lento a caricare quanto rumoroso all'atto finale!
    "ehm si - ammiccò nella penumbra Peppe - che succede? "
    "ma nonno! - vociò enrichetto, suo nipote - non scherzare! mi stavi raccontanto di quando hai fatto la guerra al nord!"
    perplesso biascicò l'anziano "ehm si si il nord...- mentre con la mente scorreva le varie volte che aveva dovuto buttare la picca e sfilare lo stocco, Nord...no non poteva esssere quella volta su quella nave... no erano pirati malesi!...e neanche quella volta che rimase quasi accecato dallo scoppio dell'archibugio del suo vicino! quello era accaduto sull'isola di Giava...
    A dire il vero aveva combattuto per tanto tempo, entra entrato nell'esercito, al servizio del Marchese di Castiglione,parte delle armate degli Abruzzi secondo l'inquadramento feudale italiano, ci ragionò quando era giovane, era strano in effetti. Una nazione tanto giovane (ormai erano quasi 80 dall'unificazione) e tanto moderna aveva conservato un sistema di "chiamata alle armi tanto vetusto...forse pre conservare una tradizione, quella delle signorie? O forse per non urtare i grandi nobili italiani, un terzo mercanti un terzo mecenati un terzo guerrieri..mhà
    sta di fatto che fin da quando Peppino decise di sbarcare il magro lunario quando aveva ancora 17anni seguì le truppe del Marchese...pensava che sarebbe andato in giro per l'Italia o che so! Nelle Americhe! E invece si ritrovo nella "nuova frontiera Italica" come la chiamavano i banditori della compagnia delle indie orientali di Venezia, terra di promesse, di belle orientali...un dedalo di isole ed isolotti, coperti da zanzare e liane! E poi Giuseppe non aveva mai amato il mare prima di allora! Aveva attraversato mezzo mondo sul mare! Quel mare che sulla costa Adriatica è solo un orizzonte azzurro-verde che ti separa dall'oriente misterioso, che di inverno porta solo neve, e d'estate quell'odore salmastro di salsedine che fa tanto bene alle olive ma che l'uva locale mal sopportava...
    Aveva imparato a conviverci Peppe in quelle "terre"...scogli!...lì gettati su un tappeto ciano e di colpo blu e nero come la notte! E lì aveva anche visto scorrere il primo sangue! Aveva visto strani guerrieri armati di lunghe spade larghe e ricurve, archi e freccie, sbucare dalla boscaglia e lanciarsi contro monoliti di punte di picche, mentre uno sciame di letali mosconi sfoltivano con il criterio del caso...il guerrierio che sembrava più grosso e più valoroso era spesso il primo a cadere. I tiratori, gli archibugieri, li prendevano subito di mira...i tiratori avevano addosso sempre quel puzzo di carbone di legno...di polvere combusta...le mani spesso con larghè chiazze bianche, sembravano morsi di enormi mastini oppure arabeschi candidi sulla poca pelle integra ormai troppo arrostita dal sole...quelli erano i segni di chi, con la stampella (dell'arma) nella mano sinistra e sulla spalla destra il pesante schioppo, era sopravissuto lì in prima linea, ed era riuscito poi a rifugiarsi nel sicuro, caldo, scomodo ventre del quadrato di picche; e lo aveva fatto più e più volte per giorni all'anno, senza mai inciampare e rischiare di rimanere lì! Fuori, dove si era in balia di qualunque cosa ti mandasse contro il caso...un pesante cavaliere, un fante...o un selvaggio!

    ...ricordava l'odore della cannella...dei chiodi di garofano, della noce moscata! Non era l'oro il tesoro dell'oriente (quello che avevano trovato i borgognoni in America) ma le spezie! la linfa che da est scorreva sul mare...ed alimentava i grandi imperi commerciali d'Europa, e l'Italia era uno dei signori delle spezie...

    Giuseppe, per gli amici Peppe, in famiglia Peppino, ristette. E poi si...si fece ordine nella memoria e fu pronto a raccontare ciò che successe al nord...

    "ehm certo! la guerra del Nord! uhmm - si suoi occhi parvero divenire di ghiaccio mentre fissava il fuoco morente - Nicolino, metti un altro ceppo nel fuoco che ho freddo alla gamba"
    "la gamba della brutta cicatrice?"
    "si quella Gigi...."

    ------------- il racconto personalissimo di Giuseppe di quella che verrà ricordata come la guerra d'aggressione francese e dei 10 anni successivi alla prossima punatata! -----------------
     
  10. gianandrea doria

    gianandrea doria

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    WE ARE VIKING
    Anno domini 1580 sarà un anno da ricordare per la prima volta dalle grandi invasioni slave e vichinghe dell'alto medioevo si vedeva un esercito scandinvo unito in appoggio alla borgogna le guardie rosse nel marzo mentre le truppe borgognone hanno già occuppato il nord della francia un piccolo contingente scandinavo sbarca a guascone le truppe scandinave muovono con 2000 uomini per dare una mano ai borgognoni sconfiggendo insieme alla borgogna ripetutamente un contingente nemico in fuga (ma non annientandolo ci accontentiamo) il gelido freddo del nord aveva temprato i reparti scandinavi veloci silenzioni potenti(il mantenimento era ridotto al 40%:cautious:)e letali dopo la guerra la scandinavia ma ne usciva comunque soddisfatta vedendo il potere franzoso molto ridotto ma qualcosa nell'aria era cambiato la scandinavia stava ritornando!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    suspence:cautious::cautious::cautious::cautious:
    Per il sovrano di Digione
    Spero che dopo questa alleanza germanica i nostri rapporti non si raffreddino :) avete recentemente riportato una grandissima vittoria sbaragliando le truppe francesi
    edit
    avete aarizzato tutti mancavo solo io:p
     
  11. rajAs

    rajAs

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    Vorrei dare una chiave di lettura appropriata di quanto ho scritto.

    Il "divan" era il consiglio tra le massime cariche dell'amministrazione ottomana. Il "divan a cavallo", dalla tradizione dei turchi d'Asia centrale, dal sapore nomade, era un evento legato all'annuncio di fatti importanti (invio di ambasciate importanti, dichiarazioni di guerra, così via). Ovviamente gli Ottomani in questo multi hanno preso una svolta verso l'occidentalizzazione ma ho voluto dipingerli un po' com'erano a quei tempi.

    Era frequente ispirassero i propri nomi alla letteratura sacra (si pensi che Solimano si ispirò pubblicamente all'ideale del Salomone biblico) ed ho voluto inventare un'analogia tra Davud e Davide contro Golia (i musulmani nel mondo direi che sono una minoranza rispetto ai cristiani).

    Devşirme si traduce come "la raccolta" ed era la pratica attuata dal governo per andare a reclutare soldati e funzionari presso i Balcani. Era più facile trovare un Djokovic piuttosto che un Kessisoglu a scartabellare tra i papiri del tesoro di Istanbul.

    Il concetto di Mela Rossa ed il detto ungherese sono entrambe cose reali, che ho voluto citare intatte. Non mi pare vi sia univocità sulle interpretazioni di cosa sia questa Mela Rossa, ma in generale era una sorta di metafora per la conquista del mondo, o per Roma, o, per come la interpretavano certi in Ungheria, per una di quelle città citate.

    Infine, "Làilahà, Allah! Alla Mela Rossa" è il grido di battaglia dell'esercito. Comodo, perché molto evocativo ma al tempo stesso generico (sta Mela Rossa potrebbe essere qualsiasi cosa).

    Ci tengo a sottolineare che sono autodidatta, quindi potrei aver commesso degli errori.

    Tornando alla partita, quindi, il discorso del Padishah vuole mettere in mostra la volontà di ampliamento dell'esercito (no, 361k non ci bastano) e null'altro. Si potrebbero leggere, giustamente, delle dichiarazioni di guerra tra le righe anche abbastanza evidenti, ma non era questo il senso.
     
  12. bjb

    bjb

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    BORGOGNONI ! VASSALLI !

    Il Sovrano ringrazia tutti voi per l'impegno nella guerra di aggressione alla Francia.

    La Borgogna ha deciso di anticipare le mosse ed ha mosso guerra alla Francia. 100k soldati hanno varcato il confine.

    Imediatamente ci siamo ritrovati contro Austria Francia Prussia Ottomani Russi. Solo la Scandinavia ha risposto all'appello dell'Imperatore e si è schierata con noi.

    Sulla carta non ci sarebbe dovuta essere storia a nostro sfavore, ma la Borgogna oltre all'esercito aveva mobilitato anche l'intero corpo diplomatico.

    Sapendo che le 6 nazioni in guerra avrebbero fatto fra di loro bianca, abbiamo tentato di corromperle inducendole a non fare bianca in cambio del nostro appoggio. Nessuno volle tradire questo patto. Allora chiedemmo all'Italia di garantirci il passaggio militare per poter annientare l'esercito Francese reduce dalle sconfitte in lombardia. E l'Italia rifiutò, nascondendosi dietro questi ormai famosi patti di stabilità che prevedevano 15 anni di tregua fra le 6 nazioni in guerra e un'alleanza difensiva contro la Borgogna.

    D'altro canto però avevamo intrattenuto rapporti diplomatici con Russia e Ottomani, garantendoci che il loro esercito non ci avrebbe procurato eccessive noie.


    In ogni caso nessuno sembrava deciso a rinunciare a questo fantomatico accordo mirato alla distruzione della Borgogna. Alchè al sovrano Borgognone sovviene in mente un colpo di mano. Prussia Austria Russia e Ottomani devono riprendersi dalla guerra. Qualora però queste nazioni fossero rimaste in guerra allora l'esaurimento di guerra sarebbe continuato a salire, quindi chi ne fosse rimasto fuori avrebbe avuto vantaggi rispetto a chi avesse effettivamente attaccato la Borgogna.


    Ergo i diplomatici Borgognoni lanciano messaggi di violenza estrema verso i Prussiani, mentre questi ultimi e gli austriaci denunciano la barbarie borgognona e ratificano di fatto la rottura di qualunque rapporto, mentre i Prussiani dichiarano di rischierare l'esercito a ovest.

    Ma in tutta segretezza, si incontrano nella cappella palatina di Acquisgrana il Re di Prussia e l'Imperatore di Borgogna.
    L'incontro è acceso e pieno di reciproche accuse, ma forse interviene lo spirito di Carlo Magno che induce il sovrano Prussiano ad accettare la proposta di Digione.

    La Prussia entrerà in guerra contro Digione, ma ve ne uscirà non appena sarà conquistata Altmark, attuale vassalla di Digione, città promessa alla Prussia già all'epoca della precedente dinastia (Enok).

    L'austria farà bianca.


    Così la Borgogna dichiara guerra alla Francia, sulla carta è in guerra contro tutti ma in realtà non è in guerra con nessuno. Il piano Borgognone si rivela solo quando la Prussia e l'Austria fanno pace, alchè giungono a Digione le proposte di paci bianche dalle ambascerie Turche e Russe. Proposte prontamente rifiutate, dato che lo scopo di tutto è tenere più in guerra possibile i due colossi orientali, dando modo ad Austria e Prussia di rimettersi in sesto prima di loro.

    Nel frattempo la guerra in Francia procede ottimamente, in pochi mesi arriviamo sui Pirenei, grazie alle spie e a varie battaglie annientiamo diverse armate nemiche. La Francia si arrende cedendo Caux Normandie e Savoia, rinunciando a 3 core in territorio Borgognone, liberando la bretagna che poi è entrata in unione personale con la Borgogna.


    Purtroppo perdiamo causa infamia il titolo di Imperatore, ma il gioco è valso la candela, ora siamo ampiamente sotto il limite di infamia e alla morte del sovrano Finlandese torneremo nuovamente sul trono che fu di Carlo Magno.


    Lode alla Borgogna, lode alla triplice alleanza!
     
  13. Giank56

    Giank56

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    oh forse la saggezza illuminata del sovrano austriaco convince il re prussiano ad accettare l'accordo....
     
  14. cesare94

    cesare94

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    Un paesino disperso nelle campagne ferraresi XD
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    ma quindi la guerra iniziale cioè è finita con una tregua???? pace bianca???
     
  15. Giank56

    Giank56

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    pace bianca
     
  16. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Formalmente è una tregua, tecnicamente assomiglia molto di più ad una tregua :contratto:
     
  17. Vestinus

    Vestinus

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    parte 2

    Finì il suo racconto quando percepì il ritmico respiro dei suoi 3 nipotini ammassatti nel letto.Si alzò con stanchezza e si protese a prendere il bastone di legno esotico che portava sempre con sè...ricordo di commilitori in terre esotiche e valido sostegno per quella gamba, che si era ancora forte per la sua età, ma che ogni tanto dava strani scherzi.
    I giovani, loro non sanno cos'è il dolore e la sofferenza. Il nonno aveva terminato il suo ennesimo racconto di eroiche gesta, spettacolari scontri e fughe e nascondimenti che così tanto piaceva ai piccoli...la sua messinscena rivestiva di avventura, onore e coraggio a ciò che (lo sapeva l'aveva vissuta sulla pelle!) raramente ne aveva...perchè...
    "la guerra....la guerra non cambia mai" si ripeteva in mente, era il suo ritornello.

    lui l'aveva vissuta, la Guerra d'Alterigia, quella che usò il monarca francese sulla giovane ed invidiata Italia, insieme ai suoi infidi alleati, ma ,per grazia divina, gli si ritorsero contro!
    Non lo raccontata certamente ai nipoti, l'aver visto intere città, villaggi, cascine, case abbandonate con peso dai suoi abitanti che con terreo rigore, ammassavano suppellettili, cibo, ricordi, averi e radunavano animali, gli unici che esprimevano quella disperazione che gli umani non comunicavano...a lui era stata porta una torcia, anzi più torce...ma la maggior parte delle volte erano gli inquilini stessi a fare da sè. Appiccavano rogo sui loro possedimenti. Prima rimanevano, solenni, ad ammirare il tetto di paglia incendiarsi come pece ed infine voltavano le spalle muti quando il tetto cedeva...era sempre così per ogni città, per ogni valle, per ogni contrada di quel maledetto autunno, quando austriaci e francesi scesero e si abbandonò in loro mercè tutto il nord del paese...avevano tentato di respingerli, ma erano stroppi! E troppo ratto era stato il loro attacco per poter arginare la piena blu da ovest e bianca da est. In quesi giorni aveva temuto per la sua casa nel Teramano, dove era sua moglie e i suoi figli, aveva temuto per tutta l'Italia, ma era agli Abruzzi devastati che non voleva provave a pensare. All'epoca era nella guardia a piedi del Marchese di Castiglione, era già avanti con l'età ma era comunque un soldato esperto, non aveva l'atleticità ci un 19enne, però conosceva migliaia di trucchetti per atterrarti e cavarti lo stocco alla gola, oppure dove era meglio dormire nelle trincee durante gli assedi o ancora come mettere il piede sulla picca per subire al meglio una carica di cavalleria ed estrarre al più presto la spada...trucchi che aveva imparato in oriente e che gli salvarono la vita più volte!

    Mentre accostava dietro sè la porta guardò il tavolo illuminato dalla luna, alzò gli occhi. Sul muro il suo vecchio cappello a larghe tese e con quella lunga penna cadente, compagno di mille peripezie. Era sul suo capo quando arrivò per la prima volta nelle indie, ed era ancora lì quando a Ferrara ricaricava l'arma durante le prime fasi della mitica seconda battaglia di Ferrara!
    Ah che scontro!
    45mila e più austriaci impantanati nelle paludi del pò erano stati accerchiati e tagliati fuori dalla madre patria da ben 65mila dei loro! MOlti erano soldati tra professionisti e non ma molti erano coloro che avevano "lavorato" il nemico dietro la linee. Quella torrida mattina di fine primavera aveva ancora gli stivali pesanti e incrostati del fango della palude che avevano attraversato nella notte. Lui e i suoi erano tra gli uomini che compirono l'accerchiamento da Venezia e dagli sbarcati da Ancona, furono scelti anche in virtù della loro esperienza di guerra in zone paludose.
    tutto ciò fu possibile solo grazie all'intervento delle due grandi potenze d'oriente, Impero Ottomano e Repubblica Mercantile Russa, che si sobbracarono il grosso del peso bellico...ma Giuseppe non avrebbe mai negato l'audacia italiana in quella guerra!
    Si avvicinò, con leggera zoppìa, alle mensole vicino la finestra e vi trovò quella vecchia, macchiata, fiasca di pelle...per un attimo la rivide, sospesa nella nebbia davanti al suo naso, retta da una mano d'acciaio guantata...alzò lo sguardo, gli battevano le tempie per lo sfinimento e la tensione ormai esaurita, seguì il braccio che si protendeva alla sua sinistra...scorrendo gli spallacci, si intravedeva sotto una leggera patina di fango ed erba pestata un fondo nero ebano, cesellato da un'affiorante oro dalla sporcizia, sembrava un grosso crostaceo quella spalla...quando si trovò a guardare la celata abbassata dell'ignoto armigero si ritrovò per qualche attimo rimbambito.
    "ho detto bevi, fratello. è vino e dei migliori!" con un nuovo gesto lo sconosciuto invitò a servirsi il nostro pesto eroe, seduto malamente su una roccia, circondato da cadaveri e nemici agonizzanti nella fredda nebbia mattutina. Non ci pensò due volte. Afferrò quella fiasca di pelle e la ribaltò. Rosso, aromatico vino gli lavarono la gola dal sapore del sangue...dove fino a 2 ore prima c'era un dente ora rimaneva della gengiva dolente, ma il vino seppellì tal sensazione. Al contempo l'armatura dello sconosciuto si scosse, partì piano e greve una risata che poi crebbe fino a quando non divenne cristallina nel momento in cui si sfilò il pesante elmo ebano ed oro sormontata da una serpe blu.
    "eh si! Ne avevi di sete soldato!" disse con un sorriso fraterno lui...lui! si proprio lui! Lo aveva visto sempre da lontano, la massimo a quella dstanza che gli permetteva di ricordarne il volto, nelle parate, lo aveva visto a capo dei suoi cavalieri nelle battaglie. Quasi perse la fiasca dalle mani e si affretto a mettersi in piedi ed accennare un'inchino ma la mano dell'armato e una fitta alla gamba lo trattennero sul posto. Era lui, con quella criniera di ricci neri, incollati dal sudore, Gian Carlo I Visconti! Un re Guerriero, come gran parte della sua dinastia, che non chiedeva altro che lanciarsi nella mischia con i suoi corazzieri neri...armato di pistole a ruota e spada! Tanto aveva un principe erede ormai adulto e fatto...e a differenza di altre casate, amava prendere parte attiva negli scontri. Aveva all'incirca la stessa età di Giuseppe, forse qualcosa di più, ma non traspariva minimamente se non dai capelli non più corvini e dalle allegra pieghe del volto. In quei giorni conduceva una piccola armata nel Friuli che doveva impedire la separazione tra i 30mila uomini a Vienna e la patria Italiana...dovavano essere l'elsa del pugnale che aveva trafitto al costato il gigante austriaco...una stilettata al cuore! e per poter mantenere la ferita aperta e sanguinante bisognava impedire che il principe del Wutzburg li tagliasse fuori dalle lontane retrovie...erano gli ultimi mesi di quella sanguinosa guerra!
    "tu e quelli del Marchese di Castiglione siete stati i migliori oggi! avete retto il fianco destro senza scomporvi minimamente! la nostra carica a sinistra ve la dobbiamo!"
    il sovrano mise una manopola corazzata sulla spalla del vecchio soldato venuto dalla campagna degli Abruzzi.
    Ancora incredulo Giuseppe fissò attonito il monarca, si ridestò e gli protese di scatto la fiasca...ma intanto il re aveva fatto un passo indietro e un gesto di diniego disse:"tienila tutta! te lo sei meritato fratello" mentre si voltava e veniva raggiunto dai suoi uomini della guardia ed ufficiali. il re cominciava a scomparire in quella fittissima nebbia "certo! poiché chi oggi ha versato il suo sangue con me è ora mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata!"
    la sua sagoma si sciolse nella lattiginosa coltre mattutina...

    le sue mani scorrevano le grinze di quella fiasca di cuoio...si voltò e decise che a quell'ora poteva ancora sperare di prendere sonno. Per quel poco che Morfeo gli concedeva...

    un mese dopo l'incontro con il re la situazione in asutria era invariata...almeno il fronte italiano, mentre in orente ritornavano alla carica i turchi e russi. A Milano invece i francesi si ritiravano inseguiti dai patrioti milanesi e dalle truppe del re! il giorno dopo fu firmata la resa con uno status quo...la francia e l'austria impararono che l'italia non era una facile preda e che la diplomazia italiana non era così isolata...a distanza di pochissimi giorni stesso il re francese vide realizzata la sua più grande paura, la sua nemesi, un'attacco borgognone in grande stile...e fu la sua rovina

    fine

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    prossima puntata della serie Cronache Italiche...gli ultimi 10 anni! 1581-1591
     
  18. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Ok, so che non si dovrebbe applaudire il nemico... però :applauso:
    Sinceramente il fronte italiano non lo ho seguito, visto che ero impegnato dal mio (lungo 20 volte di più!), però so che gli italiani si sono battuti con valore, anche se gli attaccanti hanno commesso alcuni errori...
     
  19. Vladislav

    Vladislav

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    Se vogliamo fare a gara a chi ce l'ha più lungo... *-)

    Ops... ho detto qualcosa che non va?
     
  20. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Siamo tra persone civili, sappiamo di stare parlando del fronte... :asd:
     

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