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Multiplayer AAR: La storia è scritta col sangue

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Enok, 13 Ottobre 2011.

  1. Vladislav

    Vladislav

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    E pensare che in relazione alla mia nazione attuale quelli sono territori dagli spostamenti velocissimi. Provate a spostarvi tra due regioni confinanti in siberia... :p
    Probabilmente sbaglio, e non ho il save sottomano per verificarlo, ma da discorsi pre-guerra mi pare di ricordare che anche coi precedenti confini le regioni alpine (quelle che in effetti nel gioco sono di montagna) non fossero italiane, ma già di influenza tedesca (austriache, svizzere...)
    Un milione su Vienna... grazie per il suggerimento (estrae un taccuino e prende nota)
     
  2. Enok

    Enok

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    Più che altro con un milione di uomini non sarebbe costretti ad una guerra di trincea e di logoramento! :p
     
  3. bacca

    bacca

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    bellissima partita.
     
  4. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Ma con un simile esercito avrebbero perdite da capogiro per l'attrito e la terra bruciata, roba da consumare 200K di MP in un paio di mesi... Si ritroverebbero con 20 WE in un attimo, tra l'altro con immani spese dovute al superamento del support limit. Sarebbe un grande azzardo, anche perché dovrebbero cercare subito la battaglia decisiva, ma non possono farlo avanzando nel cuore austroprussiano tralasciando le fortificazioni da assaltare...
     
  5. rajAs

    rajAs

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    Beh chiaramente dovesse esserci una prossima volta, si farà più attenzione al fronte italiano (non che non se ne facesse, però sappiamo com'è andata) ed in oriente non si faranno assalti così profondi. Dopotutto, almeno per quel che mi riguarda, posso tenere il mantenimento delle truppe al massimo a oltranza, sempre che non mi metta a sfornarne 600k che però non saprei dove piazzare fisicamente nei Balcani :asd: L'unico fatto è che i ribelli fioccano ovunque per tutti quelli del Levante, mentre questo problema per i Centrali si pone solo per la Borgogna. Questa volta li ho tenuti sotto controllo niente male, la prossima volta lascio un 50k in più in rebel hunt.

    Rimango comunque fiducioso riguardo alla corsa tecnologica, che mi vede decisamente favorito :p
     
  6. bjb

    bjb

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    Vero, la tecnologia è effettivamente la tua arma in più...c'è da dire che però anche noi avremo il bonus della decisione dell'esercito Prussiano. Comunque la partita è avvincente!
     
  7. Vestinus

    Vestinus

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    ricordo a bjb che in EU3 le alpi sono tutte regioni svizzere ed austriache...lombardia,piemonte e quelle che avevo sono tutte a maggioranza pianeggiante :facepalm: tutta discesa per voi barbari :wall:
     
  8. Giank56

    Giank56

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    siamo talmente barbari che la nostra alleanza è perfettamente gestita burocraticamente, senza contare che noi siamo ormai un'unica entità con tanto di bandiera, fosse per me la stilizzerei e metterei in EU, ma poi si creerebbero troppi casini ad identificare le truppe. :asd:
     
  9. Felipe

    Felipe

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    Larga Vida A La Emperatriz De España!!!
     
  10. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    Ma se la Spagna non è riuscita nemmeno a sconfiggere il suo ex-alleato francese, pur avendo il quintuplo delle risorse... :p
     
  11. Coach

    Coach

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    LA FRANCIA DOMINA

    E dice NO agli Spagnoli che speravano di trovare in noi un capro espiatorio per le loro sciagurate scelte diplomatiche.

    Prima loro non intervengono in nostra difesa contro la Borgogna, poi prima intervengono contro la Borgogna spalleggiando il Levante, e poi cambiano idea, nonostante il territorio francese desse loro un vantaggio, e attaccano l'italia. Vengono estromessi dalle trattative di pace e non ottengono niente. In seguito si ritrovano per caso in guerra contro l'Italia, scoppiata in automatico per una rivoluzione, in cui la Francia si ritrovava capo alleanza contro l'Italia. La Spagna pretende di tutto e di più da questa guerra. La Francia fa bianca perché non intende di certo entrare in conflitto (di nuovo) con il Levante. Veniamo considerati dei traditori.

    Siamo in un contesto post-rivoluzionario, ricordo che la famiglia degli Imperatori è stata rinchiusa nel carcere di Versailles, a seguito una serie di eventi post-bellici dopo l'ultima campagna borgognona contro di noi, che hanno portato all'instaurarsi di una Repubblica, con tutta la destabilizzazione che ne segue, dovuta gran parte anche al nuovo orientamento non più imperialista, il che ha suscitato non poco malcontento popolare. In più la nuova Carta indica come religione di stato quella Protestante, e la formalizzazione è avvenuta con l'annessione dello Stato della Chiesa, prima facente capo alla rocca di Avignone. Questo ha scatenato non pochi tumulti religiosi anche in tutto il mondo, ma più da noi.

    Cronaca di guerra

    La Spagna, godendo dell'accesso militare, riempie di reggimenti le province francesi a ridosso dei Pirenei, e dichiara guerra. È dura, siamo in inferiorità numerica e le truppe sono più scarse. L'economia regge a stento, viste le miriadi di ribelli ora liberi di scorrazzare per tutto il territorio nazionale mentre le truppe regolari sono impiegae al fronte. Molte province cadono in mano spagnola, altre in mano ai nazionalisti e agli zeloti di fede riformata. Una provincia defeziona alla Svizzera. Siamo in piena crisi economica, l'inflazione galoppa, c'è malcontento, ma la gente non si rende conto che se perdiamo anche questa guerra è la fine.
    Creiamo una serrata attorno ad Avignone, costringiamo le truppe ispaniche, fiancheggiate dalle portoghesi, a deviare verso Est, la cavalleria intercetta un'armata nemica rimasta all'altezza dell'Armagnac e le tiene impegnata mentre sopraggiungono i cannoni, e questa viene distrutta. Soccombiamo ad Avignone, ci ritiriamo, facendo terra bruciata, quasi fino ad Orleans. Gli Spagnoli non ardiscono all'inseguimento, meglio così, non si sa mai cosa sarebbe potuto succedere.
    Ci riorganizziamo a Perigord, e lanciamo un'offensiva verso le province occupate dal nemico. Questa volta tutti gli eserciti sono impegnati in una battaglia in casa nostra, in una provincia distrutta. Vinciamo quella che sembra la battaglia decisiva per eliminare l'esercito nemico e invadere i suoi territori, ma è qui che viene il bello, perché gli spagnoli dopo la rotta di Perigord sono più veloci di noi e riescono a ritirarsi oltre i pirenei. Noi liberiamo tutte le province rimaste e attestiamo il fronte sulla catena montuosa. Nessuno osa muoversi: tre armate francesi su altrettante province, più un'altra di riserva di sola cavalleria, contro quattro armate complete spagnole. Mentre i nostri generali avanzano sulle colonie indiane dell'Impero di Spagna, subiamo un'attacco a Labourd, mentre noi buchiamo a Girona. Ma loro sono di più, e ci tocca ritornare indietro. Viene occupata Bearn, e facciamo fatica a riconquistarla. È continuamente un tira e molla, i nostri generali devono dare tanti ordini e contrordini giorno dopo giorno, perché un solo passo falso equivarebbe a una disfatta di un'armata, e quindi alla perdita della guerra. L'ultima battaglia importante la vinciamo a Tolosa, e la Spagna, stremata come lo è la Francia, desiste e firmiamo una pace bianca.

    Nel dopoguerra riceviamo aiuti dal vicino italiano, riconoscente per averlo salvato dal revanscismo spagnolo, e dal Russo, che, confinando con noi in india, si offre per evitare una seconda frammentazione dell'India. È stata quasi riunificata, mancano tre o quattro province. In compenso abbiamo perso il Corno d'Africa e Nemours, caduta in mano Svizzera, vassalla del Sacro Romano Imperatore, che non ci pensa proprio a restituircela.

    La Francia avrà vinto, ma ogni guerra è un salasso, e la Spagna ha molte più risorse di noi, se tornerà, lo farà molto più forte di prima (queste parole le ho già sentite).
     
  12. Vestinus

    Vestinus

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    il Re d'Italia Napoleone Visconti, primo del suo nome, si congratula con la giovane repubblica francese, avete dimostrato una fibra ed un'onore raro in questi giorni.

    siamo felici di sapere che la terribile dinastia di imperatori francesi sia stata sostituita da un così saggio e coraggioso governo. Spero che i nostri popoli possano definirsi di nuovo cugini ed in ottimi rapporti.

    vi auguro il più sincero bene, al presidente e a tutti i cittadini di Francia


    [in questi giorni scriverò l'aar delle ultime due sessioni]
     
  13. Giank56

    Giank56

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    La Triplice alleanza proclama la pace!


    Si rende noto che il Levante ha accettato tutti i termini della resa, le armate imperiali hanno cessato i combattimenti su tutti i fronti, ora verranno pubblicate le richieste accolte:

    Italia:
    -Alla Borgogna, cessione di Lombardia, Piemonte, Cremona Genova.
    -All'Austria, liberazione del ducato di Venezia. (Treviso e Venezia)

    Impero Ottomano:
    -Alla Prussia, 5 province di confine.
    -All'Austria, 5 province di confine.

    Russia:
    -Alla Prussia, rinuncia dei core nelle regioni prussiane e cessione di Smolensk e Polotosk.
     
  14. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    L'ambasciatore prussiano ratifica l'accordo in quanto membro della Triplice.
     
  15. R. Hess

    R. Hess

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    Azz... un'altra vittoria diplomatica della triplice.
    L'impero ottomano ne è proprio sicuro?
     
  16. Vestinus

    Vestinus

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    L'ora più buia [resoconto n. 1]

    Francesco II Visconti, re d'Italia, signore portettore della Colombia ed Antille, Imperatore di Indonesia e Australia, salì sul legno che lo avrebbe portato lontano, ad est, nella direzione opposta che aveva sperato anni prima. Con lui la più stretta cerchia di cortigiani, ministri, consiglieri militari, grandi signori d'Italia...ma quale Italia?! Stavano solo fuggendo dalla loro patria...Roma era caduta, gli austriaci erano lì, a saccheggiare e profanare anni di storia millenaria. Lo aveva immaginato spesso, statue antiche di millenni lì, sui palazzi, sulle chiese, e sulle meraviglie della città città eterna. Avrebbero urlato il loro orrore, mute. Avevano già vissuto quell'esperienza un millennio fa...e non credevano di poterla ancora rivivere, non in questo secolo, non sotto i VISCONTI! Francesco era ancora attonito, amareggiato, affacciato dalla murata del vascello mentre la baia di Napoli allontanarsi. Nessuno gli rinfacciava nulla, non aveva mai sentito alcuno imputargli la disfatta, perfino quando in incognito faceva le sue lunghe passeggaite per i quartieri popolari, sentiva uomini (i pochi che erano rimasti) maledire l'imperatrice di Spagna, con epiteti non certamente lusinghieri...come non poter condividere! Tuttavia Francesco si arrovellava, sentiva la colpa e l'ignominia attorcigliarsi come una serpe rovente nello stomaco...non si sarebbe dovuto fidare dell'alleato spagnolo! mai! mai affidare nulla ad uno straniero! Di sicuro c'era stata conplicità con il nemico borgognone-germanico quando i consiglieri militari spagnoli chiesero di dividere la flotta in due tronconi e mandare metà nelle americhe...ed ora, in quegli stessi istanti decine di grandi navi italiane venivano affondate a largo della Sardegna, divise, sbandate. E negli stessi attimi i rimasugli dell'esercito italico stava mettendo a ferro e fuoco il paesaggio rurale campano, nulla doveva rimanere all'invasore! Non un chicco di grano! niente! Se volevano scendere fino al sud, l'avrebbero fatto sul loro vuoto stomaco! Gli eserciti borgognoni, dopo le strane manovre spagnole (di sicuro erano già collusi all'epoca con il nemico!) erano piombati dal nord Italia, con una tale furia e rapidità. Sembrava come se la lunga attese per le malsane pianure li avesse caricati di una febbrile furia. O forse perchè avevano la frusta del padrone alle spalle? Stava di fatto che senza curarsi di monti, colline, campagne desolate, piazzeforti chiuse nelle loro difese e città vuote, avanzarono, inesorabili, come la neve d'inverno. Lui lo sapeva, lo sentiva dentro. Aveva fallito nel suo intento di tenere alto il nome dell'Italia, dei Visconti. Dinastia di guerrieri, avevano unito il rotto gioiello del mediterraneo, ed ora era di nuovo in mano a dei barbari venuti dal nord! Lo sapeva, con il sacco di Roma finiva il "rinascimento", quell'epoca che aveva visto l'unificazione dei popoli di lingua italiana, un era di scoperte e di innovazione, di gloria, con le armi e con il commercio...ora era tutto finito...e tutto per colpa di quella umorale imperatrice ispanica! Peggio di una banderuola al vento! Rimaneva comunque una donna! Appena aveva sentito i ritmici tamburi di guerra nei suoi confini e le sue truppe in Italia in difficoltà aveva preferito voltare le spalle agli alleati e indossare la sottana del nemico! E poi che dire del loro aiuto bellico...si la loro flotta a bloccare i porti...i 20mila spagnoli che presero Digione (e poi si fecero insaccare ed annientare come gonzi in una terra vasta come la francia! mica in quel dedali di valli dell'Istria!)...questo erano i motivi della sconfitta per i suoi seguaci...ma Francesco continuava a sentire il peso oppressivo della storia su di se!
    Il veliero fece rotta per Reggio, poi avrebbe doppiato il Peloponneso per portarlo poi infine ad Istanbul, alla corte della Sublime Porta...solo dei suoi alleati Turchi e Russi poteva fidarsi...qualcosa in lui si era spezzato. Per tutta la traversata sentì ancora lo stomaco contorcersi e una rovente fitta, come un incendio che gli risaliva fino alla gola...

    Pochi mesi dopo, dopo gli accordi di pace, l'amara pace, dove l'Italia perse il Piemonte, Torino e le suoi immensi complessi di fortificazioni, Cremona, Treviso ma soprattutto loro, "le perle del mare", Genova e Venezia, grandi porti commerciali, sedi dei più grandi arsenali del regno, Venezia con la sua storia, Genova con le sue manifatture di sartiame e cordaggi, dopo questa mutilazione il re Francesco Visconti, secondo del suo nome, si spense nel suo letto a poco più di 48 anni, dopo 17 anni di regno. aveva preferito rimanere ad Istanbul mentre l'Italia e il suo impero coloniale si contorceva nelle peggiori delle rivolte e guerre civili...i medici e cerusici italiani ed ottomani ad un mese dal suo ultimo giorno convennero che il cancro aveva ormai piegato il loro signore...gli diedero pozioni al papavero per attenuarne i dolori terribili alle ossa e in tutto il corpo, nelle sue ultime ore la sue mente tornò a quelle poche migliaia di italiani che caricarono disperatamente l'avanguardie borgognona nell'assedio di Napoli, ai suoi figli, a suo padre Gian Carlo, sempre ridente con i suoi baffoni e la sua armatura a piastre nera ed oro...ed infine lentamente la sue vergogna per non essere stato all'altezza della dinastia si unì alle crescenti gelide ombre in una calda estate sul Bosforo


    nella Prossima Puntata: Re Napoleone I Visconti!
     
  17. Filippo I di S.G.

    Filippo I di S.G.

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    La pace è già stata firmata in game, la cessione delle province è già avvenuta
     
  18. Giank56

    Giank56

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    grazie per il sostegno dimostratoci.... :asd:
     
  19. bjb

    bjb

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    La Borgogna vive anni tribolati, pur di vincere la guerra ho spremuto la nazione portandola oltre le sue possibilità. Ribellioni sorgono continuametne in tutto l'Impero, staterelli infami, fra cui anche un vassallo borgognone ci dichiarano guerra. La we dunque non può scendere. In Cina è l'apocalisse. Tutte le colonie sono scosse da imponenti ribellioniu che durante la guerra hanno annientato buona parte delle guarnigioni Borgognoni. Rimangono 13k uomini, i migliori, coloro che formarono la guarnigione che per la prima volta sbarcò in India. A loro spetta fare il possibile. Molte province defezionano a favore dei ming, sorgono il WU e il Toungoo, liberiamo qualche vassalluccio minore, le province nella penisola malese defezionano a favore dell'Aceh, perdiamo dunque il controllo di Malacca.

    Allora l'Imperatore non può godersi i fasti della vittoria, ordina la costruzione di 8 flyte, su cui vengono imbarcati 8mila soldati scelti, comandati direttamente dall'Imperatore. Il viaggio via mare procede nel seguente modo: Anversa-Genova-Kongo-Mysore-Pegu

    Gli 8mila provvedono a liberare qualche porzione di terra in indocina, i 13k originari liberano la cina occidentale, lì lanciamo una massiccia campagna di reclutamento. In diversi anni di guerriglia riusciamo a creare una guarnigione sufficientemente ampia da tenere sottocontrollo le rivolte, 40-50k soldati, quasi tutti armati all'occidentale. Ergo è l'ora della punizione. L'Imperatore alla testa di 25k soldati muove guerra contro i Ming riconquistando buona parte delle regioni che avevano defezionato. Dopo muove contro il Taungoo annettendolo. A breve sarà il momento dello Shan, del Wu e nuovamente dei Ming.

    Nel frattempo abbiamo raggiunto un accordo con l'Italia riguardo l'Aceh: l'Italia avrebbe annesso tutto ma ci avrebbe ceduto le 4 regioni fino a singapore, malacca compresa per denaro. Al momento lo scambio è al 50% della sua conclusione.


    In Europa invece grazie alla presenza di numerose truppe abbiamo potuto tenere a bada le ribellioni, ora la we pare stia scendendo..ma molto lentamente.

    Ribadiamo la nostra soddisfazione per aver preso 4 importanti città: torino milano genova e cremona.

    Gloria alla Borgogna, gloria all'Impero, gloria alla Triplice Germanica!
     
  20. Gabriele

    Gabriele

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    Alla faccia del "riequilibrio". Già non ce l'hanno fatta ora che avevano tante province ricche in più e che garantivano profondità e difesa strategica, figuriamoci ora, ma è molto facile mostrare il volto dello "oppresso" per giustificare invece la propria oppressione. E quando si riprendono più? L'Italia no di certo, a meno che questa triplice non si spezzi nelle reciproche rivalità, ma se rimane unita la partita è segnata fino al 1800 e su questo non ci piove. Certo, Turchia e Russia avranno ancora vasti piani di sviluppo, soprattutto la Russia, ma solo perché ha province povere, è stata graziata, ma ora i fatti hanno dimostrato che ad un eventuale futura richiesta, che sia condivisa dai tre "bulli", non potranno opporsi, quindi dovranno cedere, o perdere ulteriori territori... Ma soprattutto sarà l'Italia, ormai ostaggio, che se vuole mantenersi almeno a vegetare, dovrà consegnarsi mani e piedi legati all'Alta protezione di qualcuno della triplice. Io consiglio filippo, che è il meno rapace e non confinante...
    Spagna no comment, ci mancava solo che volesse la Calabria.
     

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